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Autore: Elenie87    13/12/2020    3 recensioni
Ma perché cazzo lo stava facendo. Dio, sembrava un perfetto deficiente.
Dai Otani, vuoi crepare vergine? Hai diciannove anni! Tira fuori la merce!
Si diede una pacca in faccia, scuotendo la testa e poi osservandosi dall’alto in basso.
Era totalmente nudo, fatto salvo per dei boxer rossi e la scritta “Open your Gift” sul davanti.
Avrebbe ucciso Nobu e Nakao, con le sue stesse mani il giorno dopo. Sempre che sarebbe uscito lui stesso vivo da quella stanza.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsushi Otani, Risa Koizumi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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PROMPT:
Notte di Natale e… prima volta per i nostri due testoni, in un crescendo di imbarazzo e passione firmato All Hanshin Kyojin! Risa, Otani e gli altri organizzano un mini viaggetto di Natale per ritrovarsi. Un albergo in qualche bella località sperduta, ogni coppia una stanza. (Situazione simile a quella del marimonio di Maity, ma un anno dopo, versione 2.0). Qualcosa è cambiato e qualcosa ancora no… Ci penseranno Nobu e gli altri a far trovare a Risa un Otani (forse dapprima non così consenziente) in versione “regalo di Natale”, infiocchettato e tutto da scartare!



 
Open your gift





 
Ma perché cazzo lo stava facendo. Dio, sembrava un perfetto deficiente.
Dai Otani, vuoi crepare vergine? Hai diciannove anni! Tira fuori la merce!
Si diede una pacca in faccia, scuotendo la testa e poi osservandosi dall’alto in basso.
Era totalmente nudo, fatto salvo per dei boxer rossi e la scritta “Open your Gift” sul davanti.
Avrebbe ucciso Nobu e Nakao, con le sue stesse mani il giorno dopo. Sempre che sarebbe uscito lui stesso vivo da quella stanza.
L’avevano convinto a prenotare una piccola vacanza di due giorni in montagna, nella suite di un grazioso hotel, come regalo per Risa. Aveva solo pensato a qualcosa di dolce e divertente allo stesso tempo, ma quella folle idea si era trasformata in un incubo nel momento in cui si era reso conto di due cose: primo, avrebbero dovuto dormire assieme. E secondo, Nakao e Nobu gli avevano così riempito la testa di filmini porno che gli era risultato quasi impossibile tenere a bada i suoi istinti, complici i continui consigli spassionati dei due amici.
Otani, comprati dei dannati boxer provocanti e seducila! Hai capito?? Seducilaaaaaaaaa
Ancora gli venivano i brividi a ripensare a Nobu che sbraitava, afferrandolo per il bavero, e minacciandolo di morte se la sua amica fosse tornata a casa casta e pura.
Ebbene, i boxer lui mica gli aveva comprati, ma il suo caro amico Nakao doveva averceli messi nella valigia a sua insaputa.
-Ma io perché comunque li sto indossando?- borbottò rosso come un pomodoro.
L’acqua della doccia smise di fornire un lieve sottofondo all’atmosfera e lui sussultò.
Risa doveva aver finito, nel breve sarebbe uscita dal bagno e l’avrebbe visto in quel modo.
Deglutì, immaginandola iniziare a ridere come una pazza.
Dannata, scema…! Se osa sfottermi la sgozzo!
Si sforzò di respirare profondamente. Insomma, mica era male, lui! Aveva un fisico perfetto, con i muscoli scolpiti per l’attività fisica costante con la sua squadra di basket. Certo, non era uno spilungone come la maggior parte dei giocatori, ma in fondo della coppia quella alta c’era già, no? E loro andavano bene così.
La porta del bagno si aprì e si girò di scatto.
-Scusa se ho occupato il bagno sin ora, ma mi sono rilassata in doccia e ho perso la cognizione del tem-
 
Risa sussultò e rimase per un attimo esterrefatta alla vista del fidanzato. Perché diavolo Otani era in boxer?!
La bocca si prosciugò nell’osservarlo, un misto tra imbarazzo e ammirazione: era un piccoletto, certo, ma santo Dio, il suo corpo era così… così…
-Ti sei incantata ad ammirarmi?- disse lui con un ghigno beffardo.
-N-non dire scemenze, nano!- rispose secca, tuttavia con il cuore totalmente perso in una folle corsa.
Con fare indifferente si avvicinò al letto e si sedette sopra, molleggiando appena.
Dava le spalle a Otani, e si permise di chiudere un istante gli occhi e pronunciare un “Dio, aiutami” sapendo di non essere vista.
Si era messa un pigiama molto semplice, grigio e morbido. Tuttavia, sotto indossava un completino di pizzo nero e rosso, comprato assieme a Nobu in un negozio di biancheria della città.
Lo stenderai, Risa! Otani non aspetta altro che un tuo segno che gli faccia capire che sei pronta!
E lei lo era? Altroché. Ci aveva messo tempo ad accettare il fatto che i suoi sentimenti, da fanciulleschi e romantici, si erano fatti anche passionali. Si era scoperta più volte a desiderare Otani, nell’ultimo periodo l’idea di fare l’amore con lui era diventata quasi un chiodo fisso.
Si era trovata a guardargli le mani e a desiderarle sul proprio corpo, chiedendosi come poteva essere la sensazione di averle su di sé.
-Koizumi?- la chiamò e lei sussultò.
-S-sì?- chiese senza voltarsi.
-Sei stanca?-
Lui non aveva mancato di notare il suo nervosismo. I suoi ricordi tornarono a quando erano stati da soli in camera per il matrimonio del professore.
E se lei non fosse ancora pronta?, suggerì una vocina malefica.
Stava sbagliando tutto?
-N-no, io… - balbettò Risa, mordendosi il labbro. -Ecco, forse un po’…-
Non sapeva cosa dire. Il suo cuore continuava a battere forsennato, e la sua mente gridava di fargli capire quanto lo desiderasse.
Fu mentre era presa dai suoi tormenti che sentì un leggero spostamento del materasso, e poi due forti braccia cingerla da dietro, calde e accoglienti.
-Risa…- lo sentì sussultare con voce roca. Mille brividi le attraversarono la schiena e si voltò a guardarlo, trovando il suo volto a pochi millimetri dal suo.
-Non voglio fare niente. Stai tranquilla- sussurrò, facendo incrociare i loro occhi castani.
Mentiva, ovviamente. La verità era ben altra, ma avrebbe passato la notte in una doccia gelata pur di non vederla ancora spaventata da lui.
Inspirò un poco d’aria e si sentì perso. Il corpo di Risa era così piccolo stretto a lui, ed il suo profumo era qualcosa di irresistibile.
Le pozze dorate di lei erano pazzamente innamorate, e questo era così facile da percepire. Però vi era qualcos’altro e di diverso…
Sentì l’aria mancargli nei polmoni quando lei si sporse un poco facendo incontrare le loro labbra in un contatto fugace.
-Io… non voglio che tu non faccia nulla- la vide arrossire furiosamente e nascondere il volto tra i lunghi capelli ramati.
-Pensi di… volere una spilungona come me, Otani?- la sentì sussurrare, colma di vergogna ma di coraggio.
Tutto il suo mondo parve frantumarsi e ricomporsi in un attimo, mentre in un movimento rapido la attirava a sé, facendo incontrare le loro bocca, lasciando che si cercassero ancora e ancora.
-Quanto sei scema Koizumi- sussurrò col fiatone. -Davvero una scema- aggiunse con un pizzico di ironia.
Lei gonfiò le guance offesa e d’istinto abbassò lo sguardo, trovandosi senza volere a fissare una certa parte di Otani ben in evidenza, con tanto di scritta “Open your Gift”.
Arrossì furiosamente, tuttavia una risata le salì in gola. Si tappò la bocca con le mani tentando di frenarla, senza riuscirci.
-C-che..? Che cavolo hai da ridere così ora?- sbraitò Otani, senza comprendere l’assurdità improvvisa della situazione.
Lei rideva senza sosta e solo quando riuscì a calmarsi ne esternò il motivo.
-“Apri il tuo regalo”? Seriamente, Atsushi?- disse, asciugandosi le lacrime.
Otani diventò porpora, basito, poi una vena prese a pulsargli sulla fronte.
-Tu… sei veramente una deficiente- disse; gravandole addosso col suo peso la obbligò a stendersi e iniziò a farle il solletico.
Sapeva bene quanto lo odiasse, era la perfetta punizione per averlo messo in imbarazzo.
Sogghignò soddisfatto nel vederla annaspare, mentre rideva a crepapelle e cercava di divincolarsi senza riuscirci.
Era così bella, la sua Risa. Bella nella sua semplicità e follia, nel suo modo di amarlo irresistibile e unico.
Si trovò inconsapevolmente a fissarla, immobile, e capì di essersi fermato solo quando Koizumi restò a sua volta incantata, con un dolce sorriso sulle labbra.
-Ti amo, Otani. Anche con questi boxer- mormorò lei, con un ghigno.
-Oh, anche io spilungona. Anche questo pigiama della nonna- replicò, lui.
Il ghigno di Risa si allargò, mentre le guance si coloravano un poco di un tenue rossore.
-Beh. Ma io sotto il pigiama della nonna nascondo qualcosa- disse con falsa fiducia e Otani si accigliò.
La vide mordicchiarsi le labbra, poi agitarsi sotto di lui e spingerlo lontano da sé, facendolo quasi cadere dal letto.
-Ma che stai facendo? Tu sei tutta pazza!- 
Risa si mise di fronte a Otani, in piedi, e fissando a terra terribilmente rossa in volta, si tolse i pantaloni in un movimento fulmineo.
-K-Koizumi. M-ma che fai?!- chiese di nuovo, arrossendo.
Il pezzo sopra del pigiama le copriva il corpo sino a metà coscia, ma questo fu sufficiente per risvegliare in lui ogni voglia.
Lei, in silenzio ostinato, alzò lo sguardo timido su Otani, facendo incrociare i loro sguardi, mentre poi piano rimosse la maglia del pigiama, mostrando ai suoi occhi ciò che nascondeva.
Il ragazzo boccheggiò al punto da credere di svenire.
Il corpo di Risa si presentò a lui, perfetto, adornato da un delizioso completino intimo in pizzo nero e rosso.
Bellissima.
-Dì qualcosa- borbottò Koizumi.
-Qualcosa…?- sussurrò lui, incantato.
-Sì, Otani, qualcosa che non sia “qualcosa”!- sbraitò lei, con le guance purpuree. Lo sguardo bruciante del fidanzato era difficile da sopportare, eppure allo stesso tempo era tremendamente bello.
Le si avvicinò e si mise in piedi davanti a Risa. La afferrò per i fianchi e la avvicinò a sé, sorridendo.
-Sei tutta mia, allora, gigantessa-
Koizumi assunse ulteriori sfumature di rosso e deglutì.
-Vacci piano, piccoletto, non lo sono ancora- borbottò, piacevolmente colpita da quella dichiarazione.
Otani la strinse piano al suo petto, sentendo come il respiro si accelerasse gradualmente.
-Risa…- mormorò chiamandola per nome. -Sei sicura?-
Lei annuì sorridendogli dolcemente.
E Atsushi non le so fece più ripetere. Si impossessò della sua bocca, giocando con la sua lingua, mentre le mani iniziarono ad esplorare per la prima volta il corpo della ragazza, dapprima piano, timorose, poi con crescente ardore.
Koizumi annaspò quando quelle dita sfiorarono il seno e si intrufolarono sotto il pizzo, giocando col suo bocciolo.
-Atsushi…- bisbigliò.
Con un gemito soffocato Otani la bacio e piano la sospinse verso il letto, facendola sdraiare sotto di lui.
La ragazza aveva le guance arrossate e gli occhi brillanti ed era la cosa più bella che avesse mai visto.
In ammirazione della sua pelle nivea, le slacciò piano il reggiseno e rimase ad osservare quelle piccole colline, morbide e profumate.
Posò una mano sul seno, carezzandolo piano, lasciando a Risa il tempo di ammonirlo, ma lei annaspò di piacere e lo lasciò fare. Finalmente quelle mani non erano più una fantasia, ma erano sul suo corpo.
Otani si abbassò e si avvicinò al collo, mordendolo e baciandolo piano.
-Risa…, mia pazza Risa- sussurrò, scendendo piano verso il petto. Quante volte aveva immaginato di toccarla, di averla sotto di sé?
L’erezione premeva nei boxer come mai prima, la voleva da impazzire.
Trattenendo un gemito raggiunse il seno e si chinò sul capezzolo, succhiandolo avidamente, mentre Koizumi si inarcava sotto di lui.
Scese ancora più in basso, verso il ventre, baciandolo delicatamente, mentre per la prima volta la mano raggiungeva la sua femminilità, iniziando a giocare con l’elastico delle mutandine.
-Non fermarti, Otani- gli sussurrò lei, ebbra di piacere.
Lui sorrise sornione, e velocemente le sfilò l’ultimo indumento, seguito subito dopo dai suoi boxer.
Risa arrossì furiosamente, per la sua nudità e per la vista del membro del fidanzato per la prima volta davanti ai suoi occhi.
Deglutì, trattenendo la voglia di coprirsi e dare un pugno a lui per tutto quell’imbarazzo.
-Soddisfatta, gigantessa?- la rimbrottò.
Lo attirò a sé dispettosamente, facendolo ricadere sul suo corpo.
-Questo lo deciderò alla fine, nanetto-
-È una sfida, Koizumi?- bisbigliò lui, mentre una mano scendeva verso il frutto proibito della fidanzata.
Un dito prese a penetrarla piano, con estrema delicatezza, e lei gemette per l’improvviso piacere.
-Altroché, Atsushi- ebbe la forza di replicare.
Lui sorrise, tappandole la bocca con un bacio.
Risa prese ad accarezzargli la schiena, e con un pizzico di coraggio scese sui glutei, spingendolo verso di sé.
La stava facendo impazzire. Quelle dita la esploravano, la stuzzicavano, e presto presero a toccarla nel suo punto più sensibile, strappandole un gemito strozzato.
-Otani…- gemette, sentendo un improvviso piacere salire.
-Koizumi, ti voglio- mormorò lui, sentendosi vicino alla follia.
Lei annuì, bagnandosi le labbra aride. Anche lei lo voleva, non poteva più aspettare. Voleva essere sua al cento per cento, appartenergli e fondersi con lui.
Si staccò da Risa solo per andare velocemente verso la valigia e afferrare un preservativo e ancor più veloce tornare da lei e sedersi sul bordo del letto.
Curiosa lo osservò aprire la piccola confezione con le guance arrossate per la vergogna.
Otani era tremendamente uomo in questi momenti, ma si era dimenticata che anche per lui era la prima volta. Stava seguendo l’istinto, così come lei, che però sin ora in effetti non aveva fatto nulla.
-A-aspetta…- gli disse vergognosa, afferrandogli il polso. -S-solo un attimo-
Si mise seduta alle sue spalle e lo abbracciò da dietro, baciandogli la guancia.
-C-che fai, Koizumi?-
-Zitto, rompi scatole- gli sussurrò con voce roca.
Tremendamente vergognosa, lasciò che le mani vagassero sul petto del fidanzato, mentre gli dava dei piccoli morsi nell’incavo del collo. Sentì distintamente Otani trattenere il fiato e poi prendere a respirare più veloce, mentre le mani si abbassarono e sfiorarono il suo membro eretto.
Koizumi sussultò, toccando per la prima volta la parte così intima di un uomo.
Con dita tremanti lo afferrò e prese ad accarezzarlo piano, su e giù, emulando ciò che aveva letto nei libri, nelle fanfiction, e aveva immaginato nelle sue fantasie.
-Oh, sì- lo sentì sussurrare, in preda al piacere.
Sorrise, sentendosi donna e felice di soddisfare il suo uomo.
Otani ringhiò, mentre stringeva i pugni, sussurrando parole sconnesse.
-Koizumi, basta…- sussurrò, gemendo. La scostò improvvisamente e si voltò, buttandosi sopra il suo corpo e coprendole la bocca con la propria.
-C-che fai?- chiese lei, stupida dal cambio repentino.
-Ho bisogno di te, adesso- le disse con voce roca. Sentì il cuore balzarle in petto, mentre lui la osservava pieno di passione e amore.
-Anche io- gli rispose semplicemente.
Otani si allontanò solo per infilarsi il preservativo e poi si rivoltò, posizionandosi sopra Koizumi.
Si guardarono un istante in silenzio, poi lentamente si fece strada in lei, piano, spingendo appena, dandole il tempo di abituarsi a quell’ intrusione.
Koizumi strinse i pugni, mentre un dolore bruciante la invase.
-Mi dispiace- le sussurrò all’orecchio, ansante. Si stava trattenendo, per lei.
Koizumi scosse la testa.
-Non fermarti, sciocco- disse dolcemente.
Otani fece incontrare le loro labbra, mentre con una spinta più decisa iniziava a muoversi in lei.
Fu come morire e rinascere, andare in frantumi e ricomporsi. Il tepore di Risa era una sensazione unica e indescrivibile, era così calda e stretta, fatta apposta per lui.
Un gemito strozzato di entrambi riempì la stanza, mentre i due amanti si stringevano sempre più forte e chiamavano i loro nomi con voce ansante.
-Otani, io sto per… per..- bisbigliò Risa, mentre la schiena si inarcava e le pulsazioni del basso ventre raggiungevano il culmine.
-Koizumi- ringhiò Otani, stringendo i denti. Si riversò in lei, lasciando che tutto il piacere esplodesse nell’ultima spinta, prima di accasciarsi sul corpo morbido e caldo della ragazza.
Restano in silenzio, abbracciati, per minuti interi, lasciando che a parlare fossero solo i loro cuori e i loro sospiri innamorati.
-Allora, gigantessa. Ho vinto?- disse Otani, ridacchiando.
Lei non rispose e lui si accigliò.
-Koizumi?- la chiamò, issandosi su un gomito.
Quando vide il suo viso a stento riuscì a trattenere una risata.
Ma come può addormentarsi proprio ora?!
La ragazza era beatamente nel mondo dei sogni, il volto rilassato e un tenue sorriso sulle labbra.
Scosse la testa soffocando le risa e lentamente le si posizionò accanto, sgravandola dal suo peso.
Le posò un bacio delicato tra i capelli, perdendosi per un attimo ad assaporare quel profumo delicato.
-Buona notte, Risa- le sussurrò, carezzandole la guancia.
La sua Risa.
Folle.
Unica.
Incredibile.
Irresistibile.
 
Mia.
 
 




ANGOLO AUTRICE

Grazie per essere arrivati sin qui!
So di non aver rispettato appieno il prompt, ma la storia si scriveva in un senso, e purtroppo non avevo molte ideee e tempo per seguirlo al 100%.
Chiara, spero tu non sia delusa e tu abbia apprezzato questa mini os!
E' la seconda volta che scrivo di loro, sicuramente ci sono mille pecche e mancanze!
Spero di avervi regalato una piccola emozione! Grazie a chi spenderà pochi minuti per recensirmi!
Buon Natale! Un abbraccio
Manu

 
  
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