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Autore: Haruka_Lisbet_Tenou    04/12/2020    1 recensioni
Tsukishima ha 16 anni, è al momento confuso su ciò che prova.
non tanto perché indeciso se gli possano piacere uomini o donne, è indeciso su chi gli piace; ci sono due persone che gli piacciono e non comprende se possano piacergli solo a livello fisico o romantico.
troverà un mezzo aiuto da parte di uno dei due ragazzi in questione e....farà la sua scelta.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kei Tsukishima, Koushi Sugawara
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Oro e Argento


Tsukishima ha sedici anni ed è un ragazzo solitario, che ama il silenzio e odia le stupidaggini sopratutto quelle dette e fatte da Hinata, suo compagno di squadra.
Al d fuori di Yamagucchi non ha al momento altri amici, ma a lui va bene così; da quando ha visto il fratello sugli spalti dello stadio si impegna il minimo sindacale per continuare gli studi, ha paura del fallimento e ha capito che più impegno ci mette più forte sarà la delusione se fallisce.
Tsukki, così viene ormai chiamato da tutti, ha un sorriso diverso in volto oggi; la partita di qualche giorno fa contro il Nekoma gli ritorna in mente, in particolare un ragazzo e il suo modo di fare.
Gli sovviene alla mente quanto quelle provocazioni gli abbiano dato fastidio perché punto nel vivo, ma si accorge anche che ora non gli danno più così fastidio; ora è sul tetto della scuola e ha le sue immancabili cuffie sulle orecchie, ma la musica non la sente nemmeno, sente solo il suono della voce di quel ragazzo del Nekoma.
Tsukki si perde in quel suono e si lascia trasportare dai pensieri che si generano liberi nella sua mente.
Quasi non si accorge di ciò che gli sta succedendo e fatica a tornare alla realtà, ci riesce solo quando uno dei suoi sempai, Sugawara, lo richiama appoggiandogli una mano sulla spalla.
Tsukki si sente in imbarazzo e in un rapido istante si accorge di come il suo corpo abbia reagito a quei pensieri, arrossisce e cerca di chiudere le gambe nascondendo il rigonfiamento tra esse; il ragazzo non dice nulla e fa un sorriso andandosi a sedere vicino a lui.
Per lunghi istanti nessuno dice nulla, Tsukki non parla per l'enorme imbarazzo e Suga si è dimenticato quello doveva dirgli, molto probabilmente distratto da qualcosa di più interessante.
Suga trova davvero carino e adorabile il suo kohai sopratutto ora che è imbarazzato e ha il volto rosso come un pomodoro, si accorge delle cuffie abbassate sul collo di Tsukki e cerca di pensare alle parole da dire.
«Suga-San non lo dire a nessuno per favore.» Tsukki lo ha anticipato e il suo tono di voce ha delle sfumature di vergogna mescolate a un leggero residuo dei pensieri di prima.
«Stai tranquillo non dirò nulla, posso sapere a chi stavi pensando?» Suga sorride, ha spessissimo il sorriso in volto ed è sempre pronto ad aiutare i suoi compagni; è sempre stato un ragazzo dolce e gentile ed estremamente premuroso.
«N.. Non pensavo a nessuno in particolare»
«Se fosse vero non terresti così saldamente chiuse le gambe, immagino che ti dia anche fastidio»
Tsukki diventa ancor più rosso e nasconde il viso tra le braccia e le ginocchia, rannicchiandosi sempre di più, Suga lo vede e gli appoggia una mano sulla spalla come a volerlo consolare.
«Tsukki, non vergognarti, è normale ciò che ti succede. Succede a tutti. Puoi anche rilassarti, a me non da fastidio.»
«È una cosa troppo personale...»
Anche se il biondino ha detto quelle parole un pochino si è sciolto lasciando la presa quel tanto che basta per dargli un po' di sollievo.
Suga lo guarda e sorride, non c'è mai sul suo volto una linea d'espressione che faccia pensare a qualcosa di malevolo in lui.
Decide di confidarsi con lui sperando che il suo kohai si senta un po' più tranquillo, non vuole che un suo amico stia male o sprofondi in qualche spirale negativa, lui è sempre pronto ad aiutare gli altri e Tsukki non fa eccezione.
«Sai Tsukki anche a me succede e molto più spesso di quanto si possa pensare. Mi succede quando penso a Sawamura, anche se a volte mi è successo mentre pensavo a Oikawa.»
Tsukki rimane in silenzio è sbalordito da questa ammissione, arriva inaspettata come una leggera brezza fresca in una calda e afosa sera d'estate; lui però non è ancora convinto e per carattere non ama parlare con gli altri di cose così tanto personali.
«Anche Asahi e Nishinoya stanno insieme. Io e Sawamura invece siamo un po' diversi, lui è bisessuale e ama anche Michimiya.» Suga lascia trasparire nel suo tono calmo qualche nota di dolore, parlare della sua situazione con Daichi gli stringe il cuore.
«Non le sapevo queste cose, deve essere pesante dover dividere qualcuno con un altra persona.»
«Daichi non vuole fare torto a nessuno e ha preferito rimanere single...Come vedi non c'è da vergognarsi dei propri sentimenti.»
«Non parlo mai di queste cose con altri...»
«Non ti fidi vero?! Lo capisco, ma ti assicuro che con me puoi parlare, se vuoi.»
«Suga-San perché tutto questo discorso?»
Sugawara gli sorride e si alza, lo guarda un ultima volta e poi se ne va senza dir più nulla, vuole lasciare a lui il compito di trovare la risposta alla domanda, in fondo lui gliel'ha fornita un attimo prima.
Tsukishima rimane in silenzio e lo guarda andare via, solo quando è sicuro di esser realmente da solo si rilassa del tutto tornando a stendere le gambe.
Il rigonfiamento sotto i pantaloni è sparito quasi del tutto per fortuna e può finalmente alzarsi e tornare a casa, sta iniziando a calare il sole e la strada per tornare spesso è mal illuminata.

Sono passati tre giorni da quella strana conversazione sul tetto col suo sempai, ora è di nuovo sul tetto nello stesso punto di quel pomeriggio e le cuffie come solito sono sulle orecchie ma questa volta ascolta ciò che "dicono"; non si farà più cogliere alla sprovvista.
Tsukki è lì che guarda il cielo azzurro della primavera ormai inoltrata e osserva le nuvole, alcune stanno assumendo la forma di Kurō, il capitano del Nekoma, altre invece assumono la forma di Sugawara.
Si sente confuso e non sa più cosa possa davvero interessargli o meno, odia questa sua confusione, Tsukki, è una persona razionale e logica a volte fin troppo rigida e tutta questa babele di emozioni lo infastidisce.
Una cuffia scivola lenta da un lato e lascia che i rumori esterni raggiungano il suo cervello, tra tutti uno in particolare colpisce i suoi timpani interni e arrossisce appena capisce di che tipo sono quei suoni. Quasi non fa in tempo a capirlo che il suo corpo inizia a reagire da solo come se fosse animato di volontà propria, subito si rannicchia su se stesso ma la sensazione di sentirlo rigido e premuto tra le sue cosce gli provoca ancor più eccitazione.
È tentato di porre sollievo ma si trattiene e preferisce aggiustarsi la cuffia e alzare un po' il volume della musica sperando che passi più in fretta dell'altra volta, alla fine non resiste più perché la sua mente ha viaggiato anche senza quei suoni, decide di alzarsi e andare nel primo bagno che trova fregandosene se è a scuola e rischia di essere beccato, questa volta non resiste deve cedere.
Tsukki è appoggiato con la schiena alla porta del bagno con la fronte sudata e il fiato leggermente corto, non gli è mai piaciuto doversi arrangiare da solo e questa volta non è diversa dalle altre; prova sempre le stesse emozioni che si dissolvono subito dopo l'aver raggiunto l'apice, si pulisce ed esce dal bagno cercando mantenere una faccia il più possibile neutrale. Il ragazzo non fa in tempo ad aprire la porta che si trova davanti Sugawara che lo guarda con il solito sorriso, Tsukki ricambia debolmente e va verso i lavandini per lavarsi le mani senza dire nulla.
«Se non togli subito quel residuo, una volta secco sarà un problema.» Suga lo dice mentre si avvicina pericolosamente a lui, davvero troppo vicino questa volta.
Il ragazzo dai cortissimi capelli color oro diventa rosso in volto tanto da sembrare un pomodoro umano, chiude l'acqua del rubinetto e sta per controllare la macchia incriminata quando è colto di sorpresa da Sugawara stesso che si inginocchia e gli pulisce la macchia sull'angolo della giacca. Quel gesto lo coglie impreparato al massimo, a parte sua madre quando era piccolo, non era mai successo che qualcuno si inginocchiasse a sistemargli qualcosa.
Una scossa elettrica lo pervade dalla testa ai piedi scendendo per la spina dorsale e irradiandosi in ogni angolo del suo corpo, non ne è sicuro ma potrebbe giurare di aver sentito il tocco leggero del suo sempai proprio li vicino all'inguine; Sugawara si alza e lo guarda dritto negli occhi ma Tsukki li abbassa impacciato, non ha coraggio di dire nulla anche se i suoi pensieri sono straripanti di apprezzamento per quel gesto e fanno ping pong su altri pensieri meno casti e puri dei precedenti.
«-Gr..Grazie...» Tsukki riesce a malapena a parlare, il tono con cui dice quel grazie è carico di molte, troppe cose compresa la rinnovata eccitazione e di questo se ne accorge il suo sempai, si limita a sorridergli e basta; non vuole infierire oltre.
Tsukki quasi scappa dal bagno per l'imbarazzo e corre veloce verso casa, come arriva si fionda in camera sua e si barrica dentro senza nemmeno salutare sua madre.
I pensieri di Tsukki viravano prepotenti sull'argento dei capelli del suo sempai piuttosto che sul nero dei capelli del capitano del Nekoma, come invece era successo le sere e le notti prima.
Ora si sta scoprendo a sovrapporre mentalmente le facce dei due uomini e la cosa lo spaventa per certi versi, non capisce nemmeno se quello che prova era di natura romantica o solo di natura fisica.
Kurō non lo conosce per nulla, non sa nulla o quasi di lui, sa solo che è un provocatore e che è bravo a giocare; di Sugawara invece sa qualcosa in più e sopratutto lo può vedere molto più spesso di Kurō. Si trova in confusione Tsukki e non sa più cosa fare, vorrebbe trattenersi ma farlo gli farebbe male fisicamente.
Gli basta il pensiero della mano di Suga sulla sua spalla per spingerlo a darsi sollievo da solo, il colpo di grazia gli arriva quando ripensa alla vista del suo sempai inginocchiato che gli pulisce la divisa, a quel punto cede del tutto.
Questa volta Tsukki è tranquillo in camera sua, ed è chiuso a chiave, è l'istinto a fargli scivolare le mani sotto l'elastico dei boxer o almeno lui crede così; in realtà è il pensiero di avere le attenzioni di Suga su di lui.
Si immedesima talmente tanto nel momento che quando finalmente viene si trova spaesato gli istanti dopo, il viso lo sente bollente e si sente arrossato come quando s'imbarazza anche se è diverso. In mano non ha solo il risultato di quei pensieri ma ha la sensazione di averlo lì, vicino a lui e quasi ne sente il peso; si sente bene ora e si sente come appagato, ma si sente in difetto.
Si sente in difetto perché questa volta ha chiamato più spesso Suga di Kurō, e gli sembra come di averlo tradito in qualche modo anche se lui non sta insieme a nessuno. Ora Tsukki si sente stanco e sente l'abbracciò di Morfeo avvolgerlo, fa in tempo a darsi una veloce sistemata che crolla a dormire in pochi istanti.

Gli allenamenti sono appena finiti e lui essendo un primino ha il compito di rassettare la palestra insieme agli altri, non ha molta voglia di rimanere insieme agli altri; oggi per lui è stata una giornata strana a partire dal risveglio e dallo sguardo di sua madre.
Molto probabilmente non sa che la sera prima è stato troppo sonoro, tanto da farsi sentire dai suoi genitori; seguire le lezioni e gli allenamenti è stato difficile sia per la presenza di Suga, dal quale non staccava mai gli occhi di dosso; sia per come si sentiva diverso.
Suga si è accorto del suo comportamento dalla mattina e ha aspettato questo momento per potergli parlare di nuovo, è seriamente preoccupato per lui e vuole capire cosa lo tormenta.
Il ragazzo chiama il suo kohai e gli chiede di seguirlo fuori dalla palestra, percorrono la poca strada che li separa dal loro club ma Sugawara apre un altra porta; il club di atletica è in disuso da anni, ed è il posto perfetto per poter parlare e rimanere tranquilli.
«Scusa del disordine, non è più usato questo club.» Il ragazzo accende una lampadina che fa davvero poca luce ma a loro due al momento basta, Suga vuole ascoltare non vedere; le conosce già le reazioni del suo kohai.
Il sempai tira fuori due cuscini e li appoggia a terra sedendocisi sopra e invitando Tsukki a fare lo stesso; sono vicini, estremamente vicini forse troppo per Tsukki che ha l'istinto di ritirarsi un poco indietro.
«Perché siamo qui sempai?»
«Ho visto in questi giorni che non sei in forma, oggi in particolare è questo mi è sembrato il posto migliore, ho chiuso dall'interno. Nessuno ci verrà a disturbare.»
«Sto bene sempai, sono in buona forma.»
«Tsuk...Key non mentire, ti è successo qualcosa. Sei stato meno aggressivo persino con Hinata.»
A Tsukki non rimane molto da fare, ha già capito che Suga non lo lascerà uscire finché confessa ciò che lo tormenta; non gli vuole parlare di Kurō e di ciò che pensa di provare per lui perché ha già capito che l'oggetto dei suoi pensieri al momento è Suga, al resto ci penserà un altra volta.
Il ragazzo lo guarda e la tenue luce della lampadina sembra mettere in risalto alcuni suoi lineamenti addolcendoli ancor di più, Tsukki ne è rapito e affascinato a tal punto da non accorgersi di esser finito steso a terra tirando con se anche il suo sempai.
Suga è sopra di lui lo percepisce chiaramente e intuisce sia a disagio ma qualcosa non gli torna perché le braccia di Tsukki sono avvolte attorno al suo collo e ha il viso talmente vicino al suo al punto da sfiorarlo se solo si allungasse un poco.
-Koushi...
Tsukki non fa in tempo a finire la frase che si ritrova le labbra del suo sempai incollate alle sue, le sente soffici e dolci e si chiede come riesca ad averle così paradisiache.
Sono istanti lunghi quelli che stanno vivendo entrambi, quando finalmente le loro lingue si scontrano danno il via a una guerra in cui si cercano, si uniscono e si allontanano in un infinito tira e molla.
«Key, sei sicuro?» Suga glielo chiede un ultima volta, sa che dopo non sarà più lucido.
Il ragazzo annuisce e gli dà conferma tornando a baciarlo, quelle labbra lo stanno mandando su di giri molto velocemente; gli piacciono e vorrebbe non lasciarle più da tanto che sono magnetiche.
Adesso che Suga ne ha la conferma non si trattiene più, lascia che le mani vadano a esplorare il corpo del suo kohai facendolo gemere a ogni tocco; Tsukki ha una mano tra i capelli argentei del suo sempai, li trova soffici e morbidi quasi come le labbra che sta continuando a baciare senza sosta.
Tsukki non ci bada e si preme addosso il suo sempai ancor di più, lo vuole sentire perché ha paura sia solo l'ennesimo sogno. Suga dal canto suo sente il bisogno di toccarlo di più, si alza quel tanto che basta a levargli la maglietta; lo guarda qualche istante, è completamente rapito da quella pelle bianca e liscia, il desiderio di lasciargli tanti piccoli segni frutto dei suoi baci lo coglie all'improvviso e si mescola con la curiosità di vedere come diventeranno una volta lasciati.
Tuskki non pensava potessero piacergli le attenzioni di un altro uomo, ma come lo sta toccando Suga gli piace e lo fa impazzire, freme a ogni bacio e a ogni tocco che riceve; inizia a volerne sempre di più, ora non si vuol più fermare.
Key ha un leggero moto di fastidio improvviso, tutto ha origine dal suo inguine e dai pantaloni ormai veramente troppo tesi e stretti; sente il bisogno impellente di liberarsi ma viene fermato da Suga che abbandona il suo petto per sfilargli in un colpo solo pantaloncini e boxer. Tsukki istintivamente si copre con le mani mosso da un moto d'imbarazzo, è completamente nudo e alla sua completa mercé; per un lungo istante Suga lo guarda e lo trova meraviglioso, vede la timidezza del suo kohai e anche lui si leva ciò che gli rimane, ora sono pari e nudi entrambi.
Suga torna a baciarlo sta volta con più foga di qualche attimo prima, mentre con una mano va a spostare quelle di Tsukki liberando così il suo inguine; entrambi vengono colti di sorpresa per un istante e Key si vergogna un po', non lo aveva mai avuto così gonfio e presente.
Sente la mano del suo sempai scivolargli attorno all'asta, in un baleno tutte le sue preoccupazioni e pensieri vengono spazzati via da quella nuova sensazione che gli pervade il cervello e si dipana per tutto il corpo. I baci di Suga se li sente addosso e li sente scendere scendere sempre più verso il basso ventre; sono baci lenti che lasciano una scia umida come a collegarli uno all'altro.
Ora la bocca di di Suga è allo stesso livello della sua mano e ne prende il posto continuando a fare lo stesso movimento, Tsukki è scosso da brividi nuovi molto più intensi dei precedenti, gli sta piacendo quel che sente e quel che prova; non gli era mai successo in vita sua di avere emozioni e sensazioni così intense e forti; adora come la bocca del suo sempai si adatti perfettamente, sembra fatta apposta per lui
Sugawara continua a salire e scendere con la bocca alternando i movimenti, lo sente quasi al limite e questo è il segnale che aspettava per poter andare oltre. Sa che non riuscirà ad aspettare ancora e decide di prepararsi da solo e alla svelta anche se sa già che sentirà del dolore, in passato gli è già capitato di farlo con un altro uomo ma le dimensioni erano completamente diverse da quelle del suo kohai.
Suga si stacca da lui e si allunga andando a baciarlo, a entrambi quel bacio fa lo stesso effetto di una scossa elettrica facendoli arrivare pericolosamente al punto di non ritorno.
Non c'è più tempo né per chiedere un ultima conferma né per aprire e usare un preservativo, Suga si alza e si sistema sopra il suo kohai aiutandosi con una mano, scivola lento su di lui e a piccoli tratti, un po' perché si deve abituare lui a quell'intrusione e un po' per lasciare a Tsukki il tempo di abituarsi a quella nuova sensazione.
A ogni discesa da parte del suo sempai Tsukki si sente sempre più vicino al limite e riuscire a trattenersi è l'impresa più ardua fatta fino a quel momento, ora Tsukki lo vede e sopratutto lo sente; Suga è seduto su di lui e sul suo volto si dipinge una leggera smorfia di dolore mista a fastidio; Key si alza leggermente e si avvicina al suo sempai passandogli una mano dietro la nuca avvicinandolo e baciandolo con una lussuria che non immaginava di poter avere.
Nessuno dei due resiste più in quella posizione e iniziano a muoversi, a entrambi gli ci vuole qualche secondo per trovare il ritmo giusto per muoversi all'unisono; Tsukki sente caldo e sente una strana pressione al basso ventre e capisce che è ormai prossimo al piacere, anche Suga è ormai al limite.
Bastano poche ulteriori spinte per arrivare insieme al piacere, Suga sente qualcosa di caldo dentro di sé, si sente appagato e in pace; sta per togliersi quando il suo kohai lo blocca e lo preme leggermente su di lui, Tsukki non vuole che si tolga gli piace davvero molto quella sensazione e gli piace sentirlo.
«sem...» Tsukki non riesce a parlare è colto dall'imbarazzo e l'unica cosa che riesce a fare è abbracciare stretto più che può il suo sempai, Suga non dice nulla e lo lascia fare perché sa che qualsiasi parola in quell'istante potrebbe rovinare tutto.
Il ragazzo vorrebbe parlargli e chiedergli una cosa ma le parole gli si bloccano in gola e non vogliono uscire, l'unica cosa che riesce a fare è continuare ad abbracciarlo e baciarlo; Suga lo ha capito e ha compreso perfettamente il suo Tsukki.
Key si sforza in tutti i modi, vuole davvero chiedergli quella cosa e vuole davvero riuscire a dirglielo, ci riprova anche se la timidezza gli sale di nuovo e lo blocca.
«Suga-San...vuoi...uscire con me?» quasi non finisce la frase che si copre il volto con le mani, la sua razionalità sta tornando sempre più prepotente e ciò lo porta a bloccarsi in certe situazioni.
Suga gli sorride e con dolcezza sostituisce le mani di Tsukki con le sue, lo guarda dritto negli occhi e lo bacia un altra volta; sta volta non c'è lussuria o eccitazione in quel bacio ma solo infinita dolcezza, la stessa dolcezza di cui lui è fatto.
«Tsukki...uscirò con te tutte le volte che lo vorrai, mi piace stare con te.» Suga lo bacia di nuovo senza dargli modo e tempo di rispondere a quelle sue ultime parole.
Nessuno dei due ha più aperto bocca, sono rimasti in silenzio a godersi l'attimo e a farsi qualche coccola, particolarmente apprezzata da Tsukki; sono rimasti così fino al momento del rientro a casa.
Al bivio per le rispettive case, Tsukki prende la stessa strada del suo sempai; quella notte l'avrebbe passata con lui.





Angolo del Disagio:
Buongiorno a tutti! Sono felice siate arrivati fin qua! Beh che dire, spero vi sia piaciuta questa mia fic.
E' la prima volta che scrivo in questo fandom, spero di aver fatto un buon lavoro con i personaggi, per qualsiasi cosa non fatevi scrupolo a scrivermi in privato o a lasciarmi un commento, sarò felice di rispondere ogni volta.

Che la dolcezza di Sugawara sia con voi!
Haru
   
 
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