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Autore: Jeyel_    09/12/2020    4 recensioni
"Quel giorno la folla era parecchio rumorosa.
Si trovava in un’enorme stanza semibuia; accanto a lei c’erano gli altri partecipanti al torneo, circondati da tutti gli studenti di Hogwarts, Beauxbaton e Durmstrang e di fronte aveva un grosso armadio nero traballante."
Cosa succederà al nostro personaggio? E cosa si nasconderà dietro a quell'armadio?
Questa storia partecipa al contest “Torneo Tremaghi” indetto da Artnifa sul forum di EFP
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Luna Lovegood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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TORNEO TREMAGHI – LUNA LOVEGOOD #1 CRACKLING CAULDRON

Quel giorno la folla era parecchio rumorosa.

Si trovava in un’enorme stanza semibuia; accanto a lei c’erano gli altri partecipanti al torneo, circondati da tutti gli studenti di Hogwarts, Beauxbaton e Durmstrang e di fronte aveva un grosso armadio nero traballante.

Luna cercò di isolarsi dal rumore che la circondava e dalla tensione che le faceva sudare le mani. Se le asciugava di continuo sull’uniforme, non poteva rischiare che la bacchetta le scivolasse proprio in quell’occasione… Solitamente non era una tipa ansiosa, ma già immaginava cosa poteva aspettarla.

Continuava a guardarsi intorno in cerca di qualche sguardo rassicurante, quando all’improvviso i suoi occhi incrociarono quelli del professor Silente che prontamente le scoccò un occhiolino amichevole. Fece un respiro profondo e pensò “Tranquilla Luna, hai tutte le carte in regola per superare questa prova!”.

Il preside si puntò la bacchetta alla gola e con la voce amplificata da quell’incantesimo esordì

«SILEEEEENZIO»

Le voci si fermarono di colpo e tutti si voltarono ad ascoltare, attenti a non perdere una singola parola.

«Bene, bene, bene...» incominciò Silente

«Siamo pronti per partire con la prima prova… molti di voi hanno già visto questo armadio svariate volte, per quanto riguarda gli studenti del primo e secondo anno non vi resterà che attendere ancora qualche minuto per scoprire cosa si nasconde li dentro. Ragazzi, sapete come comportarvi… mettetevi in posizione e buona fortuna!»

L’ansia generale aumentava calzante e il viso di Luna iniziava a ricoprirsi di goccioline di sudore.

I partecipanti del torneo si misero in fila di fronte a quella che sarebbe stata la loro prima prova, all’inizio c’era Maude Bernard della scuola Beauxbaton, subito dopo Dimitar Javorov direttamente dalla scuola bulgara di Durmstrang e per ultima Luna Lovegood, per la scuola di Hogwarts.

Silente diede un colpo di bacchetta all’armadio che immediatamente si aprì e uscì un molliccio che aveva la forma di una vespa gigante. Maude rimase bloccata, tant’è che un professore dovette intervenire per rispedire il molliccio da dov’era arrivato.

Era il turno di Dimitar. Un altro colpo di bacchetta e davanti ai loro occhi si trovarono una nuvola nera dalla quale iniziarono subito a uscire saette e lampi, in pochi secondi Dimitar venne scaraventato a terra, ma i fulmini diventarono dei nastri per ginnastica ritmica agitati da delle graziose ballerine, le nuvole andarono via e spuntò il sole.

Alla vista di quella trasformazione così graziosa, tutti scoppiarono in una fragorosa risata. Lui così possente e muscoloso aveva paura del temporale e ha trasformato questo timore in un sogno tutto rosa. Questa cosa fece intenerire Luna e le disegnò un accenno di sorriso sul volto, mentre Dimitar diventò paonazzo e si andò a nascondere lasciando spazio all’ultima partecipante.

Era arrivato il suo turno, fece un respiro per scaricare la tensione e si fece avanti coraggiosamente.

Il molliccio immediatamente cambiò forma, diventò un calderone pieno di un bollente liquido violetto sull’orlo dell’esplosione. “Mamma...” pensò; gli occhi di Luna si riempirono di lacrime… quel paiolo le aveva riportato alla mente quell’orribile scena alla quale aveva dovuto assistere. Ha sempre finto di essere indifferente a quell’episodio, ma nel profondo l’aveva distrutta e ritrovarsi quell’oggetto davanti agli occhi nuovamente ha fatto riaffiorare quel dolore.

Se ci ripensava poteva sentire nuovamente il rumore di quel boato così assordante e l’odore di bruciacchiato misto violetta selvatica che ha aleggiato nell’aria nelle settimane successive all’incidente. Era così piccola, eppure i ricordi di quel fattaccio sembravano risalenti al giorno prima.

Con la mano sinistra si toccò il polso del braccio che stringeva la bacchetta, alla ricerca di una piccola cicatrice lasciata da una scheggia che la colpì in quell’occasione, accarezzarla la rilassava.

Il tocco di quella piccola ferita le permise di scacciare quei brutti pensieri e di non farsi distrarre da tutte le emozioni, in fondo era solo un molliccio... deglutì e agitò prontamente la bacchetta gridando”RIDDIKULUS!” con tutta la forza che aveva in corpo. Il calderone esplose trasformandosi mille puffole pigmee che cadettero al suolo sorridenti.

Luna adorava le puffole, le trovava buffe e le mettevano sempre il buon umore, perfette per quella situazione. Scoppiò così in una risata divertita, così come tutti i suoi compagni che nel mentre corsero ad abbracciarla e a complimentarsi con lei. Fu sopraffatta da tutto quel baccano e si lasciò andare ai festeggiamenti.

Ce l’aveva fatta, aveva sconfitto il suo demone più grande!

  
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