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Autore: Stekao    28/10/2020    13 recensioni
Siamo nel post Kaibara, esattamente nel penultimo episodio del manga, nel momento in cui Ryo e Kaori scoprono che Mick ha rubato loro alcuni incarichi spacciandosi per City Hunter..
Riparto da qui, ma una vacanza improvvisa farà prendere agli eventi una piega del tutto diversa dal fumetto perché...basta piedi in testa per la nostra Kaori!
Niente azione stavolta ma solo un po' di tribolazioni (obbligatorie..😜) e tanto ammmore per i nostri due sweepers preferiti!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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1 - ADDIO RYO

Mick era uscito da appena due settimane dalla clinica del professore, dove si era completamente ripreso dopo la difficile disintossicazione dalla polvere degli angeli.

Quel giorno l’americano aveva confessato ai suoi amici di avergli fatto uno scherzo rubando al loro posto un paio di incarichi e spacciandosi per city Hunter, ma nel parlare con lui, Kaori si era resa conto di un terzo incarico di cui pensava si fosse appropriato Mick e che invece le era stato tenuto nascosto da Ryo.

“Non avrà osato farlo davvero? Accettare un incarico senza dirmi niente?” urlò Kaori rossa in volto dalla rabbia.

Presa dallo sconforto si recò al Cat’s eye sicura di trovarci Ryo e pronta, come non mai, ad affrontarlo, ma non appena lo vide, tutti i suoi propositi di vendetta caddero inesorabilmente.

Ryo era in compagnia di una bellissima ragazza verso la quale stava rivolgendo parole inequivocabili.

“Sei l’unica donna che voglio, tu sei fantastica, non sei paragonabile alle altre...”

Kaori, nel sentirle, si immobilizzó sul posto, capì immediatamente il motivo per il quale lo sweeper non le avesse parlato di quel terzo incarico, tentando invece di far ricadere la colpa su Mick.

Miki e Umi, nel vederla sbiancare, si preoccuparono molto immaginando quello che sarebbe avvenuto di lì a poco nel loro locale... Ma, contro ogni previsione, Kaori non tirò fuori alcun martello.

Ryo, intento com’era nel corteggiare maldestramente la ragazza di fronte a lui, non poté, però, fare a meno di accorgersi di una presenza alle sue spalle.

Nel voltarsi vide Kaori che lo fissava con uno strano bagliore negli occhi… uno sguardo come quello non lo aveva visto mai.

Si aspettava che la socia lo colpisse, ma lei rimase ferma, immobile, a fissare lentamente prima lui, poi la ragazza, poi di nuovo lui… A Ryo parve di notare un triste sorriso formarsi sulle sue labbra, poi, continuando a non dire niente, Kaori si voltó uscendo dal locale e lasciando Miki, Umi e soprattutto Ryo, profondamente turbati.

Circa mezz’ora dopo, Ryo tornó a casa e sentendo degli strani rumori provenire dalla camera di Kaori, si affacciò per capire cosa stesse succedendo.

Ciò che vide lo lasciò di ghiaccio.

Kaori stava preparando i bagagli.

Scosso dalla situazione, ma tentando di non rivelare il suo vero stato d’animo, lo sweeper le parlò.

“Che stai facendo?”

“A te cosa sembra? E come mai già a casa? Credevo ne avessi per un po’ con quella” rispose lei freddamente, continuando a riporre i vestiti nella valigia.

“No, è che…”

Kaori non gli permise di finire la frase e prendendo il sopravvento lo affrontò.

“Ho riacquistato la memoria Ryo”

A quelle parole l’uomo sentì una goccia di sudore freddo attraversargli la schiena.

“In realtà non è stata una vera perdita di memoria, credo sia stato più per colpa dello shock... In due, tre giorni ho ricordato tutto. Da allora quanto è trascorso? Un paio di mesi? E tu non hai fatto niente per aiutarmi a ricordare... Se possibile ti sei comportato peggio del solito, quello che ho visto poco fa poi…l’ennesima umiliazione da inserire nella mia già lunga lista, Ryo.

Non ti preoccupare, ho capito perfettamente il motivo per il quale non volevi che ricordassi… chissà, magari ti sei anche vergognato di esserti lasciato andare con un maschiaccio come me.

Ad ogni modo non credevo che dopo tutti questi anni insieme, saresti stato in grado di ingannarmi anche sul lavoro...Hai accettato un incarico senza dirmi niente e soltanto per divertirti, che razza di partner credi che sia? E’ questa la considerazione che mi dai?

Ma io sono stanca e decido semplicemente di dire basta… quello che sto per fare adesso avrei dovuto farlo già molto tempo fa…

Andrò a stare da Eriko per un pó e chiederò a Mick di poter lavorare con lui.

Io del resto so fare solo questo lavoro… non molto bene lo so, d’altronde tu non mi hai mai voluto insegnare niente, ma mi piace aiutare le persone e Mick, fin da subito, si è reso disponibile ad insegnarmi qualcosa… ha deciso di aprire una agenzia investigativa e credo avrà bisogno di un aiuto…”

“Che vuol dire che lavorerai con Mick?” chiese Ryo bloccandola prima che potesse uscire dalla camera

“Dimmi Ryo, di tutto quello che ti ho detto è solo questo ciò che ti disturba?”

“Ma io ho promesso a Hide...”

Kaori, nel sentire nominare suo fratello, non poté fare a meno di innervosirsi

“Ancora pensi alla promessa che hai fatto a mio fratello?

Io non sono più la ragazzina di vent’anni che ha varcato quella porta più di sei anni fa… non ho bisogno di qualcuno che mi faccia da balia e posso prendere da sola le mie decisioni.

Ti libero dalla promessa che hai fatto se è questo che ti turba tanto…”

“Non è questo lo sai…”

“No Ryo, io non so più niente perché con me tu non ti sei mai voluto aprire... E anzi, l’unica volta che lo hai fatto, hai sperato che non la ricordassi…

Dovrebbe essere un giorno memorabile questo, ti liberi finalmente di me. Da oggi trascorrerai senz’altro momenti indimenticabili…” disse Kaori non nascondendo un pizzico di amara ironia e aggiungendo subito dopo

“Ti lascio vivere la vita che vuoi Ryo ”

E così dicendo prese i due borsoni che aveva preparato e senza voltarsi uscì dalla casa nella quale aveva vissuto intensamente quegli ultimi sei anni.

Ryo rimase immobile a fissare la porta. Non l’aveva fermata, ma lei aveva ragione.. Ormai era cresciuta e non spettava a lui dirle cosa doveva o non doveva fare… e poi l’aver scoperto che aveva recuperato la memoria lo aveva completamente spiazzato.

Lo sapeva bene, si era comportato in maniera inqualificabile con lei in tutto quel periodo, era tornato sui suoi passi per l’ennesima volta e non era stato in grado di giustificarsi… del resto, dopo aver fatto passare così tanto tempo, qualunque cosa avesse detto, non sarebbe apparsa in alcun modo credibile.

Erano trascorse due settimane da quel giorno e i due non avevano ancora avuto modo di rivedersi.

Kaori aveva chiesto a Mick di poter diventare la sua socia e l’americano, dopo averne parlato con la sua compagna Kazue, aveva accettato di buon grado.

Una mattina, nel recarsi verso la casa dell’amico per il suo quotidiano allenamento al poligono, Kaori decise di compiere una deviazione e passare dal parco per dare delle briciole di pane alle anatre nel lago.

Si sedette sulla panchina sospirando.

La sua non era stata una decisione facile, Ryo le mancava, la vita con lui le mancava, ma quanto accaduto era stato troppo grave perché lei potesse fingere che non fosse mai successo.

Si era illusa che le cose tra loro potessero cambiare e invece, la sua momentanea perdita di memoria, le aveva chiarito finalmente come stavano le cose... Lui non l’amava e avrebbe dovuto farsene una ragione una volta per tutte.

Inoltre, la consapevolezza che l’avesse ingannata con quell’incarico e che con molta probabilità fosse successo anche altre volte, l’aveva completamente demolita.

Non valeva nulla per lui, neanche sul lavoro.. Per lui contavano solo le donne, tutte tranne lei, e finalmente aveva aperto gli occhi per quanto facesse dannatamente male.

Persa com’era fra i suoi pensieri, alzò lo sguardo sentendo una voce familiare e si accorse di Ryo che stava avvicinandosi a lei con a fianco una ragazza.

Tempismo perfetto, pensò.

Non aveva notizie di lui da giorni e sentì il suo cuore fermarsi nel vederlo e soprattutto in compagnia di una donna.

Ryo dal canto suo, non poté nascondere di provare una immensa gioia nel vedere Kaori lì seduta su quella panchina.

Per quanto tentasse di negarlo, quelle settimane senza di lei non si erano rivelate poi così entusiasmanti.

Si fermò davanti a lei per salutarla.

“Buongiorno Kaori”

“Ciao Ryo” disse lei fingendo indifferenza, ma non potendo evitare di squadrare la donna al fianco dell’uomo.

Lui, nel vedere il suo sguardo, si sentì in dovere di giustificarsi...

“Ti presento Kimiko, mi ha ingaggiato per un nuovo incarico”

“Piacere” disse quella percependo la profonda tensione fra i due e capendo quindi perfettamente di trovarsi nel mezzo a una situazione piuttosto imbarazzante

“Piacere mio” rispose Kaori alzandosi

“Allora Kaori, come vanno le cose…con Mick?” chiese un imbarazzato Ryo cercando di rompere il ghiaccio

“Abbiamo già avuto un incarico, una cosa semplice, tutto bene.. Beh, allora… buon lavoro Ryo” disse Kaori in modo sbrigativo facendo per allontanarsi, quando lo sweeper la fermò

“Kaori?”

“Sì?”

“Ieri sera mi ha chiamato Mick.. Mi ha detto che ci vuole tutti al Cat’s eye domattina, ma non mi ha spiegato il motivo. Tu sai qualcosa?”

“No, ma sto andando da lui adesso... Probabilmente me ne parlerà. Ciao. Kimiko, è stato un piacere”

E così dicendo si voltò per raggiungere l’uscita del parco.

Ryo non poté fare a meno di sentirsi ferito dal comportamento della sua ex socia. Quella non era la Kaori che conosceva… era stata fredda, scostante, ma del resto cosa poteva pretendere? L’aveva lasciata andare via, avevano iniziato due vite indipendenti e, soprattutto, le aveva fatto credere che a lui le cose stessero bene così.

L’indomani mattina, come d’accordo, si ritrovarono tutti al Cat’s eye.

“Buongiorno a tutti!!! Non è forse una splendida mattinata questa?”

Da quando si era pienamente ripreso dopo lo scontro con Kaibara, Mick ogni mattina indossava il suo più bel sorriso non mancando mai di manifestare la sua ritrovata gioia di vivere.

E quel giorno si era presentato al Cat’ eye, accompagnato da Kazue, per una colazione in compagnia dei suoi amici.

Aveva una proposta da fare a tutti loro e sperava fortemente che potesse essere di aiuto per rimettere in sesto il rapporto che si stava inesorabilmente deteriorando tra Ryo e Kaori.

“Ma perché hai voluto fare questa colazione con noi? Lo sai che io amo dormire fino a tardi al mattino…e poi ora che stai con Kazue, non faresti meglio a trascorrere tutto il tempo con lei? Io saprei di sicuro cosa fare se avessi Kazue fra le mani…” ed ovviamente Ryo non mancó di mostrare la sua peggiore espressione da maniaco, non notando però alcuna reazione da parte di Kaori. La ragazza infatti, rimase impassibile, a fissare la tazza di caffè davanti a lei.

Ryo, nel notare il suo sguardo cupo, si ricompose immediatamente. Non provava più alcun gusto a fare lo stupido senza le sue martellate “preferite”… ma del resto le cose tra loro sembravano irrimediabilmente cambiate. Kaori, durante il trasloco, non aveva portato con sé neanche un martello.

Quel giorno quindi, dopo aver fatto colazione tutti insieme, Mick se ne uscì con una proposta che lasció tutti di stucco.

“Ragazzi, è capitata una occasione che non possiamo proprio lasciarci scappare! Che ne direste di una vacanza tutti insieme?”

“Una vacanza?” dissero gli altri in coro credendo che scherzasse

“Ma sei impazzito Mick? Io e Miki non possiamo chiudere il locale da un giorno all’altro e poi come facciamo ad allontanarci tutti insieme da qui.. Non possiamo lasciare la città scoperta per giorni... ” disse Umi dando voce ai pensieri di tutto il gruppo

“E dai Umi, non fare il guastafeste… il locale lo potete lasciare a Kasumi, per qualche giorno sarà in grado di occuparsene, che poi diciamoci la verità… non è che vengano chissà quanti clienti qui dentro…

Su ragazzi, è da tempo che non ci godiamo una vacanza, o sbaglio? La famiglia di Kazue ha una casa al mare e questa estate non ci andrà, quindi è completamente libera... In realtà ve l’ho chiesto per pura formalità, non accetto un no come risposta”

“Certo che hai proprio una faccia di bronzo amico mio” disse Ryo guardandolo con rassegnazione

“E dai Ryo, chi se ne frega…e poi senti da che pulpito… abbiamo una casa a disposizione completamente gratis, non possiamo perdere questa opportunità. È il destino che ce l’ha concessa! E poi potrai dire alla tua amica poliziotta di controllare lei la situazione qui a Shinjuku.

Al giorno d’oggi, con questi aggeggini, possiamo essere in contatto diretto sempre e se ci fossero problemi ci penserà lei ad avvertirti subito” e così dicendo fece sventolare il suo cellulare davanti alla faccia di un sempre più basito Ryo

“Questa guarigione ti ha rincoglionito più del solito...tutto questo entusiasmo mi dà ai nervi, sicuro di esserti disintossicato del tutto? Comunque, il mio incarico con quella sventola di ieri è finito e quindi per me si può fare”

“Allora? Aggiudicato? La casa è disponibile da subito, potremmo partire domani stesso, giusto il tempo di preparare i bagagli…”

Mick, il giorno precedente, durante la sua consueta sessione di allenamento con Kaori, non le aveva accennato niente della sua idea. Le aveva solo chiesto di presentarsi al Cat’s eye, come a tutti gli altri del resto, ma in quel momento avrebbe preferito avergliene parlato prima.

Lo sguardo di Kaori, di fronte a quella sua proposta, non gli parve assolutamente rilassato. Del resto lei aveva deciso di lasciare Ryo, di non lavorare più con lui, era ovvio immaginare che una vacanza insieme, e quindi la prospettiva di doverlo vedere ancora tutti i giorni, non l’avrebbe entusiasmata molto.

Ma c’era bisogno di dare uno scossone a quei due e pregò in cuor suo che Kaori cedesse.

“Allora Kaori, che ne dici? Non sei convinta...?”

Cercó di incalzarla Mick

“Beh, io non saprei…” rispose lei piuttosto dubbiosa.

Ryo continuava a guardarla di sottecchi, non lo avrebbe mai ammesso, ma in cuor suo sperava che non si tirasse indietro

“E dai Kaori, ci divertiremo…” la spronó Miki

“Ok...” rispose la sweeper con poca convinzione.

Del resto, pensó, poteva almeno provarci…

   
 
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