Inforcati gli occhiali, il ragazzo guardò in alto sorridendo.
-Come sto?
Kubota si strinse attorno a lui, con braccia e gambe, in un gesto puramente istintivo; curvò la schiena e il collo per guardare verso il proprio petto, dove si appoggiava la nuca dell’altro. Eppure, anche a una distanza di mezzo respiro dal suo naso, aggrottò la fronte.
-Tokito, non ti vedo senza occhiali…