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Autore: bhooo01    06/12/2020    3 recensioni
Sembrava un tranquillo pomeriggio alla Tana, se solo non fosse stato per quel biscotto.
Dal testo:
(...)“Preparati a mangiare la polvere Bilius!” lo minacciò Hermione.
“Non esserne così sicura, so-tutto-io.” Concluse il rosso mentre si avviavano al pollaio.(...)
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Era uno di quei pomeriggi che solitamente seguono i temporali estivi. Un vero e proprio toccasana, nel bel mezzo di quel clima così torrido, e di cui Ron e Hermione avevano deciso di approfittare per passare del tempo insieme. Purtroppo, in qualità di novellini, lui tra gli Auror e lei al Ministero, le occasioni per condividere qualche momento l’una con l’altro, durante l’anno, erano più che rade. Dunque, quell’estate, avevano deciso di impegnarsi per recuperare quanto più tempo perso e perciò ogni occasione diventava una buona opportunità per stare insieme.  
In particolare, quel giorno, si trovavano alla Tana e, presa una coperta, si rilassavano stesi sotto l’ombra di un grande albero.
Hermione poggiava la testa sull’ampio petto di Ron mentre, cullata dalle dolci carezze del ragazzo fra i suoi capelli, leggeva un libro di letteratura babbana. Ad entrambi sembrava davvero di toccare il cielo con un dito. La semplice presenza delle dita di Ron fra i suoi ricci era sufficiente a farle venire le farfalle nello stomaco come se fosse ancora il primo giorno. Di rimando, il rosso non avrebbe voluto altro che restare così in eterno, con la sua persona preferita al mondo così vicina e la fresca brezza estiva che gli sferzava piacevolmente i capelli.
Improvvisamente, ad interrompere quell’idilliaco scenario, fu un rombo talmente profondo da far drizzare le orecchie di Ron. Il giovane auror, evidentemente condizionato anche dall’addestramento, scattò in piedi come una molla per iniziare a puntare la bacchetta alla cieca.
“L’hai sentito? Che cosa diavolo è?” farneticava mentre faceva il giro dell’albero per capire da dove provenisse quel tonfo.
“A cosa ti riferisci?” chiese timidamente Hermione che nel frattempo si era alzata.
“Ma come? Sembrava il verso di un qualche drago! Eccolo di nuovo!” continuava lui sentendo nuovamente il rumore.
“Continuo a non capire da dove provenga, vieni qui, sembra essere molto vicino a te.” Concluse tirando a sé la ragazza.
“Non è vicino a me, è in me.” Affermò con sguardo basso Hermione mentre si torturava le mani.
Ron la guardava incredulo, senza riuscire a capire a cosa si riferisse.
“HO FAME RON! È il mio stomaco!” esclamò spazientita la ragazza.
“Il tuo stomaco?” domandò Ron iniziando piano a ridere.
“Sì! E tu mi hai appena paragonato ad un drago. Fossi in te non riderei.”
Detto fatto il ragazzo si arrestò di colpo pensando a quanto la sua ragazza fosse pericolosamente brava con gli incantesimi a fini vendicativi.
“Allora vieni, andiamo a mangiare qualcosa. Perché non me l’hai detto prima?” chiese il rosso prendendola per mano.
“è che si stava così bene” asserì lei.
“Bhe, il tuo drago non era d’accordo.” Scherzò Ron beccandosi uno scappellotto.
“Mamma deve aver fatto i suoi famosi biscotti alla caramella mou.” Decretò il ragazzo inspirando piano l’aria della cucina.
“Sono quelli?” chiese Hermione avvicinandosi al tavolo e provandone uno.
“O MIO DIO!”
“Che succede?” chiese Ron spaventatosi dall’urlo della ragazza.
“Sono la cosa più buona che abbia mai assaggiato in tutta la mia vita!” spiegò Hermione con la bocca ancora piena.
“Dai vieni fuori.” La invitò Ron mentre non tratteneva le risa. Quell’immagine di Hermione così dolce, con lo stupore di una bambina davanti alle piccole cose, lo inteneriva oltre l’inverosimile, per non parlare di quanto gli paresse buffa così, tutta presa da un semplice biscotto.
Andarono a sedersi sul dondolo in giardino e ormai anche Ron aveva ceduto all’appetito. Molly era veramente un portento in cucina e neanche una parola sarebbe stata in grado di descrivere la bontà di quei biscotti. Nessuno dei due riusciva a smettere di mangiarli. Da Ron se lo sarebbe aspettato chiunque ma da Hermione…il ragazzo non l’aveva mai vista così affamata.
“Si può sapere da quant’è che non mangi?” chiese il ragazzo seriamente preoccupato dalla voracità della fidanzata.
“Non posso smettere.” Spiegava lei tra un boccone e l’altro “Credo di amarli.”
“Ah grazie tante.”
“Ma no tesoro” disse lei accarezzandogli una guancia “subito dopo ci sei tu.” Concluse con un buffetto.
Senza accorgersene erano arrivati a quel momento. Il fatidico istante in cui restava un singolo biscotto e nessuna voglia di arrivare ad un compromesso.
Fu’ questione di pochi secondi. Guardarono il piatto con l’unico superstite, ognuno convinto che sarebbe stato suo, per poi incrociare gli sguardi e capire l’intenzione dell’altro.
“Non pensarci nemmeno!” urlarono all’unisono.
“Ne ho mangiati meno di te!” chiariva Ron.
“Ma se ti ho visto infilarne in bocca due di fila più volte.” Continuava lei.
“Hai appena detto che li ami più di me, direi che sarebbe una giusta consolazione.”
“Stavo solo scherzando! E poi tua madre te li ha fatti per più di vent’anni, lascialo a me.”
Sarebbero stati capaci di continuare finchè il biscotto non avesse sviluppato la capacità di autoreplicarsi se non fosse stato per le urla di Ginny.
“Si può sapere che accidenti succede?!” gridava la ragazza mentre si affacciava dalla finestra della sua camera.
“Con questo chiasso non riesco a dormire!!”
I due provarono a spiegarsi ma l’effetto fu’ quello di parlarsi l’uno sull’altra per poi tornare a litigare. Non riuscendo a capire neppure meno che zero, Ginny, esasperata, scese le scale e li raggiunse ma i due continuavano ad essere ancora così presi dalla discussione da non accorgersi della sua presenza.
“SILENZIO!” tuonò e i diretti interessati ammutolirono di colpo e, voltandosi piano verso di lei, abbassarono lo sguardo colpevoli.
“Adesso, con calma, chi mi dice cosa succede?” continuava la rossa con lo stesso tono che avrebbe usato con due bambini.
“Uno alla volta.” Li precedette, dato che stavano per ricominciare a parlarsi l’uno sull’altra.
“Il punto è” iniziò Hermione zittendo Ron con lo sguardo “che tuo fratello è un egoista e non vuole darmi l’ultimo biscotto.” Concluse incrociando le braccia.
“Egoista? La tua amica mi avrebbe mangiato anche la mano se fosse stata lì in mezzo!” si difese il ragazzo.
“Va ben ho capito, adesso calmi!” decretò Ginny sventolando le braccia davanti a sé. Si guardò un po’ a torno e le venne in mente un’idea che probabilmente avrebbe potuto funzionare.
“Facciamo così. Se faceste una gara per vincere il biscotto?”
“E di cosa?” chiesero diffidenti ed in contemporanea i due.
“Mh… volo?”
“Ci sto!” esclamò Ron entusiasta.
“Assolutamente no.” Bocciò Hermione. “Vola oggettivamente meglio di me. Non sarebbe equo.” Spiegò indispettita.
“Hermione Granger che afferma che so fare qualcosa meglio di lei.” Disse Ron avvicinandosi piano alla ragazza per stuzzicarla ma lei prontamente lo respinse.
“E allora che ne dite di una gara di incantesimi?” propose di nuovo Ginny.
“Assolutamente NO!” tuonò Ron.
“Adesso chi è che non sa fare qualcosa?” lo scimmiottò Hermione mentre lui metteva il broncio.
“Basta. Si va’ di babbano. Correte dal pollaio al deposito di papà, chi vince avrà il biscotto.”
I due si guardarono un po’ scettici ma poi esclamarono all’unisono “Ci sto!”
“Preparati a mangiare la polvere Bilius!” lo minacciò Hermione.
“Non esserne così sicura, so-tutto-io.” Concluse il rosso mentre si avviavano al pollaio.
Ginny agitò velocemente la bacchetta e creò due linee sul terreno, una che segnasse l’inizio e l’altra il traguardo.
“Ascoltatemi bene, io vado a mettermi lì” disse indicando il punto di arrivo “se oltrepassate questa linea prima del mio via vi arriverà una scossa, quindi non barate. Tutto chiaro?” spiegò indugiando sul fratello. “Ma per chi mi hai preso?” si difese lui mentre la rossa, alzando gli occhi al cielo andava via.
“Hermione?”
“Sì?” chiese la ragazza mentre si sistemava in postazione.
“Non staremmo esagerando? Potremmo sempre fare a metà” provò Ron grattandosi la nuca.
“Neanche per sogno.” Asserì lei mentre Ginny dava loro il via.
I due iniziarono a correre con tutte le forza che avevano. Ron era sicuramente avvantaggiato con tutto quell’allenamento a cui era sottoposto ogni giorno ma quel fango lo stava mettendo seriamente in difficoltà.
Improvvisamente Hermione sentì un tonfo proveniente da dietro di lei e vide il rosso steso a terra mentre, mugugnando, si teneva la caviglia.
“Ron!” urlò correndo verso di lui.
“Amore stai bene?”
“Non erano i biscotti i tuoi amori?” chiese lui con la voce provata dal dolore mentre la ragazza gli tastava la caviglia.
“Ma cosa dici, lo sai che non posso che amare te.” disse prendendogli il viso tra le mani e posando le labbra sulle sue in un tenero bacio.
“Mi dispiace. Non volevo ti facessi male per uno stupido biscotto. È tutta colpa mia.” Concluse mordendosi il labbro.
“Tesoro, assolutamente non è così” la consolò Ron accarezzandole una guancia.
“Infatti sto benissimo.” Affermò alzandosi e correndo per tagliare il traguardo.
“RONALD BILIUS WEASLEY! COME HAI POTUTO” si infervorò la ragazza correndo verso di lui.
“Calma calma calma” ripeteva Ron con tono sempre più acuto mettendo le mani davanti alla faccia.
“Che coraggio per essere un auror.” Commentò Ginny appoggiandosi alle pareti del deposito per godersi lo spettacolo incombente.
“Come hai potuto? Mi sono spaventata a morte al solo pensiero di averti rotto la gamba.” Diceva lei mentre si avvicinava per tirargli pugni sul petto.
Il ragazzo, profondamente divertito, le fermò i polsi con le mani e provò a spiegarsi.
“Era solo uno scherzo, non volevo assolutamente ingannarti, volevo solo una piccola vendetta.” Ammise ridendo.
“Nel momento stesso in cui ti sei girata e sei venuta verso di me senza pensarci due volte mi ha quasi commosso. Ti amo così tanto Hermione Granger e sono così fortunato ad averti. Bhe, ad avere te e la tua voracità” concluse ridendo e guadagnandosi una linguaccia.
“Ti amo anch’io Ronald Weasley.” Concluse lei mentre gli si avvicinava per un bacio.
Fu’ però interrotta da Ginny “Scusatemi, e il biscotto?”
I due si guardarono e Ron aprendosi in un sorriso affermò “Può averlo lei, può avere tutto ciò che vuole.” Concluse baciando dolcemente la sua ragazza.
Nel frattempo, nel giardino della Tana, si materializzò Harry Potter, proprio davanti al dondolo. Lì vide quel fatidico biscotto solitario e con nochalance lo ingurgitò mentre si avviava dai suoi amici.
“Allora, come va?” chiese ancora masticando.
Cadde il gelo.
“Che cosa stai mangiando?” chiese Ginny con voce tremante, timorosa della risposta.
“Un biscotto che ho trovato lì.” Disse indicando il dondolo “Perché?”
“Oh no.” Dichiarò Ron passandosi una mano sulla fronte mentre vedeva quasi del fumo uscire dalle orecchie di Hermione.
“IO TI UCCIDO HARRY JAMES POTTER!!”
 
 
Angolo dell’autrice:
Ciao a tutti!! Il mi pomeriggio era partito con l’idea di dormire un po’ ma poi questa idea è comparsa dal nulla ed insisteva per essere scritta. È la prima one-shot che scrivo e spero di avervi strappato un sorriso come è successo a me mentre scrivevo.
A presto <3
   
 
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