AMAMI ADESSO, MAMO-CHAN
Storia partecipante al contest “Canon compliant? I think not!” indetto da Maiko_chan sul forum di Efp.
Quella
sera dovevano salutarsi, dirsi addio e lui non lo voleva, salutarla
avrebbe significato arrendersi a un amore che gli stava premendo il
cuore.
Sul tetto della scuola Seiya camminava nervoso, era stato
irascibile tutto il giorno solo perché non vedeva l'ora che
arrivasse il momento in cui avrebbe potuto parlarle francamente. Ecco
il motivo per cui le aveva chiesto di vedersi un po' prima
dell'orario stabilito.
Ma che orario erano le sette di sera? Rei aveva deciso
per tutti e ancora non capiva il perché. Seiya era intenzionato a dirle quello che provava,
voleva convincerla che stare con lui non le avrebbe portato la
felicità che meritava.
La felicità che cercava.
Lui l'aveva
abbandonata lì per seguire il suo sogno in America, lontano da lei.
Seiya era convinto che la relazione con Mamoru fosse per Usagi solo
una cotta adolescenziale che sarebbe passata in poco tempo ma non
sapeva quello che davvero legava i due.
Usagi era partita da casa in
anticipo. Seiya le aveva detto che voleva salutarla da solo per dirle
qualcosa di importante. Sicuramente le avrebbe detto che Mamoru non
era fatto per lei e che solo lui poteva renderla felice ma Usagi non
si sarebbe fatta abbindolare, il suo amore per Mamoru aveva superato tutto
anche il dolore e la distanza.
Quando gli star seed avevano preso il volo diretti a casa si era sentita abbandonata e imperfetta.
Non era riuscita a proteggere le sue amiche e l'uomo che amava, non
meritava la felicità, ma nel momento in cui l'aveva rivisto,
lì agghindato nella sua armatura gli era corsa incontro per
toccarlo, stringerlo e annusare il suo profumo. E Mamoru l'aveva
stretta a sé per non lasciarla andare più.
Che le dessero anche dell'egoista ma a lei bastava vederlo, saperlo vivo.
«Seiya!» la sua voce lo fece voltare
e rimanere estasiato.
Usagi indossava una gonna corta nera e un
maglioncino bianco che la rendeva davvero bella. All'anulare della mano sinistra un anello a forma di cuore
«Usagi eccoti»
rispose imbambolato da quella visione.
«Sono qui!» gli disse sorridendogli come aveva sempre fatto.
«Ti ho
chiesto di venire per salutarci e poi per parlare di una cosa importante.» proferì
deglutendo la saliva.
«Sono qui per ascoltarti.» gli disse lei ma Seiya aveva
deciso che con le parole non avrebbe avuto nessuna speranza così
poco prima che arrivasse aveva deciso di cambiare tattica. Le si
avvicinò e dopo aver sospirato la prese per le spalle e la spinse
contro il reticolato.
«Seiya cosa fai?! Lasciami» Usagi incollata
alla rete cercava di liberarsi ma il corpo di Seiya glielo impediva,
lui era troppo forte e lei troppo debole per liberarsi di lui. Calde lacrime iniziarono ad
uscire dai suoi occhi mentre le mani di Seiya vagavano sui suoi
fianchi.
Usagi aveva paura che presto le avrebbe fatto del male.
Farsi toccare da lui era l'ultima cosa che voleva. Seiya non si
rendeva conto che Usagi stava piangendo...la passione ardente che
possedeva lo aveva reso cieco.
Infatti spostò le mani
sotto i fianchi di lei fino a sollevarle la gonna nera ma prima di
toccare la parte più nascosta di lei un'enorme mano gli afferrò la spalla e gliela
strinse spostandolo. Mamoru con il suo metro e novanta lo prese per
il colletto e lo sbatté contro il muro accanto con forza sovrumana
mentre Usagi si era messa una mano davanti alla bocca per non urlare.
«Chi ti ha dato il permesso di metterle le mani addosso?»
Mamoru aveva spostato le mani sul collo di Seiya che mostrava i primi
sintomi del soffocamento.
Usagi piangeva tenendosi le spalle, la
paura nel cuore.
«Lei non fa per te Chiba! Merita qualcuno di
migliore!» la risposta che gli aveva dato aveva fatto imbestialire
di più Mamoru. Nel frattempo erano arrivati anche gli altri.
Taiki e
Yaten guardarono il loro fratello appeso al muro e decisero di fare
qualcosa ma la principessa Kakyuu li fermò in tempo. «Non sono
problemi che ci riguardano.»
Le Inners, invece, guardavano una scena
che mai avrebbero voluto vedere.
«Credi che non lo sappia?! Chi sei
tu per giudicare le nostre scelte?! Credi di amarla solo perché la
conosci da così poco tempo?! Tu non sai cosa Usagi rappresenta per
me! Tu non sai come l'ho presa in giro le prime volte o di come l'ho
fatta soffrire ma nonostante tutto lei mi vuole ancora accanto. Tu
non sai che da quando la conosco mi sveglio il sorriso nel sapere che
non sono più da solo che c'è lei al mio fianco. Tu non sai quanto
mi rende felice. Tu non sai che siamo destinati a vivere in eterno
sempre a fianco l'uno dell'altra. So esattamente di non essere
perfetto, sono spesso orgoglioso e irascibile ma so che la amo e che
lei ama me così come sono! Di questo non ho dubbi e tu non sei
nessuno, ripeto nessuno per metterle le mani addosso.» la
dichiarazione indiretta che Mamoru aveva appena fatto ad Usagi aveva
dato un segno di speranza ai occhi delle Inners!
«Tu la ami?! E
allora perché sei fuggito in America!? Sei un vigliacco Mamoru
Chiba, lei ha sofferto e tu non c'eri!» Mamoru strinse ancora di
più le mani intorno al ragazzo con il codino.
«Sì la amo e
amare spesso significa lasciar andare e Usagi con me l'ha fatto. Mi
ha lasciato andare. Non sono stato un vigliacco! Se proprio lo vuoi
sapere mi sono confidato con lei prima di decidere, perché in
una famiglia le scelte si fanno insieme. Sono consapevole che non avrei
dovuto. Questo
sicuramente è stato lo sbaglio più grande della mia vita.
Sarei
disposto a lasciarla andare se sapessi di non essere adatto
a lei. Lo farei per lei non per me. Perché amare significa anche
questo.» Mamoru lo lasciò cadere a terra ma prima di
voltarsi gli sganciò
un pugno sullo stomaco.
«Questo era un avvertimento. Non avvicinarti
a lei» poi prese la strada delle scale. Usagi che aveva
ascoltato e taciuto si alzò e lo rincorse fino ad abbracciarlo da
dietro mentre Seiya veniva sorretto dai suoi fratelli.
La principessa
Kakyuu guardava senza emettere alcun suono, Sailor Star Fighter aveva
sbagliato.
Le mani di Usagi lo circondarono fino a posarsi sui
pettorali di lui dove sotto sotto si celava il cuore. Il viso di
Usagi appoggiato alla sua schiena era una delle sensazioni più belle
che ci fossero. Una mano iniziò a vagare fino ad arrivare proprio al
cuore dove rimase ferma, l'altra invece scese fino a prendergli la
mano facendo incastrare le loro dita.
Ad Usagi serviva il contatto e
lui non l'aveva ancora capito. Mamoru rimasto fermo in quella
posizione non fece nulla finché non sentì la parte inferiore della
camicia bagnata, bagnata di lacrime, solo allora capì.
«Noi siamo una famiglia!» disse in un soffio che poté sentire solo lui. «Portami
via Mamo-chan.» Mamoru strinse
la mano di lei e poi scelse, scelse la cosa giusta da fare, scelse di
essere felice. Tolse la mano di Usagi dal suo cuore e si girò verso
di lei, aveva scelto e non sarebbe più tornato indietro. Con ancora
la mano di lei intrecciata alla sua, fece toccare le loro fronti.
«Se
ti porto via poi sarà per sempre!» rispose sottovoce e con gli
occhi chiusi.
«Credi davvero che voglia qualcos'altro?» gli rispose
lei ormai con gli occhi chiusi cercando l'ultimo briciolo di
speranza.
«Ti aspetto giù tra due minuti!» e fu un sussurro poi il
moro scese le scale. Usagi non capendo il motivo di quella frase e
troppo impaziente per aspettare prese a correre per le scale. Non
salutò nessuno e li lasciò lì.
Seiya sul tetto della scuola si
accasciò al suolo, non solo aveva perso l'occasione di dimostrarle
il suo amore ma l'aveva inevitabilmente spinta verso le braccia del
suo rivale. Taiki e Yaten si guardarono mentre la loro principessa si
congedava dalle guerriere Sailor.
«Mi dispiace che la mia guerriera
abbia intaccato la persona della vostra maestà, non ho scusanti» a
quelle strane parole Seiya chiese spiegazioni.
«Fighter! La tua
punizione per aver importunato la futura regina di questo pianeta è
già stata attuata. Preparati a partire» le ragazze si inchinarono
davanti alla principessa e salutarono le Starlights, speravano solo
che la loro principessa stesse bene.
Usagi e Mamoru fuori dalla
tromba della scale iniziarono a correre mano nella mano finché un
acquazzone con li sorprese. Mamoru sotto la pioggia si fermò e
dopo aver preso coraggio la baciò stringendola a sé. Erano passati
mesi senza vederla, baciarla, abbracciarla e non se lo sarebbe mai
perdonato. Le labbra di Usagi avevano ancora lo stesso sapore, sapore d'Amore.
Toccandola e sentendola contro di sé il moro si rese
conto che nei mesi in cui lui non c'era stato lei era cresciuta, non
solo in forza ma anche nelle forme, le sembrava più donna. Le mani
vagarono solo sulla schiena di lei, voleva sentirla sua perché
l'amava.
Se Mamoru continuava a giudicarsi e a pensare ad altro Usagi
pensava solo a quel bacio sotto la pioggia insieme a lui, in fondo era sempre stata una sua fantasia da esaudire.
Allungandosi si strinse maggiormente a lui, le mani si incastrarono tra
i folti capelli neri di lui mentre due bocche si rincorsero affamate in
mezzo alla strada. Amore, tristezza, nostalgia, passione erano lanterne
di colori che illuminavano le vie di Tokyo.
Due anime innocenti, separate da un destino avverso si erano ritrovate e solo l'amore avrebbe reso saldo quel legame puro
Bagnati fradici
entrarono nell'appartamento di lui con ancora addosso l'adrenalina
del momento. Mamoru come un fidanzato per bene le prese un
asciugamano e dei vestiti puliti. Voleva proteggerla anche dal
raffreddore ben sapendo che non si sarebbe mai ammalata.
Mamoru aveva potuto perderla ma non era successo, ora doveva
solo pensare a lei, a loro e al loro futuro insieme. In quel letto
matrimoniale Usagi si strinse al corpo di lui, aveva i piedi freddi e
proprio non riusciva a dormire. Una gamba gli strinse il fianco e lo
fece irrigidire ma Usagi non volle fermarsi aveva bisogno di lui, si
era sentita sola troppo a lungo.
«Mamo-chan, ho bisogno di te... - disse
stringendosi e baciandogli una spalla - ...ho bisogno di te!» Mamoru
non aveva mai capito fino a che punto lei avesse bisogno di lui.
In
quei due anni l'aveva sempre reputata forte, coraggiosa anche da sola
ma solo ora si rendeva conto che aveva bisogno di lui come si ha
bisogno dell'aria. Per lui era lo stesso. Un bacio chiuse la bocca di
Usagi che bisognosa di amore rispose senza indugiare.
Mamoru le era
mancato ed ora non l'avrebbe più lasciato andare. Il bacio divenne
troppo focoso e in un momento di lucidità il moro si staccò da lei.
«Mamo-chan, vuoi fare l'amore con me?» la spigliatezza di lei lo
aveva perplesso e ora non sapeva cosa rispondere
«Usako io non...» ma come in ogni sfida l'ultima
parola spettava a lei.
«Siamo solo io e te Mamo-chan! Amami adesso, ora e
per sempre» Mamoru Chiba universitario d'eccellenza di anni 19 aveva
avuto il permesso di amarla fino in fondo senza remore e doveva
scegliere, ancora.
Fidandosi di lei si lanciò senza guardare
indietro, doveva solo amarla, poi il resto sarebbe venuto da sé.
«Ti amo Usako, ti amo» Con
ardore tornò a lambire le sue dolci e rosee labbra, non ne avrebbe
mai avuto abbastanza ed ora meno che meno.
Facendola cadere all'indietro la sovrastò
senza schiacciarla e riprese il loro perpetuo gioco di lingue. Usagi
assaporò ogni attimo imprimendolo nella mente. Era decisa ad
andare
avanti insieme a lui. Grazie all'aria invernale si strinsero pronti a
diventare uniti per sempre. I vestiti, che erano di troppo, furono
tolti così nudi e insieme, Usagi e Mamoru varcarono le soglie
del
Paradiso, con le ali pronte per volare insieme. Si erano ritrovati, si
erano amati e nulla avrebbe più potuto separarli.
Nella
notte quattro stelle cadenti solcarono il cielo dirette a casa, tra
quelle Seiya guardò il pianeta Terra un'ultima volta, si dannava.
La
sua punizione consisteva nel non conoscere la fine di quei due innamorati, se si
fossero chiariti oppure no ma in fondo al cuore conosceva benissimo l'esito.
Se lo meritava e non poteva farci nulla, aveva sbagliato cercando di
fare del male all'unica donna che avesse mai "amato" ed ora
doveva pagare.
La dannazione eterna lo avrebbe perseguitato fino alle
fine dei propri giorni, nella speranza che almeno lei fosse felice.
Voleva a tutti i costi averla non sapendo che lei era già stata una
cosa sola, un corpo solo, un'anima sola per l'eternità!
Usagi,
principessa della Luna e guerriera imbattibile, non era mai stata sua e lui lo sapeva fin
dall'inizio ma non aveva mai voluto crederci.
Decise di lasciarla andare
arrendendosi alla sconfitta, perché come lo aveva rimproverato Mamoru
amare significa anche lasciar andare e rendere felice qualcun'altro.
Se
dal passato si poteva solo imparare Usagi e Mamoru impararono a
non dare più nulla per scontato. Era arrivato il momento di
iniziare
a vivere e da quel momento non avrebbero più smesso. Cosa
c'è di meglio per due anime che sapersi unite per tutta la vita?
A questa domanda Mamoru aveva una risposta valida ma che non noi non
sapremo mai perché, quella notte la confidò ad Usagi
mentre lei dormiva abbracciata al suo petto.
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NdR:
Eccomi tornata, questa volta con una fic un po' particolare. Ho
stravolto il finale del quinto arco dell'anime storico di Sailor Moon!
Prevedo bastonate dalle fans della coppia Seiya-Usagi ma abbiate
pietà di me! Beh spero sia stata di vostrogradimento! Un bacio
MoonPride