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Autore: Hypnotized    16/11/2020    0 recensioni
Il nostro spadaccino si troverà a ripensare ai due anni trascorsi lontano dai compagni, dal percorso fatto fino ad ora e a tutto ciò che lo ha accompagnato.
Questa profonda introspezione lo porterà a scontrarsi con i suoi sentimenti, con i suoi obiettivi e con i valori con cui è cresciuto; i dubbi che ne nasceranno lo costringeranno a riflettere su ciò che sta facendo e lo porteranno inevitabilmente a prendere delle decisioni.
Come reagirà? Come reagiranno i compagni che saranno inevitabilmente toccati dalle sue scelte?
Spero che la trama vi abbia incuriosito e spero di aver tenuto fede al carattere dei protagonisti!
"Io che per te avrei attraversato l'Atlantico a nuoto
Anche in mezzo alla grandine d'un maremoto
Nuotando per giorni coi piedi legati solo per vederti di nuovo".
Ispirata dalla canzone 9.3 di Mr Rain.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Seduto sul parapetto della prua, apro gli occhi e osservo l’immensa distesa di acqua su cui ci troviamo a navigare ancora una volta.

Ascolto le onde infrangersi sul legno della nave, in lontananza sento Rufy, Usopp e Chopper che ascoltano rapiti le ballate allegre prendere forma dal violino di Brook, percepisco Robin che innaffia le piante nel suo piccolo orto a poppa, Nami nel suo studio che starà aggiornando il diario di bordo, il cuoco che si starà dando da fare per preparare la cena, Franky da qualche parte al piano inferiore, probabilmente nel suo studio.
Mi rilasso un attimo.
Smetto di osservare.
Slaccio il peso che sento appoggiato al fianco sinistro e lo lascio andare poggiandolo delicatamente sul prato della Sunny.
Perchè stare ogni singolo momento in tensione?
Costantemente pronto a scattare in caso di pericolo?
Anche in mezzo al niente, con nessun pericolo a distanza di miglia di noi?
Sospiro.
Allenarsi ogni singolo giorno della propria vita per un sogno, per proteggere i propri compagni, per mantenere una promessa.
E io? Quando sarà finalmente il momento in cui virò davvero? Quando sarò IO la mia priorità?
Due anni di vuoto, passati come se non fossi realmente io, come se tutto scorresse al di fuori di me e io mi adattassi alla situazione, un inverno interiore, un freddo costante che intorpidiva i miei pensieri, che mi rendeva assente, distratto.
Cosa che ovviamente non passò inosservata a Occhi di Falco, che ogni giorno cercava di smuovermi in qualche modo, con prove sempre più dure, cercando di piegare il mio corpo affinché mi risvegliassi, ma nulla sembrava riuscire a farmi uscire da quello stato quasi comatoso nel quale ero finito.
Nulla fino all’incidente dell’occhio.
Lì capimmo tutti e due che avevamo esagerato, che la situazione non sarebbe potuta andare avanti se non fosse cambiato qualcosa.
Ricordo come se fosse ieri la rabbia di Perona quando tornai al castello tenendomi l’occhio sanguinante, con Mihawk proprio davanti a me che rientrò senza proferire parola, fulminandola con lo sguardo quando provò a chiedere cosa fosse successo, semplicemente aprì la porta della sua stanza e vi sparì dentro, per giorni.
Pensai di aver rovinato tutto, l’avevo fatto.
Non mi avrebbe più allenato.

Osservo l’orizzonte, il sole è calato del tutto.
- Strano che tu non stia dormendo- soffia accanto a me, interrompendomi dai miei pensieri, come una ventata d’aria fresca che non sento da troppo tempo - mh, cambiare ogni tanto fa bene.- accenna un sorriso.
-Tu? Quando mai sei cambiato da quando ci conosciamo? - alzo lo sguardo con un mezzo sorriso sul volto -Tornare con un occhio in meno mi sembra un discreto cambiamento -.
-Più che cambiamento, io lo chiamerei “effetto collaterale”. Che c’è Zoro? Penso di non averti mai visto così pensieroso, ero arrivata persino a dubitare che tu fossi in grado di farlo! - stupida ragazzina, penso.
- Da quando in qua i marimi pensano? Stai perdendo colpi.- mi alzo prendendo le katane e mi incammino verso la cucina, tutti gli altri si sono dileguati, probabilmente è già finito tutto il cibo presente sulla nave – Stupido. - La sento scostarsi dal parapetto e seguirmi silenziosamente.
Mi supera agilmente dandomi un colpetto con il palmo della mano sulla testa. - Non pensavo arrivassi così in alto- sorrido mentre lei sbuffa sonoramente.
Certe cose non cambiano mai.


120...121...122...123.
Chissà che ore sono. Perdo il conto, di nuovo.
Mi avvicino alla finestra e osservo la posizione della luna. Basta così per oggi.
Prendo l’asciugamano e mi dirigo alla scala.
Scendo, controllo, c’è ricciolo di turno, sbuffo.
Mi dirigo velocemente verso le cabine.

Dopo una doccia rigenerante, non vedo l’ora di buttarmi sul letto e dormire, pregando il mio cervello di spegnersi, di annullarsi completamente.
Camminando nel corridoio immerso nei miei pensieri, incontro di nuovo quella fastidiosa ragazza
-buonanotte – dico in un soffio, - buonanotte – di rimando lei, senza troppi convenevoli e la ringrazio mentalmente per questo.
Scendo le scale, e percorro qualche altro metro sul pavimento nodoso del piano inferiore, apro la porta ed entro nella mia stanza, poggio le katane di fianco al letto e butto l’asciugamano sulla scrivania.
Mi lascio andare sul materasso morbido.
Osservo il soffitto della camera, verde, come buona parte dell’arredamento.
Franky non ha avuto molta fantasia nel personalizzare la mia camera, ma d’altronde, nemmeno io avrei saputo fare di meglio.
Carta da parati con il saké disegnato sopra? Piccole spadine che si incrociano?
Nemmeno io mi conosco, figurati gli altri.
Dopo interminabili minuti, finalmente, cullato dal dondolio dalla chiglia che scivola sulle onde, mi addormento.






Nami POV.
- Stasera a cena il nostro spadaccino non è che abbia parlato molto eh? A parte un paio di battibeccate con Sanji. Che ne pensi navigatore?- Spezza così il silenzio nella nostra stanza, Robin, seduta sul letto mentre legge un libro.

- Bah, chi lo capisce quello zotico – dico quasi tra me e me mentre mi pettino i capelli, preparandomi per andare a letto. - Pensavo che a forza di osservarlo, un po’ avessi imparato a conoscerlo. - ride sommessamente sotto i baffi, sapendo di aver appena lanciato una frecciatina pericolosa.
- Non dire sciocchezze Robin, cosa dovrei guardare?- appoggio la spazzola sul mobiletto del bagno -Speravo potessi dirmelo tu – continua a ridacchiare senza ritegno, alzando gli occhi dal libro. - E poi – cerco di ignorare completamente la sua insinuazione – Da quando l’archeologa di bordo è così pettegola?- la guardo negli occhi, tradendo il tono serio – Io? Assolutamente, era solo per conversare!- Mi sorride con fare fraterno, poi poggia il libro sul comodino accanto a lei.
Intuisco che per la mia taciturna coinquilina è arrivato il momento di dormire, accondiscendo silenziosamente alla sua richiesta infilandomi sotto le lenzuola.
Ricordo il giorno in cui Franky ci fece fare il giro della Sunny, nuova di pacca, orgoglioso di mostrarci le nostre camere da letto -Finalmente ognuno avrà un po’ di privacy, visto le numerose lamentele arrivate dalla parte maschile della ciurma riguardo al fastidioso russare del capitano! - ma rimase un po’ male quando le uniche due componenti donne della ciurma chiesero di poter dormire insieme per farsi compagnia, acconsentì sorridente nonostante tutto e aggiunse subito un letto nella camera leggermente più grande.
Dopo tutto quello passato con Arlong, anche se ne è passato di tempo, preferisco evitare di stare sola troppo a lungo, e poi, mi piace parlare con Robin prima di dormire.
Per quanto riguarda lei, come biasimarla, anni e anni di solitudine sarebbero dovuti restare un brutto ricordo, nient’altro.
E così è stato.
-Buonanotte Nami! - mi interrompe dai miei pensieri la mia compagna di viaggio -Buonanotte sorellona -.

 

 

 

 

 

 

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Salve a tutti, dopo un’infinità di tempo ho deciso di riprovare a scrivere qualcosa, ne sentivo il bisogno fisico.
So che in realtà la nave non è strutturata realmente con le camere separate per ogni componente della ciurma, ma ho preferito seguire la mia immaginazione.
 
Spero che questo piccola introduzione alla storia sia stata di vostro gradimento e vi abbia lasciato un po’ di curiosità per il seguito! I prossimi capitoli saranno sicuramente più lunghi.
Vi sarei grata se lasciaste qualche piccola recensione, anche negativa, dopo tanto tempo mi aiuterebbe a migliorare e lasciarmi un po’ andare nella scrittura!
Grazie a chi è arrivato fino a qui!
I prossimi capitoli saranno sicuramente più lunghi!
A presto!
  
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