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Autore: mughetto nella neve    20/12/2020    2 recensioni
"[...]Una parte di lui, sperava di ripetere il gioco anche quell’anno. Sarebbe stato bello rivedere tutti quanti, poter sedere con loro al tavolo e vivere - dopo mesi di paura - un po’ di tranquillità. Certamente avrebbero, comunque, parlato di politica, cucina ed altri argomenti capaci di scaldare gli animi ed irritare i più suscettibili; ma sarebbe stato bello. Sarebbe stato esattamente gli altri anni.
Questo, tuttavia, non si era verificato.
[...]"
[ I fratelli Italia alle prese col Natale 2020 | Calendario dell'Avvento ]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: mughetto nella neve
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Nord Italia (Feliciano Vargas), Sud Italia (Lovino Vargas)
Generi: Commedia
Avvertimenti: tematiche delicate (menzione al covid19)
Note: questa storia è stata scritta per il “Calendario d'Avvento” indetto dalla pagina facebook 'Fanwriter.it'.




Se c’era qualcosa che Veneziano aveva imparato in quegli ultimi centocinquantanove anni di convivenza col fratello era che, lui, sulla questione “cenone della Vigilia”, non aveva voce in capitolo.

Era Romano ad avere la piena autorità su cosa cucinare, chi invitare, come apparecchiare la tavola. La sua volontà regnava sovrana e a lui spettava il lavoro di facchino e garzone che entrava e usciva di casa con una nuova lista o con nuovi ordini abbaiati dal corridoio.

Suo fratello, nei giorni prima di Natale, faceva paura. Si aggirava per casa inquieto, cominciando a lamentare su come fosse sporca, caotica, su come la roba di Veneziano fosse ovunque e di come dovessero spostare i mobili perché - così - in sedici non sarebbero mai centrati.

Se Veneziano osava domandare chi fossero gli altri quattordici, veniva immediatamente divorato sul posto; tanto che, col passare dei decenni, aveva imparato a creare la propria tabella di scommesse in cui cercava di indovinare quanti più commensali possibili. Spagna lo aveva sempre azzeccato; ma, in generale, la sua media oscillava sugli otto/nove invitati.

Una parte di lui, sperava di ripetere il gioco anche quell’anno. Sarebbe stato bello rivedere tutti quanti, poter sedere con loro al tavolo e vivere - dopo mesi di paura - un po’ di tranquillità. Certamente avrebbero, comunque, parlato di politica, cucina ed altri argomenti capaci di scaldare gli animi ed irritare i più suscettibili; ma sarebbe stato bello. Sarebbe stato esattamente gli altri anni.

Questo, tuttavia, non si era verificato.

Nei giorni precedenti, Veneziano aveva seguito le notizie con maggiore interesse. Sperava davvero in un qualche miracolo natalizio; tanto da rimanere a braccia incrociate, offeso, fino alla conclusione del messaggio istituzionale.

Una parte di lui, voleva dare la colpa a qualcuno, lamentarsi e addirittura piangere per quell’ennesima libertà negata; la sua attenzione, però, era ben presto andata su altro.

C’era qualcuno che sembrava averla presa peggio di lui.

Romano gli era sembrato infelice più di chiunque altro. In un primo momento, aveva creduto che questa fosse la pace prima della tempesta e che il fratello fosse sul punto di esplodere come suo solito; l’altro, però, era rimasto imbronciato ed intristito. 

A tratti sembrava essersi improvvisamente spento. Lavorava come suo solito ed il suo carattere non era affatto migliorato; ma qualcosa si era incrinato in lui, inevitabilmente compromesso dalle ultime dichiarazioni governative.

Veneziano lo osservava con crescente preoccupazione e non sapeva davvero cosa dire, cosa fare per farlo stare meglio. Gli dispiace vederlo così; sapeva quanto il Natale fosse importante per lui e voleva in tutti modi mostrargli un raggio di luce in quella situazione.

Ma cosa poter dire? Veneziano non ne aveva la minima idea. Pensava giorno e notte a cosa poter dire al fratello e tutte le opzioni gli sembravano scontate, fuorvianti, addirittura irritanti.

Era così preda del panico che, alla fine, dalla sua bocca, uscì l’affermazione più indisponente di tutte: «Da una parte è meglio se siamo solo noi due quest’anno»

Stavano cenando e la televisione continuava a mandare la pubblicità. Romano aveva appena spezzato la fetta di pane in due metà perfette. 

Lo guardò, con improvviso cipiglio irritato: «Lo è? Lo è davvero?»

Veneziano avrebbe voluto abbandonarsi al panico, gridando che non voleva dire questo, che era stanco, che la televisione l’aveva confuso; ma questo - lo sapeva - avrebbe solo irritato maggiormente il fratello.

«Dico solo che non passeremo i prossimi giorni a pulire casa ed ammassare chili e chili di cibo. Meglio per noi, no?» cercò di mettere su un sorriso abbastanza convincente; ma, fallì miseramente. La smorfia che mise su era tirata ed artificiosa; bastava guardarlo per qualche secondo in più per notare quanto nervoso ed irrequieto fosse nella realtà. «Faremo qualcosa di piccolo e semplice tra di noi»

Romano non rispose subito. Immerse il pane nel sugo e se lo portò lentamente alla bocca. Probabilmente gli dava fastidio essere osservato; ma Veneziano non poteva farci niente: era in trepida attesa, voleva sapere che tipo di morte avrebbe dovuto subire da lì a pochi secondi.

Romano si pulì le labbra col proprio tovagliolo, per poi finalmente riprendere a parlare: «Non hai altre cose da fare tu?» 

C’era nervosismo nella sua voce, come se il solo affrontare l’argomento gli mettesse in circolo pensieri cupi e fastidiosi a cui lui proprio non voleva prestare attenzione. Veneziano sbatté le palpebre, stordito da simile domanda. 

«No, non ce l’ho» dichiarò dopo qualche minuto. Aveva entrambe le sopracciglia aggrottate. Non perché fosse inquieto o infastidito, ma perché proprio non aveva idea di dove volesse arrivare con simile domanda. «Tu, invece? Hai altri impegni?»

«Mi prendi in giro? Non che non ce l’ho!» sbottò Romano tornandolo a guardare. C’era un leggero rossore sulle guance, che Veneziano non fece fatica ad interpretare come imbarazzo. 

Suo fratello maggiore poteva essere risoluto alle volte e fingersi intimidatorio; ma, davanti a domande leggermente più schiette, improvvisamente cedeva il passo alla timidezza e all’impaccio. Questo, sotto sotto, un po’ lo divertiva. Una parte di Veneziano lo vedeva come un giocattolo con cui divertirsi: voleva vedere a che livello di sopportazione il più grande arrivava e ridere delle sue reazioni così estreme e sentite.

Sbatté le sopracciglia, improvvisamente illuminato da simile epifania: quello sarebbe stato il gioco di quell’anno! Si sentì improvvisamente carico di entusiasmo.

«Allora, è deciso! Passeremo il Natale assieme, noi due soltanto!» dichiarò saltando sulla propria sedia, facendo un largo sorriso. «Non sei elettrizzato all’idea?»

Romano sospirò, come se già rassegnato a simile scenario. Il rossore era ancora presente sulle sue guance e Veneziano rise un poco, trovando suo fratello adorabile.

«Ho comunque pronta la lista di cose da prendere» dichiarò improvvisamente il chiamato in causa fulminandolo con lo sguardo. «Domani mattina ti svegli presto che devi passare dal pescivendolo prima che le vecchie formino la solita fila chilometrica»

Il lamento di Veneziano riecheggiò per le vie deserte della città assieme alla risata, leggera ma crudele, del fratello più grande.




 

Il Mughetto dice:

Penso che non mi scuserò mai abbastanza per il ritardo che sono riuscita a fare con questa shot. Non era mia intenzione, questo è certo; ma alla fine sono comunque riuscita a perdere anni di vita nel mentre mi rendevo conto che, no, il giorno prenotato non era il 20 ma il 19 e, no, non avevo ancora abbozzato niente per il calendario di quest’anno.

L’idea originale era infatti quella di scrivere una SakuIno natalizia un po’ zozzetta che potesse riscaldare noi fan della coppia; invece, eccoci qui coi fratelli Italia. *lungo sospiro* riuscirò mai ad essere una persona migliore da ciò che sono al momento? Le indiscrezioni dicono di no.

Comunque, spero che questa storia vi sia piaciuta. È molto semplice e le caratterizzazioni dei fratelli Italia sono leggermente piegate dagli headcanon che ho su di lui - tra cui quello di Romano massaia e Veneziano che si diverte troppo a farlo incazzare.

Con questa mia shot non intendo minimamente prendere in giro o sminuire la pandemia che continua ad imperversare intorno a noi. Semplicemente ho scritto questa shot in un’ora (precisamente da mezzanotte all’una) ed il mio cervello questo ha creato. Non mangiatemi, anche perché ho un pessimo sapore!

Grazie per questa lettura! Lasciate una recensione!

 
  
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