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Autore: Charly_92    17/11/2020    2 recensioni
One shot Reylo (Rey Palpatine/Skywalker x Ben Solo/Kylo Ren) per ripercorrere la loro storia tra il VII e il IX capitolo della Saga. Quello che i due destinati a essere una Diade nella Forza, due in uno solo, così distanti eppure così vicini, impararono l'uno grazie all'altro. Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You taught me the courage of the stars
 
You taught me the courage of stars before you left
How light carries on endlessly even after death
With shortness of breath, you explained the infinite
How rare and beautiful it is to even exist

Una Diade nella Forza. Due in uno solo.
Ben si arrampica dal burrone dove poco prima era stato scagliato da Palpatine, le vesti strappate e sudicie, il corpo attraversato da escoriazioni insanguinate e madido di sudore, ma si sente determinato come non mai.
Eccola, l’altra da sé. L’altra metà della Diade. Rey.
Ce l’ha fatta. È stata molto più forte e coraggiosa di quanto lui non si sia mai sentito.
Anche nella Luce, sotto la guida di Luke Skywalker, persino nelle espressioni di Leia e Han, i suoi genitori, Ben non si era mai sentito del tutto al sicuro. Ben sentiva la Forza. Ma anche la paura. Si era fatta strada nel suo cervello, giorno dopo giorno, insinuandosi scaltra e sinuosa come un serpente, fino al suo cuore. Fino al Buio. La stessa paura di suo nonno Anakin, che l’aveva portato alla grandezza, sì, ma a perdere ogni cosa e alla rovina, una vita monca, per l’eternità, nel Lato oscuro della Forza.
Ben si era ripromesso, dopo quella notte in cui avvertì e scoprì il suo Maestro Jedi intento a calare la spada su di lui, che avrebbe ingannato la paura, come in una partita a scacchi.
La paura nasce dai sentimenti, i sentimenti vengono dai legami.
Ben li recise tutti quella notte, mentre il tempio Jedi bruciava alle sue spalle. 
Per non avere mai più paura. Per finire ciò che Darth Vader aveva iniziato. Per questo indossava quella maschera.
Per sentirsi come lui: impavido, fiero, intrepido, senza cedimenti.
Si era lasciato alle spalle la sua stessa identità, per il nome di Kylo Ren.
Ma, ogni notte, la paura tornava a trovarlo, a tormentarlo, i rimorsi gli toglievano il sonno, il dubbio di non essere all’altezza.
Ben non si era mai sentito all’altezza.
Maestro Luke gli aveva spesso rimproverato: “troppa irruenza Ben, devi imparare a controllarti.
Devi controllare la Forza, non la Forza controllare te. Se succede, ti perderai.”


Perso. Si era sempre sentito perso. Perso e solo.
Poi era arrivata lei. Anche lei persa. Anche lei sola.
Eppure, inconsapevolmente, già così determinata, sicura, così fastidiosamente certa che lui sarebbe tornato sui suoi passi, quei passi pagati così a caro prezzo, col dolore, il tormento, la sofferenza, un continuo dissidio interiore che non gli dava mai tregua.
Insisteva nel vedere ancora del buono nelle sue mani macchiate del sangue di innocenti, persino di quello di suo padre, una morte che aveva spaccato il suo equilibrio e lasciatogli l’ennesima cicatrice. Persino allora, nei loro colloqui attraverso la Forza, quel legame indissolubile che non sapevano spiegarsi e tuttavia esisteva, lei con voce limpida e sicura, diceva: “Tu Tornerai. Non è troppo tardi.”. 
Lui le aveva teso la mano, soli insieme, così vedeva loro, uniti contro il mondo.
Ma lei aveva rifiutato, sdegnata e addolorata. “è la mano di Ben quella che stringerò” gli aveva detto, dopo averlo ferito a morte e poi subito guarito. Ostinatamente speranzosa. 
Come sua madre. Aveva udito la sua voce chiamarlo. Era passato così tanto tempo da non riuscire a ricordarsene.
“Ben.”
Attraverso la Forza, aveva sentito il ricordo del padre, quasi fosse lì, davanti a lui, a incoraggiarlo, persino ferito a morte da lui stesso gli aveva fatto una carezza, come quando era bambino.
Sapeva cosa fare, ma ne avrebbe avuto il coraggio?
Buttò la spada a mare. Non aveva tempo per la paura. Non più.

Ha raggiunto il corpo di Rey, stremata dallo scontro che l’ha vista distruggere definitivamente Palpatine.
La prende in braccio, le sposta dolcemente i capelli dal viso, vorrebbe schernirla, provocarla, dirle: “ce l’hai fatta, quanto sei testarda, mi hai fatto perdere la faccia oltre che la maschera!”. Il cuore di Ben precipita nel petto quando il capo della ragazza cade all’indietro, cedendo alla forza di gravità. Il corpo pesante, troppo. La pelle fredda e le labbra livide.
Gli occhi spalancati verso la galassia, tuttavia senza poterla guardare. Morta.
Ben la stringe forte a sé, la paura e la disperazione che montano in lui come non mai.
Tutti ma non lei. Non la sua metà. Non lei. L’unica, la sola, insieme a lui.
Ben ha ancora paura. Eppure sa perfettamente cosa deve fare. Cosa può fare.
Appoggia una mano sul ventre della ragazza, sente la Forza vitale del Tutto e la incanala in lei.
Come se la sua vita ne dipendesse e, ironia del destino, è proprio così.
Perché si, è vero, Rey è venuta dal Niente, è sempre stata Niente, per tutti. Ma non per lui.
“Sono un tutt’uno con la Forza, la Forza è con me.”

 
I couldn't help but ask
For you to say it all again
I tried to write it down
But I could never find a pen

Rey, per quanto si sforzi, non ricorderà mai cosa ha sentito o visto in quei – secondi, minuti? – di incoscienza.
Ricorda la supplica ai Jedi prima di lei di aiutarla a compiere il suo destino.
Ricorda le loro voci, ci sono anche Luke e Leia fra queste, anche quella di Anakin Skylwalker, il nonno di Ben.
Rey la riconosce, pur senza averla mai udita prima.
Ricorda la paura, non tanto della morte, ma di non essere all’altezza, eppure insieme la sicurezza, la fermezza, quella che si può avere solo davanti a qualcosa di ineluttabile. Una specie di pace determinata. La scelta. L’ostinata ricerca della via più difficile, ma giusta. 
“Fidati di te stessa, non averne paura.” Gli aveva detto Leia nel loro ultimo incontro.
Difficile avere fiducia in sé quando si viene dal niente, molto più facile sentirsi nessuno.
E soli. Disperatamente, irrimediabilmente soli.

“Tu vieni dal Niente, tu non sei Niente. Ma non per me”.
Così le aveva detto Ben. Ben che sapeva molte più cose di lei che lei stessa. Che non le aveva mai mentito, anche quando la verità le avrebbe procurato dolore e sgomento. Che le leggeva dentro prima ancora che lei sapesse di avere la Forza, di farne parte, di poterla dominare. Si era sempre sentita vulnerabile davanti a lui. Nuda. 
Persino quando, piena d’odio, dopo averlo visto uccidere Han – il suo stesso padre! – gli aveva sibilato “sei un mostro!” disgustata, persino allora non ci aveva creduto davvero. Rey sentiva il suo dissidio interiore, la sofferenza, la paura, le lacrime di notte, al buio e al freddo – quante notti aveva vissuto allo stesso modo? – per poi calarsi una maschera il giorno dopo, non importa se reale o metaforica. Ben le aveva avute entrambe. E pesavano come macigni.

Eppure, Rey aveva visto, Rey aveva sentito che c’era ancora Speranza.
Quella Speranza cui Leia era sempre stata così fedele fino alla morte.
In Ben il Lato Chiaro c’era ancora, una flebile luce dentro a un pozzo nero.
Da quel momento, salvarlo, redimerlo, era diventata la sua missione.
C’era ancora il Bene dentro di lui, per quanto, sotto quella pioggia di scintille, lui continuasse a parlargli di Potere, di dominare l’Universo, loro due insieme nella Forza, tendendole la mano.
L’aveva di nuovo lasciata delusa e sgomenta, gli aveva voltato le spalle in lacrime, ma nemmeno allora si era arresa. Con la sua spada lo aveva trapassato da parte a parte, solo per chiedere alla Forza di guarirlo subito dopo. Perché lei avrebbe teso la mano solo a Ben. Kylo Ren era una maschera, un fantoccio che lo allontanava dalla Luce, dal ragazzo che, in mezzo all’ennesima connessione notturna, l’aveva sfiorata fino a toccarle la mano, facendola sentire, per la prima volta, non più sola.

 
I'd give anything to hear
You say it one more time
That the universe was made
Just to be seen by my eyes


Rey apre gli occhi. La sua mano di nuovo appoggiata su quella di lui, ma stavolta è lì con lei, la tiene dolcemente fra le braccia.
È reale. “Ben.” lo chiama sussurrando, vede e sente che è lui, nessuna traccia dell’Altro, allora il suo petto si riempie di calore e, d’istinto, gli prende il viso tra le mani e lo bacia. Sente la Forza del Tutto, dentro e attorno a loro, qualcosa senza tempo e senza spazio, sente il tepore e il sapore delle labbra di Ben, che risponde con la stessa urgenza, in quel bacio dove riversano tutto il desiderio fino a quel momento solo accennato, ma tenuto a stento a bada, tra loro.
Una Diade nella Forza. Due in uno solo.
Ben sorride, le fa una carezza, il volto finalmente sereno. Non l’aveva mai visto sorridere prima d’allora.
In un attimo, quel sorriso si spegne e Ben cade lentamente e con grazia all’indietro, gli occhi chiusi.
La sua redenzione. Rey riesce a stento a vederlo attraverso gli occhi colmi di lacrime scomparire, finalmente in pace, dissolto nella Forza. Come il Cavaliere Jedi Ben Solo.

Rey vola su Tatooine. Dove un’Era finisce, un’altra ne inizia.
Prende la sua vecchia spada laser e quella di Ben, le pone una vicina all’altra, le sfiora e lo sente attraverso la Forza.
Ripiega accuratamente il panno e ne lega le estremità, inabissandolo nel deserto.
Due metà di Uno, eternamente unite, lontano dagli occhi di tutti. Esattamente come loro.
Ben le ha insegnato che un nome non è solo un nome, ma anche che, a volte, puoi scegliere tu il proprio. Così, con il benestare degli spiriti di Leia e Luke, alla domanda della mercante che le chiede: “Chi sei?” finalmente lei sa la risposta.
“Io sono Rey. Rey Skywalker.”

 
With shortness of breath, I'll explain the infinite
How rare and beautiful it truly is that we exist

 
The Author's corner: Salve a tutti. Approdo in questa galassia senza pretese, con una one shot su una coppia che, a mio parere, meritava un po' più di felicità, ma che ci ha comunque regalato tantissime emozioni. Che mi ha, più volte, rimandato con la mente al destino di Anakin e Padmè. La canzone citata è "Saturn£ dei Sleeping At Last, che dà anche il titolo alla one shot.
Spero vi piaccia, grazie se siete arrivati fino a qui, se volete recensire ne sarei felice.

Che la Forza sia con voi!
  
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