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Autore: Schmetterlinge    12/12/2020    1 recensioni
Una vita disseminata di scelte sbagliate, un asfissiante affaccendarsi per essere degna di loro.
E forse, oggi, qualcosa di buono per entrambi l'ho fatto.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Choji Akimichi, Ino Yamanaka, Shikamaru Nara, Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Ricordo le parole del mio maestro come fosse ieri e non posso fare a meno di sorridere.
 
 
 
Un mangione, uno scansafatiche
 
e una vanitosa.
 
Mi chiedo cosa saranno mai in grado di combinare quei tre insieme.
 
 
 
Quando mi comunicarono che avrei avuto come compagni di squadra Shikamaru e Choji mi sentii morire.
Alla fine la fortunata [perché era così che la consideravo all'epoca] era stata Sakura, che aveva ottenuto quello che tanto agognava.

 
Essere messa in squadra con Sasuke.
 
A me questo privilegio non era stato concesso.
 
Mentre lei l'aveva ottenuto senza sforzo.
 
A me erano toccati uno svogliato e un mangione cronico.  
A quel tempo avevo il coraggio di chiamarla sfortuna, non sapendo che in seguito si sarebbe rivelata la gioia più grande della mia vita.
Ma la verità era che all'alba dei miei tredici anni ero profondamente ingenua.

 
Frivola.
 
 
Non potevo sapere, non avrei mai neanche lontanamente immaginato che da quel giorno, con l'andar del tempo, sarebbe nato uno dei legami più forti e profondi che si siano mai conosciuti in tutta Konoha.
Mi sono sempre mostrata come una ragazza spavalda, determinata, sicura di sé.
Ero convinta di non aver bisogno di niente e di nessuno.
 
 
Mi sbagliavo. 

 
 
Non credevo di poter provare un affetto così profondo per qualcuno, specie per due pigroni del genere, specie per te Shikamaru.
 
 
 
Un affetto così intenso, così forte, un affetto unico nel suo genere.
 

 
Tale da trascendere ogni logica.
 
 
 
Perché la verità è che senza di voi [senza di te] io non sono niente.
Siete [Sei] la mia linfa vitale, il mio porto sicuro, il mio rifugio.

 
E lo sarete [lo sarai] sempre. 
 
 
Ciò che rallegra voi rallegra me; il vostro dolore è anche il mio.
 
Perché io sono voi.
 
La nostra è sempre stata un'intesa invidiabile. 
 

 
Siamo, e saremo sempre, una cosa sola.
 
 
 
Non servivano parole, bastava un semplice cenno, uno sguardo, soprattutto con te Shikamaru.


 
 Hai sempre avuto la capacità di leggermi dentro e non ho mai capito come ci riuscissi.
 
 
 
In tutti questi anni avete sempre combattuto per proteggere il villaggio.

 
E per proteggere me.
 
 
Mentre io [la ragazza che si definiva forte] non sono mai stata altro che un impiastro.
 

 
Un peso.
 
 

La verità è che mi sono sempre sentita impotente.
Impotente e dolorosamente inutile quando Choji per poco non ha perso la vita durante quella maledetta missione per Sasuke.
Impotente e dolorosamente inutile quando è morto Asuma.
 

 
 Non avrei mai voluto vedere quell'espressione sui vostri volti.
 
 
 
Impotente e dolorosamente inutile quando durante la guerra Shikamaru è quasi morto per via di quella odiosa bestia a dieci code.
Ho perso il mio maestro e ho rischiato di perdere anche voi.
Mi sarei tolta l'anima per proteggervi da ogni pericolo ma alla fine, non so come, riuscivate [riuscivi] sempre a non farmi combattere.
Ma è anche per questo che vi amo.
È un sentimento così incondizionato, forse anche più forte di quello che provo per Sai.
 

 
Qualcosa di insostituibile.
 


Mi rendo conto che possa sembrare paradossale [e probabilmente lo è] ma è così.
Non posso neanche lontanamente contemplare una vita senza di voi.
 


 
 Insieme abbiamo condiviso tutto.
Ogni singola gioia.
Ogni singolo dolore.



 
L'unica cosa che rimpiango è che avrei voluto fare di più, molto di più per voi due. 
Avreste meritato una compagna di squadra migliore.
Avrei dovuto combattere in prima linea, al vostro posto.
Sarei dovuta morire al posto di Asuma.
 


 
E forse oggi, dopo tanto tempo, qualcosa di buono per entrambi l'ho fatto.

 
 
 
Shikadai e Chocho sembrano star bene.
Li vedo tremare; mi guardano sgomenti, sconvolti.


 
Specialmente Shikadai.

 
 
"Zia Ino ..."
Cerco di sorridere, di rassicurarli con lo sguardo, per poi volgere gli occhi alla figura alla mia sinistra. 
“Ehi …”
Mi guarda senza proferire parola alcuna.
 


 
 Perché le parole, tra noi, non sono mai servite.

 
 
 
Quegli occhi neri [profondi] che sono sempre riusciti a leggermi dentro, ora sono così tremendamente arrossati e spenti.


 
Sei pallido.

 
 
Aumenti la stretta su di me, quasi a non volermi lasciare andare.


 
 
Tanto pallido.

 
 
Sei spaventato, sei atterrito, lo sento.           

                                  
 
Ti conosco da una vita.


 
E sei arrabbiato.
Arrabbiato perché non c'eri quando è successo.
Arrabbiato perché non hai potuto fare nulla.
 


 
Come per Asuma.

 
 
 
E io, d'altra parte, mentre le lacrime scendono ormai copiose offuscandomi la vista, non posso fare a meno di sussurrarti:
"Non pensarlo.” 
E tu sai già a cosa mi riferisco.
 


 
Perché la nostra è sempre stata un'intesa invidiabile.

 
 
 
Chiudi gli occhi, incapace di sostenere il mio sguardo, mentre Choji mi tiene la mano, facendomi male.
 
 

 
Insieme abbiamo condiviso tutto.
Ogni singola gioia.
Ogni singolo dolore.


 
 
Adesso al mio fianco non c'è Sai, non c'è Sakura, ci siete voi.



 
Solo Voi.


 
 
Non avrebbe potuto essere diversamente.
E tu, intanto, mi guardi [perso] e senza dire nulla mi stringi in una presa serrata.



 
Respiri a fatica.


 
 
Così cerco di sdrammatizzare, perché non mi viene in mente altro.
"Non vorrai metterti a piangere, vero? Non per uno dei più grandi impiastri della tua vita."



 
 
Non per un impiastro come me.


 
 
 
E nonostante la situazione non sia delle migliori mi viene da sorridere.
Tu, invece, cominci a stringere i denti fino a farti male, pur di non scoppiare.


 
 
Fai di tutto per trattenerti, proprio come quando eravamo bambini.

 
 
 
"Non lo sei mai stata. Quindi non ti azzardare …”
Ma ti interrompi.



 
Non hai il coraggio di continuare.


 
 
"Cosa Shikamaru? Morire?"
Seguono attimi di silenzio.



 
 Che paiono un'eternità.


 
 
 
"Smettila, dannazione ..."
 


 
Il tuo è poco più che un sussurro.

 
 
 
Chiudo gli occhi, assaporando il gusto amaro delle lacrime.



 
 
Quanto sei testardo, ma perché ti ostini così? 


 
 
 
Vedo Choji nascondere il viso nell'incavo del mio collo.
Lo sento fremere.
Lo sento gemere.
Lo sento piangere.



 
Ed è lì che cade ogni mia difesa.
Ogni mia sicurezza.
Ogni mia sfrontataggine.



 
 
E tu, Shikamaru, lo guardi impotente per poi chinare il capo, facendo combaciare la tua fronte con la mia.
 
 

 
I miei compagni di vita.
I miei migliori amici.


 
 
"Dovevo arrivare a tanto per ricevere un abbraccio degno di questo nome da voi due? Che seccatura.”
Scoppiano a ridere.



 
 
Ridono e tremano allo stesso tempo.


 
 
 
Mi stringono, si aggrappano quasi.



 
Siamo insieme.


 
 
 
Shikadai e Chocho cercano di avvicinarsi ma Temari li trattiene con forza.
Vedere Temari scossa è qualcosa di inusuale.
 



 
 Surreale quasi.


 
 
 
Vedo il suo sguardo posarsi prima su Shikamaru, poi su di me e infine ancora su suo marito; ho l'impressione che si senta a disagio.



 
 
Vorrei dirle che non deve ma parlare mi è ormai difficile.


 
 
 
Allora la guardo.
I nostri occhi si incrociano anche se per poco, ma quell'attimo è sufficiente perché riesca a cogliere la mia tacita richiesta. 



 
 
Prenditi cura di loro.


 
 
 
Le palpebre calano.




 
Prenditi cura di Shikamaru.



 
 
Il battito rallenta.
 

 
Resta vicino a Choji.



 
 
Il respiro si affievolisce.




 
 
E a mio figlio come fosse il tuo.



 
 
 
Shikadai, Chocho e Inojin avrebbero vissuto.
Shikamaru e Choji avrebbero vissuto.
 



 
E questo era tutto ciò che contava.



 
 
Avrei continuato a proteggerli.
 

 
Solo in un altro luogo.



 
 
Avrei continuato a vegliare su di loro.
 


 
 Solo in compagnia di Asuma.




 
 
Sarei sempre stata loro accanto.




 
Solo in maniera diversa.



 
 
Ma andava bene così.
Fin quando avrebbero vissuto, io avrei vissuto con loro.
 


 
 
Perché siamo sempre stati una cosa sola.
E sempre lo saremo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 






 
 
Dopo mesi approdo nuovamente a EFP con una storia tenuta nel cassetto e dimenticata per troppo tempo.
Al mio team preferito, una squadra dal legame indissolubile no matter what, capace di smuovermi ancora l’anima.
   
 
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