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Autore: Ysis Donahue    21/08/2009    5 recensioni
È facile accorgersi di essere soli e di non essere nulla per nessuno. Ma anche diventare tutto per una persona è più facile di quanto si pensi. E a volte basta solo un piccolo gesto per questo
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io sono invisibile. Cioè, sono vista come tutte le persone, ma è come se non ci fossi. Se parlo mi sembra che nessuno mi ascolti. Se rido nessuno lo nota. Se piango nessuno mi chiede perché. E ora sono STANCA. Stanca, stanca, stanca. Che ragione ha il mondo per volermi escludere senza conoscermi? Sono una persona normale. Non una Gals, non un Emo. Perché non posso fare parte del mondo? Questo mi chiedo da diciassette anni. Mi distolgo dai miei tristi pensieri e mi concentro sulla lezione. Siamo in palestra. Facciamo lezione di ballo. Esaltante. L’istruttore ci divide per coppie. Finisco con un ragazzo dell’altra classe. Non so neanche dire se bello o brutto. La mia capacità di giudizio si deve essere spenta molto tempo fa, assieme a me. Mi metto in posizione, il braccio destro tra il collo e la spalla, la mano sinistra a stringere la sua. E’ l’ultima lezione, dopo questa ci daranno il giudizio finale. Non me ne potrebbe importare di meno. Sento delle risatine provenire dai compagni della sua classe e il suo corpo che si irrigidisce. Intuisco che è nervoso. Forse per il voto. Forse perché l’hanno messo a ballare con me. Intanto i suoi compagni continuano sempre più a prenderlo in giro, a prendermi in giro. Sono stufa. Voglio fare qualcosa. Penso persino di prepararmi una rispostaccia o di voltarmi e schiaffeggiarli, ma so perfettamente che non ne sarei mai capace. Però decido di concentrarmi sulla prova, di mettere tutto quel poco che ho in questo stupido ballo, sperando di essere tanto brava da sorprenderli e zittirli. La musica parte. Un sospiro e sto danzando col mio compagno. E’strano. Sento le sue emozioni sulla mia pelle, come se fossero le mie. E’ bravo, penso. E anche carino. Ci muoviamo aggraziati ed eleganti sul legno lucido ma io non sono concentrata sui movimenti, bensì su di lui, sulle sue emozioni che mi riempiono, anche se non vorrei. Che mi fanno vivere. E’sorpreso dalla mia bravura esattamente quanto me e, lanciandomi uno sguardo misto di sorpresa e sfida, comincia a muoversi meglio al ritmo della musica che ora è leggermente aumentato. Rispondo, sorridendogli, e poi mi perdo nelle figure tracciate dalle note, dai nostri passi, dalle nostre emozioni. Ora non c’è più sfida nei sui gesti, ma …amicizia. Mi rendo conto che ci stiamo muovendo non solo a ritmo e insieme, ma proprio in simbiosi. Ci aiutiamo nei pezzi più difficili, scherziamo in quelli più leggeri, come se non avessimo mai fatto altro che danzare assieme. Il ritmo varia sempre più e noi lo assecondiamo, creando una specie di ibrido, un ballo figlio di tutti e da tutti diverso. Ma, mi accorgo notando lo sguardo ammirato e soddisfatto di professori e compagni, bellissimo. Lui mi guarda negli occhi e io mi trovo ad osservare due lastre di tenebre morbide, nelle quali sono imprigionate soddisfazione, orgoglio, esultanza, apprezzamento, felicità. E, mi rendo conto con un sobbalzo, sono per ME . Per me sola. Lui è soddisfatto di ME, felice per ME ed orgoglioso di NOI. E mi APPREZZA. Mai nessuno mi ha mai guardato così, e capisco che mai nessuno in tutta la mia vita lo farà più. Cambia nuovamente la musica e così pure le nostre prese. E rimango sconvolta. Perché ora le sue mani mi sfiorano con dolcezza e nei suoi occhi, assieme a tutto il resto, leggo un fuoco divampante che esprime mille emozioni diverse e travolgenti. Sento le mie mani correre avide sulla sua schiena, accarezzandola, sfruttando appieno tutte le possibilità che ci dona la danza, il mio cuore battere furioso, la mia mente cantare leggera. Capisco che mai più nella mia vita sarò in grado di dimenticare questo ragazzo di cui non so nulla, ma che sento di conoscere meglio di chiunque altro su questo mondo. Capisco allora di …AMARLO. In maniera del tutto folle, senza logica, senza motivo. Ma lo amo. E spero che la dolcezza delle sue mani su di me, il sorriso con cui mi guarda, i suoi occhi che brillano vogliano dire che anche lui mi ama. Ora la musica è lenta e culla la mia nuova e tenera consapevolezza. Voglio stare con te. Voglio conoscerti. Mi rendo conto, depressa, che la musica sta per finire e un improvviso terrore mi prende. E se mi fossi immaginata tutto? E se lui non mi amasse? La tristezza e la delusione sono tanto grandi da schiacciarmi e un piccolo singhiozzo affiora dalle mie labbra. Tanto piccolo che penso che nessuno lo possa udire. Ma mi sbaglio. Lui mi osserva con sguardo preoccupato, poi mi stringe un po’più a sé. Non ti lascio. Ecco cosa mi sta dicendo senza parole. Gli regalo il più bello dei miei sorrisi e gli sfioro la schiena con una carezza. Neanche io ti lascio. Compiamo gli ultimi, struggenti, movimenti con tutta la dolcezza del nostro neonato amore e concludiamo questa danza miracolosa, senza sciogliere la presa delle nostre mani. I prof ci elogiano, i compagni sono troppo sorpresi per prenderci in giro e battono le mani entusiasti. Io e lui ci guardiamo e poi sciogliamo le nostre mani. Mi sento perduta per un attimo, ma poi lo guardo e tutto torna a posto. Io lo amo. Lui mi ama. Staremo assieme per sempre.

Hi!! ^^Questa storia è un po' vecchiotta ma mi piaceva molto e così mi son decisa a pubblicarla xD È stata ispirata dall'assolo di chitarra della canzone "My Scarled Name" degli Xandria. Enjoy It!!!

   
 
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