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Autore: Kyuya    05/10/2020    1 recensioni
L'amore per l'arte, il colore del rifiuto e l'avverarsi di un sogno romantico
Writober su prompt di fanwriter.it
giorno 3: scultura
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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<< Qualcosa non va tesoro?>> Mi chiese lei con voce dolce guardandomi con tenerezza. C'erano molte che non andavano in realtà, prima fra tutte che lei fosse viva.

Ho sempre avuto velleità artistiche, sin da bambina infatti ho sempre preferito giocare coi colori e con la creta piuttosto che con bambole o costruzioni. Quando c'era da fare regali ad amici e parenti creavo sempre qualcosa con le mie mani e ogni anno mi cimentavo in tecniche nuove. Volevo sapere tutto dell'arte, volevo studiare e far mia ogni tecnica e ogni materiale, per questo ho frequentato diversi corsi e scuole apposite. I miei genitori non avevano problemi con la mia passione, anzi l'hanno sempre incoraggiata, gli davo altri grattacapi essendo la figlia lesbica di una famiglia ultra cattolica.

I miei problemi iniziarono il giorno del mio coming out. I miei genitori diedero di matto, cercarono in tutti i modi di convincermi che potevo "guarire" e che avevo solo bisogno della parola di Dio nel mio cuore per "estirpare il demonio". Insistettero per settimane per portarmi in un gruppo di guarigione, ma quando capirono che non avrei ceduto iniziarono con le ripicche. Erano sempre misteriosamente impegnati e non avevano tempo per portarmi ai corsi, il motorino promesso a Natale non arrivò mai, i miei disegni non si trovavano più e invitavano i cuginetti a casa così che mi sprecassero il mio materiale. L'atmosfera diventava sempre più pesante e ingestibile, così, compiuti i 18 anni, accettai l'invito della mia migliore amica a vivere assieme.

Cambiammo città, mi trovai un lavoro notturno in un Mac Donald aperto 24 ore e mi iscrissi alla facoltà di Belle Arti. Dormivo poco, ma essere libera era così inebriante da mandare avanti il mo corpo per inerzia.

Andò tutto bene per un anno, poi mi accorsi di essere innamorata di Chiara. Non avevamo mai parlato del suo orientamento, non aveva mai avuto relazioni prima, quindi non sapevo come muovermi. Non volevo rovinare la nostra amicizia, quindi non mi feci avanti per diversi mesi. Una sera però eravamo assieme sul divano sotto la stessa coperta di pile a guardare un film. Non so cosa mi fece perdere il controllo, se il suo profumo, il pigiama scollato o la sua pelle calda, ma decisi di buttarmi e dichiararmi, ma lo feci nel modo sbagliato. La baciai all'improvviso e lei mi tirò un sonoro ceffone. Mi aggredì dicendomi che ero una stupida, che non mi sarei dovuta permettere, che avevo rovinato tutto e che non sarebbe stato più nulla come prima. Mi si spezzó il cuore. 

Me ne andai a vivere da sola in un piccolo monolocale e continuai la mia vita. Mi laureai e nel mentre non smisi mai di creare. Partecipai a molti eventi per artisti emergenti e fu così che ebbi la fortuna di essere notata. Iniziai a creare quadri e sculture su commissione, fare mostre e qualche sporadica intervista. Andava e va tutto alla grande sul fronte lavorativo, ma il mio unico cruccio è sempre stato essere sola. Nonostante abbia avuto diverse storie, non ho mai trovato l'amore. Forse perché lo idealizzo, forse perché ho pretese troppo grandi, non saprei dirlo con certezza. So solo che è per questo motivo che è nata lei, questa Venere stupenda qui davanti ai miei occhi.

Ho iniziato a scolpirla nel marmo l'anno scorso dopo aver fatto calchi e bozzetti per i due anni precedenti. Lei è il mio ideale estetico di donna: poco più bassa di me, dita affusolate, caviglie sottili, linee morbide, labbra fini e occhi felini. Più la scolpivo, più la adoravo. Le parlavo sperando che rispondesse, ma ovviamente non accadeva, almeno fin'ora.

Ieri l'ho terminata e prima di coricarmi ho sperato fosse vera, fosse viva e che potesse amarmi. Mai avrei creduto di diventare una moderna Pigmalione! Lei però è qui e se la sfioro è calda e soffice! I suoi occhi sono vivi, il suo profumo esiste e il suo cuore batte sotto il letto morbido.

<< Come vuoi chiamarti? >> Le chiedo incapace di staccare gli occhi da lei.
<< Non lo so. - ammise - Come ti fa sentire l'avermi qui? >>
Mi ci volle un momento per fare ordine nelle mie emozioni prima di risponderle. << Felice, intrisa di gioia. >>
<< Allora sarò Gioia, la tua Gioia. >> disse prima di baciarmi.

Non mi importava se era vero, se stavo sognando o se ero morta nel sonno e quello che stavo vivendo era solo un assaggio di paradiso. Volevo solo baciarla per sempre.

   
 
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