Dorme ora la mia città
chissà se mi vedrà,
ombra buia, dimenticata
di una vita più beata.
Mai vissi per lavorare,
neanche per festeggiare, gongolare.
Vissi invece per ricordare,
di peccati e tradimenti,
di passioni e sfinimenti.
Quando l’animo senti bruciare,
nulla io posso dimenticare.
Sulle pagine mille storie,
racconti di perversioni varie
di impure emozioni, rare
per chi nega di peccare
L’Eros divampa in un libello proibito
dove un giovane non fiorito
si apre ad un vecchio mai contrito.
Eppur, sappiamo com’è questo rito
su chi racconta il proibito,
son più colpevol’ di chi l’ha compito
Morii sotto il sole,
con vesti nere
con mani da autore
cosparse da rosso umore
Questa è la storia di chi è stato lapidato,
per le storie dell’altrui fato
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