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Autore: Freaky_Frix    07/12/2020    1 recensioni
Dal testo: "Cercò di guardarlo negli occhi, ma era troppo imbarazzata: che doveva fare adesso?
Era troppo tardi per andare via, e lui non sembrava affatto una cattiva persona, ma…
«Beh, sul sito si parlava di giochi… Ma visto che non ne hai portato nessuno possiamo farci una partita a carte.»
Lucy rimase interdetta a quelle parole. Carte? "
Buona lettura!
Frix
[Questa one-shot partecipa alla #naluweenweek2020!]
Genere: Commedia, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Happy, Lucy Heartphilia, Mirajane, Natsu, Natsu/Lucy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Naluween Week 2020'
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Ti va di fare un gioco

Ti va di fare un gioco?

La notte si era stesa come velluto nero; la luna era assente, le stelle eclissate dalla luce accecante dei lampioni. Lungo una strada poco trafficata e bagnata da pozzanghere luminose camminava titubante una figura, avvolta in un lungo mantello che sembrava tagliato proprio dalla volta celeste. Nonostante avesse calcato sulla testa il cappuccio, sperava davvero di non incontrare nessuno: la vecchietta che aveva beccato sull’autobus le era bastata, con i suoi occhietti piccoli e palesemente indignati. Chi, nel XXI secolo, aveva ancora il coraggio di conciarsi in quel modo?

La figura emise un sospiro ripensandoci, creando una nuvoletta; le temperature erano calate di molto, quella settimana, annunciando l’arrivo dell’inverno. Sotto il mantello, un brivido la percorse a destinazione raggiunta: un portone in legno massiccio con un enorme batacchio in bronzo che raffigurava la testa di un drago.

Deglutì: forse non avrebbe dovuto accettare a cuor leggero la proposta di Mirajane, ma guardandosi intorno capì di non avere molta scelta: la strada era popolata soltanto da una fila di macchine parcheggiate e bagnate, segno di un temporale finito poco prima che arrivasse alla fermata con l’ultimo autobus della giornata.

Prese un bel respiro e si costrinse a bussare. Seguirono passi frettolosi e pesanti dall’altra parte, che sfociarono in un getto di luce quando la porta d’ingresso si aprì. Di fronte a lei capelli rosa, pelle olivastra e occhi scuri.

«Finalmente! Pensavo di aver beccato una fregatura! Entra, forza!»

La sua voce era allegra e squillante. Sorrise, parzialmente avvolta dall’ombra del cappuccio, e assecondò l’invito.

L’interno era caldo e accogliente, e già dall’atrio si riusciva a capire quanto benestanti fossero gli abitanti di quella casa: pannelli di legno alle pareti, quadri e strane sculture un po’ ovunque… Era passato davvero tanto tempo dall’ultima volta in cui era stata in un posto del genere.

Il ragazzo intercettò il suo sguardo meravigliato e si grattò la nuca, imbarazzato.

 «Mio padre è un imprenditore e ha la fissa per il collezionismo.»

La ragazza annuì. Poi, con un gesto lento e calcolato si tolse il mantello, svelando lunghi capelli biondi raccolti in una coda, un cortissimo vestito azzurro e un lungo paio di stivali.

«Cazzo, devi avere un sacco freddo se sei venuta qui conciata così! Vieni di là, c’è il fuoco acceso.»

Detto questo, il rosato sparì oltre un’apertura ad arco sulla destra. Lo seguì, boccheggiando quando si ritrovò davanti una sala ricoperta da arazzi scarlatti e tappeti persiani.

Il ragazzo si era seduto a gambe incrociate sul pavimento, a poca distanza dal fuoco scoppiettante, e la guardava, in attesa.

In quel momento ricordò il motivo della sua visita e si affrettò a raggiungerlo, mentre le parole di Mirajane le rimbombavano nella testa: “assecondali sempre, Lu”.

Quando fu seduta sul pavimento semi-ipnotizzata dal piacevole calore del fuoco decise che era arrivato il momento delle presentazioni.

«Io sono Lucy» decretò, dopo essersi schiarita la gola.

«Io Natsu, e quello lì» rispose il ragazzo, puntando il dito verso un angolo, «è Happy.»

Gli occhi castani di Lucy incontrarono le iridi scure di un gatto nero, intento in una scrupolosa toeletta.

«Bello… Però io sono più una tipa da cane.»

Cercò di guardarlo negli occhi, ma era troppo imbarazzata: che doveva fare adesso?

Era troppo tardi per andare via, e lui non sembrava affatto una cattiva persona, ma…

«Beh, sul sito si parlava di giochi… Ma visto che non ne hai portato nessuno possiamo farci una partita a carte.»

Lucy rimase interdetta a quelle parole. Carte?

«Aspetta… Che?!»

Natsu corrugò la fronte.

«Beh, dico solo che la borsetta che ti sei portata appresso di sicuro non conterrà giochi da tavolo, e visto che siamo solo in due forse è meglio giocare a carte… O forse preferisci una partita alla Play?»

«Natsu» iniziò Lucy, bloccandosi imbarazzata. Cosa doveva dirgli?

«Mi stai dicendo che… Non hai scritto in cerca di… S-sesso?»

Il ragazzo sgranò gli occhi a quella parola, distogliendo lo sguardo e puntandolo verso il fuoco.

«Cazzo se ho capito male…» mormorò, più a se stesso che alla ragazza.

Passò qualche secondo, scandito dal rumore della legna e dalla lingua di Happy.

«Senti, mi dispiace tantissimo» se ne uscì Natsu. «Davvero, non pensavo che fossero quel genere di giochi. Il fatto è che mio padre è sempre via, e questo fine settimana il mio migliore amico aveva da fare, e non mi andava di restare da solo. Scusami.»

Lucy lo ascoltò in silenzio, esterrefatta. Non sapeva se essere sconvolta più dal candore con cui quello strano ragazzo le spiegava la situazione o dalla situazione stessa.

Alla fine, non poté fare a meno di sorridere.

«Sai, in realtà mi fai un favore… Non sono molto brava in quel genere di cose, sostituisco un’amica che ha un account» spiegò, guardandosi le ginocchia.

«Però, ecco, mi faresti davvero un favore se potessi ospitarmi qui, perché non avevo in programma di tornare a casa – se capisci cosa intendo – e non saprei proprio dove dormire…» continuò, imbarazzata.

Quando alzò gli occhi, Natsu sorrideva come un bambino la mattina di Natale, gli occhi luccicanti.

«Play o Uno?»


Angolo dell'autrice: buonasera a tutt*! Rieccomi con la #naluweenweek2020 più tardiva che ci sia xD Il prompt questa volta è cloak, ovvero 'mantello'. La prima cosa a cui ho pensato è stato Eyes Wide Shut, ma avendo per le mani questi due patati ovviamente la situazione è venuta fuori diversa. 
Spero di avervi fatt* sorridere e ci leggiamo presto!

Frix

   
 
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