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Autore: pilafchan    23/12/2020    1 recensioni
One-shot ambientato durante il quarto/quinto mese di Riki ad Eos come animale domestico di Iason.
Riki si sta comportando in modo un po' strano e Daryl sospetta che ci sia sotto qualcosa.
Genere: Hurt/Comfort, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Iason, Riki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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One shot ambientato durante il quarto/quinto mese di Riki ad Eos come animale domestico di Iason. Riki non indossa ancora un pet ring, pertanto non può uscire dall’appartamento se non accompagnato.

Scritto per l'Advent Calendar del gruppo facebook Hurt/Comfort Italia.

***

Riki rivolse un’occhiata affranta all’allettante fetta di crostata ancora intatta e, resistendo alla tentazione, posò la forchetta. Si alzò dal suo piccolo tavolo, quello riservato agli animali domestici, e tamburellò con le dita sulla sedia padronale posizionata a poca distanza, che anche oggi era rimasta vuota.

Iason era stato talmente occupato nell'ultima settimana da non essere quasi tornato a casa. Non che a Riki dispiacesse, tutt'altro: l'assenza del Blondie significava che nessuno l'avrebbe tormentato sessualmente, obbligato a masturbarsi o ad andare in giro nudo per la casa, il che era un gran sollievo.

Sbuffando, andò a sedersi sul divano per fare un po' di zapping televisivo e Daryl ne approfittò per sparecchiare. Con un po' di delusione il mobile constatò che neanche oggi Riki aveva toccato il dessert.

“La crostata ai mirtilli non le è piaciuta, Maestro Riki?” domandò con cautela al ragazzo, seduto a gambe larghe e in modo scomposto sul sofà.

“Non mi andava” rispose questi con un’alzata di spalle.

“Neanche ieri e l'altro ieri ha mangiato il dolce. Se ha problemi stomacali deve dirmelo …”

Riki balzò in piedi infastidito. “Cazzo Daryl ti ho già detto che non mi andava. Sto benissimo! Smettila di prender nota di tutto quello che mangio, quante volte cago, a che ora mi faccio la doccia, quante ore dormo e chissà che altro … è snervante!”

“Maestro Riki, è parte dei miei doveri provvedere ai suoi bisogni e assicurarmi che sia sempre in salute …”

“Blablablabla” lo interruppe il giovane facendogli il verso in modo sarcastico “Sempre la solita solfa! Piantala con queste sciocchezze una buona volta e lasciami in pace. Non ho bisogno di un baby sitter!”

A Riki era passata la voglia di guardare la televisione e andò a rinchiudersi in camera sua, ovvero la stanza riservata agli animali domestici, sbattendo la porta.

L’eunuco dai capelli d’argento sospirò afflitto: era riuscito a far arrabbiare Riki di nuovo e ciò per lui rappresentava una grande sconfitta. Avrebbe davvero voluto rendere la sua vita un po’ meno miserabile ma non riusciva proprio a trovare il modo.

Portò gli avanzi e le stoviglie sporche in cucina ma, anziché gettare tutto l’umido nella pattumiera, mise da parte il piattino con la fetta di crostata e la coprì con un tovagliolo. Sarebbe stato un peccato buttarla. L’avrebbe mangiata lui stesso più tardi insieme a una tazza di tè.

Era già il quarto giorno di seguito che si ritrovava a consumare il dolce al posto di Riki e ciò era davvero molto strano: se fossero state verdure o pesce non se ne sarebbe preoccupato ma il dessert era sempre stata la sua portata preferita e il ragazzo lo divorava fino all’ultima briciola, a volte leccando addirittura il piatto. C’era sotto qualcosa e avrebbe dovuto avvisare Maestro Iason.

***

Riki guardò svogliatamente dalla finestra della stanza. Si annoiava a morte.

I lampioni del vialetto che circondava Eos Tower sembravano stelle in lontananza e, se non avesse saputo che c’erano almeno 500 metri a separarlo dalla libertà e che si sarebbe certamente spiaccicato contro il suolo, avrebbe preso in considerazione l’idea di saltare. Ma non era così disperato da preferire la morte alla sua situazione attuale, non ancora almeno.

D’altronde, era risaputo che nessun Blondie a Tanagura manteneva lo stesso animale domestico per più di un anno e, con molta probabilità, Iason si sarebbe presto stancato di lui e l’avrebbe rispedito a Ceres. Doveva solo avere pazienza e resistere ancora un po’.

Andò a stendersi ma non appena ebbe appoggiato la testa sul cuscino, quel dolore atroce al molare che lo tormentava da giorni riprese a pulsare. Riki aveva creduto che sarebbe passato da solo ma, a distanza di quasi una settimana, non aveva fatto che peggiorare. Durante il giorno riusciva a tollerarlo ma di notte, in posizione supina, gli percuoteva il cervello come un martello pneumatico.

Dopo essersi rigirato sul letto per un po’ e aver battuto alcune volte la testa contro il cuscino alla ricerca di un po’ di sollievo, giunse alla conclusione che sarebbe stato impossibile riposare in quelle condizioni. Sperando che Daryl si fosse già ritirato, prese una coperta e con un'espressione alquanto sofferente in viso tornò in soggiorno.

Fortunatamente l’eunuco non c’era e Riki ne approfittò per accendere la televisione, abbassare il volume al minimo e selezionare il canale dei film d’azione.

***

Lord Mink rientrò a notte inoltrata.

Erano stati giorni molto impegnativi per lui perché Tanagura stava ospitando alcuni importanti ambasciatori della confederazione di Karin e, in qualità di capo del Sindacato, i suoi doveri non si limitavano alle riunioni politiche ma doveva anche assicurarsi che i suoi ospiti si divertissero e presenziare a tutti gli opulenti banchetti e agli interminabili ricevimenti.

Quella situazione stava iniziando a diventare stancante: Iason non amava gli eventi sociali e preferiva la tranquillità del suo appartamento, soprattutto da quando aveva preso Riki come animale domestico.

La telefonata di Daryl ricevuta quella sera, inoltre, l’aveva lasciato leggermente impensierito: non era da Riki lasciare il dolce per quattro giorni di fila e avrebbe assolutamente dovuto indagare sul perché di quello strano comportamento.

Alla vista della televisione lasciata accesa increspò le sopracciglia: Il suo mobile non era solito a simili disattenzioni. Si avvicinò all’apparecchio per spegnerlo e non poté evitare un sorriso intenerito alla vista del suo animale domestico addormentato sul divano. Avrebbe voluto portarlo a letto ma, non appena protese le braccia per sollevarlo, Riki aprì gli occhi ed ebbe la reazione inconscia di allontanarsi.

Iason, sebbene leggermente ferito da quel comportamento, evitò di manifestare la benché minima emozione e si mostrò autoritario.

“Non dovresti dormire qua, Riki, e Daryl non avrebbe dovuto permetterti di restare così tanto davanti alla televisione” disse in modo freddo e distaccato.

“Daryl non c’entra … lui pensava che fossi già andato a letto” replicò il ragazzo.

“In questo caso mi vedo obbligato a rimproverarti. Non devi uscire dalla tua camera in piena notte!”

“Ok come vuoi …”

A Riki generalmente non dispiaceva scambiare qualche piccolo battibecco col Blondie ed era diventato abbastanza bravo a capire fin dove poteva spingersi senza farlo arrabbiare troppo, ma ora si sentiva davvero troppo sofferente per rispondergli per le rime. Si alzò in piedi e quel repentino cambio di posizione gli inviò una nuova ondata di dolore alla quale reagì strizzando gli occhi e portandosi le mani alle tempie.

“Che hai?” indagò Lord Mink.

“Non è niente …” Riki iniziò a camminare ma il Blondie lo trattenne afferrandogli un polso.

“Hai problemi allo stomaco? È per questo che non hai mangiato il dolce oggi?”

“Il dolce? Cazzo ... quel Daryl è un ficcanaso. Ho già detto che sto bene!”

Dopo essersi liberato la mano con uno strattone riprese a camminare ma, fatti pochi passi, il malessere lo obbligò a fermarsi e a scuotere la testa a destra e a sinistra. Iason lo raggiunse immediatamente.

“Che succede Riki? Non mentirmi o giuro che domattina ti porterò da Raoul per un checkup completo.”

Il ragazzo dai capelli corvini sbuffò contrariato. Non voleva davvero che quello scienziato sadico e bastardo di Raoul gli mettesse le mani addosso.

“Si tratta di un dente. Mi sta uccidendo.” Confessò.

“Da quanto va avanti?” domandò il Blondie con freddezza.

“Qualche mese credo … ma mi faceva male solo quando bevevo cose troppo calde o fredde oppure addentavo un pezzo di cioccolato. Ora però il dolore è diventato continuo e insopportabile, soprattutto quando mi stendo.”

In condizioni normali Riki non avrebbe mai rivelato tutta la verità al suo rapitore, ma si sentiva davvero molto male e aveva capito che non sarebbe riuscito a risolvere quel problema da solo. Era disposto ad affrontare una punizione piuttosto che sopportare un’altra giornata di quel tormento.

Lord Mink dovette compiere un grande sforzo di volontà per trattenersi dal rimproverarlo e si limitò a fargli notare quanto il suo comportamento fosse stato irresponsabile.

Riki annuì con gli occhi acquosi. Soffriva talmente tanto che solo una metà delle parole di Iason l'aveva raggiunto.

“… ma immagino che, arrivati a questo punto, sia inutile piangere sul latte versato. Ti darò qualcosa per il dolore e domani ti porterò personalmente da un dentista.” concluse il Blondie, mettendo così fine alla sua predica.

Andò in cucina, dove frugò nell’armadietto dei medicinali, e tornò con due pillole nella mano destra e un bicchier d’acqua nella sinistra.

“Prendi queste” ordinò.

Riki, quasi in un trance mistico in cui lui e il suo dolore erano diventati una sola cosa, aprì la bocca e lasciò che il Blondie gli appoggiasse le medicine sulla lingua. Quindi prese il bicchiere e lo svuotò tutto d'un fiato. Non sapeva che cosa Iason gli avesse dato né si prese la briga di domandarlo. Tanto, peggio di così, non avrebbe potuto stare.

Quasi immediatamente gli oggetti intorno a lui iniziarono a volteggiare e a duplicarsi e Iason lo prese al volo prima che cadesse a terra.

Mentre era sulle sue braccia, Riki balbettò qualcosa che sarebbe stato poco comprensibile per chiunque ma che il cervello migliorato del Blondie riuscì a interpretare in ‘Sei uno stronzo sadico bastardo, Iason Mink, ma a volte riesci ad essere quasi carino.’

L'Elite sorrise. Portò il ragazzo a letto, si sedette a sua volta sul bordo e tirò fuori dalla tasca della tunica il suo palmare col quale inviò due messaggi: il primo a Lord Orphe Zavi, avvisandolo del fatto che non sarebbe stato presente alla riunione del mattino dopo e chiedendogli di prendere il suo posto, e il secondo alla clinica di Jupiter Tower per richiedere un appuntamento urgente con l‘odontoiatra.

Contemplò per un po’ il suo umano addormentato a cui, forse per colpa dell’oppiaceo, era rimasto impresso sul volto un sorriso pacato. Riki era di norma perennemente arrabbiato e Iason non aveva molte occasioni di vederlo così sereno. Senza rifletterci troppo, si chinò su di lui, gli pettinò i ciuffi corvini con le dita e lo baciò sfiorandogli delicatamente le labbra.

Uscendo dalla stanza, si ritrovò a fantasticare su come avrebbero reagito i suoi fratelli se avessero mai scoperto che il più dotato tra i 13 Blondies di Giove aveva posato la propria bocca su quella di un animale domestico impuro e, immaginando la loro indignazione, scosse la testa sorridendo divertito.

***

Iason e Riki

   
 
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