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Autore: Puolukka Sorbet    07/10/2020    0 recensioni
Katsuki ha da poco manifestato il suo quirk e decide dunque di andare a fare scorribande con i suoi compagni.
Ah, e ovviamente Deku si perde.
[sfumature BakuDeku, ma solo se strizzi bene l'occhio]
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Masaru Bakugou, Mitsuki Bakugou
Note: Kidfic, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Katsuki Bakugou ha quattro anni quando manifesta il suo quirk per la prima volta. Le mani gli tremano e ad ogni piccola reazione esplosiva provocata sente un acuto pizzicore attraversargli i tendini fino a rimbombargli nel torace. Lo sguardo esterrefatto dei suoi compagni e dei maestri – seguiti da milioni di complimenti e ovazioni – lo riempiono di boria; fantastico, incredibile, meraviglioso, il suo quirk è l’estensione di tutti questi concetti. Soltanto una persona come lui poteva possedere un quirk così potente, un quirk degno di un eroe. Ed un eroe Katsuki sarà, di questo non c‘è alcun dubbio.
Sono il migliore…!
Questo pensiero irrompe nella sua testa come un fischio interminabile; così come interminabile è l’entusiasmo e la preoccupazione dei suoi genitori alla vista del loro piccolo intento a sfoggiare le sue abilità. La madre, Mitsuki Bakugou, lo riprende immediatamente, affermando che si sarebbe ulteriormente montato la testa con un quirk tanto vistoso e potenzialmente pericoloso; il marito, Masaru, più indulgente, si premura soltanto del buon giudizio del figlio, sperando che sia consapevole di quanto può essere una lama a doppio taglio. L’intento, seppur benevolo, passa sostanzialmente per un orecchio e fuoriesce dall’altro.
Katsuki si lancia subito all’avventura con i suoi compagni di gioco; ancora più determinato ed energetico, pronto a scacciare chiunque gli si pari davanti a colpi di esplosioni. Allegri e festosi si dirigono in zone verdi periferiche – nonché private, incuranti dei dissuasivi segnali e cartelli che tracciano il perimetro. Katsuki è a capo del gruppo e si inoltra impavido nella selva, un orecchio rivolto verso possibili rumori minacciosi e con la coda dell’occhio si assicura che tutto sia libero e sicuro al loro passaggio. I suoi compagni, poco più dietro, battibeccano su cosa potrebbe mai nascondersi lì dentro. «Mamma mi ha detto che non dovremmo allontanarci troppo, ma adesso che Kacchan possiede un quirk non abbiamo nulla da temere!»
- «Già, Kacchan è mitico! Adesso possiamo fare tutto quello che vogliamo, non c’è niente che possa fermalo!»
A pochi passi più in là, come un pulcino titubante al seguito, ma con occhi meravigliati sempre puntati su Katsuki, Deku esclama: «Ka-Kacchan! Se succede qualcosa ti darò anch’io una mano!»
- «Deku, uno senza quirk come te cosa spera di fare?»
- «Già, Midoriya, non puoi nemmeno sperare di essere al livello di Kacchan! Aiutarlo poi… Ahahah!» la risata è condivisa tra tutto il gruppo, persino Katsuki abbozza un sorriso beffardo.
Perché questa è la verità. Io sono eccezionale e nessuno è al mio livello, men che meno quel buono a nulla di Deku.
In quel momento un coniglio sbuca frettolosamente da dietro un albero, saltellando senza sosta sempre dritto, andando a intersecarsi con il percorso dei bambini. Tutti tirano un sospiro di sollievo vedendo quell’inerme animale zampettargli di fronte, soltanto Katsuki si era messo in offensiva, pronto ad attaccare al primo allarme. Ed è anche l’unico che, sebbene lo scampato pericolo, non sembra affatto soddisfatto e sollevato. Una decina di metri più avanti – un tratto breve, ma alquanto sentito dopo lo spavento di poco prima – qualcuno alza la voce, in modo che tutti sentano: «Dov’è Deku?»
In quell’istante il gruppo si volta verso la coda della fila, notando la mancanza di un cespuglio verde timido e piuttosto loquace. «Penso si sia perso, ma sono più che sicuro che c’era ancora quando il coniglio è comparso!»
- «Sì, anch’io ricordo che era ancora con noi perché ha fatto un verso molto strano quando ha visto il coniglio!»
Il gruppo si agita cercando di capire dove e quando esattamente Deku sia scomparso, ed è soltanto la voce possente di Katsuki che ristabilisce ordine, esortando i suoi amici a restare fermi e che si sarebbe occupato lui di recuperare il loro compagno disperso.
«Infatti è compito di un eroe salvare le persone in pericolo, anche se si tratta di quello stupido di Deku.»
Con queste parole finali Katsuki si separa dal resto e ripercorre a ritroso il sentiero, attento e concentrato a intercettare qualsiasi indizio che possa riportare a Deku. Le sue ricerche sono però vane; di Deku non c’è traccia e sarebbe tanto vantaggioso quanto svantaggioso emettere un’esplosione per segnalare la sua posizione – azione che inoltre conta nell’ingegno e capacità di Deku di captarlo. Decide quindi di lasciare il sentiero principale e puntare verso una possibile direzione intrapresa da quel buono a nulla. I suoi compagni avevano detto che era ancora presente quando il coniglio è apparso e che aveva emesso uno strano verso – anche Katsuki lo aveva sentito, anche se era troppo preso dalla possibile minaccia per dargli peso. Il che portava ad un’unica e possibile soluzione: Deku aveva seguito il coniglio. Ed è lì che Katsuki si dirige; ricordava vagamente il punto in cui lo avevano incontrato (due grosse querce che si abbracciano come amanti) e basandosi sulla sua bussola interiore era stato in grado di mappare un possibile percorso. Un improvviso singulto alla sua sinistra conferma i suoi sospetti: Deku è infatti accovacciato ai piedi di un albero, e affranto singhiozza mentre accarezza distrattamente il manto del coniglio. Katsuki si avvicina rumorosamente. Non aveva né tempo né voglia di avere a che fare con uno stupido disperso e depresso. Tuttavia, i suoi passi allarmano il docile animale che di scatto fugge senza dare il tempo a Deku di comprenderne le ragioni. I suoi occhi lucidi si posano dopo qualche secondo sulla figura particolarmente scocciata di Katsuki.
E dire che brillavano di luce propria è riduttivo. Perché Deku lo accoglie con uno sguardo acceso ed estasiato, quasi non crede ai suoi occhi. In effetti, proprio per quello forse si lancia verso Katsuki senza pensarci due volte, lacrime grasse di gioia che cadono con una certa consolazione sul suo viso.
«Ka- cchan! Kacchan!»
- «Deku! Mi bagni la maglietta, staccati!» Katsuki lo strattona via con violenza, ma Deku è irremovibile.
- «Ah, scusa! Non volevo… ma sono cos- sì contento perché sei venuto a cercarmi! Mi sono perso e non sape- vo che fare!»
- «Questo è perché sei uno stupido Deku! Cosa ti è saltato in mento?! Perché hai seguito uno stupido coniglio?»
- «Pensavo fosse fer- ito! Aveva un po’ di sangue sulla zampa, ma era solo un piccolo taglio… Non vole- vo allontanarmi, ma non mi sono accorto di quanto avessi corso finché non vi ho- visto più…»
Le mani tremanti stringono con veemenza la maglietta di Katsuki, quasi a volersi aggrappare e mai più lasciare la presa. Di certo si è preso un bello spavento e quale eroe è compito di Katsuki rassicurarlo come si deve. Peccato solo che non sia molto ferrato in questo genere di cose e dunque decide semplicemente di aspettare che Deku allenti la morsa.  
Ci sono poche cose che Katsuki non capisce: lui è il migliore in tutto quindi tutto gli è facile. Eppure, proprio non riesce a capire quello stupido buono a nulla. Le sue ragione e motivazioni non hanno alcun senso… Uno inutile come lui come potrebbe mai aiutare qualcun altro? Perché si butta senza pensarci? Non lo sa che solo chi possiede un quirk può essere un eroe grande come All Might?
Hanno visto tutti gli episodi della sua serie e non perdono un’intervista in televisione dell’eroe; Deku possiede anche dei filmati registrati su internet che conserva gelosamente – e anche Katsuki, in realtà. E ne ha molti più di Deku, ovviamente. Bé, è chiaro, l’unica ragione è che vuole giocare a fare l’eroe, ma non potrà continuare per sempre. Perché Katsuki sarà un vero eroe ben presto. Il suo quirk ne è la prova.
Invece, Deku, no. Deku non possiede un quirk. Lo sanno tutti.
Si sente strattonare nuovamente la maglietta, costringendolo a tornare in sé e a voltarsi furibondo verso il suo compagno. «Smettila di tirarmi e torniamo indietro.»
Deku annuisce, ma chiaramente non è stato intimorito dai continui richiami di Katsuki siccome continua a stringere il lembo della maglietta anche durante la traversata di ritorno.
Soltanto dopo pochi minuti sente nuovamente tirare la maglia, questa volta molto più gentilmente, quasi a volerlo avvicinare. «Kacchan… Grazie per avermi salvato…»
- «Non c’è bisogno di ringraziarmi, ho fatto soltanto quello che ogni eroe avrebbe fatto!»
Di sfuggita scorge un sorriso sgargiante, abbagliante come solo Deku è in grado di fare e subito distoglie lo sguardo. Anche se privo di quirk e strano Deku non smette mai di sorridere… esattamente come All Might. E questo di certo Katsuki può capirlo.


 

Note: Una delle mie solite drabble a tempo perso per non dimenticare che l’itagliano è una lingua bellerrima. Non rende come vorrei, ormai troppo abituata a leggerle e scriverle in inglese, ma allo stesso tempo è divertente come Katsuki sia sempre la mia musa. Giuro che è lessicalmente povera di proposito.
 
  
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