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Autore: Sana_jasm97    18/10/2020    5 recensioni
L’ultima notte insieme di Goku e Chichi prima del Cell Game.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi | Coppie: Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una tiepida sera di maggio. Chichi stava apparecchiando la tavola prima di mettersi a cucinare, ma con la testa era da un’altra parte. Sentiva una forte angoscia dentro, perché da lì a qualche giorno ci sarebbe stato il fatidico Cell Game. Sapeva molto bene che Goku avrebbe partecipato, anzi che sarebbe stato il primo a voler combattere, ma temeva che quello sconsiderato volesse coinvolgere anche il piccolo Gohan. Già lo aveva convertito a quel cambiamento di capelli, che lei non approvava per niente, ma addirittura farlo combattere contro quel mostro, quando Gohan doveva dedicarsi agli studi! Il rumore della porta che si apriva interruppe il filo dei suoi pensieri.

-Goku, Gohan, siete voi? Vi sembra questa l’ora di tornare?- chiese Chichi scocciata.

-Hai ragione tesoro, scusa- le rispose Goku con voce stanca –Ma non hai idea di quanti giri ho dovuto fare oggi…-

-E Gohan dove sta?-lo interruppe brusca Chichi, cercando con lo sguardo il figlio. Goku si buttò sul divano, stremato. -Oggi ho dovuto raccogliere tutte e sette le sfere del drago in giro per il mondo, poi ho fatto un salto su un altro pianeta per andare a prendere il nuovo supremo, il piccolo Dende, e l’ho portato a palazzo da Popo. Sai, Gohan aveva fatto amicizia con Dende su Namek, e mi ha pregato se potevo accompagnarlo lì per poter stare con il suo amico questa notte.-

-Ma come, volevo preparagli il suo piatto preferito- disse dispiaciuta Chichi -Almeno gli hai fatto portare i compiti?-

-Ehm no cara, mi sono totalmente scordato- le rispose Goku passandosi la mano dietro la testa, imbarazzato.

-Uff, sei sempre il solito, non ti preoccupi mai per l’educazione di tuo figlio- esclamò sconsolata Chichi. Poi gli chiese: -Questo vuol dire che ceniamo solo io e te?-

Goku ci pensò su un attimo -Be si, direi di sì.- Sembrò soprappensiero, e dopo un po’ disse alla moglie: -Senti… che ne diresti se ce ne andassimo a cena fuori?-

Chichi strabuzzò gli occhi. -Dici sul serio?-

-Ma sì, perché no? Non lo facciamo da anni!-

La donna guardò il marito per un attimo, sorpresa. Poi esclamò contenta:-Va bene, facciamolo! Però ad una condizione!- Chichi gli si piantò davanti con i pugni sui fianchi. -Voglio che ti levi quegli orribili capelli biondi e torni al tuo stato normale-

Goku sospirò, e a malincuore si rilassò. I suoi capelli tornarono scuri e alla loro consueta forma di palma. -Meglio così?-

-Decisamente- esclamò lei soddisfatta. -Vado a prepararmi!-

-Perfetto, però sbrigati perché sto morendo di fame!-

Dopo una ventina di minuti i due coniugi uscirono di casa, lui con un paio di pantaloni e una camicia nera, lei con un vestito rosso, a collo alto e smanicato. Per l’inaspettata occasione Chichi si era lasciata i capelli sciolti. In giardino Goku sollevò la moglie tra le braccia forti.

-Dove pensavi di andare ?- gli chiese lei mentre si alzavano in volo. Si strinse forte a lui; volare con suo marito le piaceva, ma aveva sempre un po’ di vertigini.

-Bulma mi aveva consigliato un ristorante nella Città dell’Ovest, volevo portarti lì-

Dopo una decina di minuti di volo, Goku e Chichi atterrarono nella piazza più grande della città, di fronte a un lussuoso ristorante illuminato all’esterno da lucine. Entrando, vennero accolti dal cameriere, che li fece accomodare a un tavolo elegantemente apparecchiato vicino la finestra. Chichi si guardò intorno, preoccupata. -Speriamo non costi troppo…Bulma si scorda a volte che le nostre condizioni finanziarie sono totalmente all’opposto delle sue!-

-Di questo non devi preoccuparti, Bulma mi ha detto che conosce il proprietario e che quando saremmo venuti ci avrebbe fatto uno sconto… e poi, avete ancora l’eredità di tuo padre, no?-

-Si è vero… aspetta, avete?- gli chiese lei.

-Abbiamo! Volevo dire abbiamo!- si affrettò a dire Goku, mentre la moglie lo guardava stranita. -Dai, pensiamo a ordinare, non ci vedo più dalla fame!-

La coppia ordinò, e tra una portata e un’altra bevvero e parlarono allegramente del più e del meno. Goku raccontò a Chichi tutte le avventure di quella giornata e i vari luoghi in cui era stato per trovare le sfere, e lei lo ascoltava coinvolta e divertita. Poi lei gli raccontò che quel giorno era andata a piedi a fare la spesa in città, ma che senza di lui che l’accompagnava in macchina o in volo ci aveva messo il triplo del tempo, ed era stata inseguita da un cinghiale famelico, che le aveva fatto perdere metà della spesa durante la fuga, ed era tornata a casa stanca morta.

-Ma perché non prendi pure tu la patente?- le chiese Goku, mentre addentava la quarta fetta di torta. -Saresti sicuramente più brava di me- Chichi guardò il marito. -Uno, perché non possiamo permettercelo, e due, perché ci sei tu che guidi- gli rispose sorridente. -Finché ci sei tu tesoro, non serve che la prenda pure io, no?-

Goku restò a fissarla per un attimo. Poi poggiò la forchetta sul tavolo. Chichi notò che il marito aveva cambiato espressione e sembrava stesse per dire qualcosa di serio. Gli versò prontamente un altro bicchiere di vino.

-Senti, e quando avresti parlato con Bulma per questo ristorante? E avete parlato di altro? Mi dovrei ingelosire?- gli chiese in modo civettuolo, costringendolo a rispondere a tutte quelle domande. Intanto la bottiglia di vino stava iniziando a fare effetto e a fine serata erano decisamente brilli.

Ridendo, si alzarono dal tavolo e andarono a pagare il conto. Mentre uscivano, Goku inaspettatamente le prese la mano. Chichi lo guardò sorpresa. Lui si passò la mano libera tra i capelli, imbarazzato. -Be, è così che fanno due persone sposate, no?- Chichi gli sorrise teneramente e si strinse al suo braccio, facendolo arrossire ancora di più. Passeggiarono per la città ridendo e scherzando, un po’ a causa dell’alcol, un po’ per la felicità del momento.

A un certo punto Goku si fermò e le si mise di fronte, a un palmo dal suo viso. -Ascolta Chichi… vogliamo tornare a casa?- le chiese. La fissava dritto negli occhi, il viso concentrato come se temesse di sbagliare qualcosa in quello che diceva. Ma lo sguardo nascondeva qualcos’altro. Chichi notò il barlume di eccitazione passare negli occhi del marito. Aveva capito esattamente cosa volesse. Lo voleva anche lei. Si morse il labbro, poi molto lentamente, annuì.

Lui la prese con calma tra le braccia, stavolta però stringendola più forte, e lei ricambiò la stretta.

Volarono sotto le stelle, avvolti da un vento tiepido. Era da tanto tempo che non passavano una serata così. Goku era sempre indaffarato con gli allenamenti per quella nuova minaccia e Chichi doveva preoccuparsi della casa, dei soldi, di lui e del figlio. Momenti così sereni erano diventati rari.

Atterrando davanti casa, Chichi esclamò allegra: -Vedi, a me non serve prendere la patente, quando ho un marito che sa volare!- Aprì la porta di casa ridacchiando, senza rendersi conto che Goku si era fermato, il viso scuro. Notando quell’improvviso silenzio si voltò verso di lui.

-Allora, non entri?-

-Senti Chichi, prima devo parlarti di una cosa importante…- A lei non piacque per niente quel tono di voce serio, era già la seconda volta che lo assumeva in quella serata.

Sapeva benissimo cosa voleva dirle, ma non voleva starlo a sentire.

Distogliendo il viso dallo sguardo fisso di Goku, si diresse verso la cucina mentre lui chiudeva la porta di casa. -Ti andrebbe un po’ di gelato? Aspetta che te lo porto subito-

-Chichi ascolta, ti devo parlare di questo…-le disse a bassa voce.

-Vuoi quello alla frutta o al cioccolato?- continuò lei, deglutendo a fatica.

Non fece in tempo ad allontanarsi che Goku la afferrò per un braccio, il viso stranamente inespressivo. -Devi ascoltarmi, Chichi.-

-Non voglio sentire- mormorò Chichi ferma in mezzo alla stanza, fremente, ma il marito non demorse.

-Il torneo contro Cell… potrebbe essere molto pericoloso e…-

-E cosa?- sbottò Chichi furente verso il marito. Tratteneva a stento le lacrime. Goku la guardò, sentendosi impotente. Come faceva a dirglielo? Vederla così stravolta lo faceva stare male.

-Cosa vorresti dirmi? Vuoi forse tranquillizzarmi? Pensi che non sappia che ti vuoi portare pure Gohan a combattere contro quell’essere?-

Ci fu un silenzio teso. Goku poteva sentire il cuore di lei battere all’impazzata. Chichi continuò a reggere il suo sguardo incupito. Non lo aveva mai visto così serio. La sua mano le stringeva ancora il braccio, senza lasciarla andare.

Goku continuò calmo. -Potrebbe essere molto pericoloso questo torneo…ed è necessario che Gohan combatta! Io però non posso assicurarti che torneremo entrambi vivi a casa…-

Chichi sentì una fitta di dolore al petto. Per un momento non riuscì a muoversi, poi, presa da un attacco di rabbia e dolore, iniziò a colpirlo con la mano libera sul petto, finché riuscì a liberarsi dalla presa, ma lui la riafferrò e la spinse contro il muro, trattenendola per le spalle.

-Lasciami subito, Goku!- urlò lei rabbiosa, cercando di divincolarsi, il respiro affannoso, le lacrime che le rigavano il volto.

-Devi ascoltarmi, Chichi- la voce di Goku era ferma, il viso impenetrabile.-Puoi star sicura che a Gohan non succederà nulla, lui tornerà sicuramente a casa, è il più forte di tutti!-

-E invece tu?- la donna alzò gli occhi di scatto. Lo fissò duramente, senza battere ciglio.-Tu tornerai?-

Si guardavano con intensità, immobili, mentre lui la teneva immobilizzata al muro. Poi Goku si avvicinò al volto di lei e senza esitazioni la baciò. Chichi sgranò gli occhi. Non si aspettava una cosa del genere da parte di Goku in un momento così, e se prima tentava di divincolarsi, adesso era paralizzata dalla sorpresa.

-Sai che non sono bravo in queste cose- mormorò Goku staccandosi dalle sue labbra. Indietreggiò, liberandola lentamente dalla presa. -E sono consapevole di non essere il marito e il padre che avresti voluto, ma farei di tutto per proteggervi e…-

Chichi lo attirò forte a sé. Nascose la testa contro il suo petto. -Tu sei esattamente l’uomo che volevo. Ma è anche così difficile essere la moglie dell’uomo più forte e più buono del mondo. E so che salvare il mondo ha la priorità, ma il pensiero che tu possa lasciarmi di nuovo sola mi uccide. Non sono forte come te-

Goku le prese il viso tra le mani, guardandola. -Stai scherzando? Chichi, sei la donna più forte che conosca, a volte metti i brividi pure a me!-

Chichi fece una risatina tra le lacrime, stringendosi di più a lui. -Mi dispiace Chichi, è una cosa più grande di me, che devo fare per salvare voi e il pianeta-

Goku le sollevò il mento con dolcezza finché lei non lo guardò negli occhi. –Ma ti posso promettere che non sarai mai sola- Le sorrise, asciugandole col pollice le lacrime. Poi appoggiò delicatamente le labbra su quelle di lei, che si sentì travolgere dall’eccitazione. Chichi ricambiò con decisione il bacio, che divenne sempre più profondo. Le mani di lui scesero ad accarezzarle i fianchi, mentre Chichi affondava le dita nei suoi capelli. I respiri si univano, diventando sempre più affannati. Goku la sollevò da terra e lei gli strinse le gambe intorno alla vita. Si diressero in camera da letto, senza mai staccarsi dal bacio. Goku la appoggiò delicatamente sul letto e la guardò con intensità. Lei gli accarezzò dolcemente il viso. Sorrisero, poi ripresero a baciarsi.

Passarono la notte insieme con una passione così forte che non avevano mai provato, quasi con la consapevolezza che quella poteva essere la loro ultima notte insieme.

Pochi giorni dopo, Goku e Gohan si presentarono al torneo di Cell, e solo uno di loro tornò a casa.

Quando il giovane Gohan riferì alla madre della morte di Goku, e che lui per proteggerli aveva deciso di non farsi resuscitare, Chichi pianse tutte le sue lacrime nella stanza da letto che non avrebbe condiviso più con nessuno. Ma si sbagliava, perché Goku aveva mantenuto la sua promessa e non l’aveva lasciata da sola; infatti qualche tempo dopo scoprì di essere incinta.

E pianse di nuovo, ma questa volta di felicità, perché era come se il suo Goku le avesse lasciato un ultimo regalo. Una nuova vita.





Salve a tutti! Spero vi sia piaciuta questa mia immaginaria rappresentazione del concepimento del piccolo Goten, e mi piacerebbe molto sapere la vostra opinione!
  
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