25/12/2020
2 recensioniBUFERA DI NEVE
L’ultimo allenamento dell’anno della squadra maschile di pallavolo del liceo Karasuno, si era ufficialmente concluso, lentamente tutti stavano lasciando lo spogliatoio per dare finalmente inizio alle vacanze natalizie e ai meritati giorni di riposo, sembrava la fine di un normale allenamento, se non fosse stato però per una sfida che non aveva ancora avuto inizio. Molti parvero non farci caso.
Mentre i membri della squadra si stavano salutando per poi ritornare a casa, due ragazzi stavano ancora finendo di cambiarsi
Mentre i membri della squadra si stavano salutando per poi ritornare a casa, due ragazzi stavano ancora finendo di cambiarsi
«La scuola sarà chiusa, perciò escludiamo palestra e cortile»
«Quindi dove andiamo?»
«Non saprei…»
«Che ne dici del parco vicino al negozio di alimentari qui all’angolo?»
«Troppo vicino, potrebbero scoprirci»
«E invece quello vicino al fruttivendolo? È grandissimo»
«Ma sei idiota, è proprio vicino a casa sua!»
«Non urlare, non dobbiamo farci scoprire»
«Quindi dove andiamo?»
«Non saprei…»
«Che ne dici del parco vicino al negozio di alimentari qui all’angolo?»
«Troppo vicino, potrebbero scoprirci»
«E invece quello vicino al fruttivendolo? È grandissimo»
«Ma sei idiota, è proprio vicino a casa sua!»
«Non urlare, non dobbiamo farci scoprire»
Ma all’improvviso un’ombra apparve dietro i due che balzarono essendo stati colti in flagrante.
«Troppo tardi vostra altezza, ho scoperto tutti i suoi piani»
«Tsukishima, che cosa ci fai ancora qui, pensavo che te ne fossi andato!»
«Non avevate ancora fatto una gara a chi finiva prima di cambiarsi, quindi senza dubbio stavate nascondendo qualcosa»
«Non stavamo facendo nien-» tentò con la solita prima frase che viene subito in mente a qualcuno che nega l’evidenza, ma subito venne interrotto dal biondo
«Ho ascoltato tutto Hinata, non mentire»
«Per favore Tsukishima, non dire niente a nessuno»
«Non ho intenzione di ostacolare i piani del re e del suo fedele servitore. Ora state zitti e ascoltate: scordatevi di rimanere in città, invece andate a casa di Hinata che è lontana e che sicuramente avrà un enorme spazio aperto, lì non vi scoprirà nessuno»
«E’ vero, come ho fatto a non pensarci? Sei un genio Tsukishima, ma perché ci stai aiutando, dillo che infondo ci vuoi bene. Comunque ringrazialo Kageyama»
«Non lo farò mai»
Tsukishima guardò male i due e subito si affrettò ad aggiungere «Lo faccio solo perché non voglio vedervi per almeno questi giorni, vi ho sopportati abbastanza e inoltre voglio ricordare al nostro re che farebbe meglio a ringraziarmi, perché se Daichi scopre che in questi giorni anziché riposarvi vi starete allenando, non vi farà mettere piede in palestra per almeno una settimana. »
Alla fine Kageyama era stato costretto a ringraziare il suo compagno di squadra.
«Tsukishima, che cosa ci fai ancora qui, pensavo che te ne fossi andato!»
«Non avevate ancora fatto una gara a chi finiva prima di cambiarsi, quindi senza dubbio stavate nascondendo qualcosa»
«Non stavamo facendo nien-» tentò con la solita prima frase che viene subito in mente a qualcuno che nega l’evidenza, ma subito venne interrotto dal biondo
«Ho ascoltato tutto Hinata, non mentire»
«Per favore Tsukishima, non dire niente a nessuno»
«Non ho intenzione di ostacolare i piani del re e del suo fedele servitore. Ora state zitti e ascoltate: scordatevi di rimanere in città, invece andate a casa di Hinata che è lontana e che sicuramente avrà un enorme spazio aperto, lì non vi scoprirà nessuno»
«E’ vero, come ho fatto a non pensarci? Sei un genio Tsukishima, ma perché ci stai aiutando, dillo che infondo ci vuoi bene. Comunque ringrazialo Kageyama»
«Non lo farò mai»
Tsukishima guardò male i due e subito si affrettò ad aggiungere «Lo faccio solo perché non voglio vedervi per almeno questi giorni, vi ho sopportati abbastanza e inoltre voglio ricordare al nostro re che farebbe meglio a ringraziarmi, perché se Daichi scopre che in questi giorni anziché riposarvi vi starete allenando, non vi farà mettere piede in palestra per almeno una settimana. »
Alla fine Kageyama era stato costretto a ringraziare il suo compagno di squadra.
I due primini della Karasuno cominciarono subito gli allenamenti nel giardino di Hinata, avevano scoperto un altro metodo per rendere la loro veloce ancora più efficace e di certo non potevano attendere la fine delle vacanze. Per due giorni Kageyama si era diretto a casa del centrale dai capelli arancioni, e lo aveva fatto anche il terzo giorno, solo che quel pomeriggio, dieci minuti dopo essere arrivato, cominciò a nevicare. Dapprima sul verde giardino si posarono lentamente piccoli fiocchi di neve, ma all’improvviso quella poca neve che rendeva il paesaggio un po’ più invernale, si trasformò in una violenta bufera che costrinse i due a ripararsi immediatamente dentro casa.
HInata però non sembrava essere entrato anzi, appena Kageyama chiuse la porta, si voltò e davanti a lui vide un enorme mucchio di neve, all'iniziò si spaventò perchè il mucchio si stava muovendo, ma subito comprese che lì sotto doveva esserci il suo amico.
«Hinata sei così basso che con tutta quella neve addosso sembri un pupazzo di neve» e come risposta Kageyama ricevette una palla di neve proprio al centro del viso. I due però vennero subito interrotti dalla signora Hinata che vedendo lo stato in cui si erano ridotti, ordinò loro di cambiarsi prima di prendersi un brutto raffreddore.
«Signora io dovrei ritornare a casa, è la vigilia di Natale e non voglio disturbare»
«Non se ne parla, proprio adesso le previsioni meteo stanno dicendo che non smetterà almeno fino a mezzanotte, parlerò io con tua madre, stanotte dormirai qui. Shouyou prestagli dei vestiti»
«Non se ne parla, proprio adesso le previsioni meteo stanno dicendo che non smetterà almeno fino a mezzanotte, parlerò io con tua madre, stanotte dormirai qui. Shouyou prestagli dei vestiti»
Senza più obiettare la coppia della veloce bislacca si diresse in camera per cambiarsi.
«Mi dispiace per te, ma questo è il maglione più grande che ho.»
«Non fa niente, dammi che sto congelando» L’alzatore però aveva fatto una pessima scelta ad accettare quegli indumenti senza aver dato loro un’occhiata, perché appena finì di vestirsi sentì la risata del compagno e immediatamente si voltò verso lo specchio: stava indossando un paio di pantaloni che arrivavano a metà polpaccio a causa della taglia di Hinata molto più piccola rispetto alla sua, e un maglione di lana natalizio rosso che gli calzava a pennello, ma al centro c’era l’enorme stampa di una delle renne di Babbo Natale.
Per fortuna, per Hinata il risultato fu solo l’ennesimo nome sulla lista delle persone con le quali era in debito, perché solo grazie alla sorellina, che era andata a chiamarli per riferire loro che la cena era pronta, se era stato salvato da morte imminente.
«Mi dispiace per te, ma questo è il maglione più grande che ho.»
«Non fa niente, dammi che sto congelando» L’alzatore però aveva fatto una pessima scelta ad accettare quegli indumenti senza aver dato loro un’occhiata, perché appena finì di vestirsi sentì la risata del compagno e immediatamente si voltò verso lo specchio: stava indossando un paio di pantaloni che arrivavano a metà polpaccio a causa della taglia di Hinata molto più piccola rispetto alla sua, e un maglione di lana natalizio rosso che gli calzava a pennello, ma al centro c’era l’enorme stampa di una delle renne di Babbo Natale.
Per fortuna, per Hinata il risultato fu solo l’ennesimo nome sulla lista delle persone con le quali era in debito, perché solo grazie alla sorellina, che era andata a chiamarli per riferire loro che la cena era pronta, se era stato salvato da morte imminente.
Dopo cena i due ritornarono in camera.
«Ti va di vedere un film?» chiese Hinata mentre faceva zapping col telecomando.
«Fai quel che ti pare…»
«Trovato! Guarderemo questo!»
Kageyama lesse ad alta voce: «Il canto di Natale, non l’ho mai visto»
«E’ uno di quei film occidentali sul Natale, vedrai ti piacerà»
L’ultima pubblicità aveva posto fine alla conversazione tra i due.
Passarono le due ore successive a guardare il film fino a quando Kageyama si voltò verso il compagno perché aveva cominciato a piangere.
«Si può sapere che ti prende?»
«Niente, è stato un bellissimo film» singhiozzò Hinata
«Ti emozioni per così poco?» ma quella domanda non ebbe risposta perché Hinata cambiò argomento: «Mi hai preso un regalo?»
«Cosa? No, perché?»
«Non devi essere come il signor Scrooge, altrimenti vedi cosa ti succede? Devi essere più gentile e non scontroso»
«E’ solo un film» aveva risposto Kageyama, ma intanto il suo amico, come quando giocavano una partita estenuante, si era subito addormentato.
«Ti va di vedere un film?» chiese Hinata mentre faceva zapping col telecomando.
«Fai quel che ti pare…»
«Trovato! Guarderemo questo!»
Kageyama lesse ad alta voce: «Il canto di Natale, non l’ho mai visto»
«E’ uno di quei film occidentali sul Natale, vedrai ti piacerà»
L’ultima pubblicità aveva posto fine alla conversazione tra i due.
Passarono le due ore successive a guardare il film fino a quando Kageyama si voltò verso il compagno perché aveva cominciato a piangere.
«Si può sapere che ti prende?»
«Niente, è stato un bellissimo film» singhiozzò Hinata
«Ti emozioni per così poco?» ma quella domanda non ebbe risposta perché Hinata cambiò argomento: «Mi hai preso un regalo?»
«Cosa? No, perché?»
«Non devi essere come il signor Scrooge, altrimenti vedi cosa ti succede? Devi essere più gentile e non scontroso»
«E’ solo un film» aveva risposto Kageyama, ma intanto il suo amico, come quando giocavano una partita estenuante, si era subito addormentato.
Sicuramente Hinata non si era reso neanche conto di cosa aveva detto, ma in realtà Kageyama aveva un pensierino per lui che si trovava ancora nella tasca del suo cappotto che a causa della neve stava ancora asciugando sul termosifone. L’alzatore si diresse verso l’albero di Natale in soggiorno, sotto al quale c’erano tanti pacchetti avvolti da carta dalle varie fantasie e decorati da nastrini colorati, e sotto mise un altro piccolo pacchetto con un semplice biglietto: “Buon Natale Hinata, da Kageyama”.
Era appena scoccata la mezzanotte e se qualcuno gli avesse raccontato il modo in cui avrebbe trascorso la serata che si era appena conclusa, l’avrebbe preso sicuramente per pazzo, ma infondo non gli era dispiaciuto così tanto indossare un maglione con una renna e guardare un film con un “amico”, e proprio mentre pensava a quella parola si fermò davanti ad una finestra dove nonostante il vapore, si riusciva ad intravedere una bufera di neve, proprio come quella che c’era nel suo cuore.
ANGOLO AUTRICE
Buonasera e buon Natale a tutti. Ecco qui per voi un piccolo regalo che spero vi possa rallegrare un po' in questo Natale insolito che stiamo passando a causa della difficile situazione che stiamo vivendo.
Ringrazio chiunque passerà a spendere qualche minuto nel leggere questa fanfiction e alla prossima!
ANGOLO AUTRICE
Buonasera e buon Natale a tutti. Ecco qui per voi un piccolo regalo che spero vi possa rallegrare un po' in questo Natale insolito che stiamo passando a causa della difficile situazione che stiamo vivendo.
Ringrazio chiunque passerà a spendere qualche minuto nel leggere questa fanfiction e alla prossima!