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Autore: The world of Kassie    25/12/2020    0 recensioni
Per questo piccolo squarcio nella vita di Kassandra Black e George Weasley, mi sono lasciata ispirata dalla canzone "Mr. Brighside" dei "The Killers".
Spero vivamente vi piaccia come è piaciuto a me scrivere questa piccola parte i cui, come in ogni relazione, non sempre le cose vanno per il verso giusto.
Ma non voglio dire troppo, quindi buona lettura.
"Dopo che il Ministero ha introdotto Dolores Umbridge come nuova insegnante di "Difesa contro le Arti Oscure", le cose ad Hogwarts non sono più le stesse. Silente è stato allontanato ed Harry prenderà il comando dell'ES. In tutto questo non può non mancare la storia d'amore tra Kassandra, Serpeverde e discendente di una famiglia fin troppo nota nel mondo dei maghi, e George Weasley che, con il fratello gemello, vuole espandere il suo commercio di scherzi. Questa volta, però, le vite dei nostri protagonisti, potrebbero prendere delle pieghe differenti"
Genere: Angst, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Weasley, Fred Weasley, George Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Jealousy

 
“Let me go
I just can't look, it's killing me
And taking control

Jealousy, turning saints into the sea
Swimming through sick lullabies, choking on your alibis
But it's just the price I pay, destiny is calling me”
 
           Era una bellissima giornata di fine settembre, George e Kassandra erano seduti sotto l’ombra di un Faggio situato davanti il Lago Nero, al cui interno vivono i Maridi, la piovra gigante, che ogni tanto la ragazza riusciva a scorgere dalla finestra della sua camera, oltre a numerose altre creature magiche acquatiche. Era bello passare il pomeriggio lì, con George. Ridevano, scherzavano e soprattutto erano liberi di potersi scambiare effusioni senza essere disturbati dai compagni di Casa di Kassandra, o il gemello del suo ragazzo che, quando non era impegnato con Angelina, si divertiva ad infastidire i due amanti. Inoltre, la bruna sapeva quanto George fosse riservato sul fatto di scambiarsi anche un semplice e fugace bacio sulle labbra, ecco perché avevano scelto proprio quel posto, dove nessuno li avrebbe visti o trovati.

O almeno così speravano.

“Potrei stare così in eterno” ammise il ragazzo dai capelli rossi mentre baciava la tempia della fidanzata che si trovava seduta tra le sue gambe con la schiena contro il suo petto

“Non sarebbe male, in effetti” sorrise per poi alzare il viso così che George la potesse baciare

“Andiamo ragazzi, ma voi due non la smettete mai di stare appiccicati?”

“Freddie, non facciamo nulla di diverso da quello che fai con Angelina” lo prese in giro la ragazza

“Con la differenza che io mi sono scelto la ragazza della stessa Casa così che i suoi amici siano anche i miei amici”

Kassandra alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.

“Solo perché voi due non andate d’accordo con Addie, non vuol dire che lui abbia un qualche interesse nei miei confronti”

“Come fai ad essere così ingenua? Si vede da un chilometro di distanza che non vede l’ora che tra di noi vada male” sbuffò George

“Oh, il mio piccolo Weasley è geloso” gli pizzicò il fianco

“Non sono geloso, però non sopporto l’idea di sapere che, come mi ricorda sempre ogni volta che mi incrocia, condividete la stessa sala comune, le stesse lezioni, lo stesso spazio vitale, oltre che una solida amicizia e chissà quante altre cose”

“E questo è esattamente quello che si chiama gelosia” lo prese in giro Fred

“Ricordati sempre che quello che faccio con te, non lo faccio e non potrei mai farlo con nessun’altro” sussurrò al suo orecchio facendogli diventare il viso come un pomodoro da quanto stava arrossendo

“Sentite, piccioncini, se avete finito con le vostre effusioni che ne dite di andare a lezione?”

“E da quando ti interessano le lezioni, Freddie?” domandò la bruna alzandosi

“Oh, mia piccola zuccotta” gli tese una mano per aiutarla “Sai benissimo che non mi interessa la scuola, mi interessano gli studenti, ed i loro galeoni” sorrise beffardo

“Capisco. Ed immagino abbiate bisogno che qualcuno, a caso, vi avvisi se arrivano prefetti o capi scuola a rovinare i vostri piani. Qualcuno che, per esempio, si diverte a lanciare incantesimi sugli altri e che, magari, ha una certa affinità con Peeves”

“Lo sapevo che mio fratello aveva scelto l’unica Serpeverde con un po' di cervello” sorrise Fred

“Senza dimenticarci della Umbrigde” commentò George che si era alzato a sua volta

“Per Merlino, non posso ancora credere che il Ministero abbia messo quella sottospecie di megera color confetto come insegnante”

“Oh, zuccotta, non essere così drammatica. Per ora non ha ancora fatto nulla di così eclatante”

“A parte non insegnare a difenderci e farci leggere quello stupido libro” aggiunse George

“E la cosa non vi preoccupa?” domandò mentre si avviavano verso il castello “Voglio dire, la maggior parte degli incantesimi di difesa che conosco li ho imparati grazie a mio padre e Remus, ma insomma, tutti dovrebbero saper lanciare una Anteoculatia come si deve”

“Nessuno è così fortunato da avere un padre animagus ed un padrino licantropo che possono insegnare certi tipi di magie”

“Ed è questo il problema, Freddie” sbuffò lei

“Che intendi?” chiese il fidanzato

“La Umbrige mi tiene sotto controllo, intendo, anche in classe non vi siete mai accorti di come risponde a me rispetto a qualsiasi altra persona? Odia mio padre non so per quale motivo, odia il mio padrino Remus perché è diverso, e probabilmente non mi sopporta perché sto con te”

“Me?”

“Lo sai quello che pensano della tua famiglia. È disgustoso e sai che mai e poi mai ho pensato una cosa del genere sulla tua famiglia, ma-”

“Traditori del nostro sangue, lo sappiamo” la bloccò lui stringendole la mano per farle capire che interpretava le sue parole e sapeva come lei la pensasse a riguardo

“Zuccotta, senza dimenticare la nostra fama qui ad Hogwarts” cercò di alleggerire l’atmosfera

“Di certo quello non aiuta, no” sorrise “Così come non aiuta il vostro mercato nero di merendine e pasticche di vario genere che, purtroppo per me, ho provato a mia volta. E tutto per colpa tua”

“Sapevi a cosa saresti andata incontro diventando la mia ragazza” sorrise George

“Sapete che vi dico” ammise poi mentre entravano nel castello “Non dobbiamo abbassare la guardia. Mai fidarsi di una persona che si veste di rosa”
***
“Hermione, che stai dicendo?”

“Esattamente quello che ho appena spiegato!” continuò la castana

“Sappiamo tutti che ha ragione” si intromise Ginny

“Il Ministero non dovrebbe immischiarsi negli affari di Hogwarts” commentò “Sapete anche voi che le punizioni di quella vecchia Gargoyle sono al limite delle barbarie. Avete visto la mano di Harry?”

“Per non parlare del fatto che farci ricopiare i capitoli di quello stupido libro non ci servirà mai se dobbiamo difenderci”

“Ron ha ragione, studiare sulle pagine di un libro non ci servirà a nulla!”

“Hermione sei tu o qualcuno ha bevuto la pozione polisucco e ha preso le tue sembianze?”

“Fred!” lo riprese la sorella

“Quello che sto cercando di dire è che non è un caso che la Umbridge stia monopolizzando Hogwarts proprio mentre Silente non c’è, così come non è un caso che stia facendo di tutto per instaurare un regime di terrore con i suoi stupidi decreti”

“I nostri affari stanno lentamente crollando a causa sua. Bandire ogni nostro prodotto” scosse la testa Fred “E’ una vergogna!”

“Per non parlare del fatto che non posso passare un singolo momento da solo con Kass che quella vecchia megera arriva e con un colpo di bacchetta ci separa” sbuffò George “Anche solo se siamo presi per mano”

“Almeno avete ancora i passaggi segreti” gli fece l’occhiolino il gemello

“Sta zitto, sai che intendo”

“Che cosa vorresti fare Hermione?” domandò Harry lasciando i due gemelli ai loro battibecchi

“Se non vuole insegnarci lei a difenderci, troveremo qualcun altro che ci spieghi come fare per proteggere noi stessi e chi amiamo”

“Vorresti creare una specie di club di duellanti contro la Umbridge?” domandò confuso Ron

“Si, se è necessario”

“E chi dovrebbe essere il nostro insegnante? Nessuno di quelli qui ad Hogwarts ci aiuterebbe, né possiamo chiedere a Sirius o Remus”

“La nostra zuccotta ci ha confermato che la Umbrigde odia a morte suo padre, per non parlare di Remus, non li farà mai avvicinare ai nostri confini” intervenne Fred

“Davvero non ci arrivi, Harry? Sarai tu ad insegnarci come difenderci. Sei l’unico qui dentro ad essere sempre andato bene in Difesa contro le arti oscure”

“Io? Hermione non puoi essere seria”

“Mai stata più seria di così!”

“Sentite, è tutto bellissimo, ma non credo che sia così facile come credi, lo sapete no che controlla anche la nostra posta” aggiunse George

“State scherzando?” inveì Ginny

“Ce lo ha detto Kass” continuò Fred

“Ha detto che un giorno, dopo le lezioni la Umbridge l’ha chiamata in ufficio e le ha chiesto di una specifica cosa che solo lei e suo padre sanno cosa voglia dire” finì il gemello

“Oltre a noi, ovviamente” si intromise Fred

“Lei ha detto che non aveva capito nulla di quello che aveva scritto suo padre e che, di fatti, voleva scrivergli per avere delle delucidazioni” spiegò George

“Ma la megera non ci ha creduto molto” concluse l’altro

“Quella vecchia rana! Ora capite che cosa intendo? Non è normale che controlli addirittura la nostra posta! Adesso è il momento di fare qualcosa, non possiamo continuare a passare sopra ogni stupido decreto che deciderà di fare, così come non possiamo non fare nulla mentre il Ministro continua a darle sempre più potere”

“Qual è il piano, Hermione?” domandò Ron

“Prima che tu continui, lo sai che qualsiasi cosa tu deciderai di fare, coinvolgerò anche Kass”

“E questo era esattamente quello che speravo” ammise la castana

“Non credevo che la volessi nel gruppo” commentò Fred

“Sappiamo entrambi che non è una di quelle persone con cui uscirei a bere una burrobirra, ma come Harry, è l’unica che potrebbe aiutarci. Del resto, lo sappiamo tutti quanto sia brava in incantesimi. Utilizza fatture che di sicuro ha imparato da Sirius o Remus. Inoltre, a differenza di Harry, non ha quel freno morale che non le fa usare determinate magie contro gli altri”

“Vero” ammisero in coro i due

“Come facciamo a reclutare qualcuno?” chiese Ginny

“Ho pensato che potremmo usare l’uscita a Hogsmeade per incontrarci alla “Testa di Porco” dove saremo lontani dalle vie principali e da orecchie indiscrete. Chiunque voglia aderire al nostro piano, sarà presente e gli spiegheremo che cosa vogliamo fare ed il perché è giusto farlo!”

I due gemelli si scambiarono un’occhiata d’intesa.

“Che c’è?” domandò la sorella

“Nulla contro di te, Granger” iniziò Fred

“E’ solo che speravo di usare quell’uscita per stare con Kass” ammise l’altro

“Vedila così, se riusciamo ad organizzare questo club, potrai passare del tempo con lei” sorrise Ginny divertita

“E con altre mille persone” lo prese in giro il gemello

“Sentite, è un sacrificio che va fatto se vogliamo sabotare questo clima di terrore. So che ognuno di voi vorrebbe usare l’uscita a Hogsmeade per fare altro, ma al momento non abbiamo altra scelta”

“D’accordo” sospirò George alzandosi

“Dove vai?” chiese Ron

“Dalla nostra zuccotta, tontolone. Dove altro potrebbe andare a queste ore?” scherzò Fred

“Non puoi uscire dal dormitorio dopo cena”

“E sarai tu a fermarmi, Ronuccio?” lo prese in giro per poi uscire dalla sala comune di Grifondoro
***
“A saperlo prima, sarei passata qui più spesso” commentò Kassandra mentre George la abbracciava da dietro

“In effetti ci sarebbe stata utile una stanza delle necessità tutta per noi” continuò lui appoggiando il mento sopra la testa di lei, dato che la sovrastava in altezza

I vari membri dell’Esercito di Silente stavano prendendo posto nella stanza delle necessità, ognuno guardava chi avesse di fianco, soprattutto tutti stavano guardando verso Kassandra.

“Secondo me è una spia. Anche se sta con quel Grifondoro. È pur sempre una Serpeverde”

“Hey tu!” esclamò Kassandra scostandosi dal corpo del fidanzato “Perché non dici a tutti quello che pensi?”

“P-parli con me?” balbettò il ragazzo

“No, sto parlando con lo specchio dietro di te. Sai, mi piace urlarmi addosso”

“Non ho parlato” continuò Zachariah

“Chi ha detto che hai parlato?” domandò lei incrociando le braccia al petto “Sarà meglio che ti pulisci le orecchie la mattina dato che ti ho chiesto di dire  apertamente quello che hai pensato a tutti”

“Che succede?” chiese Harry

“Nulla, solo che il nostro piccolo Tassorosso credo che io sia una spia della Umbrigde solo perché sono una Serpeverde. E per inciso lui si chiama George, non è “quel Grifondoro”, ci siamo capiti?”

“Lo pensano in tanti qui” si giustificò “Sei una Serpeverde, non ci si può fidare di una come te”

“Giustamente tu la conosci bene per dire che non ci si può fidare, vero?” intervenne George

“Noi la conosciamo e possiamo assicurarti che la nostra zuccotta è la Serpeverde migliore che ci possa essere qui ad Hogwarts” la difese anche Fred

“Per voi è facile parlare, siete suoi amici” continuò il ragazzo

George prese la mano della ragazza notando che stava per estrarre la bacchetta e, ne era sicuro, avrebbe fatto una fattura a quel ragazzino senza pensarci due volte.

“Zuccotta, non ne vale la pena” sussurrò Fred che si era messo accanto a lei

“Smettila di usare le tue doti di Leggimens, almeno qui” disse il fidanzato “So che hai sudato mille camicie con Piton e non è stato facile, ma come ha detto Freddie, non ne vale la pena”

“Sentite” intervenne Harry “Siamo qui, tutti noi, per imparare a difenderci contro qualsiasi cosa dovremmo affrontare fuori da queste mura. Non siamo qui per litigare o puntarci il dito contro, ognuno di noi appartiene ad una Casa diversa e questa diversità non dovrebbe dividerci, perché altrimenti avrebbe ragione la Umbridge ed essere qui oggi sarebbe inutile”

“Kassandra sarà anche una Serpeverde, ma so per certo che non ci tradirà. Sono stata io stessa a volerla nel gruppo, al di là di George e Fred” intervenne anche Hermione “Conosce incantesimi che neanche noi conosciamo e potrebbe essere un prezioso aiuto per tutti noi”

“Come fate ad esserne così sicuri?” domandò Zachariah

“Forse perché se venite scoperti, o meglio se veniamo scoperti tutti quanti, a rimetterci le penne sono il mio fidanzato, il mio migliore amico e il figlioccio di mio padre con il quale non vado sempre d’accordo, ma è una persona importate per lui e di conseguenza lo è per me” rispose secca “La Umbridge potrebbe anche appenderti per le dita dei piedi alla torre più alta di Hogwarts che non mi interesserebbe, ma per loro” ed indicò i due gemelli “Darei la mia stessa vita pur di salvarli”

“Dovrebbe bastarti come risposta” disse George orgoglioso come non mai

“Ascoltatemi tutti, ora basta litigare. Adesso è il momento di tirare fuori le bacchette e mostrare alla Umbridge ed il Ministero intero che non siamo solo degli studenti ribelli, ma che siamo ragazzi che hanno voglia di mostrare che possiamo fare la differenza. Ricordatevi che anche i maghi e le streghe più famosi e potenti che conoscete non erano altro che semplici studenti come noi”

Tutti tacquero, annuirono dopo il discorso di Harry e si sentirono pronti per iniziare quella nuova ed entusiasmante avventura che, lo sapevano bene, li avrebbe portati alla rovina se fossero stati scoperti.

“Prima di iniziare vorrei chiedere una cosa a Kassandra” chiese Katie Bell

“Che c’è?” chiese quasi scocciata

“Hermione ha espressamente detto che sai fare incantesimi che noi non conosciamo, mi chiedevo se fosse vero o per il fatto che stai con George-”

Kassandra non sopportava Katie, non solo perché fosse una Grifondoro, non solo perché facesse parte della squadra di Quidditch, ma soprattutto perché sapeva avesse una grande, enorme, smisurata cotta per George e ogni volta che ne aveva l’occasione, cercava di screditarla agli occhi del fidanzato.

“Katie, lasciala stare. Se mai Harry avrà bisogno lei è l’unica che potrà aiutarlo” intervenne proprio George

“Aiutarlo? E come? Se non sappiamo neanche se sa fare un incantesimo diverso da-”

Katie urlò.

Era un urlò straziante.

Gli altri ragazzi presenti nella stanza si misero le mani nelle orecchie per non sentire le urla; Katie cadde a terra in ginocchio.

Poi l’urlo finì.

“C-che cosa è successo?” chiese Neville guardandosi attorno

“Si chiama Dismundo” rispose Hermione sistemandosi a sua volta “E’ una fattura che provoca visioni all’avversario”

“Spaventose” precisò Kassandra che, al contrario degli altri membri dell’ES non si era nemmeno coperta le orecchie

“Non era necessario” ammise George

“E’ lei che ha voluto sapere che cosa sapevo fare e se conoscevo incantesimi diversi da quelli che impariamo qui. E questo non lo avete mai imparato e mai lo imparerete qui, non al mio livello. E lo sai”

“Non dovevi spaventarla a morte” continuò

“Davvero la stai difendendo?”

“E’ comunque una mia compagna di squadra e di Casa” ribatté lui

Kassandra alzò gli occhi al cielo dato che non aveva la ben che minima voglia di litigare con il suo ragazzo proprio ora e davanti ad altre persone.

“K-Kassandra”

Era Alicia Spinnet accompagnata da Lavanda Brown.

“Si?” sospirò

“Non è che puoi insegnarcelo?” domandò la ragazza con gli occhi che brillavano

“Sei l’unica che conosciamo capace di manipolare la mente così” aggiunse Lavanda

“Se Harry vorrà, perché no” alzò le spalle “Ma vi avviso che qualsiasi tipo di incantesimo legato alla mente è difficile da controllare e da svolgere se non si ha una forza di volontà forte. Servirà un allenamento inteso. Io stessa ho faticato per riuscirci”

“D’accordo” dissero in coro le due per poi allontanarsi dato che Harry aveva preso parola

A fine lezione Kassandra e George avevano già fatto pace dato che il ragazzo si era accorto che, tranne Katie, il resto dei presenti erano rimasti affascinati, oltre che terrorizzati, mentre Hermione passò uno per uno tra i ragazzi lasciando loro un galeone.

“Questi sono galeoni falsi, ogni volta che Harry deciderà l’orario e la data dei prossimi incontri, comparirà sul galeone”

“No grazie” disse Kassandra

“Ogni membro ne deve avere uno”

“Ho George, non mi serve il galeone”

 “Hermione, tranquilla, sarò io a dirle quando incontrarci”

“E se per qualche motivo non riusciste a parlarvi?”

“Si certo, come se fosse possibile per me stare senza vederlo o parlarci” alzò gli occhi al cielo la bruna

“Non preoccuparti Granger, la nostra zuccotta è sotto la nostra responsabilità” si intromise Fred

“E’ questo che mi preoccupa” si ritrovò a scherzare anche lei
***
          Nelle settimane successive gli incontri dell’ES erano praticamente le uniche volte in cui George e Kassandra riuscivano a vedersi, per poi rimanere da soli esclusivamente nel momento in cui dovevano scappare per non essere beccati. Sembrava impossibile ma la bruna aveva sempre alle calcagna Adrian Pucey; il ragazzo, oltre che essere compagno di Casa di Kassandra, faceva parte della squadra di Quidditch, nel ruolo di battitore ed in più di una partita aveva accidentalmente distratto George raccontandogli di come in sala comune fosse sempre con la sua ragazza. Come se questo non bastasse, era anche caposcuola e non vedeva l’ora di trovare in flagrante i due gemelli così da poter togliere punti a Grifondoro. George sapeva che Adrian non era altro che un carissimo amico della sua fidanzata, ed in più di un’occasione la stessa Kassandra aveva dato a George dello stupido per credere davvero che lei avrebbe mai rinunciato a quello che c’era tra loro, per Adrian.

Eppure, il seme della gelosia, ormai, si era insinuato in lui. Se non fosse che sapeva di ferire l’amata, avrebbe volentieri usato su quel battitore tutte le fatture che gli passavano per la mente, come ad esempio trasformarlo in uno scarafaggio e spedirlo lontano.

“Non è strano?”

“Che cosa, Hermione?” chiese Harry

“Kassandra non è qui. È strano. Sentendo i discorsi tra lei e George non vedeva l’ora degli incontri proprio per stare come dire, da sola con lui”

“Mio fratello mi ha detto che è sempre assieme ad un suo compagno Serpeverde che non la lascia mai un minuto da sola, è abbastanza infastidito da questa situazione” ammise Ron “Anche Fred dice che è sempre più nervoso”

“Pensi che sappiano qualcosa?”

“Georgie, non saltare subito a conclusioni affrettate. Sono sicuro che a breve arriverà. Starà cercando un modo per sfuggire a Montague e gli altri della “Squadra di Inquisizione” di quella vecchia megera”

“Oppure è con Pucey”

“Georgie, poche cose sono certe in questo momento, una di quelle è che anche i professori di Hogwarts odiano la Umbridge, la seconda è che la nostra zuccotta ti ama e non rinuncerebbe mai a te per il primo Serpeverde che passa”

“Non lo so, Freddie, ho una strana sensazione”

“Devi solo rilassarti e smetterla di essere così geloso”

“Vorrei vedere se Angelina avesse un suo amico che le ronza sempre attorno e che non fa altro che parlare male di te”

“Georgie, non so come potrei reagire se Angelina avesse un compagno che continua ad infastidirla sul mio conto, ma so quanto tu ami Kass e quanto lei ama te. Non sarà uno stupido Pucey a farle cambiare idea sui suoi sentimenti per te. So che è dura non averla sempre con te, so che è dura vederla solo in sala grande o qui, ma sapevate entrambi che cosa volesse dire stare insieme ed essere non solo di due case diverse, ma nemiche mortali”

“Mh”

“Coraggio, sono sicuro che anche se non dovesse arrivare, riuscirà a mandarci un segno e riuscirete a trovarvi in uno dei passaggi segreti”

“Lo spero” sospirò ma non molto convinto

Fred non lo avrebbe mai detto, non in quel momento almeno, ma anche lui sentiva che qualcosa non andava. Era strano che Kassandra non si facesse vedere a quell’incontro, o che non mandasse un messaggio, neanche tramite Hades, il suo kneazle, o forse non poteva usarlo proprio perché riconoscibile da quasi tutti.

“Oggi iniziamo con l’Incanto Patronus, ricordatevi che dovete pensare intensamente al vostro ricordo più felice. Un Patronus corporeo è il più difficile da evocare, ma non temete se non ce la farete subito”

                La lezione stava andando a gonfie vele, quasi tutti i membri dell’ES stavano riuscendo ad evocare l’incanto, pochi quelli che riuscivano a fargli avere un corpo, ma la maggior parte riusciva almeno a far comparire una luce argentea dalla punta della bacchetta.

Ad un certo punto la porta della stanza si aprì e si richiuse; Harry si guardò intorno per vedere chi fosse entrato, ma solo quando sentì qualcuno tirargli i pantaloni, notò il piccolo elfo ai suoi piedi.

“Ciao Dobby” disse “Che cosa sei-”

               Quello che successe dopo l’apparizione del piccolo elfo fu un miscuglio di urla, di corse, di panico generale e di studenti che cercavano il modo migliore per uscire dalla stanza delle necessità prima che la professoressa Umbridge arrivasse e li trovasse tutti con le mani nel sacco.

Qualcuno aveva fatto la spia, qualcuno aveva venduto i ragazzi a quella sottospecie di confetto rosa vivente, qualcuno aveva spifferato dell’Esercito di Silente, mettendo tutti coloro che avevano firmato la pergamena offerta da Hermione in grave pericolo.

“È stata quella Serpeverde!” sentì dire da Zachariah

“Ragazzi, calmatevi. Dobbiamo uscire il prima possibile da qui” cercò di tenere a bada gli animi Harry

“Si, non dovevamo fidarci di lei” continuò Susan

“E’ l’unica che oggi non è qui. Deve per forza essere lei” continuò Zachariah

“Smettetela, Kass non lo farebbe mai!” si infuriò George

“Certo, come no. Mai fidarsi di una Serpeverde”

“Ora basta Zachariah, o ti lancio uno Stupeficium che ti farà arrivare direttamente all’ufficio della Umbrigde” si intromise Fred “Coraggio Georgie, andiamocene”

“Dove potrebbe essere?” chiese mentre i due gemelli percorrevano i corridoi sperando di non essere presi

“Non lo so proprio” sospirò Fred

“Ascolta Freddie, tu torna in sala comune, io provo ad aspettarla nei sotterranei, magari riesco ad intercettarla prima che entri in sala comune di Serpeverde”

“Non ti lascio da solo”

“Stai tranquillo, ho bisogno anche solo di vedere che sta bene e che-”

“Lo sai che non è stata lei” lo bloccò

“Lo so benissimo, quello che volevo dire è che ho bisogno di vedere che sta bene e che non è con lui”

“D’accordo” sospirò Fred non troppo convinto “Ma ricorda, anche se dovessi vederla con lui, non lasciare che Pucey ti innervosisca. Devi preoccuparti solo della zuccotta, okay?”

“Ci posso provare”

“Georgie” lo guardò il gemello

“Ora vado, ci vediamo dopo in sala comune e ti dirò tutto quello che succederà e se riuscirò a vederla o parlarle”

“Mi raccomando” insistette l’altro prima di allontanarsi dato che avevano sentito delle voci “Stai attento!” aggiunse alla fine per poi svignarsela
***
              Kassandra era seriamente preoccupata, non sapeva che cosa sarebbe successo ora che la Umbrigde sapeva dell’ES, non sapeva che cosa sarebbe successo a Fred, a Harry, soprattutto a George. Se non fosse stato che la professoressa era davanti quella stupida Corvonero, l’avrebbe conciata per le feste. Quella scritta sulla faccia sarebbe stata il male minore che Madama Pomfrey avrebbe dovuto curare sul corpo di quella traditrice.

“Sto ancora aspettando un grazie” la risvegliò dai suoi pensieri

“Addie, sappiamo entrambi che potrai aspettare in eterno” scherzò lei mentre prendeva le sue cose pronta a tornare in sala comune aspettando la sua punizione

“Che posso dire, ho voluto provare lo stesso. Speravo che la situazione dalla quale ti ho salvata, ti facesse diventare leggermente più dolce”

“La situazione dalla quale mi hai salvata? Addie, avevo tutto sotto controllo”

“Stavi per scagliare uno schiantesimo contro la Umbrigde”

“Tecnicamente sarebbe stato contro quella spiona Corvonero buona a nulla” precisò la bruna “Se poi avessi preso anche l’insegnante, beh, non sarebbe stato poi così male”

“Saresti stata espulsa!”

“Sai che mi importa. Da quando il Ministero si è intromesso negli affari di Hogwarts, le cose qui sono cambiate. Ed in peggio”

“Solo perché non puoi più sbaciucchiare il tuo adorato fidanzato nei corridoi, non vuol dire che le cose siano peggiorate” la prese in giro il ragazzo

“Scherza pure quanto vuoi, ma lo sai che sto dicendo la verità. Ti sembra normale che vengano istituite delle regole che proibiscono qualsiasi club o aggregazione? Ha proibito addirittura di passeggiare con chi non è della propria casa! Oppure, che dopo cena siamo costretti a stare nelle nostre sale comuni? Che cavolo e si io volessi fare un ultimo giro in biblioteca?”

“Hai già letto tutti i libri di Poe che Hogwarts ha” alzò gli occhi al cielo

“Che centra? Magari voglio leggerli ancora ed ancora e non sarà di certo la Umbridge o quella sua “squadra di Inquisizione” ad impedirmelo”

“Vorrei ricordarti che avevi Montague ed altri due della “squadra di Inquisizione” alle calcagna oggi. Se non fosse stato per me ti avrebbero beccata mentre cercavi di andare dal tuo fidanzatino”

“È inutile che usi questo tono da sapientone nei miei confronti, quando sappiamo bene che ti struggevi ogni sera dal dolore per non essere entrato a far parte del team “inquisizione” con il mio adorato cugino Draco” lo prese in giro

“Lo ammetto, ho sempre desiderato spiare quello che fa Potter” ammise portandosi una mano al cuore con fare drammatico

“Vedi? Non puoi mentirmi”

“Che posso dire, Potter è il mio pensiero fisso. Coglierlo sul fatto e togliere punti a quei presuntuosi dei Grifondoro è una missione di vita” scosse la testa divertito

“Beh, in realtà sappiamo molto bene chi avresti voluto cogliere in flagrante almeno una volta. Sarebbe stata la vittoria sulla tua personalissima sfida, mio piccolo caposcuola”

“Prenditi pure gioco di me, ma entrambi siamo a conoscenza di quanto il tuo ragazzo ed il suo gemello siano dei pericoli, qui dentro”

“Non è vero. Non hanno mai superato un certo limite, e lo sai anche tu. Ogni tanto combinano qualche cavolata, ma nessuno si è mai fatto male”

“Hanno fatto sparire Nott dentro un armadio”

“È ricomparso dentro il bagno delle ragazze al quarto piano” protestò la ragazza “E poi li stava seguendo per capire che cosa andassero fare in giro per i corridoi”

“È stato comunque pericoloso”

“Oh, andiamo Addie, anche tu saresti arrabbiato se fossi seguito di continuo e se ti avessero espulso a vita dal Quidditch dopo che sei stato provocato”

“Non dico che non sarei arrabbiato, ma non farei svanire nessuno”

“Questo non lo puoi sapere. Io stavo per schiantare una studentessa ed un insegnate!” affermò

“Solo perché quando si tratta di quei gemelli diventi impossibile”

Kassandra alzò gli occhi al cielo mentre Adrian le diede una leggera spallata e quasi persero entrambi l’equilibrio, così il ragazzo le mise un braccio attorno alle spalle così da sostenersi a vicenda.

“Mi chiedo spesso come sia possibile”

“Che cosa?” chiese lei prendendogli la mano che era appoggiata alla sua spalla

“Una come te, con uno come Weasley” scosse la testa

“Che posso dirti, Addie” alzò le spalle “Non decidi di chi innamorarti, capita e basta. E con lui, beh, è stata la cosa più naturale che potesse esserci. Essermi innamorata di lui, è come respirare. Naturale e impossibile farne a meno”

“Capisco” mormorò “Sta di fatto che siete una coppia leggermente improbabile”

“Addie” sospirò “Non devi cercare di capire che cosa lega me e Georgie, è qualcosa che sinceramente non riuscirei mai a spiegarti. Va provato e basta, posso solo dirti che è una delle poche persone che accetta tutto di me, anche il mio lato peggiore, eppure continua a volermi nella sua vita. O è innamorato, oppure ha uno spirito di sopravvivenza pari a zero”

“D’accordo, piccola Poe. Puoi smetterla con la tua poetica romantica”

“Ascoltami, sei uno dei miei più cari amici, non potresti solo essere felice per me? Nonostante le mille difficoltà, stare con lui è l’unica cosa che rende la mia vita migliore”

“Mh”

“So che cosa pensi” ammise poi voltando il viso verso l’amico “Sarebbe tutto più facile se stessi con te”

Un colpo di tosse fece separare i due Serpeverde, i quali si guardarono in giro con aria preoccupata pensando di trovarsi la Umbridge in carne ed ossa.

“Sweetheart, sei tu” sorrise Kassandra

“Scusate, non volevo interrompervi” disse con un tono di voce che non presagiva nulla di buono

“Interrotto? Ma che cosa dici?”

“Ero venuto a cercarti dato che non eri con noi oggi” ignorò la domanda di lei

“Si, sono stata trattenuta” rispose tranquilla avvicinandosi

“Non mi dire” incrociò le braccia al petto

“George, c’è qualcosa che non va?” chiese bloccandosi e notando lo strano comportamento del fidanzato

“Non lo so, perché non me lo dici tu?” iniziò “Non so se sei a conoscenza di quello che è successo oggi”

“Purtroppo lo so”

“Già, qualcuno ha fatto la spia e ha detto tutto alla Umbrigde”

“Lo so, ero con Addie quando nell’ufficio della vecchia è entrata-”

“Con lui, eh”

“Si, è rimasta con me per tutto il pomeriggio. Quindi? Non vedo dove sia il problema”

“Addie, per favore stanne fuori” cercò di bloccarlo lei, invano

“Stanne fuori Pucey, sappiamo che non vedi l’ora di averla tutta per te”

“Di certo con me non dovrebbe nascondersi ad imparare stupidi incantesimi da dilettanti”

“Adrian!” esclamò lei

“Non mi serve la magia per batterti” lo affrontò il rosso

“Ma davvero? Perché non lo dimostri allora”

“Smettetela, tutti e due” si mise in mezzo Kassandra “George, per favore devi calmarti. Si, ero con lui ma non per i motivi che pensi tu”

“Quindi non stavi ridendo e scherzando con lui mentre io, Fred e tutti gli altri stavamo scappando?”

“Beh, io, si insomma-”

“E non eri in atteggiamenti intimi con lui, proprio ora mentre io e Fred potevamo essere chissà dove?”

“Quelli li chiami atteggiamenti intimi? Beh, fattelo dire, non hai visto nulla ancora tra di noi”

“Adrian” lo riprese per la millesima volta

“Pucey, non credere che finita questa conversazione tu riesca ancora a parlare”

“Ma che paura”

“Davvero hai preferito stare un pomeriggio con lui che vedere me? Soprattutto non ti sei minimamente presa la briga di  venire a controllare se qualcuno di noi si fosse fatto male o chissà che altro?”

“George, ora stai esagerando” lo accusò “Ero preoccupata per voi, ho visto quella stupida Corvonero nell’ufficio della Umbridge, ho sentito che cosa ha detto e se non fosse stato per Addie avrei schiantato entrambe pur di venire da voi ad avvisarvi”

“Oh, quindi adesso dovrei ringraziare Pucey per non averti fatta venire da noi ad avvisarci. Ma che gentile”

“Almeno io la stavo proteggendo senza metterla in mezzo uno stupido club che l’avrebbe messa a repentaglio o peggio fatta espellere!”

“Attento a quello che dici!” estrasse la bacchetta il ragazzo dai capelli rossi

“Coraggio Weasley, almeno così vede con quale nullità si è messa!” Adrain aveva estratto la bacchetta a sua volta

“Basta!” urlò di nuovo mettendosi davanti i due così che qualsiasi incantesimo volessero scagliare, avrebbe colpito lei “George, ora andiamo a fare due passi, ti calmi e ti spiego tutto”

“Non ho bisogno di nessuna spiegazione, non dopo quello che ho visto”

“Che cosa hai visto? Per Salazar, George, lui è uno dei miei più cari amici, sei tu il mio ragazzo e sai che non farei mai nulla per ferirti”

“Ero, vorresti dire”

“C-come” balbettò lei

“Direi che è chiaro a tutti che non siamo fatti per stare assieme” disse con tono duro “Trovo che con lui tu faccia una coppia migliore”

“G-George, ti prego”

“Ora non dovrai più nasconderti o vergognarti di uscire con uno come me, potrai camminare mano nella mano con lui per tutti i corridoi di Hogwarts”

“Quindi è così che la pensi?” chiese con gli occhi che a stento trattenevano le lacrime

“Una Serpeverde come te non può stare con un Grifondoro come me. Siamo troppo diversi”

“Wow Weasley” sentiva le gambe cederle “Per un secondo ho creduto che tu fossi diverso dagli altri. Che stupida sono stata a perdere il mio tempo con te”

“Già, potrei dire esattamente la stessa cosa. Tutto quello che abbiamo avuto è stata solo una perdita di tempo”

“Molto bene” cercò di ricomporsi “Addie, andiamo, noi non abbiamo nulla da spartire con i traditori del loro sangue”

Fu in quel momento che George capì di aver spezzato il cuore della sua, ormai, ex fidanzata. Non aveva mai usato quell’espressione di disprezzo, ed anzi in più occasioni aveva ripreso il cugino Draco quando sentiva che la usava contro la famiglia Weasley.

Sentirle dire quella frase gli faceva così male che per un secondo gli sembrò di aver smesso di respirare.

L’aveva persa, solo ora che era scomparsa accompagnata da Pucey lo capiva.

Aveva perso.

Era caduto nella trappola del ragazzo che, ne era sicuro, lo aveva fatto apposta a stare con lei ed intervenire durante la conversazione.

Il suo sorriso trionfante alla fine, glielo aveva fatto capire molto bene.

“Che cosa ho fatto?” si ritrovò a pensare
   
 
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