Titolo: Sul lato nascosto della Luna. 

Parole: 822

"Il desiderio è rivoluzuionario  

perchè

cerca quello

che non si vede."

-Platone. 

Correva a perdifiato da un po’.

(Quella bandiera deve essere nostra, costi quel che costi.)

La casa di Hermes, come da tradizione aveva aperto le scommesse su chi avrebbe vinto quella settantesima e passa edizione di caccia alla bandiera: cacciatrici contro Campo Mezzo-Sangue.

Le gambe della corvina luogotenente erano sul punto di cedere quando ecco apparire davanti a lei l’agognato pezzo di stoffa sventolante, quasi come una visione celestiale.

Con un ultimo balzo, d’impulso Thalia si sporse verso la bandiera. Qualcuno le bloccò il polso.

-Non così in fretta, Grace.-Thalia si girò.

-Clarisse la Rue, quale onore! Combattiamo?- Clarisse ghignò e con un colpo secco, prima che Thalia potesse emettere anche solo un verso di dissenso, la disarmò. Le bloccò pure l’altro polso che le portò dietro la schiena.

-Non fare movimenti strani o ti rompi entrambe le braccia, sta' attenta.-

-Sei una stronza, La Rue.- Clarisse accennò ad un sorriso, soddisfatta. -Oh-oh. Ecco che suona il corno della nostra vittoria. ALLA FACCIA VOSTRA, BASTARDE! Ah, che buon profumo quello della gloria. Porti sfortuna al tuo gruppo, figlia di Zeus.-

-A Manhattan m’eri parsa più modesta. Sei davvero una stronza.- ripeté.

-Beh, modestamente, lo sono. I tuoi sospetti non sono del tutto infondati.- Clarisse allentò di poco la presa sulle braccia della vergine.

Le si avvicinò ancora di più.

-Sei un po’ troppo vicino per i miei gusti, La Rue.-

-Pensavo ti piacessero le donne.-

-Non mi piacciono quelle etero e fidanzate.-

Il rumore di passi che calpestavano l’erba si fece sempre più vicino, finchè le due squadre, quasi al completo, non si piazzarono alle spalle delle due.

-Bene, figlia di Ares. Il gioco è bello quando dura poco. Ora puoi pure ridarci la nostra luogotenente, se non ti dispiace.-

-Mmhf, effettivamente un po’ mi dispiace. Ma se non ve la restituissi verrei indagata per sequestro di persona, quindi è tutta vostra.- Le liberò le braccia e la spinse via in un modo un po' troppo brusco, rischiando di farle perdere l’equilibrio.

Chris Rodriguez le sorrise, Clarisse incrociò il suo sguardo per un istante, poi abbassò la testa.

-Okay, quindi ora possiamo andare a cena? Ho fame.-

Nyssa Barrera, della casa di Efesto sentì addosso gli sguardi divertiti della gente. Clarisse si annotò mentalmente di ringraziarla per averla fatta uscire dalla situazione imbarazzante che si stava andando a creare.

Nella strada verso la mensa, Clarisse incontrò lo sguardo del chi-ha-già-capito-tutto per eccelelnza, Will Solace. Il ragazzo ammiccò ad un sorriso malizioso, per sfotterla e Clarisse, molto educatamente, gli fece il dito medio.

Thalia le lanciò qualche occhiata curiosa, durante la cena, che Clarisse fece finta di non notare. Poi, al il falò, le si sedette di fronte. Si scambiarono qualche fugace sorriso e alla fine dei festeggiamenti, Chris, trascinò Clarisse via con lui.

La mattina seguente, la ragazza ritrovò la cacciatrice in mensa di prima mattina per la colazione.

-Quando partite?-

-Ciao Clarisse, buongiorno anche a te. Io tutto bene, tu?-

-Be', sì sì. Risparmiamo i convenevoli, ti ho chiesto quando andate via.-

-Andiamo via tra poco, dopo la colazione. Ti arreca così tanto fastidio la mia presenza?- Thalia ridacchiò sotto i baffi, guardando Clarisse arrossire un poco.

-Non ho mai detto che mi dai fastidio. In ogni caso, la mia era solo curiosità.- Thalia si voltò a guardarla in faccia, smettendo per un attimo di riempirsi il bicchiere di latte.

-Ti sei fatta crescere i capelli. A Manhattan erano corti.-

-Ti sei fatta crescere i capelli anche tu. E sei anche meno punk.-

-Beh, maturiamo anche noi cacciatrici.- Calò il silenzio tra le due.

-Okay, ora, con permesso, vado a sedermi al tavolo, le ragazze mi aspettano. Ci vediamo dopo.-

Clarisse guardò Thalia sedersi nel posto a lei assegnato. E ancora una volta, venne distratta da Chris che l’aveva raggiunta per darle un veloce buongiorno, prima di sedersi con i suoi fratelli.

Qualche ora dopo, quando le nubili fanciulle erano in procinto di lasciare il Campo, Clarisse si avvicinò di soppiatto a Thalia che usciva dalla Casa Grande, dopo aver salutato Chirone.

-Grace.- La mora sussultò.

-Non spaventarmi più. Davvero, non farlo più.- Clarisse rise.

-State partendo?-

-Già. Stiamo partendo.-

Si avvicinarono.

-Sei di nuovo molto vicina Clarisse. E la tua mano non dovrebbe essere lì…-

-Sei stata tu ad avvicinarti per prima, questa volta.-

Thalia sbuffò e le diede un velocissimo bacio a fior di labbra.

-Contenta ora?- Clarisse diventò più rossa della sua bandana. Non rispose.

Il luogotenente di Artemide prese la mano della figlia di Ares, poggiata un po’ troppo giù rispetto al suo basso ventre e se la tolse di dosso.

-Non deve saperlo nessuno, chiaro?-

-Sì.-

Thalia fece per dire ancora qualcosa, ma quando si girò per scendere la breve scalinata della veranda della Casa Grande, sbiancò.

Chris Rodriguez le guardava da non troppo lontano con gli occhi lucidi di lacrime e la bocca aperta, come se fosse in procinto di dire qualcosa, fermo immobile davanti alle due.

*Note autrice*

Ed eccomi qui, di nuovo, il giorno della vigilia di Natale a pubblicare l'ennesima one-shot su quella che in realtà,

è una coppia alquanto bizzarra ed improbabile. (Ammettete, però, che starebbero magnificamente bene insieme...)

Non linciatemi. Ormai mi conoscete e sapete che dalla mia contorta mente adolescenziale verranno fuori esclusivamente cose tristi e/o strane ;).

Su questa, possiamo dire, invece, che mi ci sono messa d'impegno anche se non sono soddisfatta al 110% del risultato, ma me lo faccio andare bene, dai. 

Ditemi che ne pensate perchè voglio sentire un po' di pareri!

Buone feste, 

Bea. xx