Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Danamochi97    30/12/2020    0 recensioni
Jimin è il primo ballerino della sua accademia di danza e Jungkook è il migliore pugile della sua scuola che si trova nella stessa struttura dell’accademia di Jimin
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Busan, 2017 
 
“Ancora una volta Jimin” l’insegnante grida ad un Jimin esausto, non è facile essere il primo ballerino dell’accademia, ma l’unico che poteva diventarlo era proprio lui. Jimin è un ragazzo di 17 anni, si è da poco tinto i capelli di un biondo-panna che gli sta divinamente, ma se ne accorge benissimo da solo ed ha un fisico mozzafiato che tutti i ragazzi del corso gli invidiano, è asciutto, con muscoli appena evidenti ma ben delineati, la sua passione per la danza c’è sempre stata, si sprigiona ogni volta che parte la musica, gli insegnanti sono estasiati dalle sue capacità, non riesce ad amalgamarsi, quando inizia a provare nessuno può smettere di guardarlo, difatti molte volte è costretto a provare a tarda ora, quando la struttura chiude o di nascosto in una stanzetta a lui riservata, essere il primo del corso significa allenarsi il doppio degli altri, ma Jimin fa tutto con il sorriso, non mostra mai di essere stanco, nè tantomeno lo dice, ma le sue vesciche si fanno sentire, i polmoni a volte cedono, le gambe chiedono pietà ma lui non molla mai, finché l’ultimo secondo di musica non termina lui è lì a dare il 100%, mai soddisfatto di se stesso ed al professore tutto ciò non passa inosservato.. “Jimin, non devi esagerare” “ma può diventare perfetto” “e dopo che hai raggiunto la perfezione cosa fai?” Jimin ammutolì, il professore allora fece ripartire la musica, tutti gli altri ragazzi uscirono stremati, ma Jimin era ancora in sala prove, partita la musica, prova ad ascoltare i consigli del professore che in un angolino si mette ad osservarlo, chiude gli occhi e si lascia guidare dal suono, il professore da lontano lo osserva con occhio critico, Jimin abbandona la tecnica e tirando fuori tutto se stesso, perde la cognizione del tempo. 
Qualche stanza più avanti è stata adibita da poco tempo una palestra nazionale di preparazione al pugilato, è una scuola altamente selettiva ed esigente, gli allenatori sono inflessibili, gli orari sono lancinanti ed I ragazzi trovano appena il tempo di un pasto tra una lezione e l’altra, è una giungla, una vera lotta alla sopravvivenza, vince il più forte e Jk questa lezione l’ha imparata molto presto, non è un ragazzo aperto, si è chiuso per non soffrire più, ha uno sguardo freddo, sicuro, è davvero alto, muscolosissimo e scattante, tutti i ragazzi lo ammirano, non avendo mai perso un incontro è il miglior allievo della sua fascia d’età ma anche i ragazzi più grandi hanno paura di sfidarlo, quando c’è un incontro tutti si fermano a vederlo, perché i pugni che sferra sono unici, inimitabili, ha un suo stile, tutti sanno che il suo avversario a pochi minuti dal match sarà già al tappeto, lui non ci fa caso, la folla lo acclama ma a lui la gloria non è mai interessata, gli piace semplicemente il pugilato perché gli dà la possibilità di sfogarsi ed essere se stesso.
Quel giorno era in grave ritardo per una lezione che ormai era già cominciata, i professori non lo rimproveravano mai, non potevano criticargli nulla, Jungkook, carattere a parte, era l’atleta che tutti gli allenatori si contendevano. Stava camminando lungo la strada che separa la zona danza dalla zona pugilato quando sente una musica provenire da qualche stanza lì vicino ed incuriosito si avvicina, solitamente per gli allenamenti le canzoni che ascolta sono molto forti e parlano di violenza, vendetta, potere, quella che sente invece è dolce, confortevole e rassicurante, si poggia al vetro della finestra che dà sulla stanza e intravede un ragazzo che sta danzando su quelle note, non sta solo ballando, Jungkook se ne rende conto, quel ragazzo sta proprio raccontando una storia, è diventato un tutt’uno con la musica, una sensazione strana gli prende lo stomaco, è come se riuscisse a percepire le sue emozioni, come se un filo invisibile li stesse connettendo, come se quel ragazzo stesse gridando e lui fosse l’unico in grado di sentirlo. Jungkook si é nascosto bene, lui riesce a vedere dentro la stanza ma Jimin non riesce a vedere fuori, Jk nota che il ragazzo misterioso che tanto lo sta ipnotizzando indossa una calzamaglia rosa chiaro ed un body che aderisce perfettamente ad ogni millimetro del suo corpo, il professore annuisce quando è il momento delle 10 piroette consecutive, Jimin è pronto, ogni parte del suo corpo è pronta, si mette in prima posizione, fa un bel respiro, aspetta la musica come fosse una cara amica che gli tende la mano e inizia a ruotare prendendo tutto lo spazio della sala, il sudore gli gronda dalla fronte bagnandogli le labbra, conclude l’ultima piroetta in perfetto tempo sulla musica, il professore applaude, Jimin risponde con un leggero sorriso mentre si accascia sul pavimento stremato; Jungkook non riesce nemmeno a sbattere le ciglia, quello che ha appena visto va oltre la realtà.. e continuando a mantenere lo sguardo fisso su di lui, a bassa voce dice: ”tu non puoi essere vero”. Suona la solita campanella spacca-timpani, che lo riporta drasticamente alla realtà, tanto da mettersi a correre per cercare di non perdere anche l’ora di pugilato successiva, ma il vero problema è un altro: riuscire a togliersi dalla mente quel ragazzo-angelo e la sua danza. 
   
 
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