Albeggiava. E una luce sottile e radiosa filtrava nella stanza. Sentiva un leggero tempore accarezzarle dolcemente​ il viso. Un calore che ben rispecchiava la sensazione di pace e benessere di cui si sentiva pervasa. Oscar aprì con lentezza gli occhi. Ad accoglierla nel nuovo giorno ci fu l'immagine delle loro mani intrecciate sulle lenzuola sgualcite. E quei sottili cerchietti d'oro gemelli, a riflettere giochi di luce. A volte la felicità è un attimo. Un solo attimo di perfezione. Come quello penso' Oscar sorridendo. Quante volte, nel corso della vita, le loro mani si erano trovate? Quante volte erano state pronte a sostenersi? Fin da quel primo giorno, solo due bimbi confusi e indifesi contro il mondo, le loro mani si erano riconosciute e intrecciate indissolubilmente in un mondo fatto di giochi, prime lotte e scelte da affrontare. Ricordava ancora la sensazione della sua mano a contatto con l'erba fresca e stretta saldamente da quella di lui, quando suo padre l'aveva spinta con forza verso la carriera militare...Il disaccordo di André. La loro selvaggia lotta...E poi, sdraiati, sfiniti e senza parole. Nel calore della sua mano lei aveva avuto la certezza che non sarebbe mai stata sola. Una certezza profonda..Quella che deriva dall'essere amati. Senza se e senza ma. E dall' amare.. Ma allora era troppo giovane e confusa per capire. Non aveva saputo guardare dentro sé per molto tempo...Anni trascorsi a confondere amore e amicizia..A negare la sua natura di donna. Erano state di nuovo le mani di André ad obbligarla a prendere coscienza di sé. Con rabbia...Una rabbia incontenibile..Che lui ancora faticava a perdonarsi. Nonostante lei avesse compreso sin da subito che era stato un gesto dettato dalla disperazione. Che era André e mai le avrebbe fatto realmente del male. Ma presto le loro mani si erano intrecciate nuovamente..Tra risate e lacrime di gioia. Si erano ritrovate per non lasciarsi più, quando finalmente lei aveva smesso di fuggire, e si era lasciata portare dal cuore. Ed erano stato travolti dall'amore e dalla passione, e le loro mani avevano nuovamente imparato a danzare insieme la più antica di ogni melodia. Oscar strinse leggermente la mano di lui, ancora addormentato e si accocolo' meglio tra le braccia di André. Guardò nuovamente gli anelli scintillanti..Oggi erano lì insieme, dopo molte battaglie e momenti difficili. E quel che sembrava un sogno meraviglioso era realtà. A volte la felicità è un attimo, un sussurro da ascoltare che ti fa battere forte il cuore. "Bonjour mon Amour..Buongiorno signora Grandier", la voce profonda e calda di André, le sue labbra a posarsi dolcemente sulla nuca, e poi sul collo. E quel bacio così travolgente per cominciare una nuova giornata. Insieme. Ecco, Oscar non aveva davvero bisogno di altro.