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Autore: Andrea Micky    18/12/2020    0 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Editoriale_Metro]
Protagonista di questa storia é il Professor Rotella, un vecchio scienziato le cui invenzioni finiscono per causare dei guai.
PROFESSOR ROTELLA and relative characters created by PIERLUIGI SANGALLI
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’infermiera robotica
by Andrea Micky

Approfittando della bella giornata di sole, il Professor Rotella si concesse una pausa dall’inventare e uscì di casa per fare una breve passeggiata.
E dopo pochi minuti, lo scienziato s’imbatté nel pensionato Anselmo, che sedeva sopra una sedia a rotelle spinta da una donna vestita da infermiera.

“Salve, Anselmo. Che stai facendo?” domandò il Professor Rotella.
“Sto facendo un giro insieme alla Signora Bea, la mia infermiera personale” rispose l’anziano.
“E da quando hai un’infermiera personale?” domandò Rotella.
“Da qualche giorno. Ormai ho una certa età e dato che vivo da solo, i miei figli hanno ritenuto opportuno affiancarmi qualcuno” spiegò Anselmo.
“Anche lei dovrebbe assumere un’infermiera personale. E se vuole, potrei suggerirle qualche mia conoscente” si offrì Bea.
“Grazie, ma sono a posto così” rifiutò gentilmente il professore, mentre si allontanava.
Ma percorsi pochi passi, Rotella pensò “In effetti, non sono più un giovincello e in caso di bisogno, mi farebbe comodo qualcuno che si occupi di me. Ma l’idea di avere una persona sconosciuta in casa non mi aggrada molto, a meno che…”.
E invertita la sua direzione di marcia, il professore tornò di corsa a casa e si chiuse nel laboratorio, da cui uscì solo a fine giornata.

Il risultato delle fatiche del Professor Rotella si rivelò essere un robot dalle sembianze femminili, la cui colorazione ricordava una divisa da infermiera.
“Ecco, fatto. Chiamerò questo Robot Bea 2, in onore della mia ispiratrice” dichiarò soddisfatto il professore, ammirando la sua opera.
“Salve. Io sono Bea 2 e mi prenderò cura di lei, come da programmazione” disse il robot, una volta attivato.
“Molto bene. In tal caso, puoi cominciare col prepararmi la cena” disse il professore.
Bea 2 obbedì e poco dopo, Rotella gustò un delizioso pollo al forno con spinaci, seguito da un rilassante massaggio alle spalle, accompagnato da una tisana per conciliare il sonno.
“Bea 2 é indubbiamente una delle mie invenzioni migliori” pensò soddisfatto Rotella, mentre sorseggiava la bevanda.

Il mattino dopo, esattamente alle sette e mezza, il Professor Rotella venne svegliato da Bea 2.
“Yawn! Ma che succede?” domandò l’assonato professore.
“Prima di colazione é bene fare un bagno” rispose l’infermiera robot, sollevando di peso il suo creatore.
E prima che Rotella potesse replicare, la sua creatura lo portò in bagno, lo svestì rapidamente e lo immerse nella vasca da bagno, che era già stata riempita d’acqua.
“Yaaah! L’acqua é bollente” urlò il professore, diventato rosso come un’aragosta.
“Certo: così non prenderà il raffreddore” spiegò Bea 2, mentre impugnava spazzola e saponetta.
E a quel punto, l’infermiera robot strigliò il professore come se fosse un panno sporco.

Una volta terminato il bagno, Bea 2 accompagnò il Professor Rotella a tavola, dove lo attendevano una ciotola di cereali col latte e un paio di fette biscottate farcite di marmellata.
“E questo cos’é?” domandò il professore, indicando la ciotola coi cereali.
“Ho sostituito il caffellatte con del più salutare riso soffiato” rispose Bea 2.
“E sulle fette biscottate manca il burro” notò contrariato Rotella.
“Certo: il burro contiene grassi saturi, che nuocciono gravemente alla salute” spiegò Bea 2.
E per porre fine alla discussione, l’infermiera robot si mise ad imboccare il professore, che non poté opporre alcuna resistenza.

Poco dopo, il Professor Rotella fece per andare nel suo laboratorio, ma Bea 2 lo afferrò saldamente alla cintola e lo sollevò di peso, posizionandolo poi davanti alla porta di casa, dicendogli “Oggi é una bella giornata e pertanto, ho programmato una salutare passeggiata”.
E prima che Rotella potesse obbiettare, l’infermiera robot emise un fastidioso suono, simile a quello di un fischietto, la cui intensità cessava solo se il professore camminava, costringendolo così ad uscire fuori e a marciare lungo le vie cittadine.
“Grr! Ho reso Bea 2 troppo scrupolosa nell’adempimento dei suoi doveri” brontolò sottovoce Rotella.

Come di consueto, l’infermiera Bea stava spingendo la carrozzella con sopra il signor Anselmo, quando vide il Professor Rotella e la sua infermiera robot procedere nella sua direzione.
“Salve, Rotella. Che cosa ti sei inventato stavolta?” domandò Anselmo, notando Bea 2.
“Un robot infermiere che prende troppo sul serio il suo compito” rispose il professore, senza interrompere la sua marcia.
“Faccio solo quello per cui sono stata costruita” disse Bea 2.
“Ormai si fa tutto a macchina. Di questo passo, io e le mie colleghe resteremo senza lavoro” pensò Bea, osservando attentamente la sua omonima robotica in azione.

Un paio d’ore dopo, Bea 2 ricondusse il Professor Rotella a casa e mentre quest’ultimo si riprendeva dalla sgambata, l’infermiera robot preparò il pranzo del professore, che consisteva in un piatto di riso in bianco.
“Ma io volevo degli spaghetti al sugo” obbiettò Rotella, fissando l’insipida pietanza.
“Troppi carboidrati. Del riso condito con un filo d’olio é più salutare” replicò Bea 2.
“Se non faccio qualcosa, passerò il resto della vita sotto il giogo di questa tiranna elettronica” pensò preoccupato il professore.

Proprio in quel momento, fuori dalla casa del Professor Rotella si udì un gran vociare e quando il professore, scortato da Bea 2, andò a vederne la causa, si ritrovò davanti l’originale Bea, in compagnia di un nutrito gruppo di donne.
“E voi che ci fate qui?” domandò Rotella.
“Siamo qui per protestare riguardo alla sua ultima invenzione” rispose la Bea originale.
“Vi riferite a Bea 2?” chiese Rotella.
“Esatto: se affidate la cura degli anziani a dei robot, noi resteremo senza lavoro” spiegò una delle presenti.
“Perciò, dovete disattivare quella vostra infermiera” intimò Bea.
“Non potrei essere più d’accordo” rispose Rotella, spingendo Bea 2 fuori di casa, chiudendole poi la porta alle spalle.

Con fare minaccioso, Bea e le sue colleghe si strinsero intorno a Bea 2, per poi avventarsi su di lei, con l’intento di farla a pezzi. 
Ma l’infermiera robot era decisa a vender cara la pelle e menando dei gran colpi, riuscì a respingere le sue assalitrici.
Osservando la scena da dentro casa, il Professor Rotella pensò “Dovevo immaginarlo: grazie al suo cervello elettronico, Bea 2 può affrontare qualunque situazione e a meno che non si guasti, nessuno potrà fermarla”.
E fu proprio quella riflessione a suggerire al Professor Rotella un modo per sbarazzarsi della sua troppo solerte invenzione.

Bea 2 aveva ormai sgominato l’intera orda di assalitrici, quando sentì il Professor Rotella lamentarsi.
“Ohi, Bea 2. Non mi sento bene. Vieni presto” gridò Rotella.
Agendo in maniera fulminea, l’infermiera robot si precipitò in casa, per soccorrere il professore; ma questi si era appoggiato contro il muro, in modo da farsi colpire dalla porta quando Bea 2 l’aprì.
“Ahi, Bea 2. Mi hai fatto male” si lamentò Rotella, massaggiandosi il naso.
Udendo quelle parole, Bea 2 si mise a sprizzare scintille, mentre la sua testa vorticava freneticamente, per poi esplodere dopo poche rotazioni.
“Il problema é finalmente risolto” dichiarò soddisfatto Rotella.
“Ma che é successo?” domandò la Bea originale, mentre lei e le sue colleghe si riprendevano dalla batosta appena subita.
“Semplice: Bea 2 era programmata per occuparsi di me e io ho fatto in modo che violasse la sua direttiva principale, in modo da mandarla in tilt” spiegò il professore.
“Capisco. Spero solo che in futuro non ci saranno altre infermiere robot” si augurò Bea, corrugando la fronte.
“Non ce ne saranno” assicurò Rotella, alzando la mano destra per un giuramento in piena regola.
Soddisfatte, Bea e le sue colleghe se ne andarono, mentre il Professor Rotella ripose i resti di Bea 2 in un angolo del suo laboratorio.
“Addio, Bea 2. Anche se mi hai dato dei problemi, conserverò sempre un bel ricordo di te” disse il professore, dando un’affettuosa pacca sulla schiena dell’ormai inerte infermiera robot.
Che esplose subito dopo, facendo saltare in aria la casa.

A prezzo di un’enorme fatica, il Professor Rotella riemerse dal cumulo di macerie che era stato la sua abitazione.
“Grrr! Adesso, non solo mi serve un’infermiera che curi le mie ammaccature, ma anche qualcuno che mi ricostruisca la casa” brontolò Rotella, massaggiandosi la testa.

FINE

   
 
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