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Autore: Elysabeth91    23/08/2009    2 recensioni
Dedicata a PichShrooms_BOOM
"Il sangue scivolava lento, il respiro si faceva sempre più debole. Le lacrime rigavano vergognosamente il mio viso. Gli occhi indiscreti dei soccorritori e la tua continua voglia di vivere. “Io voglio vivere” urlavi tra un gemito di dolore. Piangevo, ti vedevo lì, sul punto di morire, e vedevo me, incapace di salvarti. La colpa era mia."
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Boris, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Il silenzio"

Ecco una fic che ha come protagonista Boris, lo so è strano. La stupida ELiVANOV_91 che scrive una fic sul personaggio che più detesta. Anchio sono rimasta sorpresa, ma era da un po’ di tempo che avevo questa ispirazione, e quindi ho deciso di scriverla per poi pubblicarla. La dedico a PICH_91 poiché è una fan incallita di Boris Huznestov. Spero che la storia sia di suo gradimento e anche di vostro, insomma spero che piaccia a tutti XD Buona lettura

Mosca, ore 23.20…

Ero in macchina con te, la creatura più bella che avessi mai visto in vita mia. Eravamo appena usciti da casa di Kei, quel ragazzo che tanto odiavi.
Tu eri triste, c’era qualcosa che non andava. Quel tuo strano modo silenzioso era come un freccia dritta al mio cuore. Sentivo l’aria farsi pesante e le mani tremare.
“Che hai?” ti chiesi temendo la risposta.
“Niente..” risposi freddamente. Non ti credevo, tu avevi qualcosa.
Ti guardai con fare preoccupato, avevo paura. Eri così strana, non eri mai stata così fredda e taciturna.
“Ti amo..” ti dissi per la centisima volta con voce tremula. Avevo paura… Paura che tu mi lasciassi solo… Quel tuo silenzio mi feriva.
Rimasi in silenzio, senza dire una parola. Ti guardavi le punte dei piedi. “Perché rimanii in silenzio? Cosa ti succede?” mi chiedevo.
“Boris, io…” cercasti di dirmi qualcosa, ma la frase ti si spense in gola.
“C-che cosa? Cosa c’è?” chiesi sempre più spaventando e stringendo l’impugnatura del volante.
Rimasi in silenzio nel vedere la mia reazione così preoccupata. Deglutisti sonoramente e facendo un gran respiro dicesti: “Io… io non credo di provare più lo stesso”.
Il cuore mi mancò di un battito, sentii il vuoto nello stomaco e le mani cominciarono a tremarmi.
Il silenzio ci avvolse, tu mi guardavi con gli occhi lucidi, io cercavo di tenere gli occhi fissi nella strada, ma non ci riuscivo.
“Che cosa vuoi dire?” ti domandai con voce tremula.
“Io… io non ti amo più Boris” mi risposi anche tu con la voce tremolante.
Quella frase mi rimbobbò nella mente. Non sentivo il cuore più battere. Mi feci prendere dal nervoso e cominciai a urlare…
“CERTO! C’E’ UN ALTRO VERO?! E’ COSI’ ERIKA?!” urlai con le lacrime agli occhi e distogliendo lo sguardo dalla strada.
“N-no, non è vero!” risposi facendoti scivolare le lacrime da quel tuo splendido viso.
“E ALLORA COS’E’?! NON TI BASTO PIU’ IO?!” ormai ero completamente girato verso di te.
“Boris guarda la strada…” mi dicesti preoccupata.
“NON CAMBIARE DISCORSO!!! TU MI HAI SEMPRE PRESO IN GIRO VERO?!” ti accusai facendo cadere le lacrime ormai come acqua dal rubinetto.
“NO! Non è così! Boris ti prego guarda la strada!” risposi indicandomi la strada. Già… Avrei dovuto guardare la strada…
“TU MI HAI SEMPRE PRESO PER IL CULO! SEI UNA STRONZA!!!” ti urlai nuovamente, rifiutando il tuo invito di attenzione.
Sbarrasti completamente gli occhi e urlasti: “BORIS ATTENTO!!!”, girai lo sguardo davanti a me e vidi un camion venirci adosso.
Chiusi gli occhi dallo spavento. Vidi il buio più totale e poi sentii silenzio…

Riaprii gli occhi, avevo la testa contro il volante. Mi passai una mano sulla fronte, stavo sanguinando. Il parabrezza della macchina era completamente distrutto. Mi girai verso di te e ti vidi con la testa piena di sangue contro l’airbag della macchina.
Mi slacciai la cintura, notai che perdevo sangue anche dal naso, era rotto. Ti scossi per una spalla e ti chiamai per nome.
“Erika? Erika ti prego rispondimi!” ti suppliccai vedendo anche i tuoi bellissimi capelli biondi sporchi di sangue.
Uscii dalla macchina e ti tirai fuori, ti feci appoggiare sull’asfalto. Ti chiamai nuovamente per nome e tu questa volta rispondesti.
“Boris…” mi dicesti con un filo di voce. “Non voglio morire” mi dicesti tossendo e cominciando a piangere.
“No non morirai…” ti dissi cominciando a piangere anchio. Vidi avvicinarsi a noi delle persone, e fra questi vi era Yuri, il mio migliore amico.
“Oh mio Dio! Boris che cosa è successo?!” mi chiese avvicinandosi a noi, ma io non gli risposi ero troppo impegnato a vederti in quello stato mortificante.
Si mise una mano davanti alla bocca nel vederti così, a terra, sanguinante. Prese il telefono e chiamò un’ambulanza, mentre gli spettatori di questo raccappriciante spettaccolo si misero intorno a noi cercando di aiutarti.
Passò qualche minuto e finalmente l’ambulanza arrivò. “Non voglio morire…” continuasti a dire per le quinta volta in un filo di voce.
Il sangue scivolava lento, il respiro si faceva sempre più debole. Le lacrime rigavano vergognosamente il mio viso. Gli occhi indiscreti dei soccorritori e la tua continua voglia di vivere. “Io voglio vivere” urlavi tra un gemito di dolore. Piangevo, ti vedevo lì, sul punto di morire, e vedevo me, incapace di salvarti. La colpa era mia.
Ti caricarono in ambulanza. Io andai in macchina con Yuri e seguii quella maledetta ambulanza. “Vedrai, ce la farà…” cercò di tranquillizzarmi il mio migliore amico, ma era un tentativo invano.
Rimasi in sala d’aspetto per due ore, mentre il sangue continuava a scendermi dalla fronte e dal naso. Mi ero rifiutato di farmi medicare, volevo prima vedere come stavi tu.
Un medico uscì dalla sala operatoria, io e Yuri sobbalzammo in piedi e ci avicinammo ad egli. Si tolse la cuffietta che aveva in testa e con fare dispiaciuto disse: “Non ce l’ha fatta… Ci rincresce…”. Mi irrigidii, il cuore mi si spense e mi mancò di un battito. Sentii le gambe cedere, caddi a terra incredulo, vidi Yuri rimanere chinarsi e cercare di farmi alzare, ma non ci riuscì.
Le lacrime scesero veloci dal mio viso, desideravo morire, ormai la mia vita non aveva più un senso. Era tutta colpa mia, avevo ucciso il mio amore…
Andai silenziosamente in bagno, aprii la finestra, alzai lo sguardo al cielo e facendo scendere un’altra lacrima mi lanciai nel vuoto.
Vidi tutta la mia vita passarmi davanti…
Sentivo il cuore battermi forte…
Sentivo il vuoto nello stomaco…
Toccai finalmente il suolo, un tonfo, un brutale dolore…
Chiusi gli occhi, vidi il buio più totale…
Senti il silenzio…

Fine.
Ed ecco finita questa fic, a mio parere non è un gran che. Non è venuta come speravo venisse, ma vabbè. Spero vi sia piaciuta. Fatemi sapere. Un bacio a tutti e uno in particolare a PICH_91.
  
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