21/08/2009
4 recensioniOmen
In quella fresca mattina, ancora mezzo assonnato ed avviluppato nelle lenzuola, mentre si grattava perplesso la zazzera bionda, Naruto Uzumaki pensò che, sì, quello doveva essere proprio un giorno nefasto.
Era come una sensazione di gelo che lo pungolava alla base della spina dorsale, formicolandogli quell’accenno di sesto senso che aveva imparato a sviluppare sui campi di battaglia.
Stava per accadere una catastrofe, lo poteva sentire persino sulla propria pelle. Una catastrofe più che vicina, quindi.
Puntellò entrambe le mani sul letto ed alzò gli occhi al bianco soffitto, rimuginando, quando il violento sbattere della porta della stanza lo fece tornare in sé troppo all’improvviso.
Sakura lo fissava inebetita dalla soglia, nemmeno gli fossero spuntate due teste; entrambe le sue piccole mani erano intente a legare i lunghi capelli color corallo in una coda.
Naruto, che sulle prime aveva la ferma intenzione di lamentarsi con lei per la violenza con la quale aveva spalancato l’uscio, si era morso la lingua fra i denti quando aveva notato il suo sguardo quasi cattivo e, soprattutto, i suoi abiti. Erano eleganti. Molto eleganti. Troppo eleganti.
Haruno sgranò gli occhi, incredula, mentre le braccia le ricadevano a peso morto lungo i fianchi.
<< Tu. Sei. Un. Idiota. >>, soffiò appena la ragazza.
<< Ne, Sakura-chan, >>, sorrise tranquillo l’altro. << Mi sono per caso pers… >>
Le pupille della ragazza si dilatarono, tanto che i suoi occhi divennero quasi due frammenti di ossidiana, neri e cupi.
<< BAKA, E’ TARDISSIMO! >>, urlò dunque a pieni polmoni, colpendo il viso del ragazzo con un ben assestato gancio destro.
Ciò che fece poi fu, per Naruto, privo di un qualsivoglia senso logico: corse leggiadra verso l’armadio a muro e prese a lanciare tutti i capi d’abbigliamento che erano in possesso del biondo, probabilmente cercandone qualcuno in particolare.
<< E’ tutto così maledettamente arancione, qui dentro! >>, abbaiò a denti stretti, lanciando abiti in ogni anfratto della stanza.
Uzumaki, che aveva appena prontamente evitato un paio di pantaloni diretti ad una pericolosa velocità verso il suo viso, prese coraggio e chiese a Sakura il motivo di tanto trambusto, guadagnandosi un’occhiata poco rassicurante.
<< Te ne sei dimenticato, eh? >>, fischiò la rosa, puntando entrambe le mani sui fianchi. << Lo sapevo che l’avresti fatto! Eppure te l’ho ricordato anche ieri sera… >>
Naruto agguantò un guanciale e lo pose sul proprio capo, per prevenire quel sicuro pugno che la sua adorabile, dolce metà di lì a poco avrebbe fatto volare sulla sua testa.
Poi, con ciò che forse voleva essere un colpo di genio ed uno dei suoi sorrisi più convincenti, esclamò:
<< Buon San Valentino! >>
La risposta della ragazza fu dura e secca… come lo schiocco delle sue dita, che già si preparavano a colpirlo. << Siamo in Aprile, testa di rapa. >>
<< Buon anniversario… ! >>, ritentò speranzoso, stavolta con meno sicurezza, ma il minaccioso incedere della rosa gli fece chiaramente capire di aver nuovamente sbagliato.
<< Lusingata del fatto che tu ti ricordi con così tanta cura le date più importanti del nostro rapporto. >>, lo schernì Sakura, offesa.
<< Buon Thanksgiving day… ? >>
<< Thanks… cosa??>>
<< Ah… PERDONO! >>
Con l’orgoglio sotto le scarpe, il biondo si parò il capo con il morbido guanciale come meglio potè, preparandosi al peggio; ma Sakura, che quella mattina di scherzare non aveva proprio voglia, si limitò a togliere quel cuscino dalla sua testa, fissandolo con cipiglio severo.
<< Sapevo che questa cosa non ti andava proprio a genio, ma arrivare addirittura a dimenticartene quando è una settimana che te ne parlo… >>, sospirò grevemente la rosa, calando le palpebre sulle iridi color smeraldo. << Mettiti qualcosa di carino, su. >>
<< Di… carino? >>, ripetè allucinato il ragazzo, fissando i vestiti che la stessa Haruno gli porse. << Si può sapere che cosa succede oggi? >>
<< Andiamo a casa di mia madre per un pranzo di famiglia, baka. >>
In quella fresca mattina, svegliato a forza e strappato con violenza all’abbraccio delle tiepide lenzuola, mentre reggeva un completo che mai e poi mai, dopo il giorno del suo matrimonio, sperava di dover indossare ancora, Naruto Uzumaki pensò che, sì, quello era davvero un giorno nefasto.
La sola sensazione di sciagura che pungolava insistentemente la base della sua spina dorsale fin dal suo risveglio si era tramutata in verità.
E fu allora che l’urlo straziante di un giovane uomo si diramò per le strade dell’intero villaggio.
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Ossirius, ho davvero pubblicato una simile nefandezza? °___°
Devo essermi drogata…
In realtà questa… “cosa” mi sarebbe servita da allenamento: infatti volevo, per una volta, tentare di scrivere una Drabble, ma a quanto pare la capacità di sintesi non rientra fra le mie doti XD
A questo punto ci rinuncio, non sarò mai in grado di scrivere qualcosa con meno di 500 parole ù___ù VOV
Beh… trattasi di una ficcina-ina senza pretese, che non ha davvero né capo né coda, nata mentre mi chiedevo che cosa potesse davvero spaventare Nacchan… e cosa meglio di una suocera? XD LOL
A proposito di Nacchan: nel giro di una settimana l’ho sognato per ben due volte *_____* me felicissima!
L’importante è che non inizi a sognare Sas’kè… Buhahaha XD
Ok, dopo aver aggiunto cose di nessun interesse pubblico [-___- occielo!] posso anche squagliarmela XD
Verrò a trovarvi di nuovo presto, dato che ho un’altra long-shot in cantiere +_____+ *rotola e ghigna malefica* sì, lo so, lo so ù__ù non vi lascio in pace, eh?
Allora a presto *^*
PS: Mie care Pink Panthers, teniamo duro! Il NaruSaku sta diventando realtà *___*
EtsukoH