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Autore: klausaeba    06/12/2020    12 recensioni
Dopo il matrimonio di Umi e Miki le cose tra Ryo e Kaori non sono cambiate. La ragazza allora metterà in atto un piano per smuovere il socio..
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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CIAO A TUTTI, PRIMA DI AUGURARVI BUONA LETTURA CI TENGO A RINGRAZIARE FEDERICA (AGOSTO 76) PER IL BELLISSIMO DISEGNO CHE HA REALIZZATO PER ME CHE TROVERETE ALL’INTERNO DELLA STORIA, E STEFANIA (STEKAO) PER ESSERE SEMPRE UNA FONTE INESAURIBILE DI CONSIGLI E SUGGERIMENTI. ECCO A VOI LA STORIA, BUONA LETTURA!


   



    Due settimane dopo il matrimonio di Miki e Umi, le cose tra Ryo e Kaori non si erano ancora evolute. Non avevano avuto nemmeno il tempo di affrontare l’argomento perché, per ironia della sorte, si erano ritrovati a svolgere due incarichi di fila e logicamente, con i clienti in casa, non era facile trovare momenti di privacy, anche solo per parlare.


    Kaori trovò un messaggio alla lavagna il giorno seguente alle nozze, ne fu felice naturalmente, le loro finanze avevano certamente bisogno di essere rinfrancate, però forse quello non era proprio il momento adatto.


    Accidenti proprio adesso? Spesso è capitato che passassero mesi tra un incarico e l’altro, più volte abbiamo fatto la fame e adesso che avevamo bisogno di un po’ di tempo per noi… pensò, mentre prendeva appunti sulla sua agenda.


    Alla notizia dell’imminente incarico anche Ryo parve dispiaciuto, ma, a differenza di Kaori, fu anche in parte sollevato.


    Aveva certamente fatto un grande passo in quella radura, ma non si sentiva ancora pronto ad affrontare la cosa con lei, non si era del tutto liberato dei suoi timori, per lui era ancora tutto nuovo.


    Le sensazioni che provava, quello che sentiva per lei, era tutto grandioso, profondo, ma allo stesso tempo lo spaventava, non sapeva come comportarsi, per la prima volta nella sua vita si era scoperto innamorato perso, e se aveva l’esempio di Kaori che lo amava da anni dimostrandogli il suo amore in ogni gesto, lui non sapeva come fare, mai nessuno gli aveva insegnato ad amare.


    Kaori era triste perché aveva sperato in un cambiamento importante per loro dopo gli eventi della radura e, anche se la causa principale erano state le imminenti circostanze lavorative a non averlo reso possibile, aveva paura, meglio, aveva la sensazione che anche una volta terminate queste incombenze, le cose sarebbero rimaste così, percepiva un certo distacco da parte di Ryo… sospirò affranta.


   

    Pochi giorni dopo Kaori stava facendo colazione al Cat’s Eye e con lo sguardo rassegnato fissava la sua tazza di caffè


    “Kaori che c'è che non va?” le disse Miki vedendola assorta nei suoi pensieri.


    A quella domanda, che interruppe le sue riflessioni, Kaori alzò lo sguardo in direzione dell’amica


    “Le solite cose Miki, non so più cosa fare con Ryo, il tempo passa e tra
    noi non è cambiato ancora niente, sto davvero perdendo le speranze”


    “Su dai Kaori non fare così, non buttarti giù, se anche dopo le parole dette in quella radura non ha fatto passi verso di te, Saeba non merita tutta questa considerazione da parte tua”


    “Lo so Miki lo so, ma io lo amo da così tanto tempo, nonostante tutto non riesco a smettere di amarlo, non posso farci niente”.


    Una cliente fece ingresso nel locale e Miki lasciò per un momento Kaori che tornò a contemplare il bancone rimuginando sulla sua situazione con Ryo, quando all’improvviso un’idea si fece spazio nella sua mente, era un'idea folle, assurda forse, ma doveva almeno provarci, dopotutto non aveva niente da perdere.


    “Miki scusami devo assolutamente fare un salto da Eriko, ci vediamo presto” salutò al volo l’amica prima di uscire dal locale in direzione della boutique della stilista.


    Raggiunto il negozio di Eriko, Kaori entrò camminando in modo affrettato


    “Oh, ciao Kaori che bello vederti!”


    “Ciao Eriko, ho bisogno di te, per favore devi assolutamente aiutarmi!” disse con aria speranzosa all’indirizzo dell’amica


    “Certo dimmi di che si tratta, se posso ti aiuto volentieri”


    Notando lo sguardo di Kaori, Eriko era certa si trattasse di Saeba o che lui c’entrasse in qualche modo


    “Ho bisogno di vestiti nuovi, voglio cambiare look, completamente” disse Kaori arrossendo come se, fatta da lei, quella richiesta potesse sembrare ridicola.


    Eriko la guardò con sguardo malizioso ed estasiato allo stesso tempo
    “Finalmente ti sei decisa! Ci penso io, lascia fare a me!”


    Kaori, conoscendo l’eccentricità di Eriko, la guardò preoccupata, ma date le circostanze non aveva altra scelta che mettersi nelle sue mani, solo lei poteva aiutarla per mettere in atto la sua idea, o meglio, il suo piano.


    Eriko iniziò a fare avanti e indietro portando vestiti dal magazzino, prese un pó di tutto, scelse per Kaori outfit che potessero adattarsi ad ogni occasione, ma decisamente più femminili di quelli che lei indossava abitualmente.


    Kaori si accomodò nell’ampio camerino e provò tutte le proposte di Eriko, nessuna esclusa, e fu stranamente sorpresa di come le stessero bene quegli abiti addosso, come delineavano le linee del suo corpo, ma soprattutto fu sorpresa delle sensazioni che provava.


    Indossare abiti di quel genere, così lontani dal suo solito stile da
    maschiaccio, la fece sentire bella, sensuale e attraente, un po’ come quando sua sorella le regalò quell’abito elegante che custodiva gelosamente nel suo armadio, ma stavolta era diverso, la motivazione per cui stava provando quegli abiti era diversa e si emozionò chiedendosi cosa avrebbe pensato Ryo vedendola così o che effetto avrebbe fatto su di lui vestita in quel modo.


    Inutile dire che Eriko fu soddisfatta, Kaori aveva un fisico da modella e ogni abito risaltava le sue forme, sapeva che l’amica avrebbe ottenuto il risultato sperato.


    Prima di lasciare il negozio Kaori ringraziò Eriko “Grazie infinite, non so come avrei potuto fare senza il tuo aiuto, come posso ricambiare?”


    Kaori era una donna conosciuta per la sua generosità, Eriko non fu sorpresa di quella domanda e rispose “Ma figurati Kaori per così poco, ci conosciamo da una vita, ti ho aiutato volentieri, però in effetti avrei anch'io bisogno del tuo aiuto… una delle mie commesse è malata, non so per quanto tempo ancora non potrà tornare al lavoro, pensavo se ti andrebbe di sostituirla dato che questo è il periodo dell’anno più intenso nel settore della moda… anche metà giornata potrebbe bastare se per te va bene”


    “Ma certo Eriko nessun problema, il tempo di avvertire Ryo e potrei venire anche da domani se vuoi”


    Gli occhi di Eriko si illuminarono e l’abbracciò “Grazie davvero sei un tesoro Kaori!”


    Dopo essersi separate da quell’abbraccio “Ehm senti Eriko ci sarebbe anche un’altra cosa che vorrei chiederti, so che grazie al tuo lavoro hai molte conoscenze, mi chiedevo se per caso non conoscessi qualcuno, cioè un ragazzo magari che potrebbe far finta di corteggiarmi, ma disinteressatamente, dovrebbe recitare la parte ecco” disse Kaori arrossendo vistosamente


    “Wow Kaori ma allora hai davvero intenzioni serie! Vuoi davvero far patire a dovere quel fannullone di Saeba, brava! Hai ragione deve rendersi conto della meravigliosa creatura che vive con lui e che potrebbe perderla…dunque fammi pensare un attimo…”


    Kaori era in agitazione, sperava davvero che l’amica conoscesse un uomo che accettasse di aiutarla senza crearle problemi né complicazioni amorose.


    “Ci sono! Posso chiedere a Shiro, è un mio amico, lui è direttore di una rivista di moda e collaboriamo da anni, è single e sono sicura che ti aiuterebbe volentieri, e poi è un uomo molto bello, il che è perfetto no?”


    “Ma sei sicura che accetterebbe, insomma posso fidarmi, non voglio problemi né crearne a lui”


    “Sono sicura, lo conosco, oggi lo chiamo e gli spiego tutta la situazione, vedrai che accetterà di aiutarti….vedi lui sa cosa vuol dire amare qualcuno senza essere ricambiati, ha sofferto molto per amore in passato e da allora non si è più innamorato dedicandosi totalmente al lavoro, inoltre proprio perché l’ha provato sulla sua pelle, è un uomo molto sensibile alle pene d’amore degli altri, so che sarà felice di aiutarti a conquistare il tuo Saeba!” disse Eriko sorridendo.


    “Allora d’accordo, teniamoci in contatto e fammi sapere se è disposto ad incontrarmi. Ora scappo devo fare altri giri prima di tornare a casa. Grazie ancora Eriko, ci sentiamo!” Disse Kaori andando verso l’uscita con l’enorme quantità di buste piene di abiti in mano.


    Prima di tornare a casa decise di passare anche dal centro commerciale, doveva fare la spesa, ma principalmente voleva comprare della biancheria intima nuova, completini e pigiami che sapeva non sarebbero passati inosservati al suo socio se li avesse indossati in giro per casa.


    E anche il pomeriggio passò, Kaori caricò in macchina anche le ultime buste e si diresse verso casa. Una volta parcheggiato, salì per chiedere a Ryo di aiutarla a portare dentro tutti i suoi acquisti “Ryooo, Ryo ci seiii? Vieni ad aiutarmi per favore, ho bisogno di aiuto per la spesa!”


    “Si può sapere perché urli? Ci sento benissimo Kaori, dammi un attimo, arrivo……Accidenti Kaori, hai svaligiato l’intero centro commerciale! Quanta roba hai comprato?”


    “Spiritoso, ho fatto la spesa, il frigo piange a causa tua e poi ho fatto acquisti per me, ne avevo bisogno, non mi compro mai niente. Piuttosto tutta questa roba portala in camera mia per favore, io penso a sistemare la spesa in cucina.”


    “Agli ordini socia” disse Ryo facendo il vocione e il saluto militare.


    Una volta portate su le buste, Ryo scese di nuovo e vide che Kaori aveva già riposto tutto


    “Fatto capo!”


    “Grazie Ryo, senti, per la cena ti dispiace se ordiniamo una pizza? Dopo tutti i giri che ho fatto sono distrutta e non ho voglia di cucinare”


    “Certo, non c’è problema”


    “Grazie, allora ci pensi tu ok?” gli disse mentre saliva le scale “Tanto lo sai cosa mi piace” e dopo queste parole si girò a guardarlo e gli fece un occhiolino malizioso che spiazzò Ryo. Che diamine voleva dire quel gesto, pensò lui.


    “Io intanto mi faccio una doccia veloce e mi cambio” disse Kaori che era già arrivata al piano di sopra.


    Dopo la doccia indossò la biancheria nuova, ne aveva comprata di semplice per tutti i giorni e di ricercata per le occasioni speciali, e poi mise dei leggings neri e una maglia a maniche lunghe di cotone molto aderente che non lasciava spazio all’immaginazione, e scese di sotto.


    Nel frattempo il fattorino consegnò le pizze, si sedettero a tavola uno di fronte all’altra e iniziarono a mangiare.


    “Senti Ryo, volevo dirti che nei prossimi giorni darò una mano a Eriko al negozio, oggi quando sono andata da lei mi ha detto che una commessa è in malattia e sai com’è, in questo periodo ha bisogno di una mano in più, non potevo far finta di niente.


    Ryo annuì addentando la pizza, orgoglioso della sua Kaori sempre pronta a spendersi per aiutare gli altri.


    “Ho pensato che in caso di richieste di lavoro potresti cavartela da solo per un po’ o al massimo potresti chiedere aiuto a Mick se dovesse essere necessario, e non preoccuparti, continuerò ad occuparmi io della questione amministrativa e di prendere i messaggi alla lavagna, non ti farò perdere le tue pessime abitudini per farti alzare all’alba pigrone” e concluse la frase ridendo.


    Ryo le fece una smorfia e si impensierì, davvero Kaori lo avrebbe lasciato svolgere incarichi da solo senza la sua supervisione? E se fosse capitata una bella donna come cliente? Non si preoccupava di redarguirlo come al solito con i suoi martelli?


    Era certamente un comportamento insolito quello per Kaori, certo lui sapeva che non avrebbe mai fatto sul serio, non dopo quello che le aveva detto alla radura… anche se non ne avevano più parlato era stata comunque una confessione importante, no? Del resto già da tempo tutte le lusinghe che rivolgeva alle donne erano puro teatrino con il solo obiettivo di farla arrabbiare, ma non era mai capitato che lei lo lasciasse fare liberamente e di sua spontanea volontà.


    Finito di cenare Kaori si alzò per sparecchiare e mentre si muoveva RYO notò un primo cambiamento, dovevano essere certamente nuovi quei pantaloni, non li aveva mai visti prima, le fasciavano le gambe evidenziando le sue splendide cosce per non parlare del suo bel sederino sodo.


    Ryo guardava imbambolato l’immagine di quei glutei alti e sodi che si muovevano ritmicamente mentre lei camminava in direzione della cucina e una faccia da ebete gli si stampò sul volto.


    Kaori sapeva che lui la stava osservando, sentiva il suo sguardo addosso, e si muoveva in quel modo appositamente per attirare la sua attenzione.


    “Beh buonanotte Ryo io vado a dormire, è stata una lunga giornata”


    “Buonanotte Kaori”


   



   

    Una volta in camera la ragazza si mise a sistemare gli acquisti svuotando le buste una ad una, fece spazio nell’armadio togliendo gli abiti vecchi che mise in uno scatolone che avrebbe dato ai senzatetto, e fece spazio per quelli nuovi sistemando tutto con una precisione maniacale, non sarebbe riuscita a dormire con tutta quelle buste strapiene in giro per la stanza.
Kaori era forte e manesca all’occorrenza, ma era anche una donna molto precisa e ordinata per quanto riguardava la pulizia della casa, e la sua camera compreso il suo armadio, non dovevano essere da meno.


    Decise di scendere di sotto un’ultima volta per farsi una tisana, di certo le avrebbe favorito il sonno e fu sorpresa di trovare Ryo lì davanti al televisore “Ryo, non pensavo di trovarti qui, non esci stasera per i tuoi soliti giri?”


    “No stasera non mi va, avevo voglia di starmene qui e rilassarmi. Ho sentito Mick prima per parlargli di quella cosa e mi ha detto che stasera ci avrebbe pensato lui”.


    Kaori fu felice del fatto che Ryo fosse rimasto, non sapeva se l’avesse fatto per stare a casa più vicino a lei o meno, ma aveva notato che negli ultimi tempi non usciva più così spesso e sperò che il motivo fosse proprio quello.


    “E tu? Pensavo già dormissi…”


    “Ho preferito prima mettere in ordine, lo sai che non sopporto il caos, soprattutto in camera mia, ho disfatto le buste e ho riposto tutto nell’armadio. Poi mi è venuta voglia di una tisana bella calda… prima di dormire è quello che ci vuole con questo freddo. Ne faccio una anche per te o magari ti va un thè?”


    “Si grazie, vada per il thè” rispose Ryo con un sorriso.


    Quanto l’amava, questo suo modo di pensare sempre anche agli altri e quasi mai per sé stessa, il volerli rendere un pó più felici facendo del bene, peccato che, nonostante si fosse più o meno dichiarato non riuscisse ad aprirsi totalmente con lei né tanto meno a dimostrarle i suoi sentimenti…quello che sentiva, che provava, era amore, così si chiamava quel sentimento così estraneo che da tempo sentiva invadergli il cuore e che aumentava continuamente di intensità col passare del tempo. Sentiva, sapeva che il cuore gli sarebbe scoppiato, non avrebbe retto se non avesse condiviso il suo amore con lei, ma non ci riusciva, non ancora.


    Le sue riflessioni furono interrotte da Kaori che si avvicinò a lui
    porgendogli la sua tazza fumante “Grazie” le disse dolcemente


    “Figurati, buonanotte di nuovo Ryo, a domani”


    “Notte Sugar”


    Kaori si addormentò subito dopo aver bevuto la sua tisana e anche Ryo che, poco dopo di lei raggiunse la sua stanza, crollò tra le braccia di Morfeo sognando la donna che gli aveva rubato il cuore.

La mattina seguente Kaori si svegliò presto per andare a controllare la lavagna, dopo aver fatto colazione e averla lasciata pronta per Ryo, uscì in direzione della stazione. Durante il tragitto il telefono squillò e lei rispose alla chiamata.

“Kaori sono Eriko, ho parlato con Shiro ieri, mi ha detto che passa da me stamattina, se riesci a venire potete incontrarvi”.

“Grazie Eriko, sto andando alla stazione, vengo da te appena ho fatto, a dopo” e chiuse la chiamata

Alla stazione Kaori non trovò nessun messaggio, nessuno quel giorno aveva bisogno di City Hunter.

Arrivata alla boutique di Eriko, Kaori entrando vide un uomo parlare con la sua amica, non sapeva se fosse un cliente perciò decise di rimanere in disparte fino a che non avessero finito, ma non ebbe nemmeno il tempo di valutare la cosa, che Eriko vedendola le disse a gran voce “Oh Kaori eccoti finalmente, vieni, ti presento il mio caro amico Shiro”

Shiro si voltò e le porse la mano sorridendo. Kaori si prese degli istanti per osservarlo, Shiro era davvero un bel ragazzo sulla trentina, alto, capelli e occhi castani, uno sguardo intenso e un fisico chiaramente allenato.

Se non fosse già stata innamorata persa di Ryo avrebbe davvero potuto farci un pensierino.

Constatò che nell’insieme era davvero bello e fu certa che il suo piano per far ingelosire Ryo avrebbe sicuramente funzionato.

“Piacere, io sono Kaori, Eriko mi ha parlato molto bene di te, possiamo darci del tu se per te va bene” disse lei sorridendo e porgendo la mano a sua volta.

“Eriko è sempre troppo buona, piuttosto anche di te mi ha parlato benissimo sai? E mi ha spiegato a grandi linee la situazione ma forse puoi spiegarmi meglio tu”

Kaori fu pervasa dall’imbarazzo, era certamente decisa a farlo per amore di Ryo, ma chiedere ad un estraneo di fingere di essere una coppia, insomma, era davvero inconsueto. Cosa non si fa per amore…pensò.

Si rivolse a Shiro dicendo “Certo, ti va un caffè, c’è un locale carinissimo qui vicino gestito da una mia amica, lì possiamo parlare con calma”

Shiro accettò e dopo aver salutato e ringraziato Eriko si incamminarono in direzione del Cat’s Eye.

Una volta entrati, Kaori presentò Shiro ai suoi due amici dicendo che era un amico di Eriko, ordinarono due caffè e si accomodarono ad un tavolo in fondo al locale.

Spiegò tutta la situazione a Shiro dicendogli come intendeva procedere e si accordarono sul da farsi, giorno per giorno avrebbero poi deciso cosa e come fare.

Parlando con lui Kaori si rese conto che era davvero un caro ragazzo e che nonostante quella richiesta di recitare la coppia felice fosse assurda, lui la ascoltò senza giudicarla in alcun modo mettendola a suo agio… bene pensò, la cosa si sarebbe svolta senza ulteriori imbarazzi.

Dopo essersi scambiati i numeri di telefono Kaori disse “Grazie davvero Shiro per tutto, spero non pensi che sono matta”

“Ma no Kaori figurati, non sei matta, sei solo molto innamorata e per amore si fanno pazzie no?” disse lui sorridendole in modo amichevole

“Hai ragione, Dio solo sa quanto è cocciuto Ryo se mi tocca fare tutto questo per smuoverlo, io so che lui mi ama, ne sono sicura, solo non riesce a dimostrarlo, a lui servono situazioni estreme o tragiche per fargli aprire il cuore e spero davvero che l’eventualità di perdermi e vedermi con un altro, lo spinga ad agire!”

“Non ti preoccupare Kaori, faremo del nostro meglio, ci riusciremo vedrai, sono sicuro che dopo non ti lascerà più andare” le fece un occhiolino in segno di complicità e Kaori gli fu grata, quelle parole la rassicurarono e si convinse ancora di più di aver preso la decisione giusta.

Shiro salutò Kaori, doveva andare al lavoro, le baciò la mano e avviandosi alla porta si voltò verso Umi e Miki salutandoli prima di lasciare il locale.

Kaori si avvicinò al bancone e si sedette sul suo sgabello pronta ad affrontare le mille domande di Miki.

La sua migliore amica era davvero curiosa ma aveva anche un grande cuore ed è per questo che le voleva così bene.

“Forza Kaori non farti pregare, chi è quel bel tipo?”

“Te l’ho detto è un amico di Eriko, ci ha presentati lei, Shiro mi aiuterà a fare una cosa”

Miki la guardò con aria interrogativa, Umi continuò in silenzio ad asciugare le stoviglie, come al solito.

“Di cosa parli Kaori su, non vorrai tenermi così sulle spine, tra l’altro ieri mattina sei corsa via, mi devo preoccupare?”

“No no Miki tranquilla, va tutto bene, è che…ehm…ho chiesto a Shiro di fingere di corteggiarmi e di essere il mio ragazzo” disse arrossendo quasi quanto Umi

“Cosa?! Ma davvero Kaori? E perché mai?”

“Come perché Miki, ma per Ryo no? Se mi vedrà uscire con Shiro pensando che facciamo sul serio magari si deciderà a fare un passo verso di me, se penserà di perdermi forse capirà che se mi ama non può lasciarmi andare tra le braccia di un altro, ma stavolta non mi accontenterò di una dichiarazione nel vento, voglio di più da lui, voglio che si impegni con me per la vita, voglio che mi dica che mi ama e che non può vivere senza di me e soprattutto voglio che faccia di me la sua donna a tutti gli effetti!” disse risoluta

Miki rimase per un attimo senza parole, il discorso di Kaori, detto con quel tono, filava liscio come l’olio

“Ha ragione!” il vocione di Umibozu riscosse le due donne

“Saeba ha bisogno di una lezione e credo che in questo modo lo capirà una volta per tutte che non può continuare a comportarsi da idiota, deve crescere!”

“Falcon” sussurrò a fior di labbra Miki voltandosi verso il marito

“Grazie Umi, Miki ora sapete tutto, vi chiedo il vostro appoggio, qualora ce ne fosse bisogno, reggetemi il gioco vi prego…” disse Kaori implorante e speranzosa

“Ma certo Kaori, noi siamo dalla tua parte lo sai, lo siamo sempre stati, potessi glielo tirerei io un martello in testa a quel cretino di Saeba!”

Ed entrambe scoppiarono a ridere per come si era infervorita Miki.

“Ora devo andare ragazzi, devo preparare il pranzo e poi devo andare da Eriko, la aiuterò al negozio nei prossimi pomeriggi. Non preoccuparti Miki, ti terrò aggiornata su tutto, a presto”

Kaori salutò gli amici e raggiunse Ryo a casa per pranzare insieme a lui.

Durante il pranzo Kaori disse a Ryo che non c’era nessun messaggio sulla lavagna perciò nessun lavoro in vista. Dopo aver lavato i piatti e sistemato la cucina si preparò per andare da Eriko, Indossò una minigonna e una camicetta bianca, quasi trasparente che lasciava intravedere il reggiseno.

“Ryo io vado…”

Lui che era andato un attimo in bagno la raggiunse e rimase sbigottito nel vedere tutto quel ben di Dio che era Kaori, lo stomaco gli si strinse al pensiero che degli uomini, per quanto clienti, avrebbero potuto mettergli gli occhi addosso.

“…. Tu che farai?”

“Mah non lo so, forse andrò ad allenarmi giù al poligono… ehm Kaori scusa, devi andarci proprio vestita così da Eriko?” disse con un pó di tensione e gelosia nella voce

“Si certo perché? È un abito adatto al lavoro che devo fare, bisogna fare buona impressione sui clienti e mostrarsi professionali sia nei modi che nell’aspetto. Ho qualcosa che non va? Ho abbottonato male la camicetta per caso?” disse muovendosi mostrando a Ryo di proposito la forma prorompente del suo seno.

“Ehm no no, sei a posto…direi che è tutto al punto giusto” e nel dire quella frase i suoi occhi erano puntati proprio sul suo seno, e si imbarazzò nell’istante in cui si rese conto di aver esitato a togliere lo sguardo dal suo corpo.

“Bene allora ciao, a stasera”

E lo lasciò lì imbambolato col braccio alzato a mò di saluto davanti alla porta di casa che ormai si era chiusa dietro di lei.

La giornata si svolse tranquillamente, Kaori se l’era cavata bene nei panni di commessa, più di quanto avrebbe immaginato, era convinta di saper far bene solo il lavoro di sweeper e invece si era dimostrata all’altezza anche di quel compito.

Quando rientrò a casa preparò la cena e chiamò Ryo che dopo essersi allenato era in bagno a farsi la doccia “Ryo la cena è pronta!”

“Arrivoooooo!” la voce di lui si sentì col rimbombo delle scale.

Cenarono tranquillamente e dopo cena Kaori diede la buonanotte a Ryo e mentre andava verso camera sua chiamò Shiro, come d’accordo, lui rispose quasi subito

“Pronto?”

“Ehi ciao, che fai?” disse Kaori con fare da civettuola salendo le scale… voleva farsi sentire da Ryo.

Dal tono di voce di Kaori, Shiro capì che aveva dato inizio al piano e la seguì a modo suo.

Continuarono a parlare e a ridere, anche se ormai era entrata in camera e aveva chiuso la porta, Ryo distinse chiaramente la sua risata cristallina e serena, pensando che forse Kaori avesse telefonato a Miki per raccontarle la sua giornata diversa dal solito, ma purtroppo per lui, l’interlocutore di Kaori era ben altra persona e presto se ne sarebbe reso conto.

Nelle settimane successive il cambiamento di Kaori fu sempre più evidente, tra le commissioni che svolgeva al mattino e il lavoro al negozio nel pomeriggio, Ryo iniziava a sentire la sua mancanza e anche quando era a casa la sorprendeva sempre più spesso al telefono o a sorridere da sola mentre cucinava o sfaccendava, per non parlare delle uscite serali sempre più frequenti.

Spesso usciva con Eriko, Miki e Kazue, anche se le ultime due avendo un marito e un compagno, non sempre potevano unirsi a loro. Ryo non seppe come interpretare quel cambiamento, pensò ci fosse sotto qualcosa e decise di interrogare la persona che secondo lui poteva saperne di più, la sua migliore amica.

Raggiunse il locale ed entrando si diresse direttamente al suo sgabello senza approcci maniaci di sorta verso la barista, sia lei che il marito ne rimasero alquanto sorpresi. Il suo sguardo era serio ma non corrucciato, dopo aver chiesto un caffè si rivolse a Miki

“Senti Miki…ehm… per caso hai parlato con Kaori ultimamente?”

“Beh si, passa quasi tutti i giorni e facciamo due chiacchiere”

“E vi siete anche sentite per telefono?”

“No, te l’ho detto, ci vediamo tutti i giorni, non c’è motivo per cui dovremmo anche chiamarci, ma perché tutte queste domande Saeba?“ disse lei mettendo le mani sui fianchi

“No è che…non lo so… è strana ultimamente, ci vediamo poco e anche quando ci vediamo è spesso al telefono, pensavo che forse voi…insomma ho pensato che parlasse con te. Ti ha detto qualcosa? Con chi passa tutto questo tempo al telefono….”

Sapendo che quella era la sua occasione di aiutare Kaori nel suo piano, Miki disse “No a me non ha detto niente, però in effetti è più sorridente, serena… non so forse lavorare con Eriko la fa stare bene o forse….ha fatto nuove amicizie, conosciuto qualcuno…” e immediatamente si rivolse al marito “Tu che dici Falcon?”

A quella frase lo sguardo di Ryo cambiò, si incupì, a distrarlo fu la voce seria di Umibozu che rispose alla moglie

“Non saprei, a me Kaori sembra quella di sempre, comunque Ryo, perché non lo chiedi a lei?”

“Si si…ehm…certo parlerò con Kaori, scusate ora devo andare, ho da fare, ciao” disse mentre usciva velocemente dal locale lasciando i due amici che se la ridevano sotto i baffi

Kaori stava recitando bene la sua parte, pensarono.

Durante il tragitto verso casa la frase di Miki ‘forse ha conosciuto qualcuno’ continuò a ripetersi nella sua mente come un disco rotto impensierendolo ancora più di quanto già non lo fosse… voleva, doveva assolutamente sapere chi era la persona con cui Kaori si sentiva per telefono.

A casa, mentre Kaori preparava la cena e lui apparecchiava la tavola, arrivò un messaggio sul telefono di Kaori che era appoggiato poco distante da lì

“Ryo, non posso lasciare qui, per favore mi passeresti il cellulare?”

Quale occasione migliore per approfondire? Prese il cellulare e prima di darlo a Kaori guardò il display, l’anteprima del messaggio evidenziava chiaramente il contenuto e anche il mittente

‘Ti penso…possiamo sentirci? Shiro.’

Fu questione di secondi, il suo sguardo divenne serio e cupo, passò il telefono a Kaori e andò a sedersi sul divano davanti al televisore, fingendo di interessarsi al TG della sera, mentre si chiedeva chi fosse questo Shiro che osava ‘pensare’ alla sua socia.

Kaori conoscendo già il contenuto del messaggio, poggiò immediatamente il telefono sul ripiano della cucina, volle invece osservare la reazione di Ryo, lo conosceva fin troppo bene… l’espressione di lui rese evidente che fosse chiaramente turbato e non poco e lei sorrise interiormente.

La cena si svolse nel più completo silenzio, a romperlo fu Kaori che dopo aver riordinato e pulito la cucina, diede la buonanotte a Ryo prima di raggiungere la sua stanza.

La mattina dopo Kaori trovò un messaggio alla lavagna, finalmente una richiesta di lavoro, pensò.

Era un incarico semplice che sarebbe durato al massimo un paio di giorni e Ryo se ne sarebbe potuto occupare benissimo da solo.

Più tardi, mentre Kaori era in bagno, a farsi la doccia il telefono di casa squillò e sentì Ryo rispondere, lei sapeva bene chi ci fosse all’altro capo del telefono perché aveva precedentemente concordato questa chiamata con Shiro per fare in modo che fosse Ryo a rispondere.

“Saeba!” disse Ryo con voce schietta e diretta

“Buonasera, vorrei parlare con Kaori, ho provato a chiamarla sul cellulare ma non risponde, è in casa?”

Nello stesso istante Kaori uscì dal bagno con solo un asciugamano ad avvolgerla e scese velocemente le scale.. Ryo, vedendola arrivare, le passò la chiamata guardandola con occhi di ghiaccio.

Lo sweeper era sempre più confuso, non sapeva chi fosse questo Shiro, da dove sbucasse, e a quanto pare Kaori era molto in confidenza con lui… la sera prima quel messaggio e adesso l’ennesima telefonata.

Lei così timida, lei che arrossiva e si imbarazzava solo per un complimento che le veniva rivolto, l’unico uomo con cui l’aveva vista stringere un rapporto era Mick… che stava succedendo?

Era interessata a quest’uomo? Che tipo di rapporto li legava? Eppure lui era certo che lei l’amasse, che si fosse stancata di lui? Che avesse tirato troppo la corda continuando a tenerla a distanza, specialmente dopo quella celata confessione a Okutama?

Mille e più domande affollarono la mente di Ryo, voleva trovare le risposte ad ogni costo e vederla lì davanti ai suoi occhi, appena uscita dalla doccia con quell’asciugamano che mostrava più che nascondere quel suo corpo meraviglioso, gli fece ribollire il sangue nelle vene e solo al pensiero che un altro uomo potesse ammirarne le forme, prese fuoco interiormente.

Kaori avvertì immediatamente l’aura di Ryo accendersi di rabbia come se bruciasse… le gambe iniziarono a tremarle e sentì freddo, ma non seppe se la causa di quei brividi fosse perché non si era ancora asciugata del tutto oppure lo sguardo gelido di Ryo che l’avvolgeva interamente.

Seppe che non era più il caso di stare al telefono, salutò Shiro, chiuse velocemente la chiamata e si voltò per incontrare quello sguardo.

“Kaori devi dirmi qualcosa?” disse Ryo cercando di mantenere il controllo sul suo stato d’animo

“A cosa ti riferisci Ryo, cosa dovrei dirti?”

“………”

“Ah ma forse intendi la telefonata che ho appena ricevuto? Shiro è un amico di Eriko, l’ho conosciuto al negozio “

“Uscite insieme Kaori?“ Ryo strinse i pugni

“Ci siamo visti qualche volta e ci siamo sentiti anche per telefono, è un ragazzo molto carino, sto bene in sua compagnia….e prima che tu mi dica che sono una sprovveduta a frequentare qualcuno senza conoscerlo bene, ti dico che ho perso informazioni su di lui. Sono pur sempre la socia del numero uno del Giappone, in tutti questi anni al tuo fianco ho imparato molto e sono una brava sweeper, anche se tu ti ostini a far sembrare il contrario. Ora se non ti dispiace vado a vestirmi, sono ancora bagnata e non ho intenzione di ammalarmi.”

Ryo rimase sconvolto da quella rivelazione, davvero Kaori, la sua Kaori usciva con un altro? Non riusciva a crederci. Un turbinio di pensieri a confondergli l’animo, l’essere rimasto tutto questo tempo immobile senza fare passi concreti verso di lei, e adesso rischiava seriamente di perderla per sempre.

Salì in terrazza, l’unico posto in cui riusciva a pensare, riflettere, meditare. Accese una sigaretta e dopo aver appoggiato gli avanbracci alla ringhiera, inspirò profondamente.

Rivolse lo sguardo verso le luci, verso la sua città, quello spettacolo aveva il potere di togliere via la nebbia dai pensieri e di vedere tutto più chiaramente, razionalmente.

Mick, che era affacciato alla finestra del suo appartamento, lo vide e riconobbe quello sguardo, lo sguardo di quando Ryo era in combattimento con sé stesso. Dopo aver avvertito Kazue, lo raggiunse sulla terrazza.

Naturalmente Ryo si accorse subito della presenza dell’amico che si mise al suo fianco nella medesima posizione “Ehi, cos’è questa faccia pensierosa Ryo, ti conosco bene, è successo qualcosa?”

Dopo alcuni istanti di silenzio Ryo si voltò verso di lui, gli offrì una sigaretta e disse serio “Kaori esce con un uomo”

“Cosa, ma che dici, non è possibile, Kaori con un altro, ma sei sicuro?”

“Si Mick sono sicuro. Ho letto un messaggio sul suo cellulare e il tipo ha pure chiamato a casa prima, quando ho chiesto spiegazioni a Kaori mi ha detto che è un amico di Eriko e che si frequentano”

“Ma non è possibile, Kaori ti ama, ne sono certo” Mick rifletté “Un amico di Eriko hai detto? Non sarà mica quello che….”

Ryo non gli lasciò terminare la frase “Quello che cosa Mick, cosa sai?”

“Ma niente non so niente, solo qualche giorno fa ero in centro e camminando sono passato davanti al negozio di Eriko, ero dall’altra parte del marciapiede e ho visto Kaori parlare con un uomo, erano proprio davanti alla porta, Kazue mi ha detto che Kaori sta lavorando lì perciò non mi sono sorpreso di vederla e ho pensato che quello fosse un cliente. Pensa che mi ha anche visto e mi ha salutato, mi sembrava tutto normale, sai com’è Kaori sempre gentile con tutti, però in effetti ora che ci penso parlavano in maniera confidenziale”

“E com’è, l’hai visto, che tipo è?”

“Ehi calmati Ryo, non lo so, ero a distanza e si è trattato di pochi secondi, non l’ho visto in volto era di spalle, sembrava un tipo alto, moro, comunque non ho dato molta importanza alla cosa, te l’ho detto ho pensato fosse un cliente”

Ryo rimase in silenzio e continuò a fissare le luci di fronte a sé mentre il fumo della sigaretta usciva lentamente dalla sua bocca, aveva lo sguardo triste, perso

“La sto perdendo Mick“

L’amico rimase sorpreso da quelle parole pronunciate da Ryo, così abituato a tenersi tutto dentro.

“Che intendi fare?” disse Mick in tono serio

“Non lo so”

“Amico scusa se te lo dico, ma è proprio a causa di questa tua indecisione se ti trovi in questa situazione. Prova a metterti nei panni di Kaori… ti ama da anni, per tutto questo tempo è rimasta al tuo fianco nonostante la vita che fai e nonostante i tuoi tentativi per allontanarla dal tuo mondo. Dopo Kaibara hai fatto finta che fra voi non fosse successo niente, al matrimonio del lucciolone l’hai salvata dicendole che l’amavi, anche se a modo tuo, e poi non è successo niente, non hai fatto nessun passo concreto verso di lei per farle capire che non erano parole al vento, ma che era stato il tuo cuore a parlare in quella radura. Kaori è una santa Ryo, ed è una donna come ce ne sono poche, non mi sorprende pensare che anche la sua pazienza abbia un limite, ha bisogno di sentirsi amata Ryo, di sentirsi amata e desiderata dall’uomo che ama, e purtroppo per lei quell’uomo sei tu.

Io non so che tipo di rapporto ci sia tra lei e quell’uomo, forse sono solo amici, ma tu non puoi lasciare che lei trovi rifugio tra le braccia di un altro senza far niente, è ora di smetterla di fare il vigliacco Ryo, è ora che tu ti prenda la responsabilità dei tuoi sentimenti per lei, sei un uomo, comportati come tale!”

“Accidenti Mick, hai mai pensato di fare lo psicologo?“

“Hahahhaha no, ma grazie del consiglio, valuterò la cosa”

“Grazie fratello”

“Di nulla vecchio mandrillo, e mi raccomando con Kaori. Ora devo andare, Kazue mi aspetta”

“Ehi come ti permetti di chiamarmi vecchio, io non sono vecchio!“

“Se…se…se…ci vediamo ciaoooo”

Mick ancora una volta era riuscito a trovare le parole giuste per toccare il cuore di Ryo che pareva essersi deciso a dimostrare con i fatti il suo amore per Kaori.

L’incarico tenne impegnato Ryo per tutta la giornata seguente e proprio mentre stava rientrando a casa ricevette un messaggio di Kaori ‘Ryo stasera non torno a casa, ceno fuori, dovrebbe esserci qualcosa in frigo, altrimenti ordina un take away.”

Ryo andò in allarme leggendo quel messaggio, i suoi sensi gli dicevano che probabilmente non avrebbe cenato da sola, decise di scendere al poligono per allentare lo stress e poi si disse che al suo rientro l’avrebbe affrontata.

Era quasi mezzanotte quando sentì rientrare Kaori, salì le scale e si trovò davanti una visione, sgranò gli occhi, lei era lì bellissima, si era appena tolta il cappotto e l’aveva appeso all’attaccapanni, una dea scesa dall’olimpo con un vestito dorato che metteva in risalto tutto il suo splendore…





   

Kaori lo vide e dall’espressione che assunse il suo volto, fu soddisfatta di sé.

“Oh, Ryo non pensavo fossi in casa, com’è andato l’incarico?“

Ryo si riscosse dallo stupore e assunse un’espressione seria, intensa

“Dove sei stata Kaori?” chiese con un tono che quasi spaventò la ragazza

“Beh sono uscita con Shiro” rispose un po’ intimidita

“E ti vesti così per uscire con un amico Kaori? O c’è dell’altro?”

“Ah questo… no è che… mi ha proposto all’ultimo di cenare insieme, non avevo tempo per tornare a casa a cambiarmi così sono andata a casa di Eriko che sta lì vicino e mi ha regalato questo vestito….comunque non vedo l’ora di toglierlo per mettermi comoda, soprattutto non vedo l’ora di liberarmi di questi sandali che, saranno pure bellissimi, ma sono scomodi da portare a lungo” disse salendo le scale per raggiungere camera sua.

Ryo rimase dov’era senza togliere lo sguardo da lei un secondo, seguì ogni suo movimento.

Kaori entrò in camera, si tolse finalmente i sandali e subito dopo chiamò Ryo

“Ryo per favore, vieni un attimo?”

Lui la raggiunse rimanendo davanti alla porta aperta della stanza e ancora serio disse “Che c’è?“

“C’è che non riesco ad aprire la cerniera lampo del vestito, dev’essersi incastrata, ti dispiace aiutarmi?“

A quella richiesta l’espressione di Ryo cambiò immediatamente. Oddio e adesso che faccio, ma è impazzita a chiedermi una cosa del genere, pensò dentro di sé

“Ryooo che fai lì impalato, dai aiutami!”

Il richiamo di Kaori lo riportò alla realtà e lo esortò a muoversi verso di lei.

Gli dava le spalle e con le mani appoggiate sui fianchi aspettava in silenzio, impaziente che lui la liberasse da quell’abito.

Sentiva a fior di pelle l’agitazione di Ryo, l’aveva messo in imbarazzo con quella richiesta insolita, l’aveva messo in difficoltà di proposito, faceva tutto parte del suo piano.

Sentì le dita tremanti di lui afferrare la zip e tirarla giù lentamente, quasi ci volesse un’eternità. Man mano che la zip scendeva, i lembi del vestito si aprivano ai lati mostrando la meravigliosa schiena di Kaori e un reggiseno blu decorato col pizzo nero, Ryo inghiottì a vuoto per quella visione celestiale che risvegliò tutti i suoi sensi, sentì l’eccitazione invaderlo e tanto bastò per fargli dire

“Kaori…sei bellissima!”

Lei sorpresa, si voltò verso di lui tenendosi il vestito perché non cadesse e un leggero rossore apparve sulle sue guance “Grazie Ryo”

“Kaori io….ehm…ecco volevo dirti che…” lei lo guardava dritto negli occhi “Kaori io…non posso pensarti insieme ad un altro uomo, pensare che è per lui che hai indossato questo bel vestito e tutto il resto…insomma….sono geloso Kaori, geloso marcio e lo so che sono un disastro e che ti ho fatto aspettare una vita prima di dirti queste cose ma non posso, non voglio perderti Kaori….io…..”

Kaori lo guardò con amore, gli sorrise e disse “Ryo tu davvero pensi che tutto questo l’abbia fatto per Shiro? Davvero pensi che sia lui l’uomo che voglio?” gli accarezzò la guancia

“Ryo io voglio te, amo te, ti ho sempre amato e ti amerò sempre” e senza imbarazzo alcuno lasciò scivolare il vestito ai suoi piedi mostrando a Ryo il suo corpo coperto solo da quel completino che pareva disegnato su di lei, era meravigliosa.

Ryo, io e Shiro siamo solo amici, a dire il vero gli ho chiesto io di corteggiarmi, ho fatto tutto questo per te, volevo che tu capissi, volevo che tu avessi paura di perdermi e volevo colpirti dritto al cuore mostrandomi così a te…e direi che ci sono riuscita”

“Vuoi dire che…tu e lui non…”

“Ma no idiota che non sei altro”

“Accidenti Kaori mi hai fatto penare lo sai?”

“Beh mio caro te lo sei meritato per avermi fatto aspettare tutto questo tempo”

Si avvicinò ancora di più a lui in punta di piedi, con gli occhi lucidi, lo sguardo languido pieno d’amore e gli disse “Ryo se mi ami………..”

Ryo non le permise di continuare, si fiondò sulle sue labbra catturandole in un bacio struggente, passionale e dolce allo stesso tempo. Tutto il mondo scomparve, perfino le mura di quella stanza sparirono.

“Ti voglio Kaori”

Le loro mani si mossero alla scoperta del corpo dell’altro, Ryo si liberò dai suoi vestiti senza staccarsi dalla bocca di lei e mentre continuavano ad accarezzarsi si adagiarono sul letto, abbracciati stretti.

Ryo interruppe quel bacio per guardarla negli occhi e dirle “Ti amo” lacrime di gioia apparvero sugli occhi di lei che rispose “Anch’io ti amo Ryo”.

Ormai nudi e liberi da ogni barriera sia fisica che astratta, fecero l’amore a lungo, tutta la notte gustandosi l’un l’altra, godendosi ogni momento di quell’unione tanto attesa e sperata, un’unione che era scritta nel loro destino, due anime complementari si erano finalmente trovate e fuse in una sola, l’essenza dell’amore invase quella stanza.

Si addormentarono solo alle prime luci dell’alba, stremati ma appagati.

Il primo a svegliarsi fu Ryo e rimase a contemplare la bellezza di Kaori che dormiva col viso appoggiato sul suo petto, erano ancora abbracciati e lui poteva sentire il ritmo del suo cuore che batteva all’unisono col suo.

Abbassò il viso per baciarle la fronte e le disse piano “Buongiorno Sugar”. Lei mugolò e aprì gli occhi, ancora incredula di quanto successo.

Si voltò verso di lui per guardarlo negli occhi, come a cercare conferma che era stato tutto vero, che avevano davvero fatto l’amore. Incontrare il suo sorriso e il suo sguardo adorante la commosse “Buongiorno Ryo, dormito bene?” si avvicinò per dargli un bacio.

“Benissimo, Kaori è stata la notte più bella della mia vita”

“Anche per me Ryo, non sai da quanto aspettavo questo momento, da quanto aspettavo queste tue parole”

“Lo so Sugar, ti prometto che da oggi in poi cambierò”

“Ma Ryo io non voglio assolutamente che tu cambi, a me piaci così come sei ed è proprio per come sei che mi sono innamorata di te”

“Come fai Kaori, come riesci a guardarmi come se fossi la cosa più bella di questo mondo? Sono solo un uomo con mille difetti che è stato capace solo di farti soffrire”

“Ryo, quando ti guardo non lo faccio solo con gli occhi, ma con il cuore e il mio cuore mi dice che tu sei la cosa più bella di questo mondo per me. È vero hai mille difetti e sei un autentico baka ma io so come sei, ti conosco e so che sei anche un milione di altre cose”.

Si baciarono di nuovo con trasporto e prima che la passione li travolgesse di nuovo, Kaori disse “Ryo dobbiamo alzarci, io devo andare al negozio e tu devi portare a termine l’incarico, tra l’altro ieri sera non mi hai risposto, è andato tutto bene?”

“Uffa dobbiamo proprio? Comunque sì è andato tutto bene, anche se…non mi piace lavorare da solo…mi mancava la mia socia squinternata”

“Squinternata a chi?” Kaori gli tirò un cuscino ed entrambi scoppiarono a ridere.

“A proposito, devo avvisare Shiro che non avrò più bisogno del suo aiuto”

“Voglio conoscerlo questo famoso Shiro che ultimamente ha passato più tempo di me con la mia donna”

“Aaahhh adesso sono la tua donna” disse lei scherzando

“Sì Kaori sei la mia donna, sei sempre stata l’unica nel mio cuore e da molto tempo ormai”

“Oh Ryo, perché non me l’hai mai detto?”

“Beh, perché sono un idiota, l’hai detto tu”

“Hahahaha è vero, va bene l’importante è che tu me l’abbia detto adesso”

“Ryo?....”

“Dimmi Sugar”

“Promettimi che tra noi sarà sempre così e che staremo sempre insieme”

“Te lo prometto Kaori”

Entrambi vollero tenere per un pó segreta l'evoluzione che aveva subito il loro rapporto per godersi a pieno quella bellissima nuova vita che avevano cominciato insieme, fino a che, di comune accordo, decisero di svelare tutto ai loro amici.

A tal proposito Ryo e Kaori pensarono di organizzare una cena tutti insieme, durante la quale la ragazza avrebbe rivelato chi fosse in realtà il suo vero compagno e parlandone si ritrovarono a ridere all'idea che Mick e Kazue, all'oscuro di tutto, credessero di dover conoscere ufficialmente Shiro... Ma la realtà dei fatti sarebbe stata senz'altro una sorpresa!

Tutti accettarono l’invito tranne Saeko che, come al solito, doveva lavorare.

La sera della cena Kaori radunò tutti nel salone facendoli accomodare sul divano

“Cari amici, grazie di essere venuti stasera, per me è una serata importante perché ci tengo a farvi conoscere una persona a cui tengo molto e che da un po’ di tempo è diventato il mio compagno”

Mick e Kazue furono sorpresi, l’americano continuava a guardare Ryo che, seduto al suo posto, rimaneva immobile con lo sguardo imperscrutabile.

Nello stesso istante suonò il campanello, Kaori andò ad aprire e fece accomodare Shiro… lo accompagnò nel salone tenendolo a braccetto.

“Ragazzi, come vi dicevo poco fa, vorrei presentarvi il mio compagno” e immediatamente lasciò il braccio di Shiro per andare ad abbracciare Ryo arrossendo e sedendosi accanto a lui.

Eriko, Miki e Umi scoppiarono a ridere, seguiti da Ryo, Kaori e Shiro e tutti guardarono le facce attonite dei loro amici che non riuscirono a spiccicare parola per la sorprendente rivelazione.

Kaori prese poi la parola dicendo “comunque lui è Shiro, un caro amico di Eriko e anche mio”

Shiro porse subito la mano a Ryo “Finalmente ci conosciamo Ryo e congratulazioni” disse sorridendo

Ryo ricambiò la stretta di mano e disse solamente “Grazie”

Shiro si presentò a tutti e quando fu il turno di Mick di stringergli la mano disse “Beh Shiro lasciatelo dire, sei riuscito in un’ impresa impossibile, Dio sa quanto tutti noi ci abbiamo provato a convincere Ryo a farsi avanti con Kaori, soprattutto io, sei riuscito dove tutti noi abbiamo fallito, bravo! Perciò a nome di tutti ti dico grazie, perché non ne potevamo più di vederli cosi”

Alle parole di Mick tutti scoppiarono a ridere

“Ma io ho fatto ben poco, l’idea è stata di Kaori, ha fatto tutto lei, io mi sono limitato a seguirla” disse Shiro ridendo

Si accomodarono a tavola e durante la cena Kaori raccontò del suo piano e di come era riuscita nell’intento di far ingelosire Ryo che per tutto il tempo sentiva gli occhi di tutti puntati su di lui, come se stessero ridendo di lui, in vistoso imbarazzo si passò un braccio sul collo.

Un paio di settimane dopo, Ryo e Kaori si trovavano al Cat’s Eye, seduti sui loro sgabelli l’uno accanto all’altra e stavano scambiando quattro chiacchiere con Umi e Miki, quando sentirono il rumore della porta d’ingresso, era Saeko.

“Ciao ragazzi, come state? Ryo cercavo proprio te, c’è un caso che….”

“Ah ah ah cara Saeko se si tratta di lavoro devo prima avvisarti che se vuoi il mio aiuto dovrai pagarci in contanti….vedi, adesso sono un uomo impegnato, ho una compagna e non credo mi permetterà di accettare pagamenti in natura”

Saeko spalancò gli occhi, non aveva mai sentito le parole Ryo impegnato e compagna nella stessa frase “Davverooo?? E da quando???“ disse lei sbalordita con tono incredulo

“Da qualche settimana” rispose Ryo

“E Kaori lo sa???”

“Certo, è proprio grazie a lei che stiamo insieme” disse voltandosi verso Kaori per farle l’occhiolino

Saeko guardò Kaori sempre più sorpresa, sapeva dell’amore che provava per Ryo e non poteva credere che accettasse il fatto che lui stesse con un’altra donna.

Kaori le sorrise dicendo “Eh già…”

“Beh, a quanto pare sono l’unica a non saperlo” disse con una punta di delusione rivolgendo lo sguardo verso Umi e Miki notando che non erano sorpresi

“Se fossi venuta l’altra sera a cena da loro lo sapresti anche tu, Ryo e Kaori hanno organizzato quella serata proprio per darci la bella notizia” intervenne Miki

“Lo so, scusate ma sapete il mio lavoro non mi dà tregua, comunque non mancherà occasione, Ryo spero vorrai presentarmela”

“Ma ceeerto” si scansò dal bancone per far avanzare Kaori e mettendole un braccio dietro alla vita continuò “Saeko, ti presento Kaori Makimura, la mia compagna”

A sentire quelle parole per poco gli occhi di Saeko non le uscirono dalle orbite “Coooosaaaa???? E co..come hai fatto a co…convincerlo Kaori????” disse la poliziotta quasi balbettando

“Beh Saeko, non è stato affatto facile, conosci Ryo, quando si tratta di andare dietro a belle donne è insuperabile ma in fatto di sentimenti ecco….l’ho dovuto spronare a modo mio… Ma se non sbaglio eri venuta per proporci un lavoro, di che si tratta?”

La bella poliziotta, che da sempre era restia a sborsare denaro, disse “Ehm…forse…ripensandoci…possiamo cavarcela noi della polizia…in fondo non è un caso così complicato” e avviandosi verso l’uscita, disse ancora “Ora devo andare, grazie lo stesso ragazzi, ci vediamo” e alzò un braccio a mò di saluto lasciando il locale.

Nel vedere la scena i quattro scoppiarono a ridere all’unisono.

   
 
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