E' una delle poche storie di cui sono orgogliosa^^, quindi spero vi piaccia.
Autore:
storyteller
lover
Titolo: Che cos’è la solitudine
Personaggio: Neji/Gaara
Citazione (facoltativa): La solitudine è
ascoltare il vento e non poterlo
raccontare a nessuno (Jim Morrison)
Raiting: Verde
Genere: Triste, Malinconico
Avvertimenti:
Introspettivo/Oneshot
N.d.A.: ( Da porre alla fine!) Ciau, eccomi qui, finalmente.
Allora, volevo
solo precisare un paio di cose. Primo: mi sono ispirata tantissimo alla
frase,
bellissima. Secondo: la storia prende in esame la concezione della
solitudine
dei due personaggi. Così diversi ma simili. Il vento gioca
un ruolo
fondamentale. Diventa quasi un personaggio. A parte questo, buona
lettura.
Introduzione
alla storia:
Non
è necessario parlare, a volte.
Mostragli il tuo segno, e lui
capirà.
Me
lo ha confidato.
È la solitudine, Neji. Solo il
vento la può sentire…
We Must Be Punished For The Sins Of Others: I Segni Indelebili Del
Tempo…
No,non lo racconterò,
non lo dirò a nessuno. Come farlo? Non
c’è nessuno a cui potrei confidarlo.
Ne
sei davvero certo?
Mi rispose la voce del
vento.
No,
non lo sono.
Tenta,
lui capirà. Continuò.
Forse, e forse no. Forse non saprei nemmeno trovare
le parole giuste.
Non è
necessario parlare, a volte.
Mostragli il tuo segno, e lui
capirà.
Me
lo ha confidato.
È la solitudine, Neji. Solo il
vento la può sentire…
La
stessa tristezza celata sotto un sottile velo di rabbia.
Non
ho mai visto un simbolo così simile al mio.
Un
marchio per l’eternità, il segno di una colpa
né mia, né sua.
Dicono
che odi tutto e tutti, ma forse odia solo se stesso.
Dicono
di non averlo mai visto piangere. Forse non ci hanno mai provato
veramente.
Dicono
sia un demone e che i demoni non possano piangere.
Dicono
che non possa mai dormire, perché i demoni non possono farlo.
E
se invece non fosse una sua scelta? Se non riuscisse ad addormentarsi
per quello
che gli hanno fatto, per tutto quello che gli è mancato, per
il bene che non ha
mai avuto?
Come
si possono chiudere gli occhi sapendo che nessuno veglierà
su di te, che non ci
sarà mai nessuno accanto a te se non il vuoto di chi ti ha
tradito?
Come
puoi affrontare il giudizio del mondo ed essere felice?
Si
può vivere sapendo che l’odio di chi avrebbe
dovuto amarti persiste sotto forma
di un simbolo tanto crudele quanto indelebile?
Si
può amare il mondo quando questo non ti ha mai voluto?
Non
ho mai visto uno sguardo così solo e abbandonato.
Non
ho mai visto qualcuno così oppresso dai segni indelebili del
tempo.
Puoi
piangere perchè nessuno se ne accorgerà.
Si
possono guardare degli occhi altrettanto soli e non riuscire ad
alleviarne il
dolore.
Si
può sentire la voce del vento, ma non lo si può
raccontare a nessuno…
Ti ho sentito da
molto lontano e ho
attraversato il deserto fin qui.
Ti ho visto giocare con gli sbuffi
di sabbia e tentare di afferrare le stelle.
Ti ho visto toccarti la fronte e
chiedere al cielo un perché col silenzio dei tuoi occhi.
Amore, amore è il simbolo che ti
identifica. Per ricordarti che dell’amore non puoi sapere
nulla.
Dimmi, Gaara, cos’è la solitudine?
È
ascoltare il vento e non poterlo raccontare a nessuno.
The end
Che dire ragazzi^^ sono felicissima per questo primo posto, è la prima volta quindi sono elettrizzata^^. Spero vi piaccia baci
I
Classificata: “Che cos’è la
solitudine” Di storyteller lover
Stile,
forma e lettura scorrevole: 9
Attinenza
alla traccia e alla frase scelta: 5
Caratterizzazione
del personaggio e IC: 8
Originalità:
9
Gradimento
personale: 10
Totale:
56
Ho
letteralmente adorato il modo in cui hai trattato la frase da te
scelta: non
solo hai reso il vento un elemento vivo all’interno della
storia, ma me lo hai
fatto percepire. Lo stile fluido e scorrevole da te adottato per questa
storia
rende benissimo la sensazione di un venticello morbido, che accarezza,
ma al
contempo sferza e tenta di rinvigorire il bambino che consola.
Non
bisogna farsi ingannare però!
Se
c’è la tentazione di lasciar scorrere velocemente,
troppo velocemente, gli
occhi lungo le righe bisogna fare un respiro profondo e riprendere
più lentamente,
provare a gustare maggiormente ogni singola frase, rigo per rigo.
6^ Classificata: "Che
cos’è la solitudine" – storyteller lover
Stile: 9,3/10 punti
Trama e suo svolgimento: 8,9/10 punti
Originalità: 9/10 punti
IC personaggi: 9,8/10 punti
Gradimento personale: 3,9/5 punti
Totale: 50,5/55 punti
La grammatica è veramente molto buona, a parte qualche errore venale che ha fatto lievemente abbassare il punteggio; lo stile che hai utilizzato, inoltre, ha un potere evocativo fantastico, dovuto anche alla cura con cui sono state scelte le parole per tracciare lo scorrere dei pensieri malinconici che caratterizzano tutta la storia.
L’originalità ha un punteggio alto, ma non pieno perché, sebbene l’introspezione infelice di Neji e Gaara non sia il massimo dell’innovazione, il dialogo continuo con il vento è tremendamente affascinante, specie nella conclusione, resa magistralmente con una sentenza d’impatto.
Anche l’IC è molto alto poiché i pensieri non si discostano mai dal carattere originario dei personaggi, e ciò ha giocato a favore anche di uno svolgimento fluido e piacevole della trama basata sull’analisi dell’interiorità di questi caratteri.
Giudizio personale: questa fic mi è piaciuta davvero molto, specie in alcune riflessioni, talmente profonde da mettere quasi i brividi: “come si possono chiudere gli occhi sapendo che nessuno veglierà su di te, che non ci sarà nessuno accanto a te se non il vuoto di chi ti ha tradito?”; ecco, questa frase mi ha colpito in maniera straordinaria: la nuova versione dell’insonnia di Gaara, dovuta non al demone, ma all’immensa solitudine di cui è vittima, è veramente sbalorditiva. E questo non è che uno dei tanti passaggi oltremodo emozionanti che fanno la forza della tua fic. Davvero un bel lavoro, complimenti!