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Autore: Arvistloe    08/10/2020    3 recensioni
Per colpa di Eva, Lucifer era ammanettato con le braccia dietro la schiena e cieco, in più con indosso solo dei boxer neri. Nessun gioco erotico per un re dell'inferno profondamente triste.
Colonna sonora: bed of roses (Bon Jovi)
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amenadiel, Chloe Decker, Lucifer Morningstar, Mazikeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Notte. Appartamento sotto l'attico di Lucifer, stesso arredamento.

Lucifer era infastidito e mezzo nudo (addosso solo dei boxer neri) con una voglia infinita di strozzare Eva. Era iniziato tutto come ogni notte, Eva organizzava una orgia, ma come negli ultimi tempi quegli eventi non gli interessavano più. Sopra ogni cosa, non sopportava che Eva non avesse accettato di trascorrere un giorno solo con lui, magari per parlare. Mancavano tantissimo a Lucifer quei pomeriggi con Chloe e Trixi, i giochi in scatola, l'essere il cuoco ufficiale di quella che credeva un po' la sua famiglia. Il re dell'inferno scosse la testa, dicendo a se stesso che doveva dimenticare quei momenti. Ma farlo era veramente difficile.

Da un armadio nella camera portò fuori una grande scatola bianca di cartone, mettendola sul letto, sedendosi accanto. Dentro la scatola c'era un magnifico vestito rosso, comprato con tanto amore per regalarlo a Chloe in occasione di quell'appuntamento, rimandato, dopo il ritorno di lei da Roma. Dentro la scatola c'erano anche due scatole più piccole, che contenevano una collana con orecchini e un bracciale degni di una regina. Ritrovò il taccuino su cui aveva appuntato ogni idea per quell'appuntamento, un punto di svolta nel loro rapporto, almeno così credeva. Sorrise amaramente, leggendo le idee scritte nel taccuino, pensando a un ulteriore giorno da passare con Chloe e Trixi. Si ritrovò come altre volte ad asciugare rapidamente delle lacrime.

Fu distratto dai suoi pensieri da alcuni tonfi che provenivano dal piano superiore, dal suo attico. Sperava che Eva con quelli dell'orgia lasciassero qualcosa d'intatto. Nuovi rumori che lo disturbavano, desiderando in quel momento solo dormire, per sognare, perdersi in una vita impossibile con Chloe.

Ripose con cura la scatola nell'armadio, stendendosi sul letto. Si risvegliò percependo un movimento del letto, guardando Eva che si arrampicava dall'altra parte. Gli stava per dire che non aveva voglia di far sesso, ma lei disse con un gran sorriso
"Lo so perché non ti piacciono i nostri giochi. Perché non sei veramente legato a loro"
Lucifer non capiva bene cosa volesse dire. Eva chiese con una carezza sulle labbra
"Luci rendimi felice, mettiti a pancia sotto"
Decise di farlo, dopotutto un massaggio alla schiena non gli sembrava una cattiva idea. Eva si posiziono poco sopra il fondo schiena di Lucifer, dicendogli
"Metti le mani dietro la schiena"
Lucifer pensò che Eva poteva conoscere qualche massaggio speciale. Capì che non era così quando sentì scattare delle manette intorno ai polsi. Erano delle manette con una leggera catena di ferro nel mezzo. Lucifer sorrise appena, tentando di farle aprire, usando il suo potere, ma non ci riusciva. Tentò di romperle, ma niente. Arrabbiato, disse a Eva
"Da dove vengono queste manette?"
Eva ridacchio
"Regalo di un demone incontrato durante una orgia sopra all'attico"
Lucifer decise di mettere una magia per non far entrare demoni in tutto l'edificio sopra il Lux. Si mosse da sotto Eva che fu sbalzata via. La piccola donna disse sempre ridendo
"Mi ha detto che si aprono dopo…aspetta come disse...a si...dopo 3 sdwen"
Lucifer con molta fatica si alzò dal letto, dicendo scioccato a Eva
"Maledizione Eva! In lingua demoniaca vuol dire tre secoli tra gli umani, eoni all'inferno"
Eva si alzò in piedi, correndo fuori dalla camera da letto, tornando con un grosso coltello da cucina, dicendo
"Ti taglio le mani, poi le rimetti apposto"
Lucifer si allontanò da lei terrorizzato
"Le ferite inferte quando ci sono le manette di questo tipo non guariscono più. Resterei senza mani per sempre. Chiama Maze, sbrigati"
Lucifer sobbalzo sentendo dei rumori fuori la camera. Eva gli disse agitata
"O no, avevo chiesto ad alcuni dell'orgia di raggiungerci"
Prima che potesse dire altro, un gruppo di uomini e donne poco vestiti entrò nella camera. Improvvisamente Lucifer odiava profondamente quelle persone, certo che non fossero suoi amici. Quelle persone che lo circondarono, ignorando i suoi tentativi di farli andare via. Capì che non erano mai stati lì per dargli piacere, ma solo per prendere quello che volevano. Uno dietro di lui gli abbassò improvvisamente i boxer, mentre un altro gli posò sugli occhi una benda. Le urla di Lucifer fecero scappare tutti. Eva era inorridita, Lucifer era disteso per terra che si dibatteva, urlando a ogni respiro. Eva corse fuori dalla camera per chiamare Maze che era giù al Lux.

Lucifer provava la stessa solitudine, il dolore di quando fu torturato e scacciato dalla sua famiglia. Di quando si ritrovò solo all'inferno cercando di curare o alleviare il dolore del suo corpo bruciato. Il dolore che provava agli occhi era pari alla malinconia mordi cuore di Chloe che si era sempre preoccupata dei suoi desideri, mai di farlo sentire usato, ancora peggio maltrattato.

Nel terribile dolore agli occhi, un fuggitivo pensiero gli diede un piccolo attimo di consapevolezza. Pensò che Chloe non voleva combattere, rimandare all'inferno, lui come Lucifer proprietario del Lux, ma quel mostro che perfino lui accettava poco. Inesorabilmente il suo incrollabile egocentrismo tornò, risentendosi offeso per il tradimento di Chloe.
Improvvisamente la voce di Maze gli sembrò la salvezza, dicendole
"Maze aiutami...Gli occhi in fiamme"
Maze tolse la benda, dicendo preoccupata
"Questa incosciente ha usato della polvere di peperoncini del paradiso"
Eva piagnucolo
"Quel demone aveva detto che non era così tremendo. Lucifer io volevo solo migliorare i nostri giochi"
Lucifer le urlò
"Basta! Eva non mi piacciono più questi giochi sessuali. Erano solo vani tentativi di riempire la mia solitudine...come sono solo nuovamente"
Perdendosi la sua voce, mentre il dolore agli occhi diminuiva di poco ma non poteva aprirli. Maze avrebbe voluto picchiare Chloe per averlo fatto tornate infelice, come prima la incontrasse.

Alcune droghe forti di Maze gli permisero di riposare. Aiutato sempre da Maze, indosso dei boxer neri, ma avendo le braccia bloccate dietro la schiena, poté mettere solo sulle spalle solo una vestaglia, dormendo sulla pancia

Qualche ora dopo.

Maze entrò nella camera da letto, scuotendo Lucifer. Gli occhi del re dell'inferno erano così gonfi e rossi da non poterli aprire. Lucifer si mosse, dicendo mezzo assonnato
"Chloe...Chloe non andartene...Chloe non sono un mostro" La voce di Maze, dispiaciuta sinceramente di vederlo così vulnerabile sia fisicamente che mentalmente lo riportò alla realtà. Aiutato da Maze tornò nel soggiorno dell'appartamento. Sentendo la voce di Amenadiel sorrise, dicendo con tono stanco
"Fratello ti prego dimmi che almeno tu puoi guarirmi gli occhi"
Il silenzio dell'angelo fu troppo eloquente. Cercando di consolarlo, Maze gli disse mentre lo aiutava a sedersi nel divano
"Quel demone non spargera più niente, l'ho fatto in mille piccoli pezzi"
Lucifer annuì di si. Amenadiel fece segno a Eva di stare in silenzio, sedendosi accanto al fratello, solo che Eva non amava fare come gli veniva detto, dicendo a Lucifer
"Mentre Maze e Amenadiel cercano le cure, potremo usare al meglio questi..." Lucifer si alzò in piedi, urlando contro di lei, esasperato
"Vattene! Sei stata sempre la mia rovina! Vattene! Non sono più quello che conoscevi! Maledizione! Non sono più quella bestia satanica! Sono cambiato! Provo verso me stesso del rispetto!"
Quelle sfogo colpì profondamente tutti, dimostrando quanto Chloe lo avesse migliorato.

Amenadiel tentò di calmare Lucifer, portandolo quasi di peso sul divano. Gli disse mettendogli un panno umido sugli occhi gonfi e rossi
"Devi calmarti. Non fai che peggiorare la cosa. Ascolta bene. Devo andare in paradiso per trovare le erbe che servono. Ci metterò tre o quattro giorni. Deve restare con te qualcuno"
Eva disse timidamente
"Resto io "
Lucifer scosse la testa deciso, dicendo con rabbia
"No, no. Sentivo di non potermi fidare di te. Vattene! Vattene! Maze, mandala in una delle mie abitazioni, lontana da Los Angeles, dalle dei soldi. Non voglio che stia più qui...vattene Eva! Ti auguro ogni bene"
Tristemente Eva entrò nell'ascensore andando via. Lucifer disse al fratello che teneva il panno umido sui suoi occhi piagati
"Resterà con me Maze"
La demone donna scosse la testa, ricordandosi che non la poteva vedere, dicendogli
"Io devo andare all'inferno per creare le chiavi delle manette"
Amenadiel fece un calcolo mentale
"Minimo una settimana saremmo via"
Maze disse convinta
"L'unica e Chloe. Linda non verrebbe mai. Di Eva non parliamone, farebbe più guai"
Lucifer scosse la testa, dicendo con tono triste
"Non verrebbe comunque. Non sopporta il mio aspetto infernale. Eppoi voleva mandarmi all'inferno, in combutta con quel padre Kinley. Rimarrò solo. Riuscirò a cavarmela"
Amenadiel guardò Maze scuotendo la testa
"Non puoi farcela da solo. Forse può essere l'occasione per riconciliarsi definitivamente con Chloe. Ti assicuro, non esiste persona più pentita per averti fatto un torto"
Stanco, Lucifer annuì di si.

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