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Autore: jarmione    07/10/2020    2 recensioni
“Questa storia partecipa a Una Challenge in Zucca indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp”;
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“Arneis del 1981” mormorò, annusando nuovamente l'aria “Misto a Black Phoenix Alchemy Lab”
Nel silenzio della stanza si udì lo scricchiolio di una delle travi.
“Lo sapevo” commentò Azraphel, andando a sedersi al tavolo come se niente fosse “C'è un demone in casa mia”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa a Una Challenge in Zucca indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp”;

 

PROMPT 18: “C’è un demone in casa mia.”

 

 

La sera era scesa velocemente quel giorno, con gioia dei bambini di tutta la città.

Halloween, che strana sera!

Azraphel si domandava ormai da secoli cosa spingesse gli esseri umani a travestirsi per andare in giro a spaventare scherzosamente altri.

C'è chi dice che questa festa serve a tenere i morti tranquilli, altri che è una tradizione ed altri ancora che è un modo come un altro per festeggiare la vigilia del giorno dei santi.

Lui, invece, credeva fosse solo un modo per fare soldi e rovinarsi la dentatura; ecco perché preferiva restare chiuso in casa sua, con i suoi amati libri ed il suo tè alla vaniglia.

Restò ancora per un po' nella libreria, già chiusa da almeno un paio d'ore, poi si trasferì nel retro, che aveva trasformato in abitazione.

Entrò in cucina e si bloccò.

Corrucciò il volto ed iniziò a muovere gli occhi tutt'attorno osservando la stanza e annusando l'aria.

C'era uno strano odore di...vino?

“Arneis del 1981” mormorò, annusando nuovamente l'aria “Misto a Black Phoenix Alchemy Lab”

Nel silenzio della stanza si udì lo scricchiolio di una delle travi.

“Lo sapevo” commentò Azraphel, andando a sedersi al tavolo come se niente fosse “C'è un demone in casa mia”

Tempo pochi istanti e, dalle travi del soffitto, si catapultò a terra Crowley.

“Per Satana, angelo, non ti si può nascondere nulla!”

“Non è colpa mia se ti ostini ad usare quel profumo antiquato e rubare i miei vini” lo ammonì Azraphel.

“Guarda che lo utilizzi anche tu” gli ricordò il demone, sedendosi a sua volta e mettendo i piedi sul tavolo...come al suo solito.

“Non lo nego, ma non in quantitativi industriali”

Crowley, per tutta risposta, gli fece una linguaccia.

“E comunque...” proseguì l'angelo “Non è facile spaventarmi, posso prevedere e percepire le tue mosse”

“Sei sicuro?” domandò Crowley, ridacchiando e notando che Azraphel annuiva “Facciamo così, se riesco a spaventarti mi farai bere la bottiglia più buona che hai nel repertorio”

Azraphel era convinto che non sarebbe mai riuscito nel suo intento e, per tale motivo, accettò senza batter ciglio.

Crowley, invece, non fece nulla; semplicemente si alzò, andò alla credenza e prese un calice.

Lo posò sul tavolo e si risedette.

Azraphel restò sbalordito.

Si aspettava una reazione immediata o che si trasformasse in serpente e gli saltasse addosso.

Ma nulla...c'era solo calma.

Quella tranquillità era strana ed il silenzio era quasi assordante.

D'improvviso, Crowley si alzò e fece cadere indietro la sedia con un grande tonfo, i suoi occhi gialli da serpente si spalancarono e la sua bocca si aprì facendo uscire una fiammata lunga circa dieci centimetri, di cui una scintilla solitaria fuggì bruciando un post-it sul frigorifero dell'angelo mentre quest'ultimo scattò in piedi terrorizzato.

Dopo cinque secondi, Crowley richiuse la bocca e scoppiò a ridere “Angelo, dovresti vedere la tua faccia”

Azraphel era spaventato; tutto si aspettava meno che quello.

L'aveva colto alla sprovvista.

“Sei troppo bello, angelo, sei da fotografare” e prima che Azraphel potesse ribattere, Crowley aveva già tirato fuori il cellulare e lo aveva fotografato...senza smettere di ridere.

“Io...io...” Azraphel avrebbe voluto dire molte cose, ma era un angelo e fu costretto a trattenersi.

“Lo so, angelo, lo so” ammiccò Crowley, battendo poi una mano sul tavolo e schioccando le dita per far rialzare la sedia caduta “Renditi presentabile, il piccolo Warlock è pronto per fare dolcetto o scherzetto e vuole i suoi adorati fratello Francis e tata Ashtoreth al seguito” ed uscì dalla cucina, lasciando ad Azraphel la privacy necessaria.

L'angelo non sapeva cosa dire e si limitò a sorridere

-Eh, sì, c'è un demone in casa mia- pensò -E la cosa mi piace-

Con un piccolo miracolo, si trasformò in fratello Francis e raggiunse Crowley, che si era nel frattempo tramutato nella tata.

Azraphel gli porse il braccio e annunciò “Andiamo, tata Ashtoreth?”

“Con piacere, fratello Francis”

 

 

 

NB: nel cercare in internet (e si trova davvero di tutto) ho scoperto che il Black Phoenix Alchemy Lab è il profumo usato sia da Azraphel che Crowley.

Ora che lo so, penso che lo utilizzerò spesso in queste storielle XD

  
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