Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Bec Hale    22/08/2009    10 recensioni
Aveva quasi imparato tutto di lei. Quando era nervosa, si tormentava sempre le labbra o le mani. Se doveva concentrarsi, di solito portava i capelli dietro le orecchie in un gesto veloce; con il tempo si era accorto che non lo faceva neanche apposta, che le veniva naturale. Sapeva che quando era imbarazzata abbassava il capo per nascondere il viso con i capelli; e ormai aveva imparato il suo viso a memoria, tanto che quando chiudeva gli occhi riusciva a vederlo davanti a sé, nitido, ricordando perfettamente perfino che sulla guancia sinistra aveva un minuscolo neo, che spesso si confondeva con la leggera spruzzata di lentiggini che aveva su tutto il volto.
Ciò non aveva fatto che aumentare la sua consapevolezza che un giorno sarebbero stati insieme. Non si era mai preoccupato di dichiararsi; non ce n'era bisogno, così diceva. Hannah avrebbe scelto lui, che le era stato vicino sempre. Come Ernie avrebbe scelto lei.
Era ovvio, già scritto.
[Ernie/Hannah/Neville]
Genere: Generale, Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ernie Macmillan, Hannah Abbott
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-choose him-



Aveva sempre pensato che fossero nati per stare insieme. Sin dal primo giorno in cui l'aveva vista su quel treno, i capelli biondi spettinati e il naso ricoperto di lentiggini, ansante per la corsa che sicuramente aveva fatto per non perdere il treno. Era sempre stata ritardataria, Hannah; mai una volta che fosse in orario. E dire che amava fare le cose con precisione, sempre e comunque.
Quel giorno del suo primo anno gli aveva chiesto se poteva sedersi accanto a lui. Ernie aveva balbettato di sì, e lei si era seduta accanto a lui, presentandosi a una ragazzina dalla lunga treccia di nome Susan Bones.
Da quel giorno erano diventati inesparabili, Ernie ed Hannah. Lui sin dall'inizio aveva capito di provare qualcosa per lei, sin dal momento in cui aveva sentito la gioia pervaderlo quando erano finiti nella stessa Casa; "era destino", rifletté, "io sono stato la prima persona che ha incontrato. Siamo destinati". Non che Ernie credesse davvero nel destino - considerava la Divinazione una materia piuttosto inutile -, ma gli piaceva pensarlo.
Al secondo anno, quando si vociferava che Harry Potter avesse tentato di uccidere il suo migliore amico, Justin Finch-Fletchley, si era irritato non poco nel sentir dire da Hannah che trovava il Potter carino.
Eppure, non si era mai deciso a far completa chiarezza sui suoi sentimenti. Rimase zitto, in silenzio, sempre accanto a lei nello scorrere degli anni. L'aveva osservata crescere, il viso mutare e il corpo anche, vedere i capelli allungarsi per poi diventare più corti a seconda di come le piacevano in quel periodo.
Aveva quasi imparato tutto di lei. Quando era nervosa, si tormentava sempre le labbra o le mani. Se doveva concentrarsi, di solito portava i capelli dietro le orecchie in un gesto veloce; con il tempo si era accorto che non lo faceva neanche apposta, che le veniva naturale. Sapeva che quando era imbarazzata abbassava il capo per nascondere il viso con i capelli; e ormai aveva imparato il suo viso a memoria, tanto che quando chiudeva gli occhi riusciva a vederlo davanti a sé, nitido, ricordando perfettamente perfino che sulla guancia sinistra aveva un minuscolo neo, che spesso si confondeva con la leggera spruzzata di lentiggini che aveva su tutto il volto.
Ciò non aveva fatto che aumentare la sua consapevolezza che un giorno sarebbero stati insieme. Non si era mai preoccupato di dichiararsi; non ce n'era bisogno, così diceva. Hannah avrebbe scelto lui, che le era stato vicino sempre. Come Ernie avrebbe scelto lei.
Era ovvio, già scritto.
Al Ballo del Ceppo era stato troppo timido per invitarla. Era ancora un ragazzino ingenuo e non sapeva come porre l'invito. Susan, una sua amica, l'aveva salvato all'ultimo minuto chiedendogli di andarci assieme, visto che entrambi non avevano un accompagnatore.
E lì l'aveva ammirata, nel suo vestito bianco, con i lunghi capelli biondi finalmente sciolti, di solito tenuti in due lunghe trecce. Ernie aveva provato una grande gelosia nel vederla al braccio di Justin; avrebbe dovuto esserci lui, lì, ad inspirare il suo odore di vaniglia e ad ascoltare la sua risata a qualche battuta.
Susan non aveva detto niente. Semplicemente seguì il suo sguardo e sorrise comprensiva. Ernie non sapeva che anche lei si trovava nella sua stessa situazione. Non sapeva che anche lei desiderava di ballare con un altro, come una vera principessa. Ma le favole non esistevano ed entrambi lo capirono, quando venne la mezzanotte e Justin ed Hannah erano ancora lì a ballare e a divertirsi.
E il tempo passò nuovamente, scivolandogli fra le dita, inafferabile.
Gli sembrava ieri quando Cedric Diggory era morto, lasciando un grande vuoto incolmabile, o quando Hannah aveva perso la madre per colpa dei Mangiamorteed era corsa da lui, piangendo per ore e inzuppandogli la camicia. Ernie era stato ben felice di stringerla a sé, bisognoso di quel contatto che desiderava da anni. Il tutto si infranse con una semplice frase di Hannah: "Sei il mio migliore amico e lo sarai sempre".
L'aveva detto affettuosamente, con gli occhi ancora rossi dal pianto e i capelli scarmigliati, un sorriso tremolante a curvarle le labbra.
Lui si era perso nei suoi occhi scuri prima di riscuotersi e comprendere il significato della frase, una frase che lo ferì più di quanto immaginasse. Era un dolore al petto che all'inizio non seppe riconoscere e man mano diventò più forte, quando il tempo continuò a scorrere. Hannah piano piano si allontanò da lui.
Ernie soffrì, considerandola una bugiarda. Gli aveva detto che era il suo migliore amico, eppure non si parlavano più come prima, non si divertivano più assieme... sapeva che la morte della madre l'aveva cambiata, maturata, fatta diventare più taciturna e solitaria, ma non pensava così tanto. Justin gli rimase vicino, anche lui ignaro di quello che stava accadendo all'amica, sempre silenziosa e assorta.
Passava sempre meno tempo in Sala Comune e spariva per ore in qualche torre, senza dare notizie a nessuno.
Quando Ernie aveva chiesto a Susan se ne sapeva qualcosa, lei aveva scosso la testa tristemente ed era tornata al suo libro.
E poi, finalmente, accadde quello che tutti desideravano: Lord Voldemort cadde definitivamente per mano di Harry Potter. Furono mesi di festa, di gioia e giubilo, dove finalmente l'aria gravosa che si respirava nell'aria diventò leggera e frizzante, piena di allegria.
Ernie aveva definitivamente perso di vista Hannah, fino a quando, due anni dopo la caduta di Voldemort, finalmente ricevette una lettera.
Il suo cuore si riempì di gioia; già si immaginava a dichiararle il suo amore e chiedergli di sposarlo, anche se in effetti forse stava galoppare un po' troppo a briglia sciolta la fantasia.
Ma invece dell'allegria che pensava gli avrebbe donato la lettera, ricevette invece uno dei colpi più duri della sua vita, se non il peggiore.


Caro Ernie,
da quant'è che non ci sentiamo? Secoli, lo so. Sono stata imperdonabile, semplicemente. Se come risposta mi manderai una strillettera sappi che non mi offenderò, sta' tranquillo.
Innanzitutto, devo scusarmi nuovamente. Da quando è morta mia madre non ero più io. Mi sentivo come un guscio vuoto, privato di tutto ciò che aveva. Sai che mia madre era il mio faro nella mia vita, e soprattutto in quel periodo buio che è cominciato dalla morte di Cedric. Mi sono allontanata da te e da tutti voi che non volevate altro se non aiutarmi, mentre io con i miei silenzi e le mie sparizioni vi gettavo sempre di più nella confusione e nella malinconia.
Vi prego di non sentirvi assolutamente in colpa. So che pensate che in quel periodo fossi sola, ma non è così. Non so neanche come, ma mi sono avvicinata sempre di più a una persona, a un Grifondoro. Un ragazzo splendido, dall'animo buono e gentile, che ha contribuito nella Battaglia Finale da vero eroe.
Penso che tu abbia capito di chi parlo, Ernie!
Neville Paciock.
Okay, okay, sto già immaginando la tua faccia. Sono sicura che adesso stai storcendo il naso, come fai sempre quando sei scettico o incredulo, e stai fissando la pergamena con occhi sgranati o stupiti. E forse hai pure fatto cascare la mascella, ma ti prego di chiudere la bocca, le mosche non hanno un buon sapore.
Scusami, battutina pessima.
Dicevo, Neville Paciock. Lo so che non ha mai brillato per intelligenza tranne in Erbologia, e di sicuro non è mai stato veramente coraggioso. Ma lui è rimasto a scuola, quell'ultimo anno, mentre noi ci siamo ritirati, da bravi codardi. Lui ha combattuto, ha resitito alle angherie dei Carrow, ed infine ha ucciso Nagini, il serpente di Tu-Sai-Chi, avvicinando Harry alla fine della battaglia, alla vittoria.
Come già detto sopra, io mi ero avvicinata a lui già tempo addietro e avevo scoperto che era un ragazzo gentile, dolce e sensibile.
Lentamente mi sono innamorata di lui. E sai che io non mi sono mai innamorata di nessun ragazzo, Ernie, sai che non ho mai avuto un fidanzato e sai anche che non ne ho mai desiderato uno.
Ho soffocato i miei sentimenti. Avevo paura che la Guerra me lo portasse via, e allora avrei sofferto troppo, nel caso lui avesse ricambiato i miei sentimenti e ci fossimo messi insieme.
Ma la Guerra è finita, Ernie. Finalmente è finita, siamo liberi. Possiamo assaporare quella libertà che abbiamo sempre desiderato, toglierci dalle spalle il pesante fardello della paura. La paura di perdere i nostri cari, la paura di non poterci più svegliare la mattina, al paura che ti arpiona nel buoio e ti soffoca lentamente nel terrore e nel dolore.
Che parole poetiche, eh? E dire che non sono mai stata portata per la scrittura, lo sai. Ma ora sono libera, libera di fare quello che voglio, di sentire il vento sulla pelle, nei capelli e fra i vestiti.
Sono libera di amare senza paura di soffrire per la morte del mio amato.
E, come avrai già capito, mi sono dichiarata a Neville. E' un anno che stiamo assieme, ormai; lui ricambia e ciò mi riempe il cuore di gioia come niente l'abbia mai fatto prima.
Non ti ho scritto prima perchè sono stata molto impegnata, Ernie.
Vedi, io e Neville ci sposiamo! Mi ha fatto la proposta qualche mese fa, e io ovviamente ho accettato. Siamo sommersi coi preparativi fino al collo - conosci mia zia, ora che mi fa da madre è ancora più assillante del solito -, ma non sappiamo ancora la data. Il prima possibile, comunque; non vedo l'ora di comunicarti il giorno preciso e spedirti l'invito, sapessi quanto sono belli! La nonna di Neville ha davvero buon gusto in certe cose.
Oddio, ho scritto veramente tanto; spero di essermi fatta perdonare con questa lettera, almeno un po'.
Tu invece che mi racconti? Sei ancora single? Datti una mossa, Ernie, il tempo vola!
Ehr...so che adesso starai fulminando con cattiveria la pergamena dopo questa mia intelligente uscita. Scusami, davvero!
Ma comunque dovresti guardarti attorno, Ern, il mondo è così pieno di ragazze...ma scegline una come si deve, sai che voglio il meglio per te.
Ti voglio bene, sempre comunque.
Tua,

Hannah.




Lei si sposava. Si sposava con Neville Paciock.
Quelle parole gli rimbombavano nella mente, veloci, confuse.
Lentamente capì che Hannah non era mai stata sua. Avrebbe potuto esserlo, ma aveva perso miriadi di occasioni, ed adesso gli toccava fare i conti con la dura, fredda realtà.


[perchè non hai scelto me, Hannah?
Noi eravamo destinati. Lo siamo sempre stati;
saremmo stati perfetti.
Forse così perfetti da apparire ai tuoi occhi sbagliati]






Angolo Autrice
sinceramente, non so cosa dire °___° non pubblico da mesi qualcosa, questo perché la mia ispirazione è andata decisamente in vacanza e finalemente sta tornando.
riguardo questa shot, direi che ci sono poche cose da dire.
Io ho sempre immaginato Ernie ed Hannah come una coppia. A dire il vero non so neanche dire il perchè; nella mia testa era così, punto e basta.
per questo, quando ho letto che Neville e Hannah si sarebbero sposati, ci sono rimasta così: O_O
e solo ieri sera mi è venuta questa idea, ovvero di raccontare di un Ernie innamorato e non corrisposto.
Probabilmente alcune cose non corrisponderanno, e altre me le sono inventate io, tipo il fatto che Hannah è andata al Ballo del Ceppo con Justin.
Oh, piccola nota: solo io mi appassiono a personaggi che diranno sì e no dieci battute in tutti i libri? XD

EDIT: ringrazio Veronica Potter Malandrina per avermi sottolineato una svista. grazie mille (L)

  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Bec Hale