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Autore: Bellis    19/08/2009    1 recensioni
Lo Specchio delle Brame riflette l'essenza stessa del nostro animo - una sensazione di nostalgia che ha catturato Harry nei suoi sogni. Ma un giovane Grifondoro sa distinguere tra il rosso del suo Stemma ed il vermiglio di una fiamma distruttrice.
Attenzione: Movieverse. Ovvero, ispirata al film La Pietra Filosofale.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rosso

Per alcuni, lunghi momenti, aveva pensato di poterli veramente riabbracciare.
Aveva fissato, perplesso, la propria immagine delinearsi delicatamente sulla superficie argentina dello Specchio.
E poi, li aveva visti.

Erano lì, di fronte a lui, al suo fianco.
Sua madre, con la tenerezza che naturalmente scaturisce da un cuore affettuoso, gli aveva poggiato una mano sottile sulla spalla. E lui, d'istinto, aveva cercato di afferrarla, sentendo, come doloroso marchio della realtà, solo il proprio osso sotto la stretta convulsa.
Suo padre, con la chioma nera che incorniciava occhi vispi e scuri, gli aveva sorriso, malinconicamente, il quieto riflesso di quella stessa tristezza che albergava nel cuore di Harry.

E pur sapendo che essi non erano reali, esistevano solamente nella sua mente di undicenne, il giovane Grifondoro era ritornato lì ogni notte.
Ed ogni volta, nella solitudine più completa, si sedeva, lasciando che la madre spettinasse i capelli con un tocco così delicato che lui non lo avvertiva affatto... geloso, in verità, di quel ragazzino commosso che vedeva di fronte a sè, del tutto uguale a lui, con la sola differenza che la mano di James Potter riposava sulla sua testa bruna, e che quella di Lily carezzava la sua guancia.

Mentre Harry non poteva avvertire coi sensi la presenza di nessuno, in quel luogo incantato, di fronte a quello specchio che teneva così crudelmente prigionieri i desideri più recònditi del suo infantile cuore.

Mamma. Papà.

Non gli rispondevano con la voce, con le parole, ma si limitavano a sorridere mestamente, inclinando il viso, come a voler memorizzare ogni lineamento, ogni fattezza, ogni particolare del loro piccolo figlio.
E il Grifondoro vedeva, capiva che, seppur ombre sperdute in un reame ignoto e misterioso, le anime dei suoi genitori erano lì, in quel momento, e lo guardavano.
Perchè vedeva riflesso in quello Specchio con troppa precisione il senso di desolazione che attanagliava il suo petto in una morsa di gelo invernale.

Divenne sempre più facile credere che fossero lì.
Sempre più facile accettare la loro distanza, il senso di impalpabile separazione che dilatava una barriera invisibile tra Harry e lo Specchio.
Ogni giorno, quando un cammino notturno lo portava a lasciar cadere il Mantello in quella sala, il fanciullo vedeva apparire quelle due immagini con rapidità crescente, e rimaneva rapìto dalla velocità con cui, chiamate, quelle stesse sensazioni di mancanza e solitudine si affrettavano a riempire il suo stomaco, come se vi avesse versato dell'acqua di fiume.

La distanza aumentava, e le ombre erano sfumate nella nebbia, quando il professor Silente disse a Harry di non dirigersi più a quella volta, e di non cercare ciò che non avrebbe mai potuto ottenere.

Ma il piccolo Grifondoro non ricordò di aver veduto contorni così nitidi e reali, come quella volta, nel nascondiglio ove il Preside aveva astutamente celato la Pietra Filosofale.

Era rossa.
Harry l'aveva vista bene, mentre il suo alter-ego nello Specchio la riponeva in tasca.
Era vermiglia, come il fuoco ardente nel caminetto, nella Sala Comune.
No, più di quelle fiamme.
Di un colore intenso, che nessun'altra pietra avrebbe potuto mai assumere.
Di un rosso lacerante, che penetrava sino al cuore, cercando quel sangue che ribolliva di desiderio per la vita eterna.

Eppure, il ragazzo non aveva nessuna inclinazione a rompere le leggi astratte ed impalpabili che governano da secoli la Natura, ed i suoi cicli.
Per questo, quando Voldemort avvicinò i nomi dei suoi genitori alla crudeltà della sua stessa essenza, rabbrividì.

Egli voleva riportarli indietro.
Era questo il prezzo che era disposto a pagare.
Uno scambio - la Pietra per i suoi genitori. Harry tentennò.

Possiamo riportarli indietro.

Forse non era del tutto sbagliato.
Forse valeva la pena di fare qualche sacrificio, per poterli riabbracciare, in questa vita.

Io e te, Harry Potter, faremo grandi cose... insieme.

Nel momento stesso in cui Harry estraeva la Pietra dalla tasca, sollevandola di fronte al viso come un talismano che gli indicasse la via, il ragazzo si rese conto che le ombre si erano delineate nuovamente sulla superficie liscia dello Specchio.

E quando considerò - perchè per un momento solo fu tentato - di concludere lo scambio, di accettare la parola di Voldemort per vera - come un'immagine fugace in uno stagno, con un lieve incresparsi d'onde... le due sagome persero vita, e svanirono nel nulla.

E solo allora, Harry Potter capì.
Il rosso della Pietra si rifletteva in quegli occhi serpentini e diabolici che lo fissavano, avidamente.
Lo stesso colore, la stessa furia cieca, la stessa brama malvagia e demoniaca.
E le fiamme della Pietra danzavano nello sguardo del più pericoloso Mago Oscuro di tutti i tempi.

"BUGIARDO!"

Un sibilo di rabbia.
Grida, una lotta.
Ma quel fuoco era ormai estinto. Per sempre.
Dovunque fossero, Harry seppe che Lily e James Potter sorridevano tranquillamente.


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Note dell'Autrice
Ecco una flashfic scritta nei ritagli di tempo. Di solito non apprezzo particolarmente il Movieverse, ma in questo caso la tentazione era troppo forte e ho fatto un'eccezione.
:)
Spero che questo breve scritto Ti sia piaciuto.
A presto!

   
 
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