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Autore: Lunasyriana    24/12/2020    12 recensioni
Ciao a tutti,
Non era mia intezione scrivere una shot sul Natale. Un pò per mancanza di ispirazione, un pò perchè molti altri autori hanno narrato questo evento egregiamente.
Capita poi che una domenica mattina giochi con tuo figlio a fare casette coi cuscini e un pensiero dietro l’altro ed ecco qua… One-shot scritta!
Niente di fenomenale. Solo un pensiero da mamma…
Buona lettura
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Era una notte di dicembre. La notte tra il 24 e il 25 dicembre, per la precisione. Tokyo veniva imbiancata dalla bianca coltre nevosa. Un silenzio quasi reverenziale regnava sulla città. Le strade erano deserte. Poche macchine percorrevano a fatica le vie illuminate.

In un vicolo sporco e scarsamente illuminato dalle insegne a neon dei night club, un bambino infreddolito e smarrito piangeva ripiegato su se stesso. Aveva corti capelli scuri, occhi scuri grandi e impauriti. Era vestito miseramente con una tuta lisa e un cappottino troppo piccolo per lui.

“Mamma dove sei?” diceva a se stesso in un sussurro “Perché mi hai lasciato solo? Mamma ho bisogno di te. Dove sei?”

Ripeteva quelle domande come una nenia lenta, dondolando sul corpo in certa di un pò di calore.

Chissà da quanto tempo si trovava lì, solo, impaurito, infreddolito e affamato.

Chissà se qualcuno lo aveva visto, se qualcuno lo stava cercando.

Il bambino continuava a piangere e ad invocare la sua mamma.

Dopo un tempo indefinito risuonò una voce dapprima lontana e poi man mano si faceva più vicina.

“RYOOOO!! Dove sei? Ryo!! Rispondimi!”

Una giovane donna avvolta in una giacca pesante, sciarpa e cappellino di lana, correva per le vie innevate del quartiere. Correva in cerca di qualcuno. Nei suoi occhi si leggevano paura, smarrimento, preoccupazione, ma anche speranza di trovare la persona che chiamava a gran voce.

“Mamma, sei tu?” domandò il bambino una volta sentita la voce della donna.

Finalmente la donna arrivò all’altezza del vicolo in cui si trovava il bambino. Vi guardò dentro e inaspettatamente vide un fagottino che si muoveva.

“Ryo… Ryo sei tu?” chiese paurosa e nonostante il sentimento contrastante che nutriva si avvicinò.

Mise a fuoco la figura che aveva ai suoi piedi e un enorme sorriso di sollievo si disegnò sul suo volto.

“Finalmente Ryo ti ho trovato! Ero così preoccupata per te”

Il bambino smise di singhiozzare nel sentire il suo nome. Alzò lo sguardo verso la figura davanti a sè. Quello che vide lo lasciò sgomento. Una donna tutta avvolta in vesti calde e morbide, un ciuffo rosso che le usciva dal berretto, due dolci occhi nocciola e un sorriso affettuoso. Un alone di luce avvolgeva la figura e gli trasmetteva calore. Gli sembrava di avere davanti a sé un angelo. Le mancavano giusto le ali, ma aveva poca importanza. Non sentiva più il freddo penetrante dell'inverno. Si sentiva al sicuro. Quella donna emanava pace e amore. Si alzò e si avvicinò alla donna.

“Sei tu la mia mamma?”

La donna scosse il capo, ma continuò a sorridere. Poi disse “Vieni Ryo. è ora di andare a casa. Ci stanno aspettando” e lo aiutò ad alzarsi. Lo ripulì dalla neve e gli avvolse la coperta che aveva portato con sé.

Il bambino rimase fermo e quando capì che la donna aveva finito di ripulirlo e avvolgerlo, gli allungò le braccia e disse “Braccio”.

Lei sorrise ancora di più e lo prese in braccio. Il bambino si appoggiò alla spalla e si riempì i polmoni con il dolce profumo della donna. Quest’ultima si incamminò con il suo prezioso carico verso la città silenziosa e innevata.

 

Un giovane uomo aprì gli occhi. Si abituò al buio della stanza. Si guardò intorno. Qualcosa lo aveva svegliato. Si accorse della giovane donna dai capelli rossi addormentata contro il suo petto e la sua mano sul ventre arrotondato. 

Un sorrise si dipinse sul suo volto. Poi eccolo di nuovo, quella sensazione che lo aveva destato. Poi capì. Suo figlio stava colpendo il ventre della madre in risposta alla sua carezza.

“Calma HIdeyuki. Così sveglierai la mamma” disse l’uomo silenziosamente.

“Ryo… con chi stai parlando?” chiese una voce femminile impastata dal sonno.

“Torna a dormani Sugar. Va tutto bene”

“Hai di nuovo fatto un incubo?” gli chiese lei, aprendo i suoi occhi nocciola e guardandolo.

“No. In realtà ho fatto un sogno bellissimo”

“Me ne vuoi parlare?”

“È tardi amore. Tu e il bambino dovete dormire”

“Hai ragione” - disse lei sorridendo e passando la propria mano sul ventre incontrò quella di lui e aggiunge “Hai sentito il papà, Hide? È ora di dormire”

La donna reclamò un bacio dal proprio compagno e accoccolandosi maggiormente contro di lui gli disse “Buonanotte Ryo e … Buon Natale”

Ryo sorrise e sussurrando all’orecchio di lei rispose “Buon Natale anche a te, mio dolce angelo”.

L’alba del 25 dicembre stava facendo capolino sulla città. Tokyo era incantevole ricoperta dal bianco candore della neve. Finalmente quel bambino smarrito aveva ritrovato la strada di casa tra le braccia amorevole del suo dolce angelo.

 

BUON NATALE A TUTTI!!!!! SPERIAMO IN UN 2021 MIGLIORE!!!!

   
 
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