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Autore: Andrea Micky    08/12/2020    0 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Le_scelte_di_Chuck]
Basata su una fanart molto diffusa in rete, questa serie mostra l'evoluzione dell'amicizia dei protagonisti della serie "Le scelte di Chuck".
CHUCK'S CHOICE and relative charcters are copyright by DHX
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Effetto tramonto
by Andrea Micky

Il sole stava calando su Ceddar Hills, ponendo così fine ad un’altra giornata.
La giornata in questione era stata impreziosita da una partita di baseball, giocata dalla squadra di Chuck e Misha contro la squadra di Joey Adonis.
Inutile dire che quest’ultima era stata sconfitta, grazie alla militanza di Misha nella squadra avversaria.

Chuck stava lasciando il campo da baseball, quando notò che Misha era seduta sull’erba, intenta a guardare il tramonto.
Allora, Chuck le si andò a sedere accanto e le chiese “Cosa stai facendo, Misha?”.
“Guardo il sole che tramonta -rispose lei- Non trovi che sia uno spettacolo bellissimo?”.
“Si, é vero” ammise Chuck, guardando di sfuggita la sua amica.
E durante quella breve occhiata, Misha gli apparve in qualche modo diversa; ma così diversa da fargli battere il cuore più velocemente del solito.

In quella, un’automobile si fermò lì vicino e dai finestrini sbucarono le teste dei genitori di Misha.
“Misha, vieni!” incitò la madre, agitando un braccio.
“Devo andare” disse Misha, alzandosi in piedi.
“Ci vediamo domani” la salutò Chuck, rimasto come imbambolato.
“Se non ti conoscessi bene, direi che ti sei preso una cotta per Misha” disse UD, rimasto in silenzio per tutto il tempo.
“Io? Ma dai. Misha é semplicemente un’amica per me e non farò certo qualche scelta folle per impressionarla” affermò Chuck.

Il giorno dopo, la mensa della scuola media di Ceddar Hills era stata sostituita da un raffinato ristorante, con tanto di cuochi e camerieri.
“Trasformare la mensa scolastica in un ristorante a 5 stelle é stata un’ottima scelta” ammise UD.
“Grazie, amico” disse Chuck, intento ad aggiustarsi lo smoking che indossava.
“Signore, è arrivata la sua ospite” annunciò un cameriere.
“Bene. Fatela passare” ordinò Chuck, mentre un’orchestra si metteva a suonare una musica romantica.
L’uomo fece come gli era stato detto e subito dopo, una Misha elegantemente vestita entrò nella sala.

“Ciao, Chuck. Vedo che hai fatto le cose in grande” si complimentò Misha.
“Questo ed altro per te” replicò Chuck.
“Per me?” domandò sorpresa la ragazza.
“Si. Perché ieri ho capito che per me, tu sei più di un’amica” dichiarò solennemente il ragazzo.
“Oh Chuck, per me é la stessa cosa” replicò la ragazza.
A quel punto, Chuck e Misha si baciarono sulle labbra, ma al ragazzo parve di baciare un pezzo di stoffa.

Sorpreso, Chuck si ritrovò nel suo letto, mentre baciava il cuscino.
“Oh, era solo un sogno” realizzò deluso Chuck.
“Durante il quale, hai nominato ripetutamente Misha” aggiunse infastidito UD, con gli occhi mezzi chiusi dal sonno.
“A che serve negare? Mi sono preso davvero una cotta per Misha” ammise disperato Chuck.
“E che c’é di male?” chiese UD.
“Se Misha non prova la stessa cosa, potremmo rovinare la nostra amicizia. Ed io, comunque vadano le cose, ci tengo a lei” spiegò Chuck.
“Beh, tu falle capire i tuoi sentimenti con qualche gesto gentile e se anche lei prova qualcosa per te, si farà avanti” suggerì UD.
“Buona idea” concordò Chuck, massaggiandosi il mento.

Il mattino dopo, Chuck e Misha presero il bus per andare a scuola.
“Siediti prima tu” disse Chuck all’amica, facendole il gesto di accomodarsi.
“Ehm, grazie” rispose Misha, sorpresa da quella novità. 
Ma non appena la ragazza si sedette, si udì uno strano rumore e solo allora, Chuck si rese conto di aver fatto sedere Misha sopra una sostanza appiccicosa, che qualcuno aveva rovesciato sul sedile; e quando il bus giunse a destinazione, Misha scese con il suo lato del sedile incollato al fondo schiena.
“Tutto bene?” gli chiese Chuck, facendo un sorriso imbarazzato. 
“Si, benissimo” rispose Misha, facendo una smorfia rabbiosa.

Durante l’ora di scienze, in cui era in programma un esperimento di chimica, Chuck e Misha si ritrovarono a lavorare in coppia.
Misha stava per prendere una provetta contenente del liquido giallo, quando Chuck l’anticipò.
“Ci penso io a questa roba” disse Chuck, versando parte del liquido nel becher.
“Attento! -l’avvertì Misha- Se sbagli la dose, potresti...”.
Una violenta esplosione, seguita da innumerevoli schizzi di liquido verde, interruppe bruscamente il discorso.
“...combinare un guaio” brontolò Misha, inzaccherata da capo a piedi.
“Ops!” disse Chuck, sorridendo forzatamente.

Durante l’ora di ginnastica, Misha si fece come sempre onore durante l’allenamento di basket.
“Hey Chuck, mi daresti un po’ d’acqua?” gli chiese Misha.
Dato che era l’addetto dell’acqua, Chuck tentò di aprire una bottiglia, per esaudire quella richiesta; ma a causa dell’emozione, le mani del ragazzo erano sudate e non ci riuscì.
“Chuck, arriva quest’acqua?” domandò indispettita Misha.
In preda al panico, Chuck strinse con eccessiva forza la bottiglia, proprio nel momento in cui riusciva ad aprirla, col risultato di innaffiare Misha da capo a piedi.
“Grazie per la doccia” brontolò Misha.
“Non c’é di che” replicò Chuck, prima di svignarsela a tutta velocità.

“Sono uno stupido! Stupido! Stupido!” si lamentò Chuck, prendendo a testate il materasso del suo letto.
“Dai, Chuck. Non é andata così male” lo confortò UD.
“Non è andata male? -obbiettò Chuck- Oggi ho fatto la figura dell’imbranato”.
“In effetti, tu e Misha siete molto diversi -ammise UD- Ma si dice che gli opposti si attraggono”.
“La verità é che io non sono all’altezza di Misha. Cosa posso fare per migliorare le cose?” chiese Chuck, sedendosi sul letto.
In quel momento, il tempo si fermò, mentre UD si mise a girare freneticamente su se stesso.
“Ovvio: una scelta” si rispose Chuck.
Facendo apparire 3 immagini diverse, UD disse “Scelta 1: sei un super eroe dotato di super feromoni. Scelta 2: diventi un gentiluomo irresistibile per ogni ragazza. Scelta 3: un razza di rape aliene invade la Terra”.
“I super poteri mi tentano, ma ci vorrà altro per conquistare Misha” rifletté Chuck, prima di toccare la seconda immagine.

La mattina dopo, Misha andò a chiamare Chuck per andare con lui a scuola, ma quando la porta di casa McFarlane si aprì, la ragazza rimase di stucco.
“Bonjour, mademoiselle” la salutò Chuck, vestito con abito e cilindro bianchi, un monocolo, un fiore all’occhiello ed un bastone da passeggio.
“Chuck, ma come ti sei conciato?” chiese sorpresa Misha.
“Ho semplicemente voluto migliorare la mia persona, per essere più gradevole al gentil sesso” spiegò il ragazzo.
“Capisco” disse Misha, con un tono di voce poco convinto.

Quando giunse a scuola, Chuck salutò elegantemente ogni ragazza che incontrava e i suoi modi raffinati impressionarono favorevolmente l’intera comunità femminile scolastica.

Durante la lezione di scienze, la signora Cho chiese “Qualcuno sa dirmi il nome di una costellazione visibile ad occhio nudo?”.
“Direi gli occhi delle ragazze presenti in quest’aula” rispose Chuck.
“Aaaaahw!” sospirarono in coro le ragazze (esclusa Misha).
“Bella risposta Chuck, ma non é comunque quella esatta” replicò la signora Cho.
“Me ne farò una ragione” disse il ragazzo, pulendosi il monocolo con un candido fazzoletto.

Durante la pausa pranzo, Misha cercò un posto libero dove sedersi, quando sentì Chuck che la chiamava.
“Da questa parte, Misha” disse Chuck, indicando un tavolo con sopra tovaglia e candelabro.
“Grazie, Chuck. Ma come mai hai abbellito così il tavolo?” volle sapere Misha, mentre si sedeva.
“Cerco solo di rendere il nostro pasto il più piacevole possibile” spiegò Chuck, facendo un cenno a UD, che si mise a suonare un violino.
“Tutto chiaro” disse Misha, visibilmente a disagio.

Quando le lezioni terminarono, Misha si recò al suo armadietto per riporre i libri scolastici, ma venne raggiunta da Chuck.
“Permetti che riponga io questi pesanti libri” disse il ragazzo, cercando di prendere i libri dell’amica.
“Non occorre. Posso farcela da sola” replicò Misha, opponendosi a quel gesto.
“Che razza di gentiluomo sarei se non ti aiutassi?” insisté gentilmente Chuck. 
“Una persona normale” brontolò Misha.

La scena era seguita da diverse ragazze, che si strinsero intorno a Chuck e Misha.
“Lei non ti merita, Chuck. Ma io si” disse Pepper, afferrando una manica dell’abito del ragazzo.
“Sono io quella che lo merita” intervenne una seconda ragazza, compiendo la medesima azione.
“No! Sono io!” dichiarò una terza ragazza, facendo altrettanto.
A quel punto, tutte le ragazze presenti in corridoio si avventarono su Chuck, mettendosi a tirarlo in ogni direzione.
“Signorine, vi prego” supplicò il ragazzo.
In quella, un urlo di guerra echeggiò nell’aria e subito dopo, Misha attaccò come una furia, respingendo tutte le ragazze, liberando così Chuck dalla loro morsa.
“Filiamocela!” incitò Misha, tirando Chuck per un braccio.
“Non ti porterai via il nostro adorato” giurò Pepper, mentre lei e le altre ragazze si lanciavano all’inseguimento.
“Per essere dei fiori delicati, quelle ragazze hanno un comportamento decisamente rozzo” notò Chuck.
“Non é il momento di fare certe osservazioni” gli fece notare UD.

Per sfuggire all’orda di ammiratrici inferocite, il trio di amici si nascose in un cassone dei rifiuti.
“Com’é la situazione, là fuori?” chiese Chuck.
“Tutto tranquillo, per ora” rispose UD, sbirciando fuori.
“Chuck, si può sapere perché hai fatto questa scelta?” domandò Misha.
Facendosi coraggio, il ragazzo confessò “Misha, ho fatto questa scelta perché...perché...”.
Improvvisamente, il tempo si fermò, mentre UD si mise a girare freneticamente su se stesso.
“Salvato in corner” sospirò Chuck, asciugandosi il sudore sulla fronte.
Facendo apparire 3 immagini diverse, UD disse “Scelta 1: usi un deodorante ricavato dalle puzzole. Scelta 2: diventi un eremita sulle montagne del Tibet. Scelta 3: uno zombie fa il contabile per tua madre”.
“Passare il resto della mia vita su una montagna non mi entusiasma e mia madre sa farsi i conti anche da sola” rifletté Chuck, prima di toccare l’immagine della scelta 1.

“Eccomi! Sono qui!” annunciò Chuck, uscendo dal cassone in cui era nascosto insieme ai suoi amici, diffondendo nell’aria un odore pestilenziale di puzzola.
Ma l’unica risposta che il ragazzo ottenne fu un cumulo di rifiuti, scaricatogli addosso da un camion della nettezza urbana.

Le ragazze stavano ancora cercando Chuck, quando un tanfo insopportabile appestò l’aria.
“Cos’é questa puzza?” chiese Pepper.
“Sembra un misto fra un branco di puzzole e una montagna di rifiuti” rincarò una seconda ragazza.
“Proviene da quella...cosa” avvertì una terza ragazza, indicando un mostro orripilante, che marciava verso di loro.
Di fronte a quelle visione, tutte le ragazze fuggirono terrorizzate, senza più pensare a Chuck.
“Problema risolto” disse UD, spruzzando un getto d’acqua sulla faccia della creatura, che si rivelò essere proprio Chuck.
“Ce l’abbiamo fatta anche stavolta, eh Misha?” gongolò il ragazzo.
“Ne riparleremo quando non puzzerai più in quel modo” gli rispose Misha, da una distanza di sicurezza di almeno 20 metri.

Misha era seduta sul divano nel soggiorno di casa McFarlane, quando Chuck e UD entrarono nella sala.
“Secondo il mio puzzoscopio, Chuck ha eliminato ogni residuo di odore sgradevole” annunciò UD.
“Bene. Così, potrà spiegarmi perché si é comportato in maniera così strana, ultimamente” replicò Misha.
Inspirando profondamente, Chuck disse “Misha, mi sono comportato in maniera strana perché...”.
“Coraggio, Chuck! Puoi farcela” gli bisbigliò all’orecchio UD.
“...perché ho visto in TV un film con protagonista un playboy e volevo fare quello che faceva lui” spiegò Chuck.
“Tipico tuo” sentenziò Misha, scuotendo la testa.
UD non disse nulla, ma si diede una sonora pacca sulla fronte.

Dopo che Misha tornò a casa sua, Chuck e UD si confrontarono verbalmente.
“Perché non hai detto a Misha la verità?” chiese il robot.
“Perché non era il momento giusto” rispose il ragazzo.
“E quando sarà il momento giusto?” volle sapere UD.
“Quando sarò più responsabile, più maturo e con più sale in zucca” spiegò Chuck.
“Detesto fartelo notare, ma potresti non vivere tanto a lungo” disse UD.
“Hai ragione” ammise tristemente Chuck.

Misha stava dando da mangiare alla sua pesciolina, quando qualcuno suonò il campanello.
Sorpresa, la ragazza andò ad aprire, trovandosi così davanti a Chuck.
“Chuck, cosa ci fai qui?” domandò sorpresa Misha.
“Sono venuto perché devi dirti una cosa importante” rispose lui.
“Parliamone dentro” replicò lei, facendolo entrare in casa.

Dopo essere salita in camera sua insieme a Chuck, Misha gli chiese “Qual é la cosa che dovevi dirmi?”.
“La verità: ultimamente mi sono comportato in maniera strana per impressionarti...perché tu mi piaci” confessò Chuck, arrossendo.
“Cosa?” esclamò sbalordita Misha.
“Se non provi la stessa cosa, me ne farò una ragione, perché non voglio rovinare la nostra amicizia” aggiunse Chuck, indietreggiando verso la porta.
Ma Misha si avvicinò al ragazzo e guardandolo negli occhi ammise “Lo avevo capito. E devo confessarti che, quando ti ho salvato da quell’orda di ragazze, l’ho fatto perché ero gelosa”.
A quel punto, Chuck e Misha si baciarono sulle labbra, ma alla ragazza parve di baciare un pezzo di stoffa.

Sorpresa, Misha si ritrovò nel suo letto, mentre baciava il cuscino.
“Oh, cielo!” gemette Misha, realizzando il significato del suo sogno.

***

Seduto sulla sua poltrona girevole, UD si rivolse direttamente ai lettori, dicendo “Bene, eccoci qua. Avete visto Chuck diventare un gentiluomo, ma cosa sarebbe successo se, invece, avesse deciso di diventare un eremita?”
INIZIO SIMULAZIONE
Chuck é seduto dentro una grotta, con indosso un abito da monaco tibetano ed una lunga barba sul viso.
In quella, un uomo entrò nella spelonca e dopo essersi inginocchiato, chiese “Saggio Chuck, é giusto comprare della maionese per il mio barbecue di domenica prossima?”.
“Sì, poiché la maionese può essere usata per condire eccellenti contorni, quali insalata e patate fritte” gli rispose solennemente Chuck.
FINE SIMULAZIONE
“Wow, delle vere perle di saggezza -disse UD- Per altre divertenti (e romantiche) avventure, continuate a seguirci”.

FINE?

   
 
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