Chiese Gun guardando il diretto interessato, era proprio ingenuo certe volte.

"Credimi Gun, né varrà la pena!" Rispose Tay ridendo, era da un po'che notava uno strano comportamento tra i suoi due amici. Off e Gun...

Sapeva che Gun fosse innamorato di Off, era iniziata come una cotta per poi diventare qualcosa di più...

Notò anche il suo migliore amico, col tempo era cambiato, provava dei sentimenti per il più piccolo, ma non si misero mai insieme.

Certe volte uscivano e si comportavano sempre come fidanzati, e sapeva che comunque avevano fatto anche determinate cose.

Ma se prima gli dava fastidio che Gun accettasse il tutto, perché confusi entrambi, ora non riusciva più a sopportare quella situazione.

Perché ora anche Off non sopportava quella situazione. Quindi perché non mettersi insieme direttamente?

Purtroppo la risposta la sapeva, nessuno dei due era abbastanza coraggioso.

Nessuno dei due aveva qualcun altro, ogni tanto il suo migliore amico ci provava, per finire poi a rifiutare, si chiedeva anche il perché, non volendo accettare di provare un vero sentimento per il più piccolo.

Ogni volta Tay si dava un colpo in testa chiedendosi perché proprio lui aveva degli amici così stupidi.

Decise quindi di mettersi un po' in mezzo, incominciò a toccare più frequentemente Gun, non gli dava fastidio, lo considerava un fratellino, solo si conteneva per Off e le telecamere.

Ma ora il suo amico doveva capire, e chi meglio di lui poteva aiutarlo?

"Non capisco, perché dovrebbe aiutarmi questo ed in cosa precisamente?" Chiese ancora il più piccolo, stava guardando le scene di Baby Bright, sorrideva dolcemente mentre vedeva Off ridere.

"Off ha appena visto lo stato" disse soltanto attirando tutta l'attenzione del più piccolo.

"È una vostra scommessa?" Chiese nuovamente ma con un tono triste ora, pensava che P'Tay fosse suo amico, ma forse si era avvicinato molto di più per qualche strano gioco...

"Nono perché fai quella faccia ora? Dai cosa c'è?" Rispose subito Tay abbracciando nuovamente il più piccolo, erano in azienda, stavano girando un episodio di school ranger.

Scherzarono ancora un po', poi tornarono a lavoro.

Dopo due ore ebbero finito finalmente le riprese, ora Tay doveva andare con Arm e Joss da qualche parte, Gun stava per chiedere se dovesse fare qualcos'altro quando Off entrò dentro la stanza.

Tre persone rimasero abbastanza sorprese dal vederlo, non doveva venire qua, Tay lo salutò tenendosi Gun vicino, forse aveva capito il perché fosse venuto.

"Ciao Papi, che ci fai qui? Hai detto che non dovevi lavorare" chiese Gun sorridendo contento di vederlo, oggi era proprio felice.

Off lo guardò e riguardò la mano che teneva il suo migliore amico su di lui.

"Ho dimenticato una cosa, quindi sono passato a salutare" disse cercando di risultare tranquillo, in realtà non aveva dimenticato nulla, non sapeva neanche lui perché fosse lì.

Appena visto quel video si sentì male, provava una rabbia mai provata prima, non poteva crederci di essere davvero geloso.

Ma Tay continuava a toccare sempre Gun, continuamente, e lo stava facendo da giorni ormai... 

In più oltre quel video né aveva ricevuti anche altri, oltre a foto di loro due insieme.

Ogni persona aveva il proprio limite, lui c'era arrivato ed era andato da loro, non sapeva cosa avrebbe fatto, ma sentiva il bisogno di vedere Gun, di sentirsi al sicuro, di vedere con i propri occhi le cose.

Perso nei suoi pensieri non si accorse di un piccolo collega che lo abbracciò contento, scattò sorpreso, mentre guardò il più piccolo questo si alzò e il colpo fu fatale.

Subito Gun si toccò la testa e l'occhio mostrando dolore mentre Off non si preoccupó per niente del suo mento, guardò con preoccupazione il più piccolo "non ho visto che ti stavi alzando, fa tanto male? " Chiese accarezzandogli dolcemente la testa.

Nel mentre anche Tay ed Arm andarono subito da loro, mentre quest'ultimo chiese cosa fosse successo, Tay abbracciò il più piccolo e gli chiese di fargli vedere "provo a soffiare un po'sull'occhio ok?" Gli disse ma non riuscì a farlo perché qualcuno si mise in mezzo.

"Che è un bambino?!" Sbraitò Off alzando la voce e facendo girare tutti.

Gun lo guardò infastidito "che problemi hai? P'Tay mi vuole aiutare, se pensi che funzioni va bene " disse poi girandosi nuovamente dal protagonista della discussione.

"Me ne vado" rispose a quel punto Off passando vicino ai due, si preoccupó di dare una spallata al suo caro amico prima.

Tay lo guardò e sorrise "forse devi andare da Off sai? Seguilo" disse a Gun, ma questo lo guardò male...

"Perché dovrei andarci?! Mi ha fatto male, non ha chiesto scusa e mi ha pure urlato dicendo che sono un bambino." Rispose toccandosi ancora l'occhio, in realtà non gli faceva tanto male, solo un leggero fastidio.

"Vai con lui, lui è arrabbiato perché ti ha fatto male, non voleva " commentò Tay facendosi aiutare da Arm che confermò la sua ipotesi.

Gun a quel punto sospirò e fece come i suoi P' gli dissero.

Lo seguì ma notò che Off non stava andando nella sua scrivania, ma in infermeria, preoccupato aprì la porta senza pensarci due volte.

"Ti sei fatto male?"

"Che ci fai qua?"

Tutti e due fecero una domanda e risero, il più piccolo si avvicinò a lui titubante, era ancora infastidito.

"Mi dici perché mi hai urlato? Non ho fatto niente e sai che lo odio." Chiese a quel punto fermandosi.

"Non ho urlato a te, ma a Tay, se ti fa male l'occhio a che serve soffiare? Tieni, queste sono gocce, il colpo non ti ha fatto tanto male, sicuramente provi fastidio, queste dovrebbero aiutarti... E scusa io... Non volevo non me né sono accorto..." Spiegò passandogli il collirio, per quello era entrato.

Il più piccolo ringraziò nuovamente contento, Off si era preoccupato per lui e gli aveva chiesto scusa, si sentiva speciale. 

"Senti... Ma perché stavate facendo così nella storia?" Chiese ad un certo punto Off prima di aprire la porta per uscire...

Stava rischiando, ma doveva sapere.

"P'Tay mi ha spinto nella puntata ed era nell'altra squadra, quindi poi mi ha abbracciato ma ho giocato allontanandomi e l'ho riabbracciato io" rispose Gun sorridendo, era molto fisico quindi non si dispiaceva per quei contatti.

" Perché? C'entra qualcosa tra voi due?" Chiese curioso il più piccolo a quel punto, ma Off si girò a guardarlo confuso e Gun gli spiegò quello che disse a Tay e cosa l'amico rispose.

Il più grande si sentì estremamente stupido, ecco perché... 

Lo stava facendo apposta. 

"Ma perché? Lo sa che mi dà fastidio, perché deve fare sempre così? Ha messo in mezzo anche Gun per nulla. Lo odio. Gliela farò pagare a quel bastardo di un amico. " Pensò Off arrabbiandosi, ma una mano lo toccò dolcemente riportandolo alla realtà.

"Puoi dirmi che succede? Oggi sei proprio strano..." Chiese preoccupato Gun e il più grande decise che doveva parlare ora, perché se Tay avesse davvero continuato in quel modo si sarebbe rovinato il fegato.

"Tay ti sta toccando molto di più perché sa che a me dà molto fastidio. Per quello ha fatto il video e mi ha mandato tutte quelle foto con te con tanto di frasi dolci sotto. È un bambino." Spiegò incrociando le braccia, il più piccolo invece rimase in silenzio, cosa significava? 

"Perché ti dovrebbe dar fastidio il suo tocco? Tocca a me non a te, in più non abbiamo quel tipo di rapporto io e lui" commentò sospirando, in realtà non l'aveva quasi neanche con lui...

"E sei triste di questo? Vuoi a lui? Beh lui è molto più fisico di me, basta che me lo dici, io non ho di certo problemi." Affermò Off arrabbiato da quel sospiro così triste, ma il suo dolce collega sorrise questa volta, e il più grande sentì un dolore al cuore a vedere quell' espressione così rassegnata e triste.

" Purtroppo non è lui che voglio, so benissimo che tu non hai problemi, in fondo alla fine non sei più così confuso no? Sta tranquillo, puoi dirmelo. Ero già pronto ad un totale rifiuto" spiegò Gun toccandogli il braccio.

Fu questione di un secondo, Off baciò il più piccolo tenendolo stretto a sé... Il collega più giovane rimase sorpreso e fermo, perché lo stava baciando?

Cercò di allontanarlo e lo guardò confuso e ferito "perché mi hai baciato? Se non mi vuo-" 

"Ti voglio!" Rispose Off tenendolo ancora stretto...

Il più piccolo continuò a guardarlo in cerca di una vera spiegazione.

"Mi dà fastidio perché tu mi piaci Gun. Sono quasi due anni che stiamo così, so che tu stavi male ma non ho fatto nulla, ti ho dato speranze e te le ho tolte... Ma non volevo accertarmi, perché la verità è che ti amo.

Ho provato a provarci con altre, ma anche se ci riuscivo non arrivavo mai fino in fondo... Perché mi sentivo sbagliato e vedevo te in ognuna di loro, e mi ritrovavo da solo a pensare a te perché rifiutavo tutti. So che sono uno stronzo, so di averti fatto soffrire molto, ma sono qua, sperando non sia troppo tardi, voglio darti tutto, perché ti amo davvero. Vuoi stare con me? Per davvero?" 

Off lo guardò negli occhi, non era mai stato così serio, non poteva permettere che per colpa della sua paura, il più piccolo stesse ancora male.

IL cuore di Gun incominció a battere sempre più forte ed anche il suo respiro lo divenne.

Non ci credeva, non poteva crederci, lo amava, Off lo amava.

Aveva incominciato a pensarlo, ma l'altro era così ambiguo e finiva per deprimersi sempre.

Eppure eccoli qua, doveva parlare, dire qualcosa ma non ci riusciva...

Quando il più grande lo chiamò preoccupato, perché si, ora Gun aveva anche gli occhi lucidi, il più piccolo si sporse di più e lo ribació.

Fu questione di qualche secondo, si scansò di qualche millimetro e gli sorrise felice "ti amo Papii e si, certo che voglio stare con te. Ti ho aspettato per così tanto, non mi sembra vero" rispose baciandolo di nuovo.

Si baciarono per molto tempo, Off teneva Gun e quest'ultimo era attaccato come un Koala sopra di lui.

Si staccarono quando sentirono delle voci e il più piccolo scese e si allontanò di poco.

Decisero di andare a mangiare fuori, nel solito posto dove Off andava con gli altri, nessuno si sarebbe preoccupati di loro.

"Alla fine devo ringraziare P'Tay" commentò Gun sorridendo mentre mangiava tranquillo e felice.

"Perché?" Chiese a quel punto Off curioso.

"Se lui non avesse fatto così, non saremmo qua no?" Rispose il più piccolo e il suo ragazzo sospirò annuendo.

"Possiamo dire di essere pari" rispose ridacchiando poi per il broncio del più piccolo.