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Autore: storyteller lover    21/08/2009    3 recensioni
Non è necessario parlare, a volte. Mostragli il tuo segno, e lui capirà. “Come fai a saperlo? Come sai che lui mi capirà?” Gli chiesi. Me lo ha confidato. È la solitudine, Neji. Solo il vento la può sentire… Fiction prima classificata al contest "We must be punished for the sins of others" indetto da Gaara92 e partecipante al contest "Leggende dal passato" indetto da Red Diabolo e hachi92.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neji Hyuuga, Sabaku no Gaara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Dialoghi a due'
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Che cos'è la solitudine Questa storia ha partecipato con successo a due contest. Il primo è quello di cui riporto il titolo, senza di cui questa storia non sarebbe nata. Il seocondo è "Leggende dal passato Indetto da Red Diabolo e hachi92." La storia si è classificata prima al contest di Gaara92 e sesta su quarantatre partecipanti al contest sulle fan fiction edite.^^
E' una delle poche storie di cui sono orgogliosa^^, quindi spero vi piaccia.



 We Must Be Punished For The Sins Of Others: I Segni Indelebili Del Tempo…


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Autore: storyteller lover
Titolo:
Che cos’è la solitudine
Personaggio:
Neji/Gaara
Citazione (facoltativa):
La solitudine è ascoltare il vento e non poterlo raccontare a nessuno (Jim Morrison)
Raiting:
Verde
Genere:
Triste, Malinconico

Avvertimenti: Introspettivo/Oneshot
N.d.A.: ( Da porre alla fine!)
Ciau, eccomi qui, finalmente. Allora, volevo solo precisare un paio di cose. Primo: mi sono ispirata tantissimo alla frase, bellissima. Secondo: la storia prende in esame la concezione della solitudine dei due personaggi. Così diversi ma simili. Il vento gioca un ruolo fondamentale. Diventa quasi un personaggio. A parte questo, buona lettura.

Introduzione alla storia:

Non è necessario parlare, a volte.
Mostragli il tuo segno, e lui capirà.

“Come fai a saperlo? Come sai che lui mi capirà?” Gli chiesi.

Me lo ha confidato.
È la solitudine, Neji. Solo il vento la può sentire… 


 



We Must Be Punished For The Sins Of Others: I Segni Indelebili Del Tempo…



No,non lo racconterò, non lo dirò a nessuno. Come farlo? Non c’è nessuno a cui potrei confidarlo.

Ne sei davvero certo? Mi rispose la voce del vento.

No, non lo sono.

Tenta, lui capirà. Continuò.
Forse, e forse no. Forse non saprei nemmeno trovare le parole giuste.

Non è necessario parlare, a volte.
Mostragli il tuo segno, e lui capirà.

“Come fai a saperlo? Come sai che lui mi capirà?” Gli chiesi.

Me lo ha confidato.
È la solitudine, Neji. Solo il vento la può sentire… 

 

Non ho mai visto occhi così simili ai miei.
La stessa tristezza celata sotto un sottile velo di rabbia.
Non ho mai visto un simbolo così simile al mio.
Un marchio per l’eternità, il segno di una colpa né mia, né sua.

Dicono sia molto solo. In verità è molto solo.
Dicono che odi tutto e tutti, ma forse odia solo se stesso.
Dicono di non averlo mai visto piangere. Forse non ci hanno mai provato veramente.
Dicono sia un demone e che i demoni non possano piangere.
Dicono che non possa mai dormire, perché i demoni non possono farlo.
E se invece non fosse una sua scelta? Se non riuscisse ad addormentarsi per quello che gli hanno fatto, per tutto quello che gli è mancato, per il bene che non ha mai avuto?
Come si possono chiudere gli occhi sapendo che nessuno veglierà su di te, che non ci sarà mai nessuno accanto a te se non il vuoto di chi ti ha tradito?
Come puoi affrontare il giudizio del mondo ed essere felice?
Si può vivere sapendo che l’odio di chi avrebbe dovuto amarti persiste sotto forma di un simbolo tanto crudele quanto indelebile?
Si può amare il mondo quando questo non ti ha mai voluto?

Non ho mai visto occhi così simili ai miei.
Non ho mai visto uno sguardo così solo e abbandonato.
Non ho mai visto qualcuno così oppresso dai segni indelebili del tempo.

Tu lo sai, Neji? Tu sai, Neji, cosa si prova a essere soli? L’apostrofò il vento.

Puoi abbracciare il vuoto e lasciarti rispondere dal silenzio.
Puoi piangere perchè nessuno se ne accorgerà.
Si possono guardare degli occhi altrettanto soli e non riuscire ad alleviarne il dolore.
Si può sentire la voce del vento, ma non lo si può raccontare a nessuno…

Perché continui a guardare la luna? Gli chiese la voce del vento.
Ti ho sentito da molto lontano e ho attraversato il deserto fin qui.

Ti ho osservato a lungo contare i granelli di sabbia e guadare le nuvole.
Ti ho visto giocare con gli sbuffi di sabbia e tentare di afferrare le stelle.
Ti ho visto toccarti la fronte e chiedere al cielo un perché col silenzio dei tuoi occhi.
Amore, amore è il simbolo che ti identifica. Per ricordarti che dell’amore non puoi sapere nulla.
Dimmi, Gaara, cos’è la solitudine?

 
È ascoltare il vento e non poterlo raccontare a nessuno.

 

 

The end

 

Che dire ragazzi^^ sono felicissima per questo primo posto, è la prima volta quindi sono elettrizzata^^. Spero vi piaccia baci

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I Classificata: “Che cos’è la solitudine” Di storyteller lover

Correttezza Grammaticale e Sintattica, Ortografia: 15
Stile, forma e lettura scorrevole: 9
Attinenza alla traccia e alla frase scelta: 5
Caratterizzazione del personaggio e IC: 8
Originalità: 9
Gradimento personale: 10
Totale: 56

Non so decisamente da che parte cominciare, lo ammetto. Ho moltissime cose da dire, ma ho la sensazione che ne riuscirò a esprimere pochissime xD.
Ho letteralmente adorato il modo in cui hai trattato la frase da te scelta: non solo hai reso il vento un elemento vivo all’interno della storia, ma me lo hai fatto percepire. Lo stile fluido e scorrevole da te adottato per questa storia rende benissimo la sensazione di un venticello morbido, che accarezza, ma al contempo sferza e tenta di rinvigorire il bambino che consola.
Non bisogna farsi ingannare però!
Se c’è la tentazione di lasciar scorrere velocemente, troppo velocemente, gli occhi lungo le righe bisogna fare un respiro profondo e riprendere più lentamente, provare a gustare maggiormente ogni singola frase, rigo per rigo.

6^ Classificata:  "Che cos’è la solitudine" – storyteller lover

Grammatica: 9,6/ 10 punti
Stile: 9,3/10 punti
Trama e suo svolgimento: 8,9/10 punti
Originalità: 9/10 punti
IC personaggi: 9,8/10 punti
Gradimento personale: 3,9/5 punti

Totale: 50,5/55 punti

La grammatica è veramente molto buona, a parte qualche errore venale che ha fatto lievemente abbassare il punteggio; lo stile che hai utilizzato, inoltre, ha un potere evocativo fantastico, dovuto anche alla cura con cui sono state scelte le parole per tracciare lo scorrere dei pensieri malinconici che caratterizzano tutta la storia.

L’originalità ha un punteggio alto, ma non pieno perché, sebbene l’introspezione infelice di Neji e Gaara non sia il massimo dell’innovazione, il dialogo continuo con il vento è tremendamente affascinante, specie nella conclusione, resa magistralmente con una sentenza d’impatto.

Anche l’IC è molto alto poiché i pensieri non si discostano mai dal carattere originario dei personaggi, e ciò ha giocato a favore anche di uno svolgimento fluido e piacevole della trama basata sull’analisi dell’interiorità di questi caratteri.


Giudizio personale: questa fic mi è piaciuta davvero molto, specie in alcune riflessioni, talmente profonde da mettere quasi i brividi: “come si possono chiudere gli occhi sapendo che nessuno veglierà su di te, che non ci sarà nessuno accanto a te se non il vuoto di chi ti ha tradito?”; ecco, questa frase mi ha colpito in maniera straordinaria: la nuova versione dell’insonnia di Gaara, dovuta non al demone, ma all’immensa solitudine di cui è vittima, è veramente sbalorditiva. E questo non è che uno dei tanti passaggi oltremodo emozionanti che fanno la forza della tua fic. Davvero un bel lavoro, complimenti!

   
 
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