Note iniziali: Testo nato come esperimento musicale; sono presenti accenti anche lì dove non richiesti, dei trattini bassi (questi: _) per congiungere due diverse parole e un punto per indicare una pausa; i ritornelli avranno testi differenti, ma stessa musicalità. Buona lettura.
Non so cos'è
[1] Io non so cos’è
quest'emozione
Io non l’ho mai vista
mai provata, mai avvertita
Il suo sembra proprio
vero amore
Sbocciato con dolcezza
come un piccolo fiore
Rit: Ed è così che iniziamo ad amarci
Dolci carezze e scambio di sogni
Un giorno però lui arriva turbato
Nei suoi occhi uno sguardo malato
[2] Io non so cos’è
questo dolore
Schiaffo, calcio, pugno
Lui dice che ne ho bisogno
E mi dice che
io ho sbagliato
Quel vestito era. troppo scollato
Rit: Ed è ormai una presenza costante
diventata troppo opprimente
Ma io non posso proprio far niente
Solo annuire con aria assente
E dirgli “amore hai ragione”
Per evitare un altro schiaffone
E nonostante tutto io vado avanti
Ed è così che passano gli anni
Ogni giorno la stessa storia
che va avanti da quando ho memoria
[3] Io non so cos’è
questo colore
Rosso sangue sul bianco_del mio candido amore
Non è così che_avèvo immaginato
la fine della storia
che da bambina io sognavo
E adesso sì, ho un grande rimpianto:
non essermene_andata al suo primo schiaffo
Ma ora è troppo tardi
Neanche il tempo di...
Note finali: Questo testo musicale è nato stamane, fluendo dai miei pensieri in una maniera quasi autonoma. Come avrete letto, la protagonista non lancia alcun grido di aiuto ma subisce giorno dopo giorno, nonostante la situazione ovviamente la opprima. Non me ne vogliate, ma ho voluto rappresentare quella donna che non ha il coraggio di dire "basta!" ad una "relazione" tossica, non vedendo via di uscita, e che si accorge, troppo tardi, di aver reagito nella maniera sbagliata, decidendo di non reagire completamente. Questo è il messaggio che voglio far passare: reagire prima che sia troppo tardi, anche semplicemente dicendo "aiuto". Un aiuto ci sarà sempre dato. Sempre.