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Autore: KindlyLight    05/01/2021    1 recensioni
You only live once, but if you're with me, once is more than enough.
(Vivi solo una volta, ma se sei al mio fianco, una volta è più che sufficiente.)
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Ieri, 04.01, era la giornata degli IwaOi, quindi ho deciso di pubblicare (in ritardo come sempre) questa "piccola" IwaOi senza pretese, scritta nelle notti insonni delle ultime tre settimane.
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Dal testo:
[...] -Hai gli occhi lucidi Iwa-chan?- Domandò Oikawa, aveva un sorriso ad increspargli le labbra e Iwaizumi avrebbe potuto facilmente capire che era sincero e nascondeva anche un po' di dolcezza.
-E' che è appena morto il mio personaggio preferito.- Accampò una scusa indicando di sfuggita il televisore su cui, in effetti, era mostrata un'uccisione.
-Ma non lo stavi nemmeno guardando.-
Iwaizumi si voltò verso di lui, aveva la fronte aggrottata. –Solo perché parli non significa che io ti...- [...]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo storia: You only live once
Titolo Capitolo: Once is more than enough
Fandom: Haikyuu
Rating: Verde
Personaggi: Oikawa Tooru, Iwaizumi Hajime
Ship: IwaOi
Beta: //
Word count: 2119
Prompt: Giornata degli IwaOi
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e la storia non è stata scritta a scopo di lucro.
Disclaimer 2: La storia è ad un unico capitolo e non prevede un seguito.

 





 

You only live once

 

 

 

 

 

La partita contro la Karasuno era appena finita e, Oikawa, vedeva solo delusione sui visi dei suoi compagni. Per qualche motivo tutti quei volti contratti gli fecero crescere dentro un insano senso di frustrazione più profonda di quella dovuta alla semplice sconfitta perché, per Oikawa, aver perso significava non solo non poter giocare una nuova partita, ma significava anche che non era stato abbastanza.
Non era stato abbastanza bravo. Non era riuscito a far giocare al meglio tutti i suoi compagni e, se la colpa di quella sconfitta era di qualcuno, era sicuramente la sua. Come capitano e come alzatore.
Non si sarebbe scusato, Oikawa, avrebbe portato quell'enorme peso dentro, ben consapevole che per alcuni di loro quella sconfitta sarebbe stata l'ultima e che lui aveva reciso le ali di un sogno.

Con Iwaizumi al suo fianco si incamminò verso casa.
Lo facevano ogni sera, dopo gli allenamenti. Andavano a casa insieme, spesso chiacchierando tranquillamente, di cose frivole e leggere altre volte di partite, esami, o magari delle loro famiglie (la sorella di Oikawa che gli chiedeva di badare a Takeru, la madre di Iwaizumi che gli chiedeva di andare a comprare quell'"affare per stringere le viti" e cose così), ma quella sera c'era un silenzio così pesante che Iwaizumi sentiva di faticare a respirare.
Lo guardava di sottecchi, osservava il suo profilo sempre perfetto, perfino in una situazione del genere, persino mentre il suo viso era contratto in una smorfia di sofferenza riusciva ad essere bellissimo, almeno ai suoi occhi, e ciò gli faceva montare dentro una strana rabbia che, forse, serviva solamente per mascherare qualche altra emozione che non voleva ammettere nemmeno a se stesso.
Mancava davvero poco alle loro case, erano quasi giunti in fondo al viale vuoto, non avevano incontrato nessuno.
-Che ti prende?- Domandò di punto in bianco Iwaizumi, le braccia incrociate dietro la testa e gli occhi, questa volta, fissi sul cielo sopra di loro.
Non sembrava arrabbiato.
-Niente.- Rispose Oikawa fingendo un sorriso, era diventato bravo, con gli anni, e a chiunque sarebbe sembrato sincero.
-E levati dalla faccia quello schifo.- Disse monocorde il corvino. -E' normale essere delusi, non lo devi nascondere.-
Oikawa si irrigidì mentre sul suo viso compariva un'espressione sorpresa.
Iwaizumi si voltò lentamente verso di lui, ormai erano fermi in mezzo a quel marciapiede grigio e spoglio.
-Su avanti, fammi tutto quel discorso del "io sono il capitano, avrei dovuto portarvi alla vittoria" e bla bla bla.- Lo incoraggiò con una certa nota di ironia Iwaizumi.
Non voleva prenderlo in giro, non in quel momento quantomeno, ma davvero non riusciva a capire come fosse possibile che si desse la colpa di tutto.
Perché se Oikawa si prendeva la colpa di non esser riuscito a farli segnare, lui doveva prendersi quella di non aver schiacciato abbastanza, quella di non averci messo abbastanza forza, quella di non essersi impegnato più di quanto fosse mai stato in grado di fare e, anche se una piccola parte di lui gli ripeteva che aveva dato il 100 per cento, un'altra enorme parte di lui gli ripeteva che avrebbe dovuto dare in 110, o magari il 120 percento, che se ci fosse riuscito avrebbero vinto.
-Non l'ho mai pensato.- Rispose piccato Oikawa, si sentiva offeso e, forse, anche vulnerabile perché, in effetti, quel discorso lo aveva pensato davvero e il fatto che Iwaizumi fosse riuscito a capirlo così facilmente lo infastidiva.
-Bugiardo.- Fu l'unica cosa che disse il corvino.
Il capitano lo guardò per qualche secondo, si fissarono negli occhi con un'intensità particolare.
-Vieni da me?- Chiese poi.
-Non guarderemo vecchie partite tutta la notte.-
-Ma dai Iwa-chan, sarà divertente.-
-Scordatelo, piuttosto vado da Ushiwaka e gli chiedo un autografo.-
Si incamminarono verso la casa del capitano ridendo, per un po' non pensarono all'aver appena perso quella partita.

Non guardarono delle vecchie partite, Iwaizumi avrebbe dato fuoco all'intero scatolone di registrazioni piuttosto, e Oikawa se lo immaginava già in piedi con dietro le fiamme dell'inferno a ridergli in faccia, sorrise, il viso illuminato dalle luci fredde del televisore.
-Ora spiegami cosa c'è da sorridere.-
-Eh?-
-Spero vivamente tu non sia felice per la fila di omicidi che sono appena stati commessi in questo film... Altrimenti sì che ti servirà un bravo psichiatra.-
-No no... Stavo pensando.-
Iwaizumi lo fissò per un momento, indeciso se sbattergli in faccia la sua stupidità o se preoccuparsi per quell'evento che, ai suoi occhi, era comunque più unico che raro e quindi, in pratica, sbattergli nuovamente in faccia la sua stupidità.
-Era importante?- Si limitò a chiedere, dunque, mentre in sottofondo c'era una scena cruenta e sanguinolenta.
-Forse un po'...- Disse. -Anzi, in realtà sì. Tremendamente tanto in realtà, sai?- Non aveva finito di parlare, semplicemente stava cercando le parole giuste. -E' che volevo dire una cosa ad una persona e... E mi ero ripromesso di farlo a fine partita, se avessimo vinto.-
-Perché se avessimo vinto?-
-Be' sarebbe stato perfetto, saremmo stati tutti felici e... E sarebbe stato semplicemente perfetto ok?- Non c'era rabbia nella sua voce, solamente non aveva altre parole con cui spiegarlo, se lo era immaginato così e quell'imprevisto aveva rovinato tutto.
-Come in un film.- Borbottò Iwaizumi.
-Come in un film.- Asserì l'altro.
-Ma questa persona è importante solo quanto una partita?- Domandò.
Si stava impegnando per aiutarlo, Iwaizumi, nonostante ne fosse un po' deluso. Deluso perché Oikawa trovava importante una persona che, palesemente, non era lui e, con quel suo cercare di farlo ragionare, non riusciva a capire se stesse cercando di essere un buon amico o un masochista patentato.
-Oh...- Fu l'unica risposta di Oikawa prima di appiattirsi contro il divano, improvvisamente ogni fibra del suo corpo sembrava esser stata svuotata di ogni molecola di felicità.
-"Oh" cosa?-
-Hai ragione.- Iwaizumi lo fissò come se avesse appena parlato in una lingua sconosciuta.
-Cosa?-
-Ma certo! Hai ragione!- Ripeté Oikawa drizzandosi improvvisamente sul divano e costringendo Iwaizumi a spostarsi un poco.
Il corvino si sentì decisamente male. Quella persona, oltre a non sapere chi fosse, riusciva a rendere Oikawa felice al punto da lasciarlo lì mentre lui andava a cercarlo.
-Ma... Cosa volevi dire a questa persona?- Domandò, ormai più per masochismo che per altro.
-Solo...- Oikawa tornò ad appoggiare la schiena al divano mentre sorrideva come un ebete. -Solo che è la più bella del mondo.- Disse. -In realtà è anche intelligente e gentile e... Oh mi sopporta sempre.- Disse ridacchiando.
-Wow, deve avere una pazienza infinita.- Rispose Iwaizumi senza entusiasmo.
-E volevo dirle che la amo. Da impazzire proprio.-
Iwaizumi annuì senza dire nulla, sapeva bene che la sua voce sarebbe uscita incrinata e non aveva certamente intenzione di fargli capire quanto stesse male proprio in quel momento in cui, almeno uno dei due, sembrava felice.
-Hai gli occhi lucidi Iwa-chan?- Domandò Oikawa, aveva un sorriso ad increspargli le labbra e Iwaizumi avrebbe potuto facilmente capire che era sincero e nascondeva anche un po' di dolcezza.
-E' che è appena morto il mio personaggio preferito.- Accampò una scusa indicando di sfuggita il televisore su cui, in effetti, era mostrata un'uccisione.
-Ma non lo stavi nemmeno guardando.-
Iwaizumi si voltò verso di lui, aveva la fronte aggrottata. –Solo perché parli non significa che io ti...-
Ma non riuscì a finire la frase perché Oikawa gli aveva fatto toccare le loro labbra.
Iwaizumi quasi non se ne rese conto da tanto era agitato.
-Che cosa hai fatto?- Si ritrovò a balbettare il corvino mentre lo fissava con occhi sgranati.
-Mi rimangio la parte in cui ho detto che sei intelligente.- Rispose Oikawa contono allegro. -Però dai, mi sembrava abbastanza palese che stessi parlando di te.-
-No, non lo era.-
-Be' alla parte "mi sopporta sempre" non è che ci siano tante altre possibilità.- Ridacchiò Oikawa.
Oramai non aveva nulla da perdere, era in pace con se stesso per aver confessato all'amico i propri sentimenti e, in cuor suo, aveva già deciso cosa fare del suo futuro.
-Quindi ti piaccio.- Sentenziò il corvino.
Oikawa annuì, nel tono di voce di Iwaizumi c'era solamente serietà, nient'altro.
Non avrebbe voluto sentire un rifiuto da parte sua, ma persino che ricambiasse quel suo sentimento, probabilmente, lo avrebbe ferito da morire.
-Ti piaccio... Io?- Ora, forse, era un po' incredulo si accorse Oikawa guardandolo.
Avrebbe voluto prenderlo in giro, magari dirgli qualcosa del tipo "già, sono molto sorpreso anche io", ma la verità era che non era per nulla sorpreso dei suoi sentimenti perché lo aveva sempre saputo, nel profondo della sua anima, che Iwaizumi era l'unica persona che sarebbe stato in grado di amare.
Ne era consapevole per un'infinità di motivi, a partire dal fatto che non l'aveva mai visto come una vittima, nemmeno nel periodo peggiore della sua vita, nemmeno quando quel maledetto ginocchio aveva ceduto, ma che gli fosse stato accanto aiutandolo a rialzarsi, spronandolo a dare il meglio ma senza farsi del male.
Oikawa si ritrovò a pensare, in quel momento, che a tutti gli effetti gli doveva la maggior parte dei suoi successi.
-Puoi parlare invece di fingere di essere morto? O sto chiedendo troppo?- Brontolò con rabbia il corvino.
A quel punto l'alzatore lo guardò con un sorriso gentile in volto, un sorriso raro, quasi stanco.
-È solo che non ho niente da dirti oltre a quello che ti ho detto poco fa...- Sussurrò. -Nel senso... Mi piaci, più semplice di così non so come dirtelo però...-
-Lo sai che tutto quello che viene prima di un però è una menzogna?- Borbottò Hajime facendo ridacchiare il castano.
-Lo so, ma questo non cambia che qualsiasi sia la tua risposta mi si spezzerà il cuore.-
Iwaizumi lo guardò confuso, cosa volevano dire quelle parole lo sapeva, forse, Oikawa solamente, i suoi occhi convinsero il minore a continuare. -Mi trasferirò in Argentina per l'inizio della stagione sportiva.- Disse in un sussurro.
-Tu cosa?- Chiese con la voce di un'ottava troppo alta il corvino.
Oikawa annuì soltanto, sul viso un'espressione colpevole.
-Continuerai con la pallavolo?- Chiese ancora.
-Si ma... In Argentina.- Disse. -E non posso chiederti di aspettarmi o di venire con me, lo sai. Ti meriti una vita migliore di quella che ti darei in entrambi i casi.-
Iwaizumi sbuffó. -Credi sempre di essere il centro del mondo, sono io che scelgo per la mia vita.- Disse deciso. -Se voglio stare con te sarà una mia scelta, non puoi essere avvocato, giudice e giuria di una questione che non riguarda solo te.-
Oikawa incassò un poco la testa tra le spalle.
-Uhm...- Bofonchiò solamente.
Rimasero un po' in silenzio, quasi come se entrambi stessero cercando un modo per dire qualcosa che gli ronzava in testa, ma troppo difficile da esprimere con parole concrete.
-Anche tu mi piaci, comunque.- Disse ad un tratto.
-Comunque?-
-Si... Non te lo avevo ancora detto.-
-Non eri obbligato a farlo.- Rispose Oikawa in un sussurro.
Iwa-chan si strinse nelle spalle. -È la verità, nient'altro.- Disse. -E poi... Non è da poco che lo so.-
-In che senso?- Chiese sorpreso.
-Nel senso che lo so da parecchio che mi piaci... Voglio dire, ci doveva essere un motivo se mi infastidivano così tanto le tue fan, no?- Disse come se fosse ovvio.
Oikawa lo stava guardando in quel momento, aveva le gambe stese fin sotto il tavolino posto davanti al divano, le braccia incrociate al petto e la testa appoggiata sulla spalliera, gli occhi fissavano il soffitto quasi con noia, come se ciò che stava veramente guardando fosse oltre il concreto.
-Perchè non me lo hai detto?-
-Per lo stesso motivo per cui non lo hai fatto tu, credo.- Rispose. -O mi vuoi forse dire che non lo hai fatto pensando che se ti avessi odiato saresti scappato in Argentina a nasconderti ma col cuore in pace?- chiese facendo ruotare la testa verso il castano, che lo stava fissando con aria colpevole. -Non te ne sto facendo una colpa. Forse lo avrei fatto anche io... Forse.-
Oikawa sorrise. -Non scherzare, me lo avresti detto e se avessi detto no mi avresti preso a testate fino a farmelo dimenticare.-
Iwaizumi si concesse una mezza risata. -Forse, ma la realtà dei fatti è che sono su questo divano a dirti che anche tu mi piaci.-
-E a me dispiace perché...-
-Perchè non ci vuoi nemmeno provare.- Disse Iwaizumi. -Saremmo a qualcosa tipo diecimila chilometri vero?-
-Diciassettemila trecentocinquantadue.-
-Cosa?-
-Diciassettemila trecentocinquantadue chilometri tra Tokyo e San Juan.- Disse Oikawa. -L'ho cercato su internet. Hai detto che andrai all'università a Tokyo una volta.-
Iwaizumi si stupì, non pensava che se lo sarebbe davvero ricordato, ma era vero.
-Be' vorrà dire che il destino ci ha presi in giro e ci ha fatto passare così tanto tempo insieme perché sapeva che te ne saresti andato dall'altra parte dell'Oceano e avrei dovuto attaccarmi a quelli.- Disse con tranquillità.
-Vuoi davvero provarci?- Chiese Oikawa che sentiva uno strano calore nel petto, così forte da essere soffocante fino all'inverosimile.
-Tu vuoi davvero buttare via tutto con così tante facilità?-
-Dannazione no.- Si ritrovò a dire senza pensarci.
Iwaizumi sorrise e si raddrizzò sulla seduta. -Bene, sono contento che tu non ti arrenda così facilmente.-
-Ah è una sfida? Ti arrenderai prima tu, vedrai.- Disse facendo una smorfia.
-È tutto da vedere.-
Oikawa gli scoccò un leggero bacio a fior di labbra che nascondeva un'enorme sfida, che Iwaizumi si premurò di raccogliere con gioia.

 

   
 
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