Tutto quello che segue è completamente inventato dalla mia
testolina quindi non è mai successo [non tutto tutto almeno!]. I personaggi non
mi appartengono e non ci guadagno assolutamente nulla. Bla bla bla…ormai queste
cose si sanno, no?
Buona lettura =D
Polaroid
Bert McCracken poteva dire di aver
passato davvero poco tempo della sua vita a dormire. Giusto il necessario per
non andare in giro come uno zombie.
Aveva trascorso decisamente più
tempo a bere, a fumare, a dire cazzate e a cantare sul
palco.
Non si era neanche mai lamentato
del suo tenore di vita. Credeva nel detto “Chi dorme non piglia pesci” e che era
meglio vivere la vita istante per istante, senza perdere tempo a
dormire.
Ma quella mattina si ritrovò
propenso ad un leggero cambio di stile di vita.
Perché?
Perché aveva sonno,
maledizione!
Era andato a dormire alle cinque
quella mattina e ora sono soltanto le sette e mezza! Un cantante, per dare del
suo meglio durante le registrazioni del nuovo album – che deve uscire a fine del
mese, dannazione! – ha bisogno di riposo per riprendere le energie,
no?
E perché invece tutti sono così
allegri a prima mattina?
Anzi, perché Quinn è così
iperattivo a prima mattina?
Si chiede se tirargli addosso
l’abat-jour possa far chetare il suo entusiasmo, ma il pensiero di dover poi
rimborsare l’albergo in cui risiedono lo fa desistere.
Bert cerca di aprire gli occhi
stanchi, ma appena lo fa viene accecato da un altro flash proveniente dalla
polaroid del ragazzo che, alla fine del letto e con un piede sul piumone,
continua a fargli fotografie a ripetizione.
E Dio, poteva anche togliersele le
scarpe, il piumone è bianco!
- Basta Quinn! – geme, nascondendo
la testa sotto le coperte e rannicchiandosi, sperando di suscitare nel suo
torturatore almeno un po’ di pietà per un povero ragazzo morente di
sonno.
- Avanti Bert, tira fuori la testa
dalle coperte! – è invece la risposta di Quinn. Accompagna le sue parole con un
altro flash. In seguito prende la fotografia che sta uscendo proprio ora dalla
macchinetta e la scuote per farla asciugare, per poi mandarla a fare compagnia a
tutte le altre che il chitarrista ha posato sul comò lì
vicino.
Bert, povero
illuso.
- Solo che la smetti di torturarmi
con quel flash! Ma si può sapere che diavolo stai facendo? – chiede Bert, con
tono frustrato.
Quinn mette giù la macchina
fotografica, che rimane appesa al suo collo grazie ad un piccolo laccio nero, e
fa il giro del letto inginocchiandosi vicino al viso del
cantante.
- Volevo farti qualche foto mentre
dormivi. Sei carino mentre dormi. – fa, ingenuamente.
Bert lo guarda con un sopracciglio
alzato. Ha ancora gli occhi pieni di sonno e deve alzare e abbassare più volte
le palpebre per riuscire a distinguere bene la figura del ragazzo vicino a
lui.
- Sorvolerò sul fatto che hai
appena detto che quando sono sveglio…non
sono carino. E ti chiederò: come pretendi che io continui a dormire per
farti da soggetto fotografico quando continui a inondarmi il letto con quel maledetto flash? – chiede, sarcastico,
mettendogli una mano sulla spalla.
Quinn mette il broncio, poi
aggrotta le sopracciglia, offeso – Volevo solo farti delle foto carine da
mettere insieme alle altre nel nostro portafotografie. Non c’è n’è una, non dico
seria, ma almeno normale, te ne rendi
conto? Ci sono solo quelle in cui fai il coglione. Cioè tantissime! – ribatte,
sulla difensiva.
Bert solleva le sopracciglia.
Vorrebbe rispondere “Ma se mi svegli in questo modo non avrai foto normali, ma
foto con il soggetto incazzato nero!”, ma decide di lasciar
perdere.
Capisce, anche se il suo cervello
è ancora annebbiato dal sonno, che se non da a Quinn quello che vuole se lo
ritroverà tutte le mattina in piedi alle sette e mezza e già con la macchinetta
fotografica in mano, pronto a svegliarlo nel peggiore dei
modi.
Rabbrividisce al pensiero e si
ritrova ad annuire.
- Va bene, mio caro ragazzo
rompicoglioni. Vieni qui. – alza il piumone e gli fa segno di
entrare.
Quinn lo guarda un po’ sorpreso,
ma poi si sfila le scarpe e si mette accanto a lui sotto le coperte con tutti i
jeans.
Bert gli sfila la polaroid dal
collo e lo fa sistemare accanto a lui, con la testa sul suo stesso guanciale.
Dopo di che anche lui si mette comodo e tiene in alto la macchinetta sulle loro
teste.
- Ora sorridi, non fare smorfie e
attento a tenere gli occhi aperti. Avrai una sola possibilità. – lo avverte,
preparandosi a scattare la foto.
Quinn non si fa prendere di
sorpresa e ringrazia i suoi buoni riflessi.
Passa velocissimamente una mano
sulla mandibola di Bert e gli fa girare il viso verso di lui, posando poi le
labbra sulle sue, leggermente.
Bert spalanca gli occhi, sorpreso,
ma ha già inviato al suo dito indice il comando di scattare la foto, infatti un
millesimo di secondo dopo il flash della polaroid gli
investe.
Quando si separano Quinn scoppia
in una leggera risata. Bert ha le sopracciglia sollevate, la bocca un po’
aperta, gli occhi spalancati e non sa bene cosa pensare. No, forse non riesce
proprio a pensare.
- Scusa. Ma avevi detto che avevo
una sola possibilità! – cerca di difendersi il chitarrista, sotto lo sguardo
sotto shock del suo cantante.
Bert esce dal suo stato catatonico
grazie alle parole del ragazzo e si schiarisce la gola, un po’ in
imbarazzo.
- Beh…questa non è venuta
benissimo. Dovremmo rifarla. -
Salve a tutti! Sono tornata
con questa fan fiction un po’ demenziale, ma è tutta colpa dei video che questi
tizi mettono su YouTube, io me ne tiro fuori! xD
Scusate. È davvero una
stupidaggine xD ma spero che vi abbia fatto almeno
sorridere.
Lasciatemi un commentino, per
dire quello che volete, okay?
Baci
Vale