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Autore: Nymeria87    10/12/2020    2 recensioni
Finalmente eccovi il fantomatico prequel della long She Wolf:
dopo due anni dalla sua incoronazione quale Regina del Nord e due anni di assoluti silenzi, Sansa viene a sapere che Jon si trova a Nord della barriera con il Popolo Libero; incitata dalle parole di suo fratello Bran decide di intraprendere il viaggio che la porterà a calcare quei terreni selvaggi fino ad incontrare nuovamente lo sguardo di Jon.
Dal testo:
[...]“Non mel’hai resa per niente facile Jon” asserì costernata ma con occhi di ghiaccio.
“Immagino sia stato Bran a scomodarti per riportarmi indietro; mi chiedo solo il perché tu abbia accettato” replicò lui imperturbabile, con una punta di astio nel tono e un mezzo sorriso che non celava l’amarezza di quelle parole.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jon Snow, Sansa Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sulla via del ritorno verso il Castello Nero, assieme alla Regina Sansa, Meera e Tharon scortati dalla silenziosa Nymeria, Jon Snow cavalcava un destriero scuro, così in contrasto col bianco manto di Spettro che lo precedeva.
Le dinamiche per cui si fosse accodato anche Thormud Veleno dei Giganti non erano del tutto note: a Sansa aveva detto di volersi recare presso quei bruti che si erano stanziati al Dono di Brandon per sapere come andavano le cose e la Regina non aveva di certo obiettato alla sua pittoresca compagnia.
Aveva lasciato il Popolo Libero con rinnovato affetto, Gherte addirittura le aveva detto, sempre bruscamente come nei suoi modi,  che forse un giorno la sarebbe andata a trovare a Grande Inverno; Yrga le aveva fatto dono degli abiti che Sansa aveva indossato durante la fatidica Festa e l’aveva salutata con una carezza dolce al viso, esattamente come aveva fatto con Jon.
Sansa non sapeva chi fosse realmente al corrente della situazione tra loro: Tharon doveva essere ancora all’oscuro in qualche modo, ma sicuramente Meera, con la sua perspicacia, aveva intuito qualcosa; non sapeva fino a che punto Bran le avesse parlato delle sue visioni del passato e delle origini di Jon, ma per scoprirlo aveva deciso di aspettare fino a che non fosse tornata a Grande Inverno. Lei e Wylla erano le uniche con cui si sarebbe potuta sentire libera di parlarne, avrebbe voluto poterlo dire anche ad Arya, nonostante sapesse bene quanto la cosa avrebbe potuto turbarla: sua sorella aveva da sempre avuto un rapporto completamente fraterno con Jon, libera da quel distacco e infrastrutture che invece avevano condizionato Sansa durante la maggior parte della loro infanzia.
Sarebbe sato difficile per lei capire, eppure Sansa sapeva che neanche una cosa del genere avrebbe potuto separarle ormai: erano lontane fisicamente è vero, ma avevano passato così tante esperienze traumatiche insieme o da sole, che niente avrebbe mai più potuto dividerle. Si erano allontanate bambine e ricongiunte da donne, in tutta la loro piena consapevolezza, qualche divergenza di opinioni ci sarebbe sempre stata ma il rispetto e l’amore che provavano l’una per l’altra non avrebbe mai permesso loro di perdersi nuovamente, non in maniera definitiva almeno, men che meno a causa di Jon.
Sansa si voltò per un momento a guardarlo: stava ridendo assieme a Tharon ad una qualche battuta di Thormund e si ritrovò a sorridere anche lei vedendolo così rilassato, con i lieamenti distesi e gli occhi socchiusi mentre cercava di trattenere il cavallo in un’andatura rettilinea.
Jon alzò lo sguardo incontrando quello di lei e sembrò contemplarla per un momento prima che la voce di Meera, di ritorno dall’avanscoperta, la richiamasse inaspettatamente.
“Non ci crederai Sans ma ho trovato un posto riparato per fermarci” conclamò la ragazza galoppandole affianco; Sansa le sorrise, leggermente arrossita dall’idea di essere stata colta nell’atto di fissare il fratello in modo così esplicito, ma Meera sembrò non farci caso, continuandole a parlare della grotta ampia che aveva appena scoperto.
Una volta arrivati nei pressi del luogo, Thormund slegò la sua ascia lunga dalla sella del cavallo apprestandosi ad andare a far legna mentre Meera sembò aver deciso tutto d’un tratto, di insegnare a Tharon come cacciare i conigli centrandoli con le frecce negli occhi.
Jon, dopo aver legato il suo cavallo aiutò Sansa a smontare dalla sua e insieme decisero di esplolrare la grotta. Accese una torcia e condusse la Regina del Nord per mano, sempre più all’interno.
“Pensi che Meera sappia?” chiese Jon, evitando di girare troppo attorno all’argomento.
“Potrebbe in effetti: non so quanto Bran le dicesse delle sue visoni, ma sembra così propensa a non fare domande...”sorrise Sansa, “Meera osserva molto, non parla ma osserva ed è altamente intuitiva” concluse sorridendo lei.
“Le sei affezionata”constatò Jon, “e ti fidi di lei” sempre accoglienti le sue parole.
“Mi fido di lei come mi fidavo di Brienne” ammise Sansa “e anche di Wylla” aggiunse.
Jon si ritrovò così a chiederele della ragazza Manderly e Sansa gli spiegò di come si erano incontrate e di quanto la amasse, tanto da affidarle la loro stessa casa.
“Da come ne parli potrei esserne quasi geloso” scherzò Jon specchiandosi nel cristallo degli occhi di lei, mentre con la mano libera le andava a cingere la vita, addossandola alla parete di pietra e facendosi più vicino; Sansa si inumidì le labbra, accogliendo piacevolemte le sue attenzioni: “oh, puoi stare tranquillo, il suo cuore è completamente assuefatto da Tharon, te lo posso assicurare e credo che la cosa sia assolutamente reciproca” rise Sansa, prima che lui potesse sussurrarle un sarà meglio per lei e fiondarsi sulle sue labbra in un bacio che prometteva oblio e piaceri di un altro mondo.
Sansa rispose a quella malia, aggrappandosi alle sue spalle per mezzo del mantello e lui non potè fare altro che lasciar cadere la torcia per accoglierla a dovere, mentre il bagliore scarlatto faceva danzare le loro ombre.
Quando Jon si distaccò da lei, rubandole un mugugno di protesta, dovette allontanarsi per un momento e sbattere le ciglia per riprendersi dalla visione della ragazza: Sansa era circondata da una parete lucente che sembrava aver inglobato in se il rosso tiziano dei suoi capelli. Jon si chinò a roccogliere la torcia e fece voltare Sansa verso quello che sembrava un qualche giacimento infinito di rubini, incastonati nella roccia.
La ragazza rimase senza parole a quella visione, mentre Jon si apprestava con la mano a toccare la parete; la percorse  fino al suolo, andando ad illuminare anche quello, fino a che non si apprestò a raccogliere una gemma grande come un bocciolo di non ti scordar di me.
Si rialzò, e con un gesto automatico lo porse a Sansa la quale accolse quel dono tra le mani, incatata a rimirarne i bagliori screziati.
Dopo un silenzio che sembrò durare secoli Sansa parlò con un filo di voce: “se a sud della barriera sapessero di questo posto sarebbe un massacro” affermò titubante, quasi spaventata, voltandosi nuovamente alla parete, figurandosi al posto dei rubini infinite goccie di sangue.
Jon la fece voltare celermente verso di se e lesse tormeto e paura negli occhi di lei: “questo posto non appartiene a nessuno ma è nelle terre oltre la barriera Jon: devi dirlo a Thormund, solo il Popolo Libero ha il diritto di decidere cosa farne, non possiamo rischiare che i nostri popoli si ritrovino nuovamente in guerra per giacimenti di questo tipo; inoltre al Popolo Libero una merce di scambio come queste gioverebbe molto di più” concluse ferma Sansa, parlando con la voce della Regina del Nord.
Jon le restituì uno sguardo fiero e un sorriso mesto ma orgoglioso, tornò a circondarle la vita prima di incontrarla nuovamente in un bacio: “farò come chiedi Sans, ma questa tienila per te” asserì accennando alla gemma che la ragazza teneva ancora in mano, “un ricordo di questa grotta e di quanto tu abbia diritto di essere Regina, meritando l’amore e il rispetto anche di chi non ti riconosce come propria”.
Sansa arrossì, comprendendo bene ciò che Jon sottintendesse con quelle parole, un tacita approvazione che valeva così tanto per lei; abbassò lo sguardo sulla pietra che ancora teneva tra le dita: “è lucente come gli occhi di Spettro”, sorrisero entrambi a quella perfetta associazione.
“Vorrà dire che quando la indosserai penserai a me” le sussurrò Jon facendole chiudere le mani sul rubino, in un gesto delicato delle sue mani inguantate.
Sansa lo guardò intensamente, avvertendo sulla pelle la melanconia della loro separazione; cacciò indietro il dispiacere e tento di restituirgli un sorriso, prima di muovere i sui passi verso l’ingresso della grotta, stringendo il rubino nel palmo come avrebbe voluto fare con lui, custodendo gelosamente quel dono inatteso.







Nota dell'autrice:
chiedo venia per l'interminabile attesa ma è un periodo abbastanza pieno qui.
Meera ha indubbiamente compreso qualcosa e a breve avremo il vero e proprio primo distacco tra Jon e Sansa.
In ogni modo i più attenti ricnosceranno subito la gemma che Jon dona a Sansa, in SheWolf pareva effettivamente molto importante e quando Jon glie la vede addosso è alquanto turbato, quasi da fuggirne ala vista, ma non vi svelo oltre.
Un caldo abbraccio nel vento d'inverno!
a presto...spero!
   
 
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