Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Bloodred Ridin Hood    12/10/2020    1 recensioni
[Ambientata prima dell'entrata del gruppo 104 nell'esercito]
Una conversazione disgustosa davanti ad una tazza di tè e il piccolo incidente che ne derivò.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hanji Zoe, Levi Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Per me è il vomito!” esclama Hanji in tono solenne, prendendo posto a tavola davanti a lui. Ha con sé una tazza vuota e un piattino di biscotti.
Levi storce la bocca disgustato. Abbassa la sua tazza e guarda la collega, che si sta servendo con un po' di tè della sua teiera. Senza neanche chiedere il permesso. 
“Scusa?”
“Per me è il vomito.” ripete l’altra come se l’altro non avesse sentito bene.
“Sì, avevo sentito benissimo anche la prima volta, ma… che diamine dici, kusomegane?”
Che Hanji fosse una persona fuori dal comune l’aveva capito fin dal primo momento in cui si erano incontrati, ma arrivare così, prendere posto al suo tavolo in mensa ed esordire con una frase senza senso e disgustosa come quella, rovinando la sua sacra pausa del té per giunta, era strano persino per i suoi standard.
Con la mensa mezzo vuota poi! Perché non poteva andare a sedersi con Nanaba e Marlene?
“Non c’è altra spiegazione!” continua la scienziata portandosi la tazza fumante davanti alla bocca “Ci ho pensato e ripensato e…”
“Senti occhiali, è quasi mezzanotte e…” comincia Levi “E onestamente non so cosa ti abbia fatto pensare che abbia voglia di ascoltare i tuoi discorsi di merda a quest’ora, ma…”
Lei fa una smorfia e lo guarda quasi offesa.

“Piantala di lamentarti e ascoltami bene, piccolo scorbutico!” lo interrompe, poi sorride, traboccante di entusiasmo “Perché credo di essere vicina a scoprire qualcosa di grosso!”
Riappoggia la tazza sul piattino e cerca una posizione più comoda sulla sedia. Accavalla le gambe e si prepara ad iniziare il discorso.
“I titani non hanno organi genitali e per quanto abbiamo visto dal loro comportamento non sembrano avere minimamente qualcosa simile a degli istinti sessuali, no?” spiega Hanji “In realtà non sembrano esserci neanche differenze anatomiche sistematiche tra i vari individui per poter arrivare a definire due sessi.”
“Sì, e queste cose le sappiamo da un pezzo.” risponde Levi stanco “È tardi, è stata una lunga giornata per tutti, perché diavolo a quest'ora devi metterti a rimuginare sul fatto che ai titani manca il cazzo?”
“Perché i titani devono pur riprodursi in qualche modo! Dovranno nascere da qualche cosa, altrimenti non si spiegherebbe perché ce ne sono sempre di nuovi.” continua lei, andando avanti con il suo ragionamento “Quindi tutto sembrerebbe suggerire che si moltiplichino per riproduzione asessuata, ci sei?”
“Asessuata?” ripete Levi.
“Sì, è un tipo di riproduzione che coinvolge un solo organismo, in pratica è una sorta di clonazione.” spiega velocemente Hanji “Di solito riguarda solo certi tipi di piante e certi batteri… sarebbe notevole se venisse fuori che degli esseri così sviluppati come i giganti si moltiplicassero in questo modo, vero?!”
“Quindi stai dicendo che…” comincia Levi “I giganti sono dei grossi batteri di merda?”
Hanji sogghigna.
“Sarebbe divertente vederla così, ma no, non credo.”
“Ma se hai appena detto…” cerca di ribattere Levi confuso.
“Ho detto che sarebbe quello che verrebbe da pensare, ma no. I giganti non possono riprodursi come dei batteri.” rettifica “Come ho detto, quel tipo di riproduzione è una clonazione. Dovrebbero generare sempre degli individui identici a loro. Non spiegherebbe invece perché i titani hanno caratteristiche fisiche così diverse l’uno dall’altro.”
Levi sospira e beve un altro sorso di tè.
“È per questo che… deve essere il vomito!” ripete Hanji con gli occhi colmi di eccitazione.
“Il vomito.” ripete Levi schifato.
“Il vomito!” continua lei sempre più entusiasta “Pensaci bene, l’unica funzione vitale che sembra interessare i titani è l’alimentazione, ma non hanno un sistema digerente vero e proprio, insomma non hanno un intestino e sappiamo che periodicamente rigettano quello che ingeriscono. E se… questo processo fosse qualcosa di più di quello che crediamo?”
Levi sospira di nuovo.
“Arriva al punto occhiali, sono stanco.”
“Quello che sto ipotizzando è che…” si risistema gli occhiali sul naso “I titani mangiano gli esseri umani, poi li risputano e da quello sputo si formano dei nuovi titani.” spiega con un sorriso soddisfatto “Potrebbero in qualche modo sfruttare il DNA dell’umano che hanno divorato e mischiarlo al loro. Questo spiegherebbe anche perché sono così simili a noi e tutti diversi tra di loro!”
Levi ci ragiona per qualche secondo. In effetti, per quanto può capirne uno come lui che mai nella vita si è interessato alla biologia, sembra avere un suo senso. Certo è, però, che non può ignorare quel senso di voltastomaco che gli sta impedendo di godersi il suo tè.
“Fa schifo.” borbotta.
“Come?” chiede Hanji confusa.
“Questo discorso di merda. È vomitevole.”
“Eh, letteralmente.” ridacchia lei con un sorriso sghembo.
“Perché sei venuta a raccontare proprio a me di questa tua idea disgustosa?”
“Perché vorrei che prendessi un titano per me.” risponde facendo occhi dolci “Vorrei testare al più presto questa teoria.”
“Sì, ma perché parlarmene ora? Perché qui? Durante il té?” 
“Perché no?” Hanji alza le spalle e e portandosi la tazza alle labbra “Ti ho visto qui, seduto solo soletto come al solito, come un asociale. Ho pensato di venire a farti un po’ di compagnia.”
Levi corruga la fronte.
“Non hai pensato che forse sono davvero un asociale e che non gradisco che la gente venga a parlarmi di teorie disgustose sui titani mentre bevo il mio tè?”
Hanji ridacchia.
“No, non credo tu sia un asociale. Sei solo un tipo un po’ strano.”
“Strano?” ripete lui incredulo.
Non che si stia offendendo, ma quella matta stava davvero avendo il coraggio di dare a lui… dello strano?
“Strano.” conferma lei con un ghigno “Insomma, ora non venirmi a dire che non te sei mai accorto. Beh, Levi…  tu sei un po’ strano! Con la tua mania della pulizia, il broncio perenne… quella fissazione sul fare le battute sulla cacca.”
Levi la guarda incredulo per qualche secondo, incerto se insultarla pesantemente subito e levare le tende o se stare a sentire per quali ragioni una tipa che sarebbe in grado di tenersi dei titani come animali da compagnia dovrebbe dare dello strano a lui. Che d'accordo, sarà pure un pochino strano, ma mai quanto lei!
“Ma non ti preoccupare, eh!” riprende Hanji ancora prima che lui possa decidere di indagare “Non c’è niente di male ad essere strani. Anzi, sono le stranezze a rendere le cose curiose e interessanti. E credo che questo valga anche per le persone, o almeno io la penso così.”
Levi ha bisogno di qualche secondo per processare ciò che ha appena sentito.
Le stranezze che rendono le cose curiose e interessanti. E questo vale anche per le persone. Detto da una che come hobby principale ha quello di studiare…
“Ma va’ al diavolo, occhiali di merda!” dice a quel punto lui “Mi stai paragonando a uno dei tuoi mostri?”
“No, io non ho mai detto questo.” risponde lei, prima di sorseggiare ancora del tè “Ma devo dire che è interessante che tu l’abbia pensato.” aggiunge con un sorrisetto.
Levi sbuffa.
A volte quella donna era davvero incredibile.
“Hai la vaga idea di quanto tu sia strana?” chiede poi “E del fatto che lo pensino praticamente tutti qua dentro?”
Lei ridacchia.
“Certo che sì!” dice come se niente fosse “E con questo?”
Levi sospira infastidito e riprende la tazza. A volte parlare con Hanji poteva diventare veramente spiazzante.
“Beh, sei molto più strana di me, occhiali di merda.”
Lei si stringe nelle spalle.
“Forse. O forse no. Dovrebbe essere qualcun altro a stabilirlo, non credi?” chiede allungando la mano sul piattino di biscotti “Ma senza ombra di dubbio tu sei il più permaloso tra i due.”
Ne prende uno per mangiarlo.
Levi apre la bocca per replicare, ma poi ci ripensa e lascia perdere. Prende la tazza vuota e si alza, facendo per andarsene.
“Te ne vai?” chiede Hanji masticando il biscotto.
“Sì, cazzo.” risponde subito lui “Mi hai fatto venire mal di testa oltre che il voltastomaco.”
Lei sogghigna continuando a mangiucchiare.
“A volte sei piacevole quanto una diarrea.” borbotta ancora Levi allontanandosi di qualche passo.
“Eccone un'altra!” esclama Hanji.
E per qualche ragione scoppia a ridere di gusto. Molto di gusto, un po' troppo di gusto. Levi si volta a guardarla, offeso e infastidito. Sì, d'accordo ha un becero senso dell'umorismo e ogni tanto gli piace fare battute sulla cacca, è davvero qualcosa di così divertente?!
Ma prima che abbia il tempo di mandarla a cagare ancora, ecco che lei smette di ridere all'improvviso.
Hanji sgrana gli occhi e apre la bocca, emettendo uno strano gemito acuto. Poi si porta le mani alla gola, si alza in piedi di scatto, e si piega in avanti sul tavolo, colpendosi sotto lo sterno con un pugno.

“Oi, Hanji?!” chiede Levi facendo qualche passo verso di lei “Hanji?!”
Che diavolo le prende adesso? È uno scherzo?!
Lei lo guarda con un’espressione di terrore stampata in faccia ed è abbastanza per fargli gelare il sangue nelle vene.
“Hanji, cazzo!!” ripete Levi, lanciando tazza e piattino su un tavolo vicino e correndo a posizionarsi dietro di lei.
La cinge con le braccia intorno all’addome e inizia a spingere con le mani con dei colpi forti e decisi.
“Che diavolo succede?!” accorrono anche Nanaba e altri soldati presenti in mensa, allertati dallo schiamazzo “Hanji?!”
Dopo quella che sembra un’eternità, Hanji riesce finalmente a sputare il pezzetto di biscotto che le era finito in gola e si accascia a terra tossicchiando. Nella sua caduta trascina anche Levi, che finisce giù sopra di lei.
Si guardano per un momento, a terra, l’uno sopra l’altra. Ancora tramortiti dallo spavento.
“Mi hai salvato la vita, Levi.” mormora Hanji con un filo di voce.
Lui deglutisce. Si è spaventato da morire.
Si raddrizzano e si mettono a sedere, goffamente, ancora tremanti.
“Tutto bene, Hanji?!” chiede Nanaba poco più in là.
“Sì.” risponde lei annuendo “Sto bene. Mi era solo andato di traverso un biscotto.”
Forza un sorriso per rassicurare gli altri colleghi.
“Stai bene davvero, occhiali di merda?” chiede Levi con un sussurro, con il cuore che gli martella contro il petto.
Lei annuisce con più decisione, iniziando a riprendere lentamente colore.
“Meno male che c’eri tu con i tuoi riflessi d’acciaio.” sorride timidamente.
Lui risponde a quell’espressione di gratitudine con un breve cenno d’assenso col capo.
“Perché, insomma, sarebbe stato proprio ironico, con il mestiere che faccio, morire in un modo così stupido, non credi?”
Levi sospira.
Riesce ad aver voglia di scherzare persino in un momento come quello.
“Non dirlo neanche per scherzo, scema.” sibila, rifiutando quel pensiero.
Perché quella pazza sarà pure insopportabile certi giorni, ma è pur sempre… in un certo senso…
Hanji sorride soddisfatta davanti a quel suo commento.
“Lo sapevo.”
“Lo sapevi cosa?”
Si rialzano entrambi.
“Che in fondo in fondo mi vuoi bene.”
Levi corruga la fronte.
… la sua migliore amica.
“Che diavolo stai farneticando, idiota? Ho solo evitato che una collega morisse soffocata col suo stesso sputo, stupida scema con gli occhiali!”
“Sì, certo… stavo scherzando.” risponde Hanji, poi fa un’espressione strana e si porta una mano sopra lo stomaco.
“Oi!” si allerta di nuovo Levi, sentendo un brivido lungo la schiena “Che cazzo ti prende adesso?!”
“Ho solo… credo che…” mormora lei.
“Cosa?!” chiede impaziente Levi, iniziando di nuovo a preoccuparsi.
L’altra abbozza un sorriso.
“Niente. Deve essere lo spavento, ma credo proprio mi stia venendo da vomitare.”




NOTE:
- Kusomegane è il termine originale utilizzato da Levi per chiamare Hanji, formato da kuso, che significa merda megane che significa occhiali. Occhiali di merda quindi sarebbe la traduzione letterale di quel nomignolo e personalmente io la preferisco a quattrocchi. 
- Questa che espone Hanji è stata una mia teoria quando ho iniziato a seguire la serie e ho sempre pensato che prima o poi ci avrei scritto qualcosa lol. Spero la storia sia stata di vostro gradimento.


 
  
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