Nei giorni di nebbia puoi smettere per un attimo di guardare, puoi respirare, ed ascoltare… chiudi gli occhi e concentrati sulle tue sensazioni, perché anche un giorno di nebbia non è per caso.
(Stephen Littleword)
La nebbia appare come conforto del solitario. Essa colma l’abisso che lo circonda.
(Walter Benjamin)
Strano fenomeno atmosferico la nebbia che,
come un velo triste,
si poggia su tutto e ovunque,
confondendo e annullando i confini di tempo e spazio.
La osservo scendere sulla città,
dove ogni cosa sfuma nei suoi contorni.
Dona la sensazione di essere avvolti su se stessi,
mentre lei dorme
e la vita continua a scorrere,
attraverso la morbidezza ovattata delle nuvole
che sono precipitate dal cielo.
Passeggiandovi in mezzo,
nascosta al mondo in questo bozzolo freddo,
mi immergo sempre più nel suo opaco silenzio
e sembra di entrare in un’altra dimensione,
quella intima del proprio io più profondo.
I pensieri corrono veloci e si perdono,
osservando ciò che,
tutto intorno,
è momentaneamente scomparso alla vista,
restituendo una parvenza di vuoto e solitudine,
nella quale posso però ritrovare me stessa.
Poi la nebbia finalmente si dirada
e tutto riappare nella sua realtà più vera e tangibile,
riportando una chiarezza di pensiero che prima non avevo.
Allora benvenuta nebbia,
che mi hai permesso di scoprire
qualcosa di nuovo della vita che mi circonda,
per farne tesoro,
riallacciando il filo di quel contatto vitale che,
fino a prima della tua comparsa,
era stato solo un sogno cullato nel cuore,
mentre ora lo posso stringere fra le mani.