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Autore: Biblioteca    11/12/2020    0 recensioni
Il castello di Hogwarts sembra ormai finito, ma un evento inaspettato frena le preparazioni: Priscilla Corvonero è incinta.
Tosca, Godric e Salazar la aiuteranno nei mesi d'attesa.
Questo arrivo inaspettato provocherà gioia, preoccupazioni e numerose riflessioni nei quattro maghi che porteranno a posticipare l'apertura di Hogwarts per una migliore organizzazione.
Il più colpito sarà comunque Salazar...
Genere: Commedia, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Godric Grifondoro, Helena Corvonero, Priscilla Corvonero, Salazar Serpeverde, Tosca Tassorosso
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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- Questa storia fa parte della serie 'Quattro fondatori per un castello'
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(Helena Corvonero, figlia di Priscilla Corvonero, è nata nel 982 D.C. e fu tra le prime a frequentare Hogwarts, dopo l’inaugurazione del 990. Non si hanno notizie sull’identità del padre. E se la piccola fosse nata proprio durante la costruzione del castello, rallentandone anche il processo d’apertura? E come hanno preso il suo arrivo gli altri fondatori? E chi è suo padre? A queste e altre domande proveremo a rispondere con questa storia. Rating arancione per l’argomentazione della natalità. Aggiungo che, non potendo ai tempi sapere il sesso dei nascituri, Priscilla si riferirà inizialmente al maschile parlando della figlia che aspetta. Buona lettura a tutti!)
 
Il sole estivo filtrava tra le vetrate, illuminando le mura interne ancora perfette.
Godric camminava sorridente.
Si sarebbero usurate col tempo, quelle mura. Forse i ragazzi le avrebbero imbrattate, forse no. In ogni caso, anche loro sarebbero, col tempo, invecchiate.
“Ancora un anno, massimo due e la scuola sarà aperta. È una cosa meravigliosa!” pensò il mago entrando nella Sala Grande.
All’interno, seduti l’uno dirimpetto all’altro, Tosca e Salazar lo salutarono.
“E Priscilla?” domandò Godric dopo aver ricambiato i saluti.
“Questa mattina presto l’ho vista uscire. Ha detto che doveva andare alla guferia.” Disse Tosca.
“Vorrà sicuramente invitare tutti i maghi più importanti all’inaugurazione della scuola.” Disse Salazar.
“Ma come, non dovevamo stabilire la data oggi?” esclamò Godric.
“In effetti è strano. È vero che il grosso del lavoro l’ha fatto proprio Priscilla, ma è sempre stata aperta alle nostre opinioni.” Concordò Tosca.
“Quello che Priscilla sceglierà, a me andrà bene.” Replicò secco Salazar.
Priscilla entrò proprio in quel momento nella Sala Grande. Indossava un magnifico vestito blu che le scendeva fino ai piedi.
Avanzò verso di loro con un’espressione seria e posata, ma anche chiaramente nervosa: qualcosa non andava.
“Signori, perdonate il mio ritardo. Ho convocato questa riunione per dare un avviso importante.” La maga emise un lungo sospiro. “Ho paura che dovremmo sospendere, almeno per un anno, la preparazione di questa scuola.”
“Sospendere? Ora che abbiamo quasi concluso!?” esclamò stupito Godric.
“C’è qualcosa che non va nella struttura? Dovete richiamare l’architetto?” domandò Tosca preoccupata.
“No, no, si tratta di un fatto personale.” Disse calma Priscilla.
“Qualcosa non va Priscilla? State male?” fece subito allarmato Salazar.
Per la prima volta da quando era entrata nella sala, l’espressione grave della maga si tramutò in un sorriso: “No. Anzi, direi che si tratta di una cosa bella.”
Di fronte a quell’improvviso mutamento, tra i tre maghi scese il silenzio.
Dopo un lungo sospiro, Priscilla annunciò: “Ho scoperto di essere incinta. Aspetto un bambino.”
Seguì una lunga pausa.
Priscilla continuava a sorridere, mentre Salazar, Tosca e Godric erano rimasti immobili a bocca aperta.
La prima a rompere il silenzio fu proprio Tosca: “Questa è una notizia bellissima! Congratulazioni molte mia cara!” si alzò e abbracciò senza troppe cerimonie la maga, che ricambiò il gesto affettuoso con altrettanto calore.
“Ma da quanto lo sapete?! Quando avverrà il lieto evento!?” domandò Tosca.
“Avevo sospetti da ormai due mesi ma ho avuto la conferma solo oggi: giorni fa ho inviato a una mia cugina guaritrice i miei capelli e ho avuto conferma che probabilmente tra poco mi spunterà una pancia piena. Penso che nascerà in inverno. Stavo anche pensando, sempre che siate tutti d’accordo, che potrei farlo nascere qui.” Spiegò Priscilla.
“Oh! Una nascita è sempre un evento pieno di magia! Sarà di buon auspicio per questa scuola!” disse Tosca eccitata.
Godric si alzò: “Vi faccio le mie più sincere congratulazioni, Priscilla! Davvero una notizia inaspettata ma bellissima! Io… Io non so cosa…”
“Potete abbracciarmi anche voi Godric.” Esclamò Priscilla con una risata.
E Godric lo fece. Abbracciò la nobile maga, ma con più delicatezza di Tosca, sinceramente preoccupato di poterle fare male stringendola troppo.
“Anch’io sono d’accordo con Tosca: la nascita di vostro figlio nella scuola sarà sicuramente una benedizione per queste mura. E avere del tempo in più per lavorare sulla struttura non potrà farci che bene.” Disse Godric, quasi commosso.
“Sono felice che approviate anche voi. La mia cugina potrebbe venire qui e aiutare con il parto. Poi però, con l’estate, riporterò mio figlio al castello della nostra famiglia. Lo farò conoscere a tutti i parenti e… dovrò iniziare a crescerlo.” Priscilla si rese conto che forse ci sarebbe voluto ben più di un anno, ma Godric e Tosca non apparvero preoccupati.
“C’è ancora da fare, possiamo diluire i tempi e magari iniziare a cercare i maghi che verranno a studiare da noi, così come altri che possano affiancarci nell’insegnamento.” Disse Godric.
“Il tempo permetterà alle cose di essere fatte per bene. Meglio non avere fretta ad aprire.” Assentì Tosca.
Priscilla smise di sorridere all’improvviso.
“Salazar, state bene?”
Tosca e Godric si erano completamente dimenticati di lui. Voltandosi si sorpresero a vederlo completamente trasformato: era seduto, immobile, con la bocca ancora aperta e il volto pallidissimo; gli occhi, di solito così inespressivi da sembrare proprio quelli di un serpente, erano spalancati in tutta la loro ampiezza e mostravano un’espressione di puro stupore e… angoscia.
“Io… Io non so che dire Priscilla….” Mormorò il mago alzandosi in piedi “Non so che dire se non… congratulazioni…”
“Salazar, se il ritardare l’apertura…” disse subito Priscilla, ma lui si affrettò a interromperla.
“Non mi disturba affatto! Davvero! Siete voi l’artefice principale di queste mura e mi rimetto a ogni vostra decisione, che so che non prendereste se non per motivi importanti! Ma… vedete è tutto così sorprendente….”
I tre lo osservarono basiti, soprattutto Priscilla: non si era aspettata una reazione così emotiva, di certo non da uno come Salazar.
“Io… Io credo che andrò a… devo fare una cosa. Ancora le mie congratulazioni, milady Corvonero.”
E dopo aver eseguito un profondo inchino, Salazar lasciò la Sala a passo veloce.
 
Continua…
  
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