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Autore: lapacechenonho    11/11/2020    2 recensioni
Dominique sorrise sulle labbra del ragazzo, ricambiando quel bacio che aveva un leggero gusto di cioccolata calda.
Dominique amava baciare James. Era dipendente da quelle labbra, da quel corpo così bello quanto proibito, da quella personalità così esuberante eppure così premurosa. Baciare James ogni volta era come l'esplosione di mille fuochi d'artificio Weasley.
Storia partecipante al "Falling in and out of love" contest indetto da inzaghina.EFP sul Forum di EFP.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominique Weasley, James Sirius Potter | Coppie: James Sirius/Dominique
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Seasons of love. '
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Così ti amo perché non so amare altrimenti.
 
Dominique camminava a grandi falcate per i corridoi della scuola, aveva appuntamento con James ed era inesorabilmente in ritardo. Hogwarts era percorsa dal brusio eccitato che precedeva il banchetto di Halloween; Pix andava in giro chiedendo "dolcetto o scherzetto" ma qualsiasi cosa gli si rispondesse, finiva per lanciare dei ragni finti che esplodevano sul malcapitato sporcandolo di un liquido nero di dubbia provenienza. La secondogenita di Bill Weasley e Fleur Delacour sospettava che fosse un articolo proveniente dal negozio si scherzi di suo zio, ma non ne era certa. Ciò di cui era sicura era che camminare a passo svelto evitando Pix e le ragnatele che calavano dal soffitto non era per niente facile.
Ancora più difficile era cercare di evitare Sir Nicholas che, come ogni Halloween, si lamentava di aver solo un tendine attaccato al collo e cercava di invitare qualsiasi studente alla festa di Complemorte. Col tempo si era fatto più dispettoso e aveva la tendenza di passare attraverso chiunque gli dicesse di no, causando il congelamento momentaneo della persona in questione.
Un tuono rimbombò contro i vetri della scuola annunciando l'arrivo di un temporale. «Cavolo» mormorò tra i denti velocizzando il passo.
Una volta arrivata fuori, sentì l'aria fresca di ottobre colpirla in pieno. Le foglie sotto i suoi piedi producevano un rumore croccante che a Dominique era sempre piaciuto. Sentì il cuore in gola quando vide il suo ragazzo attenderla seduto sul prato che una volta era stato verde e che adesso era ricoperto da un manto arancione. «La signorina si fa attendere» l'apostrofò non appena la vide, il solito sorriso scaltro sul volto. Dominique alzò gli occhi al cielo raggiungendolo.
«C'è un po' di traffico nei corridoi» si giustificò la ragazza. Una foglia gialla cadde dall'albero e si poggiò proprio sulla testa di Dominique facendo ridere James che però si premurò di toglierla.  «Come mai ci siamo visti nei giardini?» domandò. «Potrebbero vederci» aggiunse leggermente allarmata.
Ma James in tutta risposta le prese la mano e la attirò a sé baciandola. Dominique sorrise sulle labbra del ragazzo, ricambiando quel bacio che aveva un leggero gusto di cioccolata calda.
Dominique amava baciare James. Era dipendente da quelle labbra, da quel corpo così bello quanto proibito, da quella personalità così esuberante eppure così premurosa. Baciare James ogni volta era come l'esplosione di mille fuochi d'artificio Weasley.
«Perchè se qualcuno dovesse vederci non mi importa più» rispose quando si dovettero staccare a causa della mancanza di ossigeno. James si accomodò a terra, togliendosi il mantello della divisa e aprendolo sul terreno per far sedere la fidanzata.
«E cosa potremmo dire ai nostri genitori?» chiese sedendosi sul mantello e appoggiando la testa alla spalla del ragazzo. James la guardava con uno sguardo profondamente innamorato che alcune volte faceva arrossire Dominique.
«La verità» rispose secco alzando le spalle. «E cioè che ci vogliamo più bene di quanto se ne vogliono due cugini». Dominique si sentì confrontata da quelle parole anche se una parte di lei sentiva che sarebbe stato molto più complicato di così. Ma in quel il momento non voleva pensare a come la sua famiglia avrebbe accolto la notizia di loro due, voleva godersi quell’attimo di pace con James. Prendersi tutti i baci e le carezze che aveva bramato fino a quel momento. Sentire la pelle leggermente ruvida di lui, sulle sue guance lisce come la seta, lievemente arrossate dal vento particolarmente freddo di quell'ottobre un po' più strano degli altri.
Cercarono di allontanarsi il più possibile quando video Hagrid in lontananza trasportare delle grandi zucche al Castello e poi si riavvicinarono, incapaci di stare lontano troppo a lungo.
Il temporale, che prima era in lontananza, si avvicinò portando con sé una pioggia potentissima. «Merlino arriveremo al castello zuppi!» esclamò James coprendo sé stesso e Dominique col mantello.
«E invece no, zuccone» incalzò Dominique frugando nelle tasche della divisa alla ricerca dell'ombrello. «Eccolo qua!» mormorò dopo aver trovato l'oggetto dei suoi desideri.
«Come fa ad entrarti quello in tasca?» chiese sbigottito James.
«Magia» rispose lei con un sorriso furbo. «Vieni» disse poi invitandolo sotto l'ombrello e percorrendo la strada a ritroso verso la scuola.
Una volta al riparo dalla pioggia incessante avrebbero voluto darsi un ultimo bacio prima di ritornare ognuno alla propria vita, ma erano dentro quelle mura di marmo che si preparavano a vivere la festa più attesa dell'anno, non potevano. Dominique si limitò ad accarezzargli una guancia per poi confondersi tra la folla di studenti, lasciando James all'ingresso con l'ombrello gocciolante.
 
Ebbero occasione di rivedersi quella stessa sera a cena: la Sala Grande era, come sempre, addobbata a puntino. Sulle teste degli studenti fluttuavano zucche intagliate e candele che non si consumavano e che lasciavano Dominique a bocca aperta ogni anno. Si accomodò al tavolo Grifondoro accanto a suo cugino Hugo che aspettava con ansia che il cibo si materializzasse nel suo piatto. Cercò James con lo sguardo ma evidentemente non era ancora arrivato, difatti lo vide entrare poco dopo con il suo solito ghigno malandrino. La salutò con in gesto veloce della mano e a Dominique tanto bastava per stare bene.
Tornò al suo piatto dov'è adesso c'era una generosa porzione di risotto alla zucca. «Trascorsa bene la giornata?» chiese gentilmente al cugino più piccolo che stava trangugiando la prima portata. Annuì mentre ingoiava una forchettata di riso.
«Ho visto te e James pomeriggio» iniziò. I sensi di Dominique erano allarmati, già pronti a trovare una scusa per giustificare quello che Hugo aveva visto. «Sai, a braccetto sotto l'ombrello sembravate proprio una coppia innamorata» rise. Anche Dominique rise, ma di una risata liberatoria. Guardò il primogenito dei Potter che chiacchierava con i suoi compagni di dormitorio.
«Io e James non potremmo mai essere una coppia» rispose senza staccare gli occhi dal ragazzo.
E forse, in fondo al cuore, sapeva che era così.
 
Amare è saper dire "ti amo" senza parlare.
(Victor Hugo)


 
Angolo autrice:
Ciao a tutti! Come scritto nella descrizione, la storia partecipa al contest del forum di EFP "Falling in ad out of love contest" di inzaghina.EFP. Non posso dire il pacchetto perchè è segreto, ma spero si intuisca. Spero anche che la citazione di Hugo c'entri con la storia. 
Non sono sicura al 100% di questa storia, ho iniziato a scrivere di questa coppia praticamente l'altro giorno e volevo ancora sperimentare e quale occasione migliore se non un contest?  
Il titolo è tratto dal sonetto XVII di Pablo Neruda.
Spero vi sia piaciuta.
A presto,
Chiara. 
   
 
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