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Autore: Lan Shuihua    03/12/2020    1 recensioni
Dopo essere stati beccati da Shion e Athena a giocare a "Deicida", i Goldini sono stati puniti con la palestra.
Non è stato sufficiente, e così la dea decide di tagliar loro i viveri... come andrà a finire?
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gold Saints
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Oh my Go(l)d!'
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OH MY GO(L)D, SIAMO TUTTI CHEF… O NO?

Dal momento che le ore di palestra obbligatorie in più non avevano sortito alcun effetto, la dea decise di passare a metodi più drastici. Fece disdire il catering per un’intera settimana imponendo ai cavalieri dorati di mangiare solo ciò che fossero in grado di cucinare. Per ovvi motivi non vietò loro di andare a Rodorio per procurarsi le materia prime di cui necessitavano.
Comprensibilmente, quella fu una settimana dura per molti dei goldini, poco o assolutamente negati in cucina.
 
                                                                                               §§§
 
Alla Prima Casa, Mu se la cavava alla grande, in parte grazie all’educazione del maestro, in parte perché aveva un allievo da nutrire. Essendo per natura un po’ nostalgico, sfruttò l’occasione per fare una bella scorpacciata di cibo tibetano in modo da ricordare a Kiki i sapori di casa. Sulla sua tavola perciò non mancavano mai, tra varie pietanze, i momos* che venivano usati sia come antipasto che come spuntino tra una riparazione e l’altra.

Il buon profumino qualche volta attirava anche Saga, del tutto incapace di preparare anche una banale salsa tzatziki, che scendeva due rampe di scale per andare a chiedere al buon Ariete di poter mangiare con lui. Ritenendo che avesse più che sufficientemente espiato la colpa di maestricidio (come lo vedeva lui), Mu lo accoglieva gentile e non gli chiedeva dove andasse quando non scendeva alla Prima.
A volte, infatti, Saga preferiva salire due rampe di scale e andare a rifocillarsi dal leoncino connazionale. Aiolia non era esattamente una cima, ma era l’unico in grado di mettere insieme una moussaka* che fosse quantomeno commestibile. Non è dato sapere se il fatto di avere una ragazza (o almeno una enorme cotta) c’entrasse in qualche maniera, ma fatto sta che, oltre al Leone, alla Quinta Casa era ospite fisso il Sagittario.
Anche lui pressoché negato ai fornelli, Aiolos era più che felice di essere testimone dei progressi culinari del fratellino. Inoltre, la sua costante presenza era ciò che permetteva a Saga di trovarsi un po’ meno a disagio, perché il maestricidio è un conto, ma il fratellicidio era ben più grave. Nonostante il diretto interessato lo avesse perdonato, il gemello era sicuro che il fratello minore provasse ancora del rancore nei suoi confronti.

I giorni in cui Saga disertava la Prima per la Quinta erano quelli in cui Aldebaran si metteva a cucinare enormi, anzi mastodontiche porzioni di feijoada*. Contrariamente a quanto ci si aspettava, dato che in quanto ad abbuffate non lo batteva nessuno, il Toro era solamente discreto nella preparazione dei piatti. Più di una volta, infatti, aveva stracotto o bruciato la carne, spandendo nell’aria un odore terribile e obbligando il gemello, sprovvisto di una barriera come il Crystal Wall, a fare armi e bagagli e salire alla Quinta.

Un altro in grado di cucinare solo quattro cose in croce era Deathmask, che nonostante fosse così orgoglioso della sua terra, praticamente viveva di arancini di riso, pasta e cannoli. Fatti un po’ alla buona, è vero, ma abbastanza decenti da attirare Aphrodite, troppo interessato alla cura di sé per imparare a spadellare alcunché.
Quando non aveva voglia di scendere tutte quelle scale, il cavaliere delle rose si fermava alla Decima, dove poteva trovare tapas e paella. Nemmeno Shura sarebbe mai diventato uno chef stellato, però come sfilettava lui il pesce, non lo faceva nessuno.

Uno di quelli con la stoffa per diventare uno chef gourmet (se mai una cosa così mondana gli fosse interessata) era Shaka. Era in grado di cucinare un perfetto pollo tikka masala* letteralmente ad occhi chiusi e l’odore intenso che le spezie gli conferivano era qualcosa che avrebbe fatto mettere a tavola perfino il Buddha stesso, ma certamente non i compagni d’armi della Vergine. Non era per niente vero che fosse vegano fino al midollo, tuttavia apprezzava quei sapori, per cui alternava giorni in cui cuoceva nel forno tandoori del pollo comune e giorni in cui il pollo era fatto di seitan. Dato che era impossibile prevedere quando il pasto sarebbe stato a base di carne vera, solo Mu si azzardava a fare un salto, di tanto in tanto. Giusto per dimostrare le proprie preferenze, quando c’era Mu come ospite Shaka non cucinava mai il pollo vegano.

Alla settima casa saper cucinare era un requisito essenziale, perché la figlia e l’allievo dovevano pur mangiare come si deve. Pertanto Dohko aveva imparato a spadellare manicaretti tradizionali di ogni sorta ed era insuperabile, specie se il piatto del giorno erano gli involtini primavera. Faceva una pasta così soffice che si scioglieva in bocca rivelando un ripieno altrettanto squisito di verdure. Certe volte, bastava che cucinasse quelle delizie per portare la primavera anche nel pieno dell’inverno dei Cinque Picchi.

L’esatto opposto era ciò che capitava un tempio più su. Milo era decisamente inetto ai fornelli, tant’è che si vociferava che una volta avesse quasi bruciato la cucina tentando di scaldare l’acqua per la pasta e solo un misterioso vento gelato aveva impedito l’irreparabile. Perciò andava sempre a molestare un certo ghiacciolo umano che, come ci si aspettava, era un perfetto chef francese.
Camus era imbattibile a sfornare brioche e questo induceva il greco a fermarsi spesso a dormire da lui. Inoltre aveva nel suo repertorio un’infinità di zuppe e quiche* che facevano quasi gioire lo Scorpione della propria incapacità culinaria, la quale gli permetteva di mangiare tutto quel ben di dèi.
 
                                                                                               §§§
 
Giunti alla fine della settimana, i cavalieri quasi implorarono il ritorno del catering, giurando di essere disposti a tutto pur di riottenerlo.
Il sorriso approfittatore di Athena fece loro realizzare a pieno il significato di quanto avevano detto, ma non potevano certo rimangiarsi la parola…
 
 
 
 
*momos: ravioli al vapore ripieni di carne o verdure, piatto tipico tibetano
*moussaka: pasticcio di carne trita e melanzane, piatto tipico greco
*feijoada: riso con fagioli neri, maiale e manzo, piatto tipico brasiliano
*pollo tikka masala: pollo, spezie e yogurt, piatto tipico indiano
*quiche: torta salata con ripieni vari, piatto tipico francese
 

 
 
 
 
ANGOLO ORCHIDEA
Ehilà, vi sono mancata? Un annetto di inattività è tanto, ma ho avuto moltissime cose da fare. Inoltre, abbiamo scoperto che questo non è l’anno giusto per criticare, quindi .-.
Questa è la prima volta che scrivo una storia per cui faccio alcune ricerche. Sì, i cibi nominati sono frutto di ricerca online, spero che le descrizioni siano corrette.
Ve li aspettavate così, i goldini in cucina, oppure qualcuno per voi doveva essere più/meno bravo? Fatemi sapere ^^
L’ispirazione mi è venuta da questa foto, ovviamente ho elaborato il tutto perché così com’è scritto risultava poco interessante:
                                                                                    
Quando riuscirò ad aggiornare di nuovo, spero presto ma non prometto perché vedete che poi sparisco per mesi, scopriremo come mai Milo ha deciso di aprire un blog.
Alla prossima!
                                                                                                                                              Lan Shuihua
  
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