«Per il bene
della tua vita non muoverti, non toccarmi, non parlare»
Yuri abbassò il
dito imperioso al termine dell’imposizione trattenendo a stento il nervosismo,
Boris comodamente disteso sul traballante lettino lo fissò scettico.
«Non lo so Yu, mi sembro eccessivamente libero così…che ne dici, smetto
pure di respirare?»
«Ti avevo detto di fare silenzio!»
Boris alzò gli occhi al cielo roteando la manopola del televisore di cinque
pollici risalente al dopoguerra, posizionato sulla sedia accanto al comodino.
Un colpo ben assestato per stabilizzare l’immagine su un film western, al
momento di uno sparo che quasi provocò un infarto all’amico intento a infilare
la maglia del pigiama.
«È stato il
televisore»
Misera giustificazione
per placare Yuri già avvicinatosi alla sponda, le dita artigliate sui suoi fianchi
per evitare di compiere un gesto estremo.
«Spegni immediatamente
quell’aggeggio infernale! La trappola mortale che tu chiami casa ha già
tentato di ucciderci perché ha un contatore risalente al 1960, vorrei tornarci
vivo al monastero e se non fosse per la bufera di neve me ne sarei già andato!»
«Quante storie
per un po’ di fumo dal forno può succedere, te l’avevo detto che la mia nuova
casa ha bisogno di qualche accorgimento sulla sicurezza»
Yuri inspirò a
fondo maledicendo il giorno in cui aveva assecondato quel desiderio d’indipendenza.
«Carissimo
Boris, tu non mi hai invitato in una casa ma in una stanza di quattro metri
quadrati in cui hai un tavolo, due sedie, un microonde che è andato a
fuoco incenerendo la cena surgelata che volevi propinarmi, una doccia ed un
gabinetto che è proprio accanto al tuo letto» gli occhi azzurri lanciarono
saette impedendo ogni possibile rimostranza «Non esiste il riscaldamento, non
hai l’acqua calda ma sì, hai un televisore che prende canali di cui
probabilmente conosci solo tu l’esistenza»
L’ironia finale
tagliante venne totalmente ignorata.
«Dimentichi la
cosa più importante, l’affitto costa pochissimo e i tre mesi sono gratuiti!»
«Grazie tante,
qui dentro hanno ucciso qualcuno meno di un mese fa!»
«Dettagli, la
macchia sul muro nemmeno si vede più»
Yuri si
massaggiò le tempie ignorando il grande cerchio irregolare rosso vivo sulla
parete dietro al lettino, chiaramente visibile dopo le cinque verniciature di
cui aveva parlato Sergej.
Scostò le
coperte infilandosi sotto la striminzita coperta su una brandina troppo piccola
per due persone, un minimo movimento sbagliato e sarebbe caduto a terra.
Boris soffiò
sulla candela – la lampadina si era fulminata – augurando la buona notte.
Yuri diede le
spalle al compagno cercando di sistemarsi in una posizione comoda, a pancia in
giù sul materasso affondò le mani sotto il cuscino avvertendo un contatto
gelido.
Sbarrò gli
occhi rizzandosi di scatto, le mani strette sull’oggetto rinvenuto.
«Boris! Perché hai
una pistola sotto il cuscino?!»
«Siamo nel quartiere
più malfamato di Mosca, la serratura della porta è finta, non funziona, secondo
te cosa posso mai farmene? Sparo il primo che si azzarda ad entrare»
«Tu domani torni
al monastero»
«Yu no-»
«Ho io la
pistola ora, scegli bene la tua risposta»
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Prompt usato: pistola sotto il cuscino
Flashfic dalle 499
parole.
Buonasera a tutti! ^^
Ottobre è un brutto mese, ovunque mi volti
vedo challenge aperte e questa purtroppo per me ha attirato la mia attenzione,
senza obbligo di genere e di pubblicazione giornaliera era perfetta per la mia non
costanza. Non so quanti prompt riuscirò a soddisfare, l’intenzione è di
mantenermi nell’ambito di una collezione di flashfic ma
tutto può variare conoscendomi, per questo inizio col pubblicare il primo capitolo....poi si vedrà xD
Stessa cosa per quanto riguarda i personaggi, non ho ancora ben idea se
utilizzerò una cerchia ristretta oppure meno, sarà tutto una continua sorpresa.
Io non dovrei
stare a scrivere quando ho storie che vorrei recuperare ç.ç
L’ho già detto
che ottobre è un brutto mese?
Un abbraccio a
tutti e come sempre, se volete lasciare un commento fatelo pure! ❤
Aky
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono
proprietà di Takao Aoki, questa
storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.