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Autore: vielvisev    02/01/2021    2 recensioni
Missing moment Malandrino e natalizio, con una Lily in dolce attesa e nessuna paura per il futuro.
Rimpianti, sorrisi, dolcezza e leggeri litigi a condire la cena di natale a cui, per essere perfetta, manca solo un rametto di vischio.
*
DAL TESTO:
"Diventerò zio" gridò Sirius.
James lo guardò confuso: ma come?
"REMUS" gridò Lily, ma stava già ridendo, davanti allo sguardo mortificato del mannaro.
"Lily scusami è che Sirius sa essere..."
"Sexy?" chiese Black.
"incontenibile" borbottò James, raddrizzandosi gli occhiali.
"Insopportabile" rimarcò Lily.
"...persuasivo" disse Remus stringendosi nelle spalle.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus, Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Questa storia è nata grazie all'iniziativa "Scrivimi" sul gruppo facebook "Caffé e calderotti".
Le indicazioni ricevute da Rosmary Weasley erano le seguenti:
Personagg _ Malandrini
Prompt _ chi ha portato il vischio?
Nota _ missing moments

.Vischioso.

 

 

Remus sembrava essere diventato di pietra.
L'espressione contratta in una smorfia stupita, la schiena innaturalmente tesa.
Lily sorrise sotto i baffi e attese qualche minuto, paziente, cercando di trattenersi dal ridere di fronte alla faccia agitata dell'amico.
"Rem" lo chiamò infine dolcemente, posando una mano su quella di lui per attirarne l'attenzione.
"Lily" esalò il ragazzo, spostando lo sguardo sgranato su di lei.
 
La ragazza sorrise: era straordinariamente bella. Il volto gentile dai lineamenti delicati, le labbra carnose piegate in un'espressione divertita, le lentiggini che parevano dipinte in quel bianco ovale quasi perfetto del viso e sulle braccia chiare, ora coperte dal maglione verde che indossava e che faceva sembrare la cascata di capelli rossi che portava sulla spalla, ancora più ramata. Giovane, fresca, attraente e soprattutto intelligente, con quegli occhi verde chiaro che sembravano avere luce propria. A volte Remus si chiedeva come James si fosse meritato una tale fortuna.

 "Non dici nulla?" chiese Lily, ancora sorridente, ma con un piccola ruga che si andava increspando tra le sopracciglia.
 "Sei incinta." disse piano il mannaro e la ragazza di fronte a lui sembrò illuminarsi mentre annuiva.
 "Sono incinta." confermò allegra.
 "E James non lo sa" continuò il ragazzo, con espressione afflitta.
 "Confermo: non lo sa. Glielo dirò stasera, ma non riuscivo a non dirlo proprio a nessuno."
 "E hai pensato a me." esalò Remus, sempre più pallido e spaventato, come se Lily lo stesse minacciando.
 "Ho pensato a te perché sei una persona amorevole e fidata"
 "Ma non riuscirò a tenere il segreto per più di un minuto" disse Lupin afflosciandosi "Sirius capisce subito quando mento"
 "Remus Lupin" ribatté Lily, arrossendo sulle gote, gli occhi pericolosamente socchiusi in un'espressione minacciosa "Tu terrai il segreto o ti pentirai del giorno in cui mi hai offerto la tua amicizia!"
 "Io non ti ho offerto la mia amicizia, ti ho pregato di essere amici" disse a voce bassissima il ragazzo, terrorizzato dalla sicurezza tagliente di lei. 
Lily si avvicinò a lui, scoccandogli un bacio gentile sulla guancia.
 "Sono sicura che saprai mantenere il segreto Rem" sorrise.
E Lupin sapeva quanto potesse essere pericoloso il suo sorriso.
 
 "Rem hai portato tu il vischio?" domandò allegra subito dopo.

*

"Remus, cosa ci nascondi?" chiese Sirius per l'ennesima volta, giocando distrattamente con una decorazione in vetro, prima di farla levitare fino a una delle ghirlande che pendevano dal soffitto.
Remus si raddrizzò nervosamente sulla sedia, spezzettando in minuscoli pezzi una fetta di pane.
 "Niente Sirius" sussurrò, la testa incassata nelle spalle.
Il ragazzo di fronte a lui lo osservava attento con aria scettica, gli occhi grigi che scandagliavano ogni suo movimento e Remus si agitò nervosamente sulla sua seduta, scostando lo sguardo sul caminetto.
 "Ma è evidente che ci nascondi qualcosa" insistette l'altro, sedendosi di fronte a lui.
 
 "Non lo torturare Sirius" disse James con un sorriso storto, lanciando uno sguardo all'amico mentre si aggiungeva alla tavolata.
Era la sera di Natale, fuori dalle finestre cadeva un nevischio bagnato. 
 Era il primo Natale che passavano fuori Hogwarts e nell'aria aleggiava una dolce malinconia, nonostante Lily da settimane si fosse impegnata al massimo a decorare ogni sigolo angolo disponibile per rendere la casa colorata e gioiosa.
 "Da te non me l'aspettavo Rem." borbottò Sirius.
 "Cosa?" chiese timido il mannaro, fingendo noncuranza.
 "Che ci nascondessi qualcosa" insistette l'altro "Da Codaliscia forse, ma tu!"
 "Ho detto di no" esalò di nuovo Remus, con pochissima convinzione.

 L'ingresso di Lily lo salvò temporaneamente e il mannaro sospirò di sollievo.
 "Di che parlate?" chiese la ragazza, mettendo in tavola il pasticcio di carne e facendo segno a James di passarle i piatti.
 "Remus ci nasconde qualcosa" sentenziò Black, con aria offesa, incrociando le braccia sul petto magro.
James ridacchiò e Remus lanciò all'amica uno sguardo affannato, liquido di scuse.
 "E cosa dovrebbe nascondervi?" domandò lei, con tono leggermente troppo acuto.
 "Niente, non nascondo niente" insistette con voce sottile Remus, coprendosi il volto tra le mani, ma nessuno lo ascoltò, perché lo sguardo tagliente di Sirius si era mosso velocemente sul volto della ragazza e James si era teso perplesso, vedendo le guance arrossate di Lily.

"Tu sai cosa ci sta nascondendo" disse Sirius stupito. Non era una domanda.
 "Lily non sa nulla" disse mesto Remus.
 "Sì che sa qualcosa" ringhiò Sirius "Lily nasconde sempre qualcosa quando ha la voce così acuta."
Lily si colorì nuovamente di rosso, lasciò andare il mestolo che schizzò salsa tutt'intorno, guardando inviperita Black.
 "Oh tu sai sempre tutto Black? Sei proprio impossibile. Io non ho la voce acuta."
 "Non normalmente Lils" disse lui, sfoderando un sorriso sornione.
Remus sospirò abbacchiatto e allungò la mano per afferrare il mestolo, cercando di pulire alla meno peggio con il tovagliolo gli schizzi di salsa.
 "Sono solo stanco Sirius, ti sei fissato" ribatté in un ultimo tentativo.

 "Strano che Sirius si fissi su qualcosa" sentenziò Lily, con un'espressione sarcastica sul volto, mentre con rabbia finiva di servire il pasticcio e si sedeva.
 "Cosa intendi Evans?" ribatté lui nervosamente.
 "Oh non saprei" disse la ragazza, mentre con gesti arrabbiati finiva di servirsi il cibo nel piatto e alzava infine furente lo sguardo sull'amico "per quanto tempo sei andato avanti ad asfissiare la povera Marlene McKinnon?"
 "Colpo basso Lily" soffiò Remus allarmato, senza però riuscire a trattenere un sorrisetto davanti all'espressione oltremodo offesa di Black.

James Potter in silenzio osservava quel quadretto di insulti gentili, lievi punzecchiature e sorrisi sornioni che aveva davanti senza parteciparvi e sentendosi l'uomo più fortunato del mondo. 
 Era natale, era con i suoi amici più cari e con la donna che amava follemente e che aveva felicemente sposato: Lily. Non poteva sentirsi più felice di così, eppure era certo che il futuro sarebbe stato ancora più meraviglioso.
Come poteva non esserlo con quella donna meravigliosa al suo fianco?
 Si incantò per un attimo a fissarne i lineamenti bellissimi, seppur alterati dal nervosismo per Sirius e si ritrovò a sorridere tra sé, mentre si gustava il delizioso pasticcio di carne. Senza accorgersene si passò distrattamente la mano nei capelli corvini, disordinandoli ancora di più. Era un gesto che apparteneva a lui fin dalla prima adolescenza, quando si era reso conto di quanto facilmente ammaliasse le ragazze con quel modo di fare e nonostante Lily lo avesse spesso bonariamente rimproverato, non era riuscito a toglierlo dalle sue abitudini.

 "Ramoso mi stai ascoltando?"
La voce di Sirius era perentoria. James si distaccò con fatica dai suoi pensieri e si voltò verso il migliore amico.
 "No scusa." ribatté.
 "Mi sa che ho fatto un casino con Lily" disse il ragazzo, cercando di addolcire lo sguardo chiaro, riempiendolo di scuse.
James guardò verso la sedia dove poco prima stava la ragazza e si adombrò vedendola vuota. Sospirò.
 "Che hai fatto Felpato?" chiese, posando la forchetta e alzandosi.
Sirius rimase in silenzio con aria colpevole, giocherellando con il cibo sul piatto senza rispondere all'amico, che si voltò quindi verso Remus, stupendosi di trovarlo accigliato.
 "Che ha fatto?" chiese di nuovo.
 "Ha tirato in mezzo Piton" rispose il mannaro, guardando Black con leggera accusa.
 "Sirius" sibilò James tra i denti, alzando gli occhi al cielo.
 

Mocciosus anche a distanza di anni e nonostante la sua totale assenza nella sua e nella loro vita sapeva ancora essere una spina nel fianco. 
 James e gli altri malandrini avevano dovuto imparare a mordersi la lingua e smettere di insultarlo e anche solo parlarne, perché ogni volta che Lily li sentiva, nonostante dicesse che del serpeverde non le importasse più nulla, si rabbuiava inevitabilmente.

 James, pur non comprendendo affatto cosa legasse quella meravigliosa ragazza che aveva sposato e lo sgradevole Severus Piton, aveva imparato a rispettare quella malinconia e non senza fatica aveva cercato semplicemente di cancellare l'uomo dai suoi pensieri e dalle loro conversazioni, ma per Sirius era più difficile. L'amico e Lily infatti non perdevano mai tempo a punzecchiarsi vicendevolmente, cercando bonariamente di trovare il modo di lasciare l'altro senza parole e quando i colpi di Lily diventavano troppo giusti e taglienti Sirius, inevitabilmente, giocava la carta Mocciosus.
 "Vado a parlarle, aspettate qui." disse contrariato.
Non capisco perché faccia tanto la difficile." bobottò Sirius.
 "Sei uno stronzo Felpato" ribatté James, alzando gli occhi al cielo.
 "Oh avanti è solo Mocciosus" ringhiò l'altro "Perché non riusciamo a scrollarcelo di dosso?"
James sbuffò leggermente, senza cattiveria e si scambiò uno sguardo veloce con Remus.
 "Se suona sarà Codaliscia, apritegli" disse nervosamente al mannaro.
 "Dici che verrà? Ultimamente è sempre assente." soffiò Remus.
James scrollò le spalle e fece per uscire dalla stanza, si voltò all'ultimo verso i due amici che stavano già cominciando a bisticciare.

 "Chi di voi ha portato il vischio?"
 "Remus" disse Sirius.
 "Sirius" disse Remus.
James uscì scuotendo la testa.
 

*

Trovò Lily in camera.
 Gli dava le spalle, ma dalla piega del capo e dal modo in cui stava curva, le mani posate in grembo, capì che era veramente giù di morale. 
 James si avvicinò piano a lei per non spaventarla e l'avvolse in un abbraccio leggero. La ragazza sospirò, cedendo a quel gesto gentile e si appoggiò a lui in cerca di conforto. Per un poco rimasero in silenzio.
 James abbassò lo sguardo sulle mani della moglie e come aveva immaginato vi trovò la foto.
Quella maledetta foto.
Quando Lily la tirava fuori ci voleva parecchio per tirarla su di morale.
Maledetto Felpato.

 "Sirius è un cretino" disse con dolcezza, scostando i lunghi capelli rossi dal volto di lei e dandole un piccolo bacio sulla guancia.
Lily sospirò a fondo, il suo respiro tremava di pianto, ma cercò di stendere un sorriso "lo so" mormorò.
James ridacchiò sulla sua spalla per quella candida ammissione "Ti vuole bene Lil, non vuole ferirti davvero."
 "Ma tira sempre fuori Severus" sospirò lei, abbassando lo sguardo sulla foto.

Due ragazzini ridevano felici, giocando nel cortile di casa Evans.
 Si afferravano e lasciavano le mani, circondati dalla neve candida, lui di tanto in tanto si sistemava un brutto cappello sui capelli lunghi e mal tagliati, lei faceva roteare la lunga treccia rossa. Lily appena undicenne già era di una bellezza disarmante, così come Severus appariva una miniatura del ragazzo scuro e pallido che sarebbe diventato crescendo, ma i volti di entrambi erano radiosi. Ogni volta che vedeva quella foto James si stupiva che il volto di Piton potesse produrre un'espressione tanto felice.
 "La consumerai questa foto" mormorò il ragazzo.
 "è l'unica cosa che ho di lui" sussurrò lei.

 James avrebbe potuto innervosirsi, arrabbiarsi, lasciarla sola con il suo dolore, se avesse dato ascolto allo stupido orgoglio grifondoro che era stato il motore della sua adolescenza, ma James non era più un adolescente. L'uomo che ormai era diventato, era maturato e cresciuto e aveva capito molti dei suoi errori giovanili, uno su tutti era che odiava ferire Lily Evans e presto aveva accettato il fatto che parlare male di Mocciosus era come lanciare una cruciatus su quell'esile ragazza.
 "Ti manca" chiese quindi affabile, stringendola leggermente a sé.
 "Ogni giorno" mormorò lei "e a Natale è anche peggio. Soprattutto ora."
 "Ora?" domandò James confuso e la guardò mordersi il labbro inferiore distrattamente.
 "Si ora" annuì la ragazza.

Calò di nuovo il silenzio e questa volta fu Lily a spezzarlo con voce mite e tranquilla. 
 "A volte ho le sensazione di non aver mai davvero chiuso con lui, temo che sia da qualche parte in attesa delle mie scuse" sussurrò.
 "Tu non devi nessuna scusa a Mocc... Piton" disse secco James.
 "Lo so" mormorò lei con un sorriso debole "Ma lui si è scusato così tanto, così a lungo e con così tanta disperazione e io non gli ho dato mai modo di spiegarsi, mi sono sempre rifiutata di ascoltarlo. Odiavo troppo quello che stava diventando e mi chiedo a volte se le cose non sarebbero andate diversamente se lo avessi fatto" la voce si incrinò di pianto, ma nessuna lacrima cadde sulle guance di lei.

 James scosse la testa, contrariato, pensando mentalmente che aveva ragione Sirius: non riuscivano mai a scrollarsi di dosso Mocciosus e la sua presenza, era appiccicato a loro, vischioso, insidioso. Il ragazzo sospirò e prese il volto di Lily tra le mani con dolcezza, osservandone ogni dettaglio, dalle lentiggini sparse in quel mare di latte, alla lacrima imbrigliata nelle lunghe ciglia.
 "Non ti caricare di inutili preoccupazioni, Severus si sarebbe comunque unito ai mangiamorte"
 "Dici?" ribatté subito lei con una smorfia sofferente "Tu non l'hai mai conosciuto Jam, era così fragile e solo, forse potevo salvarlo"
James la baciò con dolcezza sulle labbra morbide, guardandola poi negli occhi. 
 "Tu hai già salvato me e tutti gli altri, lo fai ogni giorno, sei la persona più meravigliosa che conosca, Lily. Piton non voleva essere salvato."
Vide ancora il dubbio aleggiare negli occhi verdi di lei, ma finalmente accennò un sorriso.
 

 "Se avessimo un figlio" disse timida la ragazza "ti turberebbe se lo chiamassi Severus?".
James la guardò scioccato, va bene essere cresciuti e maturati, ma quello era decisamente troppo.
Non avrebbe mai chiamato un ipotetico figlio con il nome di Mocciosus, né lui, né nessun nipote o futuro appartenente alla famiglia Potter.
 "Lily" disse teso "Non penso sia una buona idea"
Lei si imbronciò leggermente "Eddai, è come dare una seconda possibilità a quel nome".
 James fece una smorfia storta "Anche se non c'entrasse Piton, Severus è un nome davvero orribile"

La ragazza rise cristallina, dandogli silenziosamente ragione "Secondo nome?" tentò poi.
James scosse ancora la testa, prese delicatamente la foto dalle mani della ragazza e la posò sul comodino, facendola rialzare.
 "Lily non vorrei essere brutale, ma non ci sarà nessun Severus Potter nella storia"
 "Come vorresti chiamare tuo figlio allora?" chiese, improvvisamente più allegra.
 Il ragazzo sospirò di sollievo nel vederla così tranquilla "Non lo so come lo chiamerei un ipotetico figlio, ma abbiamo tempo di scegliere immagino." disse, tirandola gentilmente verso la porta, per tornare al soggiorno.

 Lily si bloccò e quando James si voltò a guardarla interrogativo la trovò immobile a fissarlo.
Il sorriso a rischiararle il volto, la smorfia vagamente divertita, gli occhi verdi brillanti.
"Sono incinta" mormorò.
 Il ragazzo rimase immobile per qualche secondo, fino a quando non sentì una ruggente felicità squarciargli il petto, prese la ragazza tra le braccia, confuso, emozionato. La baciò sul volto, sulle labbra, sulla fronte, sul collo e si sentì il cuore scoppiare di gioia, sentendo la sua risata.
 

 "Basta con i baci Potter" lo prese in giro lei "non lo sai? A Natale ci si bacia sotto il vischio"
 "Né Sirius, né Remus l'hanno portato" si difese il ragazzo, stringendola ancora a sé "Mi spiace Lils, so che ci tieni, ma non posso aspettare di trovare uno stupido rametto per baciarti"
Ancora una volta Lily rise "Ma non dovevi portarlo tu?" chiese accigliata.

*

Tornarono in soggiorno tenendosi per mano, raggianti di felicità. James quasi saltellava dalla gioia di poter dare la notizia ai suoi amici, ma Sirius quasi li travolse abbracciandoli entrambi, ruggendo di entusiasmo, gli occhi chiari dilatati da una frenesia incontrollabile.
 "Diventerò zio" gridò.
James lo guardò confuso 
ma come?
 "REMUS" gridò Lily, ma stava già sorridendo, davanti allo sguardo mortificato del mannaro.
 "Lily scusami è che Sirius sa essere..."
 "Sexy?" chiese Black.
 "incontenibile" borbottò James, raddrizzandosi gli occhiali.
 "Insopportabile" rimarcò Lily.
 "...persuasivo" disse Remus stringendosi nelle spalle.
Lily sorrise all'amico, afferrandogli la mano "Sei comunque un buon amico Rem" sussurrò, senza che gli altri due potessero sentirla "E lo so che Sirius è il tuo punto debole, sei durato più del previsto" soffiò e il mannaro arrossì leggermente.

 "Zio! Diventerò Zio!" gridò di nuovo Sirius felice, stritolando James.
 "Uno zio che si è dimenticato il vischio" disse Lily, guardandolo male.
 "Doveva portarlo Ramoso"
 "Lunastorta"
 "Felpato"
Il campanello suonò.
 "Codaliscia" esclamò James andando ad aprire la porta.

*

Peter Minus entrò nella stanza con un sorriso teso e fasullo stampato sul volto, ma nessuno lo notò.
"Genitori Minus, io e Lily diventeremo genitori" diceva James allegro.

Peter Minus aveva lo sguardo fragile e sfuggente, ma nessuno lo notò.
"Io mi prenoto come padrino, merlino diventerò zio!" tuonò Sirius con il suo sorriso da lupo.

Peter Minus aveva il volto pallido e le occhiaie marcate, segno del suo precario sonno e della sua crescente preoccupazione, ma nessuno lo notò.
"Speriamo che prenda più da Lily che da te James" sorrise Remus, gentile, divertito.

Peter Minus torturava nervosamente il bordo della manica sinistra del suo maglione, sospetto, ma nessuno lo notò.
"Oh Minus hai portato il vischio! Ti sei ricordato." disse allegra Lily "Mancava solo questo per essere davvero un Natale perfetto"

Peter Minus sentì il cuore farsi di ghiaccio e la paura invaderlo, ma nessuno lo notò. 

 "Tutto ok, Peter?" chiese Lily, gli aveva preso il ramo di vischio dalle mani e lo stava affraccando alla porta, ma rimaneva comunque girata parzialmente verso di lui, osservandolo attenta, i lunghi capelli ad accarezzarle la schiena. 
 Lui odiava il vischio. Nessuna ragazza lo aveva mai baciato sotto un ramo di vischio e non capiva affatto perché dare tanta importanza a un ramo verde. Fece scorrere lo sguardo intorno, distrattamente. Sirius stava ancora abbracciando James, gridando continuamente "Diventerò zio" e Remus accanto a loro scuoteva la testa.

 "Peter, mi hai sentito? Ti ho chiesto se tutto ok!" chiese di nuovo Lily, apprensiva.
Codaliscia scostò lo sguardo dai suoi amici e lo alzò verso la ragazza che gli aveva fatto la domanda, incontrando quegli occhi verdi, sempre gentili, sempre amorevoli e qualcosa di molto doloroso calò sul suo petto, quasi soffocandolo.
Senso di colpa.

 "Tutto ok, Lily" squittì quasi allarmato.
 "Ti ha sconvolto la notizia della gravidanza? Hai una faccia!" domandò lei, riservandogli un sorriso radioso.
Minus si agitò vagamente sulla sedia "Oh no, sono felicissimo per voi, sono solo affamato"
 "C'è del pasticcio, vado a prendertelo" disse lei e gli voltò le spalle sorridendo.
 

 Peter la guardò con la gola chiusa per il terrore. Si sentiva sbagliato tra quelle quattro pareti. Si sentiva  viscido, fuori posto eppure non riusciva semplicemente ad alzarsi ed andarsene di lì, si sentiva incollato, come un problema vischioso, che gli si attaccava addosso togliendogli il respiro.
Continuò a guardarli tutti e quattro. Nervoso. Bramoso. Invidioso.
 James che si liberava di Sirius e prendeva Lily per mano, stampandole un bacio dolce sulle labbra, proprio sotto il vischio che lui stesso aveva portato. Sirius che rideva felice, il suo sguardo chiaro che si scostava per un istante dalla coppietta per intercettare quello di Remus. 
Lupin che arrossiva sulle gote, affrettandosi a bere un grosso sorso di vino rosso.
Felici. Lontani. Irraggiungibili. Vivi. Fragili. Fiduciosi. Inconsapevoli. Facilmente ammazzabili.
 

Peter Minus strinse i pugni con rabbia cocente sotto il tavolo, ma nessuno se ne accorse.
Non James, gli occhi brillanti della felicità di diventare padre.
Non Sirius che ora cantava stonato canzoni di Natale, un braccio intorno ai due amici di sempre.
Non Remus che non riusciva a staccare lo sguardo da Sirius.
Non Lily che si chinò a dire a Lupin qualcosa nell'orecchio, con un sorriso furbo e allegro e poi buttò indietro il capo per scoppiare in una risata elegante, prima di avvicinarsi al tavolo dove stava Peter, posando di fronte a lui un piatto di pasticcio.

 "Ecco qui" disse la ragazza, facendo l'ennesimo sorriso "Buon natale Peter"
 "Buon natale" rispose fiacco Peter Minus.


*Angolo Autrice*

Non avevo molte idee per questa storia, forse perché mi piacerebbe staccarmi un poco da Severus, Lily e i Malandrini e tentare qualche altro pairing, come una Draco/Hermione che ho in serbo da un po', ma come ogni volta che inizio a scrivere di questi personaggi il cervello mi si sconnette ed entro in un territorio che mi sembra di conoscere come le mie tasche e che mi fa tornare un poco a casa. Ho usato il prompt del vischio come riflessione, sfruttando sia la pianta così tanto famosa per i suoi baci natalizi, ma anche il termine più negativo 'vischioso' con cui fa assonanza e che sta a significare qualcosa di denso e appiccicoso, sgradevole. Ho figurato con questo aggettivo la sensazione di Codaliscia nei confronti degli amici, ma anche quella di James per Piton (e mi immagino anche quella di Severus per la sua condizione)


Ho pensato di rappresentare questo missing moment in modo dolce, lasciando però un po' di amarezza nel finale.
Sappiamo tutti che le speranze di James sono vane: non gli aspettano tempi migliori, Lily e la sua dolcezza verrà spazzata via, così come sé stesso, ma loro ne sono inconsapevoli e ho cercato in qualche modo di trasferire un po' della felicità che stanno vivendo. 

Ho anche stretto l'occhio una coppia secondo me tanto giusta da sembrare quasi canon: Lupin e Black. 
Non nego l'amore tra Remus e Dora, arrivato con dolcezza sul finale delle loro vite,  ma sono certa che in gioventù tra i due malandrini ci sia stata più di una curiosità, non si spiega altrimenti come fossero tutti così affascinanti e desiderati, ma drammaticamente privi di compagne (e se può funzionare per Remus non funziona certo per Sirius).

Da ultimo mi fa molto ridere che James che dichiara di non voler nessun Severus Potter nella sua famiglia, se si pensa a come andrà la storia e mi piace sempre, per quanto io ami il personaggio di Severus, non rendere James un idiota o un insensibile, credo che ci sia spazio per entrambi per essere due grandi uomini.

Spero questa piccola storia vi sia piaciuta. 

Con affetto
vi

  
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