brevissima storia
Tiva...non sono molto brava a scrivere, infatti questa storia non ha
nessuna pretesa; l'ho scritta dopo la visione della puntata 6.11(quindi
diversi mesi fa), ma non contiene spoiler...diciamo sono stata ispirata
dall'aria natalizia...spero che possa piacervi e che lasciate pure un
commentino, anche solo per lasciare critiche e consigli per
migliorare(non ero neppure molto convinta di pubblicarla in questo
sito)...è gradito di tutto...
spero di non essere andata troppo ooc...la storia è composta
da due parti...vabbè ora vi lascio alla lettura...
Notte
di Natale
Prima
parte:
Anche quella
giornata sembrava non giungere a termine…giornata dura per
Tony che si era
ritrovato a dover affrontare vecchie ombre del passato e per di
più era la
Vigilia di Natale…dopo l’ennesimo interrogatorio
Gibbs sotto l’influenza di
Abby decise di far rilassare la sua squadra per qualche minuto;
così Abby ne
approfittò per dare i suoi regali agli amici, i quali
ritrovando un’atmosfera
scherzosa cominciarono a scambiarsi i regali.
i regali che più attirarono
l’attenzione furono quelli che si scambiarono Tony e Ziva.
quest’ultima aveva
regalato a Tony il cofanetto di dvd di Magnum PI della prima serie che
era
piuttosto introvabile.
Tony invece le aveva regalato un semplice libro.
Ziva
rimase un po’ delusa dal regalo di Tony, da lui si aspettava
un qualcosa di
più.
Anche se nessuno dei due ancora non aveva avuto il coraggio di
ammetterlo
si erano accorti che la loro non era una semplice amicizia, ma era
molto di più…per
questo quando vide il libro con tutti i modi di dire rimase sorpresa,
ma
accettò di buon grado la presa in giro che il libro
rappresentava…dopo tutto
quella per Tony era una giornata molto
particolare, e anche se lui si faceva vedere tranquillo, lei aveva
capito che
quella era una maschera e che in realtà era molto
preoccupato, così preferì di
non infierire dell’altro sull’amico…che
poi amico non era più da molto
tempo.
Dopo quei minuti di rilassamento Gibbs tornò ad essere il
solito Gibbs e
ordinò a tutti di tornare a lavoro; c’erano ancora
dei punti oscuri in quella
faccenda e non vedeva l’ora di arrivarne a capo; dopo
l’ennesimo riassunto
della situazione Gibbs spedì Tony e Ziva a prendere il
caporale Jhonson per
poterlo interrogare.
Una volta in ascensore Tony lo bloccò…Ziva rimase
sorpresa
da quel gesto inaspettato e si voltò a guardare Tony negli
occhi con quel suo
sguardo indagatore –ehi Tony che succede? tutto bene?
Perché hai bloccato
l’ascensore?,
-si si tutto bene tranquilla è solo che ti volevo dare
questo-
rispose Tony porgendo un piccolo pacchettino a Ziva, la quale rimase
ancora più
sorpresa –ma!...ma Tony!-,
-non te lo aspettavi vero?-,
-no…ma scusa il regalo
me l’hai dato prima…guarda se è un
altro dei tuoi stupidi scherzi DiNozzo
questa volta te ne pentirai- disse battagliera Ziva anche se dentro di
se era
felice di quella nuova sorpresa,
-non è uno scherzo, se non ci credi aprilo-,
rispose Tony,
-cos’è DiNozzo ti vergognavi a darmelo davanti a
tutti…cosa sarà
mai?- disse Ziva scherzosamente, ma in realtà aveva colto
nel segno;
Tony
davanti agli altri aveva preferito comportarsi dal solito burlone
piuttosto che
darle il regalo che aveva fatto confezionare appositamente per
lei…vedendo che
Tony non rispondeva alla sua provocazione decise di aprire il
pacchetto;
-ok,
allora lo apro-,
tolta la carta regalo si ritrovò con una scatolina di
velluto
blù tra le mani…un po’ titubante
l’aprì...prese l’oggetto tra le mani e
rimase
ad osservarlo incantata…era un bracciale d’oro, la
maglia era formata da tre
fili intrecciati tra loro e a metà bracciale formavano una
stella di David in
oro bianco che racchiudeva un piccolo cuoricino…
Ziva non sapeva proprio cosa
dire…era bellissimo…
Tony vedendo la reazione di Ziva sorrise a se stesso per
essere riuscito a colpirla e disse –allora ti
piace?-,
Ziva riscuotendosi dai
suoi pensieri che correvano a mille lo guardò pieno di
gratitudine –è
bellissimo Tony…ma…ma non dovevi, sei impazzito
per caso?chissà quanto ti è
costato?-,
-ehi non lo dire neanche…è il minimo che potessi
fare per
ringraziarti di tutte le volte che mi sei stata vicino e mi hai aiutato in questi ultimi
mesi…vieni ti aiuto ad
agganciarlo- e prendendole il bracciale dalle mani le chiese
–a quale braccio
preferisci averlo?-, Ziva senza dire più una parola
guardandolo negli occhi
alzò il braccio destro in modo che Tony glielo potesse
agganciare…quando finì
quell’operazione prese la mano di ziva nella sua e alzando un
po’ il braccio
della donna disse –ti sta molto bene-;
Ziva ancora non aveva trovato le parole
giuste per ringraziarlo e anche in quel momento rimase in silenzio a
guardare
il bracciale e la sua mano stretta in quella di Tony…quando
finalmente alzò gli
occhi su di lui si accorse che la stava già
guardando…si fissarono negli occhi
per qualche secondo prima che uno dei due facesse qualcosa; Ziva era
troppo agitata
per far prendere il sopravvento alla ragione; con quei piccoli gesti i
loro
corpi si erano avvicinati ulteriormente e anche se in ascensore erano
soli si
ritrovarono uno appiccicato all’altra, con Ziva appoggiata
alla parete…non
interruppero neppure per un secondo quello scambio di
sguardi…Tony intrecciò le
sue dita a quelle della mano di Ziva che ancora non aveva
lasciato…molto
lentamente, senza distogliere lo sguardo dagli occhi di Ziva,
cominciò ad
avvicinarsi sempre di più al suo viso…Ziva era in
balia di Tony, non riusciva a
muovere un muscolo, per qualche secondo si era pure dimenticata di
respirare,
per una volta si lasciò guidare solo dal suo
cuore…le fronti si toccarono così
come i loro nasi…non interruppero mai quello scambio di
sguardi…neppure quando
le loro labbra si sfiorarono per poi riallontanarsi subito, come se
quel tocco
leggero le avesse scottate, come due calamite che si attraggono e si
respingono
allo stesso tempo, per poi tornare a sfiorarsi e bisbigliare
–Tony, non lo fare
solo perché lo richiede la situazione in cui ci
troviamo-,
un altro leggero
allontanamento tra quelle due bocche così magnetiche
l’una verso l’altra,
e nel
silenzio solo il rumore di un altro bisbiglio – tutto questo
Ziva lo richiede
solo il mio cuore…credimi-…
altro silenzio,ma questa volta non interrotto da
qualche bisbiglio…gli occhi di entrambi che si chiudono per
assaporare meglio
quel momento…le bocche sorridenti che tornano a sfiorarsi,
ma questa volta non
per allontanarsi di nuovo, ma solo per unirsi completamente
l’una all’altra in
un lunghissimo bacio…un bacio lento, ma impetuoso come un
mare di sentimenti ed
emozioni in tempesta…un bacio tra due persone che troppo a
lungo si erano
desiderate, amate e negate allo stesso tempo.
Nessuno dei due fu in grado di dire
quanto tempo passò prima che riuscissero a tornare alla
realtà e che la ragione
e il senso del dovere riprendessero il sopravvento e li obbligassero a
tornare
a lavoro…durante il viaggio in macchina verso la casa del
caporale Jhonson non
furono in grado di dirsi una parola…ma tra loro non
c’era mai stato bisogno di
parole…i loro occhi e i sorrisi che si scambiavano valevano
più di qualsiasi
discorso romantico o sdolcinato che uno potesse
fare…bastavano quegli scambi di
sguardi per capire quello che pensava l’altro…
continua....