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Autore: sam_arya    18/11/2020    1 recensioni
Kita é metodico, forse un po' troppo fissato con la routine, ma in fondo ha un cuore d'oro.
Sam non vuole fare altro che cambiare, la routine che Kita segue le sta stretta e sotto quell'impulsività non c'è altro se non voglia di cambiare.
Lei notte, lui giorno.
Si conoscono quel tanto che basta per renderli inseparabili.
Quei due che si salvano a vicenda da situazioni imbarazzanti a causa della schiettezza di Sam o della purezza di Kita, situazioni al cui ricordo non fanno altro che ridere.
Quei due che l'uno senza l'altra probabilmente non sapevano stare.
Genere: Generale, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsumu Miya, Osamu Miya, Rintarō Suna, Shinsuke Kita
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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"Shin! Forza vieni a giocare con me!" quella bambinetta dai capelli bruni lo chiamava da dietro il cancelletto agitando un braccio mentre teneva in mano un pallone, a tratti più grande di lei, e il bambino sentendosi chiamare si schermì dal sole alzando le mani e sorrise alla vista della sua compagna di giochi e si affrettò a raggiungerla senza dire una parola. Quei due erano soliti giocare insieme, in mezzo al nulla, vicino ai campi di riso con quel pallone malconcio e sporco di terra, quel pallone che Sam custodiva gelosamente. Giocavano a passarsi la palla, a fare finta di saper davvero giocare, a rincorrersi per i viali della città con  lei che rideva come una matta e lui che non aveva intenzione di perderla di vista. Si completavano, come il giorno e la notte. Lei talmente impulsiva che si andava a nascondere negli anfratti più nascosti nel bosco quando giocavano a nascondino, lui che un po' aveva paura di tutti quegli scricchiolii sinistri e che preferiva stare a disengare. Lui così riflessivo che era perfetto già da piccolo e cercava di rimettere lei sulla giusta strada con pochi risultati, lei che ormai quel bosco lo conosceva palmo a palmo come le sue tasche, e che di stare seduta con le mani in mano non ci riusciva. Quei due, come il giorno e la notte. E come tanti altri giorni erano sul limitare della terra battuta a passarsi la palla come fanno due bambini normali. E come tanti altri giorni Sam era appena caduta sbucciandosi le ginocchia. E come ogni ogni altra volta Shinsuke si era precipitato verso di lei lasciando la palla di lato. "perché cadi sempre?" chiese lui inginocchiandosi accanto all'amica "mmh i piedi inciampano tra loro" rispose lei mettendosi a sedere ed estraendo i cerotti dalla tasca, poi aggiunse: "me li puoi mettere? Sei più bravo di me" E Kita come ogni altra volta aveva acconsentito senza dire una parola, prendendo i cerotti dalla sua mano esaminó per un attimo le sue ferite e poi disse: "ci devi mettere l'acqua, cela fai a camminare?" "si, aiutami ad alzarmi" e tese una mano verso di lui che l'afferró senza esitazioni e la tirò su velocemente. "passiamo nel bosco" disse Sam fissando i suoi occhi verdi in quelli marroni di Kita che stavano vacillando "lo sai che è la strada più veloce" "si lo so, andiamo" Ormai la bambina era in piedi e teneva ancora la mano dell'altro nella sua portandolo fuori dal sentiero, verso il percorso più veloce che lei stessa aveva tracciato. Le ginocchia tremavano e il sangue le era colato fino a inzuppargli i calzini mentre camminava, poi all'improvviso la puzza di fumo. "Sam, fermati" disse Kita fermandosi costringendo l'altra ad arretrare "Shin? Che succede?" "fumo" se Shinsuke diceva fumo c'era fumo e se c'era fumo era ora di correre nella direzione opposta "dove?" Il bambino senza neppure dire una parola indicò davanti a sé alzando un dito "facciamo il giro?" disse Sam "torniamo indietro" rispose Kita. Ma non fecero un tempo a rigirarsi per tornare indietro che si alzò un forte vento che proveniva dalla stessa direzione del fumo, e portando il fumo con sé portò anche il fuoco che riempì i loro occhi e lo spazio circostante in pochi secondi. "CORRI SHIN Corri" urlò Sam al suo amico che era rimasto paralizzato, lo trascinò per un braccio in mezzo ai boschi mentre il fuoco dietro di loro progrediva con velocità una impressionante. E loro corsero più veloci che potevano, su quelle loro gambette corte cercando di scavalcare i rami a terra per non cadere. Corsero a perdifiato finché non trovarono i campi di riso, e seppero che quel giorno forse non sarebbero morti. E ripresero a correre verso il villaggio, quei due piccoli con le braccia, le gambe e la faccia rigata di tagli e sporchi fumo che tossicchiavano. "Shin! Sam! Che è successo?" chiese il proprietario del negozio difronte, Kita rispose per entrambi: "fumo e fuoco nel bosco" parole, semplici e lapidarie che fecero scattare l'allarme in tutto il vicinato. "Shin, andiamo a casa mia forza. È la più vicina" "ok" E quei due ripresero a camminare ancora stanchi per l'acchiapparello con il fuoco dove sarebbero potuti morie bruciati. A casa di Sam ci arrivarono, entrarono ed entrambi si diressero in cucina, dove Kita ordinò all'altra di sedersi e che si sarebbe occupato di tutto lui. E così fece, le pulì le ferite che per via della corsa si erano allargate ancora di più le fece togliere i calzini e le mise i cerotti. "merenda?" chiese Sam una volta che fu tutto sistemato "merenda" annuì lui con un sorriso, uno di quelli sinceri che sono un bambino puro poteva donare.
   
 
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