Quando anche l’ultimo colore
fu inghiottito dal blu profondo della notte ero di nuovo calma.
Michael lo sentì subito e si
rilassò di conseguenza.
Sapevamo tutti e due che
l’argomento non era stato accantonato ma la discussione sì, e questo era
decisamente un bene.
Naturalmente fui io a rompere il ghiaccio, lo Spaceboy non era molto a suo agio con questo genere di conversazioni.
-E’ stato molto bello. –optai
per la presa larga.
Michael si girò a guardarmi e
alzò un sopracciglio. Sapevo che aveva riconosciuto il mio gioco –Sì, bello.
–ma a quanto pareva sembrava intenzionato a giocarci insieme a me.
-Tutti quei colori..ricordi
come ci sembrò diverso quel primo tramonto dopo la fuga?
Dove eravamo?Iowa?
-Idaho.
Iniziai a mordicchiarmi il
labbro. –Già Idaho. –non potevamo certo evitare il discorso a lungo.-Non sono
brava a ricordare i nomi.
-Io ricordo quello e anche il
resto. –E chi ha orecchie intenda.
-Lo so .- sussurrai. Poi mi
tirai su a sedere sciogliendomi dal suo abbraccio.
Se dovevamo parlare lo
avremmo fatto seriamente.
-Finita la tregua? –mi
provocò lui. Lasciai correre.
Volevo parlare e non gli
avrei dato nessuna scusa per non farlo.
-So che tu ricordi tutto,
ma io ricordo molto..specie le cose
importanti.
Si raddrizzò sul sedile anche
lui. –Come cosa?
-Come il fatto che quando
abbiamo iniziato ad uscire insieme tu non volevi..
-Non siamo mai usciti insieme
noi due. –mi interruppe ridacchiando.
-Michael..
-Ok, la smetto..ma non puoi
negare che non era prorpio una frequentazione in senso classico-
-Appunto!-sbottai.
Accidenti mi aveva fregato!!!
Contai mentalmente ad occhi
chiusi e li riaprii solo quando ero sicura di essermi calmata .Ero arrivata
fino a dieci, di solito dovevo arrivare almeno fino a venti.
Bene.
-Appunto. –complimenti Maria!
–E il motivo era che tu non volevi lasciarti andare..che tu in realtà non
volevi legarti a me.
Visto che non aveva replicato
mi voltai a guardarlo.
Sembrava genuinamente
sorpreso dalle mie parole.
..Quasi scioccato.
-E’ questo che pensi? –più
che parlare squittì.
Accidenti avevo sbagliato.
Non era choc..era indignazione.
-Credi che non ti voglia
sposare perché continuo a pensare di tornarmene su Antar?
Mi limitai a scrollare le
spalle.-Lo pensi davvero? Cioè DAVVERO DAVVERO?
Eh sì, era proprio indignato.
-Cioè fammi capire bene. Tu
pensi che in questi otto anni io ho vissuto con te e ho fatto progetti con te
mentre segretamente organizzavo una fuga spaziale?
-Progetti? E quali sarebbero
questi progetti?
-Come quali sarebbero? E la
casa? E il mio lavoro?
-E io ?
-Tu sei il motivo per cui io
ho dei progetti Maria..il motivo per cui io sono restato qui.-mi prese il viso fra
le mani.-Davvero continui a pensare che voglio andare via?
Non volevo guardarlo in
faccia perché i suoi occhi sembravano feriti e io non sopportavo di vederli io
soprattutto se ne ero la causa.
-Spesso non so che pensare
Micheal..e a volte devo arrivare da sola alle conclusioni visto che tu non
parli con me.
Sbuffò. –Questo era prima.
–Disse convinto.
-Ok, magari ho sbagliato a
tirare le conclusioni..ma non è che le tue convinzioni siano migliori.
-Che vuoi dire?
-Che forse parli più di
quando avevi sedici anni Michael ma non è che tu sia uno che si apre con
facilità.
-E perché questa cosa viene
fuori solo ora?
Abbassai solo lo sguardo.
–Forse perché sono una vigliacca.- sussurrai.
-Tu? Maria tu sei tante cose
ma di certo non sei una vigliacca.
-A volte sì.
-Per esempio?-Per esempio
quando si tratta di te..di noi.
Si passò una mano nei
capelli. Era agitato.
-Che c’è?
Invece di rispondermi grugnì
e poi uscì rumorosamente dalla macchina.
-Michael!! Ma che succede,
dove vai?
Lo seguii fuori dall’auto.
Era appoggiato al cofano. Lo raggiunsi.
Aveva assunto quella che io
chiamavo la posizione del paguro: braccia conserte, testa bassa e, anche se non
potevo vederlo, broncio.
Gli posai una mano sul
braccio.- Ti prego parla con me.
Alle mie parole invece che
calmarsi come avrebbe dovuto quasi mi si scagliò contro.
Pensavo fosse arrabbiato ma
era solo in preda a una specie di crisi di panico.
-IO????IO??????E TU???????
Dire che restai di sasso è
poco. –Che vuoi dire?
-Accusi ME di non parlare..ma
non è che TU fai di meglio, vero?
Ok, adesso ero davvero persa.
Dio solo sapeva dove lo aveva portato il Michael-pensiero.
-Che strano! E io che pensavo
che fossimo qui per parlare proprio perché l’avevo voluto io!
-Oh sì fingi di volerlo fare
ma poi non è così, vero? VERO?
-Ti giuro Spaceboy che non ho
idea di quello cha stai dicendo.
-Non chiamarmi
Spaceboy!!-WOW. Allora la cosa era seria. Lui adorava che lo chiamasse così.
-Michael io ti dico tutto,lo
sai..anzi spesso ti dico troppo.
-No, non tutto..e certo non
le cose importanti.-mi fulminò con gli occhi. –Non mi hai mai detto che pensavi
che per me la nostra storia..la nostra VITA fosse solo un gioco!!!
-E va bene..forse ho sbagliato..ma
cosa avrei dovuto pensare?
-Per esempio che non mi
piacciono i cambiamenti?-quasi me lo urlò in faccia.
-Ok..ok- accidenti , non
avevo mai visto le vene del suo collo raggiungere quel volume.- Tesoro calmati,
ti farai venire un colpo..
-Calmarmi?
-Mi dispiace.-ed era vero.
Forse ci ero andata giù pesante..anzi, senza forse. –Ma ero arrabbiata..e
ferita.
-Ma da cosa?
Stavolta fui io a strabuzzare
gli occhi. –Scherzi? Mi hai detto che era preferibile avere a che fare
con.-abbassai di riflesso la voce-..con chi sai tu, che sposarmi!!!
-Ero sconvolto!! Quei pazzi
ci stavano organizzando la cerimonia!!
-Ero sconvolta anche io che
credi!!
Restammo a fissarci entrambi
col fiatone, come due pugili alla fine di una ripresa.
Un attimo..-Hai detto che non
ti vuoi sposare per via dei cambiamenti?
Grugnì.- Hai paura dei
cambiamenti?
-Beh, certo!!
-E di quali cambiamenti
avresti paura esattamente? Viviamo già insieme..sai tutto di me..non
cambierebbe nulla.
-Ne sei così sicura? E Max e
Liz?
Accusai il colpo, ma mi
ripresi in fretta. –Noi non siamo Max e Liz, Michael..noi siamo l’anti Max e
Liz.
-Non puoi esserne sicura.
-Certo che lo sono.
-Non eri sicura che fossero
la coppia più bella del mondo?
-Avevo 16 anni..-mi
giustificai.
-Pensavi che fossero una
coppia migliore di noi.-mi accusò senza esitazione.
-Era tutto diverso Michael.-mi
appoggiai al cofano accanto a lui.
-Forse..il punto è Maria è
non si può sapere quello che accadrà.
-Sì, lo so.
-E io non voglio rischiare.-si
girò a guardarmi.-Te e me.
-Pensi che il matrimonio
rovinerebbe tutto? –ora cominciavo a capire.
-Va così bene fra noi
adesso..non è mai andata meglio.
Non dissi niente. Che potevo
dire? Era vero.
Poggiai la testa sulla sua
spalla e lui si irrigidì.
-E ora che c’è?
-Beh..in fondo forse non è
così, giusto?
-Ok, mi sono persa di nuovo.
-Pensi che io ti nasconda
delle cose..soffri perché io non parlo con te..quante altre cose mi hai tenuto
nascoste ?
-Io? Ma che dici?
-Dico che forse non sei così
felice come pensavo..dico che forse non va tutto così bene come credevo..
Mi misi di nuovo in piedi
davanti a lui e gli presi il viso tra le mani, così forte che gemette. Mi fissò
dritto negli occhi, ma non era questo che volevo non ora.
Lo baciai. Non per amore né
per lussuria, ma per fare quello che lui aveva fatto a me prima.
Gli diedi un posto in prima
fila per vedere da sé tutto quello che c’era dentro di me.
Questa era forse l’unica cosa
che era realmente cambiata rispetto a quando ci eravamo conosciuti, adesso le
nostre menti erano in perfetto contatto e le nostre emozioni, i nostri pensieri
in bella vista..soprattutto quando ci toccavamo.
Mi staccai di botto da lui.
Ero arrabbiata.
Non cercò di trattenermi e fu
un bene.- Contento?
Annuì.- Mi credi? –annuì di
nuovo.
-Allora non dire mai più
queste idiozie..queste..-non trovavo la parla adatta.
-..Bestemmie? –mi sorrise.
Anzi mi sorrise col suo
sorriso. Quel suo maledetto sorriso che mi scioglieva ogni stramaledettissima
volta.
-Sì, sono bestemmie. E tu
dovresti saperlo.-battei con forza il piede a terra.
-A quanto pare non ci
conosciamo così bene come pensavamo. –si grattò il sopracciglio e quello fece
crollare definitivamente le mie pretese di fare la dama oltraggiata.
Si fece avanti per
abbracciarmi e io non mi opposi, anzi. Gli passai le braccia intorno al collo e
affondai il viso tra la sua spalla e il collo.
Aspirai profondamente. Il suo
odore, così familiare mi calmò del tutto.
-Mi dispiace. Davvero.
-Forse dovremmo davvero
parlare di più.-iniziò ad accarezzarmi piano la schiena.
-Non posso credere che sia
accaduto davvero..e tutto per quell’idiota di tuo fratello!!
Ridacchiò così vicino al mio
orecchio che mi vennero i brividi.
-Forse è stato un bene.
-Litigare così?
-Adesso sappiamo delle cose
che non pensavamo nemmeno esistessero.
-Io non ha mai davvero
pensato che tu volessi tornare su Antar.
-Mai?
-No, da tanto ormai. Ma è
come la paura dei mostri sotto il letto, sai?Quando cresci sai che non ci
sono,ma dopo un film horror credo che nessuno resista alla tentazione di
controllare.
-Ed è così per te?
-Quando hai tutto quello che
vuoi la paura più grande e che qualcosa possa portartelo via…o peggio..
-Peggio?
-Sì. Peggio. Come svegliarsi
una mattina e scoprire che non era vero niente..che era tutto un sogno.
-Ma io sono prorpio qui.
-A volte mi sveglio dopo aver
fatto un incubo..sempre lo stesso.
-Raccontamelo. –scossi la
testa sulla sua spalla. –Scommetto che se ne parli ti sembrerà meno brutto.
-Sogno sempre la stessa cosa.
Sogno quel giorno .Solo che tu non torni da me ma parti.
-Per tornare su Antar con
Max, Isabel e Tess? –annuii di nuovo e mi strinsi di più a lui.
-Davvero un brutto sogno. Ma
non è andata così..non c’è speranza che io rinunci a te Maria. Fattene una
ragione. –nonostante tutto mi scappò da ridere.
-“Fattene una ragione”?
–ripetei cercando di imitare la sua voce.
-Esattamente.-mi allontanò da
se quel tanto che bastava per potermi baciare.
E stavolta non fu né per
vendetta né per spiarci i pensieri a vicenda.
-Ti amo Spaceboy.-sospirai
sulle sue labbra.
-Brava ragazza. –provai a
resistere me mi venne di nuovo da ridere e lui si unì subito a me.
-Sei il grinch del
romanticismo , lo sai?
-Perché non ti voglio
sposare?
-Anche..-mi avvicinai per
avere un altro bacio, ma lui si allontanò.
-Che c’è?-dissi riaprendo gli
occhi.
-Vuoi davvero sposarti?
In generale o con qualcuno in
particolare dici?
-Ha ha ha.
-Ok, ok..
-Allora ?
Ci pensai un po’. In realtà
fino a quando non eravamo arrivati a Las Vegas non avevo mai davvero pensato al
matrimonio.
Non è che intorno a me ci
fossero esempi così positivi in tal senso.
-Non è che VOGLIO.-precisai.
Mi guardò dubbioso.-Non fare
quella faccia è così ti dico..
-Ma?
-Ma non NON-voglio. –dissi
con un mezzo sorriso.
-E non non-vorresti sposarti
adesso?-per poco non gli caddi ai piedi.
-Michael è una proposta?-squittii.
-E’ una domanda.
-E qual è la differenza?
-Quello che voglio sapere è
se ti sposeresti stasera.I nostri organizzatori avranno già preparato tutto.
-Ci puoi scommettere.
-Allora te lo ripeto. Ti
sposeresti stasera?
Mi presi il tempo necessario per
dare una risposta sincera.
Alla fine fu più semplice di
quello che pensavo. –No.- risposi. Ed era vero.
-Sei sicura?
-Sicurissima.
-Perché?
-Perché non è così che vorrei
sposarmi. Non è il posto giusto né il momento giusto..nè la motivazione giusta.
Mi baciò piano sulla punta
del naso.
-Se, e dico SE ci sposeremo
sarà perché l’avremo deciso noi..insieme.
-Concordo.-stavolta fui io ad
evitare il suo bacio.
-Concordi?
Mi guardò come un gatto che
ha appena mangiato un topo. Uno bello succulento.
-Hai capito bene donna.
-Vuoi dire che vuoi sposarti
anche tu ora?-incredibile!!!questo sì che era un miracolo.
-Forse che sì forse che no,
donna.
E poi finalmente baciò la
NON-sposa.