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Autore: Barbara1018    31/10/2020    7 recensioni
I ricordi di un uomo , la morte di una regina, l'affetto condiviso per due persone straordinarie. Un momento di riflessione di un personaggio molto amato.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, Marie Antoinette
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Un pomeriggio di ottobre

 

 

Il tramonto stava giungendo a concludere un'altra giornata di duro lavoro al porto di La Rochelle.

Come sempre un uomo lentamente era giunto ai piedi della vecchia torre di Saint Nicolas per guardare il mare e cercare di trovare sollievo dopo le fatiche della giornata e soprattutto dopo la notizia che il Crieur Public (1) aveva urlato a squarciagola quella mattina.

 

L'Autrichenne aveva finalmente incontrato la Vedova (2) e giustizia era stata fatta il 16 ottobre 1793.

 

L'uomo alto e massiccio con il suo immancabile stuzzicadenti in bocca non aveva difficoltà ad immaginare le scene di giubilo popolare che quella morte aveva scatenato in tutta Parigi, ma lì doveva aveva scelto di vivere la realtà era differente. Parigi era lontana e così una Regina. Certo qualcuno aveva festeggiato ma la Rochelle era un posto a parte, una terra che guardava all'oceano più che all'interno, un luogo dove il mare era il vero padrone della vita dei suoi abitanti non certo una Regina venuta da un altro paese, da sempre considerato nemico.

 

La stravaganza della vita, una Regina giunta come promessa di pace era diventata il bersaglio su cui sfogare tutto l'odio e la disperazione degli anni passati, neanche il suo nome era degno di essere pronunciato povera Maria Antonietta.

 

Alain guardava il mare cercando di alleviare la sua tristezza, non perchè lui fosse un monarchico, che assurdità, ma era morta un'altra persona, che portava via con sé il ricordo di loro due, troppo belli ed innamorati e crepati troppo in fretta per suoi gusti.

 

Dopo la presa della Bastiglia solo, senza più una famiglia, senza il “suo” Comandante, senza l'unico vero amico che avesse mai avuto era rimasto attaccato all'unica cosa che gli era rimasta una divisa ed era diventato un ufficiale della Guardia Nazionale.

 

Non aveva mai creduto ai grandi ideali e non si faceva troppe illusioni per quello che stava succedendo, il potere al popolo, ma figuriamoci , lui aveva ascoltato e visto notizie che non erano per niente rassicuranti in merito. L'ennesima lotta per il potere fra alcune fazioni dove il popolo veniva usato e lasciato libero di sfogare rabbia e crudeltà a comando , facendogli credere di essere sempre nel giusto e unico e vero depositario del proprio destino.

Ad un uomo come lui certe manfrine apparivano chiaramente per come erano, e se restava lì ancora era solo perchè gli era mancata la forza di andare via.

 

E lì davanti al mare il ricordo era salito impetuoso come la marea dell'oceano e come se il tempo non fosse trascorso si ritrovò in una sera di giugno del 1791.

Aveva appena terminato il suo turno di servizio e stava camminando in una parte dei corridoi del Palazzo delle Tuileries che raramente percorreva quando aveva incontrato un vecchio compagno di camerata , Jerome. Inevitabilmente il discorso si era accentrato su Oscar, che restava l'unico Comandante degno del ruolo per loro.

 

Salutato quest'ultimo, venne richiamato da una gentile voce femminile e grande fu la sorpresa di trovarsi al cospetto di quella che era stata la Regina.

 

Maria Antonietta pur essendo di fatto prigioniera emanava una regalità innata e nonostante i dolori e la preoccupazione del momento gli era apparsa una bellissima dea, non certo come Oscar ma percepiva la stessa forza, la stessa determinazione dell'altra, comprendendo al fine perchè le due fossero state amiche anche se così apparentemente diverse.

 

Maria Antonietta aveva chiesto di Madamigella Oscar, aveva udito la conversazione fra i due soldati e con voce dolente aveva chiesto se anche lui fosse stato uno dei soldati che si trovava accanto a lei quel 14 luglio.

Il tono della Regina era stato così vivo e partecipe, quello di chi cerca risposte e non biasimo o disprezzo e lui per la prima volta dopo anni si era concesso il lusso di piangere raccontando della morte di Andrè, della disperazione di Oscar e di come gli era morta tra le braccia (3). Non era stato necessario edulcorare la realtà, a chi chiedeva solo di sapere la verità , qualcuno con cui condividere un ricordo di loro.

 

Maria Antonietta aveva ascoltato con le lacrime agli occhi il racconto e aveva preso tra le sue mani quelle di Alain, gli aveva chiesto di portare dei fiori sulle loro tombe, perchè il ricordo di Oscar e Andrè restava immutato nel suo cuore e niente e nessuno le avrebbe potuto farle cambiare idea. Erano cresciuti insieme e sapeva che entrambi avrebbero fatto sempre la cosa giusta indipendentemente dal rango o dalla divisa indossata.

L'unica consolazione era stata sapere che finalmente l'amica aveva seguito il suo cuore, come Oscar stessa le aveva suggerito di fare nell'ultimo incontro che avevano avuto (4), lontane su due sponde diverse ma amiche per sempre.

 

Dopo quell'incontro, la fallita fuga di Varennes, Alain aveva deciso che la sua misura fosse colma. Aveva presentato le sue dimissioni e deciso di partire verso il Nuovo Mondo, tutto era diventato troppo piccolo, troppo stresso per la sua misura.

Poi uno progetta e la vita scompiglia i piani, modifica le traiettorie e i percorsi da seguire e quella che doveva essere solo una tappa era diventata una bella e solida realtà composta da un paio di occhi chiari, forme burrose, Annalisa.

 

Nonostante la distanza che uno ci mette ogni tanto il passato inaspettatamente ritorna con tutto il suo bagaglio di tristezza ed in un attimo la cinica e disincantata corazza va in pezzi . Già uno stupido romanticone non era nient'altro, un uomo a cui la vita continuava a regalare giorni e che portava via pezzo dopo pezzo persone e ricordi come se lui fosse il solo ed unico degno testimone del passato della vita di due persone così fuori dall'ordinario. In cuor suo sapeva che entrambi avrebbero fatto di tutto per proteggere la famiglia reale, senza rinnegare gli ideali della Rivoluzione.

 

Mentre il sole incendiava con gli ultimi raggi il cielo, una voce squillante e giocosa riportava alla realtà l'uomo che si attardava vicino ad una torre centenaria, che muta testimone raccoglieva gioie e dolori degli uomini.

 

 

1 nominato da Pamina in Anni che rispondono il Crieur era colui che annunciava, leggendo, le notizie.

 

2 Era uno dei soprannomi della ghigliottina perchè si ergeva isolata sul patibolo.

 

3 e 4 così come descritto dal Manga

 

Ringrazio le amiche di facebook che mi hanno chiesto di inserirla anche sul sito, ringrazio per la fiducia e la dedico a loro.

 

 

 

 

 

 

  
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